Ansia, insoddisfazione personale e problemi di coppia
gentili dottori,
ho 23 anni e dal 2008 soffro di forti attacchi di panico. sono stata in cura da psicologo e psichiatra, da 6 mesi circa ho smesso di prendere farmaci, prendo solo en al momento del bisogno. sto meglio, riesco a gestire gli attacchi anche da sola ma ho sempre alti e bassi....
da circa 6 mesi ho un fidanzato stupendo, semplicemente perfetto. E' proprio questa sua perfezione che mi genera un po' d'ansia... è romantico, gentile, intelligente. Io che sono sempre stata egocentrica e narcisa, adesso riesco finalmente a vedere qualcuno migliore di me.
Lui si è laureato con il massimo dei voti e a luglio toccherà a me laurearmi.
Ho paura, ho tanta paura di deludere lui, la mia famiglia e me stessa e di non riuscire ad essere dello stesso livello.
Ho sempre contato molto sulle mie capacità fin da piccola, ho fatto il liceo classico e adesso informatica ma all'università, anche per colpa dei miei attacchi di panico che non mi facevano più uscire di casa e non mi permettevano di seguire le lezioni, il mio rendimento è calato molto. Ho una misera media del 25, e non ce la farò mai a laurearmi come ha fatto lui. E' un ragazzo brillante, mentre io solo adesso mi rendo conto di essere "tanto fumo e niente arrosto". Ho paura di perderlo e di non essere alla sua altezza, anche se lui mai e ripeto mai mi ha accennato a questi problemi, anzi mi vede come una dea.
In questa ultima settimana sono stata molto depressa, non riesco a trovare un senso alla mia vita, mi vedo incapace, non riesco a trovare un lavoro che mi piaccia, non vedo futuro. Io che ho sempre sognato in grande in passato.
Aiutatemi perchè non so più come fare...
ho 23 anni e dal 2008 soffro di forti attacchi di panico. sono stata in cura da psicologo e psichiatra, da 6 mesi circa ho smesso di prendere farmaci, prendo solo en al momento del bisogno. sto meglio, riesco a gestire gli attacchi anche da sola ma ho sempre alti e bassi....
da circa 6 mesi ho un fidanzato stupendo, semplicemente perfetto. E' proprio questa sua perfezione che mi genera un po' d'ansia... è romantico, gentile, intelligente. Io che sono sempre stata egocentrica e narcisa, adesso riesco finalmente a vedere qualcuno migliore di me.
Lui si è laureato con il massimo dei voti e a luglio toccherà a me laurearmi.
Ho paura, ho tanta paura di deludere lui, la mia famiglia e me stessa e di non riuscire ad essere dello stesso livello.
Ho sempre contato molto sulle mie capacità fin da piccola, ho fatto il liceo classico e adesso informatica ma all'università, anche per colpa dei miei attacchi di panico che non mi facevano più uscire di casa e non mi permettevano di seguire le lezioni, il mio rendimento è calato molto. Ho una misera media del 25, e non ce la farò mai a laurearmi come ha fatto lui. E' un ragazzo brillante, mentre io solo adesso mi rendo conto di essere "tanto fumo e niente arrosto". Ho paura di perderlo e di non essere alla sua altezza, anche se lui mai e ripeto mai mi ha accennato a questi problemi, anzi mi vede come una dea.
In questa ultima settimana sono stata molto depressa, non riesco a trovare un senso alla mia vita, mi vedo incapace, non riesco a trovare un lavoro che mi piaccia, non vedo futuro. Io che ho sempre sognato in grande in passato.
Aiutatemi perchè non so più come fare...
[#2]
Gent.le ragazza,
sembrerebbe che la sua insicurezza e il relativo senso di inadeguatezza non siano state affrontate durante la psicoterapia, è così?
sembrerebbe che la sua insicurezza e il relativo senso di inadeguatezza non siano state affrontate durante la psicoterapia, è così?
Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it
[#3]
Ex utente
gentile dottoressa,
la psicoterapia l'avevo terminata in accordo con la mia dottoressa, prima di conoscere il mio attuale fidanzato, quando sembrava andare tutto bene.
Ho continuato uguale a prendere i farmaci, finchè ho smesso anche quelli quando ho conosciuto il mio fidanzato perchè mi sentivo benissimo. Adesso son passati sei mesi e ricominciano i sintomi dell'ansia, tachicardia e paura di morire d'infarto, con in più questa depressione....
la psicoterapia l'avevo terminata in accordo con la mia dottoressa, prima di conoscere il mio attuale fidanzato, quando sembrava andare tutto bene.
Ho continuato uguale a prendere i farmaci, finchè ho smesso anche quelli quando ho conosciuto il mio fidanzato perchè mi sentivo benissimo. Adesso son passati sei mesi e ricominciano i sintomi dell'ansia, tachicardia e paura di morire d'infarto, con in più questa depressione....
[#4]
Probabilmente vale la pena ricontattare lo psicologo che La seguiva in passato per segnalare questa situazione e, nel frattempo, sentire anche il medico di base.
Laurearsi ha molti significati e implicazioni. Tuttavia nel Suo caso c'è questa competizione col Suo ragazzo che Le impedisce di vivere serenamente la cosa e di godere delle soddisfazioni e del traguardo conseguito.
Secondo Lei da dove nasce il bisogno di competere col Suo ragazzo?
Laurearsi ha molti significati e implicazioni. Tuttavia nel Suo caso c'è questa competizione col Suo ragazzo che Le impedisce di vivere serenamente la cosa e di godere delle soddisfazioni e del traguardo conseguito.
Secondo Lei da dove nasce il bisogno di competere col Suo ragazzo?
[#5]
Ex utente
gentile dottoressa,
come mai anche il medico di base? per la tachicardia ho fatto già un paio di visite dal cardiologo...
di solito competo anche "con me stessa".... quindi non riuscire a raggiungere il massimo per me è già una sconfitta. Poi vedo che accanto ho chi invece ce l'ha fatta e questa cosa aumenta.
come mai anche il medico di base? per la tachicardia ho fatto già un paio di visite dal cardiologo...
di solito competo anche "con me stessa".... quindi non riuscire a raggiungere il massimo per me è già una sconfitta. Poi vedo che accanto ho chi invece ce l'ha fatta e questa cosa aumenta.
[#6]
Il medico di base La conosce e può aiutarLa anche prescrivendoLe farmaci, se necessario.
Questa competizione e desiderio di primeggiare in passato Le ha creato anche altri problemi di salute o nelle relazioni, oltre l'ansia e il panico?
Questa competizione e desiderio di primeggiare in passato Le ha creato anche altri problemi di salute o nelle relazioni, oltre l'ansia e il panico?
[#7]
Ex utente
io non vorrei tornare ai farmaci....ho fatto tanto per eliminarli e tornare a prenderli sarebbe un'altra sconfitta....
no in passato a parte il panico, questa competizione non mi ha creato problemi di salute, però forse solo ora ricollego qualche episodio di nausea e vomito all'ansia....
per quanto riguarda le relazioni in passato mi sono sempre circondata di persone "inferiori" a me...non in senso dispregiativo....solo che io mi consideravo sempre superiore.... non vorrei sembrare cattiva...
no in passato a parte il panico, questa competizione non mi ha creato problemi di salute, però forse solo ora ricollego qualche episodio di nausea e vomito all'ansia....
per quanto riguarda le relazioni in passato mi sono sempre circondata di persone "inferiori" a me...non in senso dispregiativo....solo che io mi consideravo sempre superiore.... non vorrei sembrare cattiva...
[#8]
Non credo che Lei sia cattiva, credo solo che varrebbe la pena lavorare con un bravo psicologo sul significato di essere sempre la prima.
Come sta se arriva seconda?
Probabilmente si potrebbe lavorare sull'autostima.
Che ne pensa?
Come sta se arriva seconda?
Probabilmente si potrebbe lavorare sull'autostima.
Che ne pensa?
[#9]
Se fosse davvero narcisista, come dice di essere, non le passerebbe nemmeno per l'anticamera del cervello di essere "tutta fumo e niente arrosto", né tantomeno di lasciarsi deprimere. Il narcisimo è proprio l'opposto di queste sensazioni rinunciatarie.
Forse lei è una persona che vorrebbe reagire alla scarsa stima che ha di se stessa, ci prova, ma siccome è abbastanza realista alla fine si rende conto che si sta ingannando da sola.
Mi pare che il suo lavoro psicoterapeutico non si possa definire concluso, almeno per quanto riguarda il recupero (o la creazione di sana pianta) di un'autostima di base e nemmeno riguardo ai sintomi d'ansia, per i quali è indicata, come le è stato già fatto presente in precedenti consulti, una psicoterapia specifica.
Cordiali saluti
Forse lei è una persona che vorrebbe reagire alla scarsa stima che ha di se stessa, ci prova, ma siccome è abbastanza realista alla fine si rende conto che si sta ingannando da sola.
Mi pare che il suo lavoro psicoterapeutico non si possa definire concluso, almeno per quanto riguarda il recupero (o la creazione di sana pianta) di un'autostima di base e nemmeno riguardo ai sintomi d'ansia, per i quali è indicata, come le è stato già fatto presente in precedenti consulti, una psicoterapia specifica.
Cordiali saluti
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#10]
Ex utente
Ad arrivare secondo sto malissimo, proprio perchè in passato ero abituata ad essere io la prima!
Dottor Santocito, io in passato ero davvero orgogliosa di me, di tutte le mie vittorie, o sconfitte che comunque riuscivo a superare a testa alta. adesso invece non mi riconosco più e anche tutte queste "vittorie" del mio passato non mi sembrano più poi così "grandi".
Dottor Santocito, io in passato ero davvero orgogliosa di me, di tutte le mie vittorie, o sconfitte che comunque riuscivo a superare a testa alta. adesso invece non mi riconosco più e anche tutte queste "vittorie" del mio passato non mi sembrano più poi così "grandi".
[#11]
Se ha iniziato a soffrire d'ansia 3 anni e 1/2 fa, quando stava ancora uscendo dall'adolescenza, non ha senso affermare "io una volta ero così", perché a quell'età è ancora presto perché si possa parlare di personalità stabilizzata. Il "come si è", a 20 anni, è costantemente in evoluzione. Lo è in realtà durante tutto l'arco di vita, figuriamoci in adolescenza.
In ogni caso i problemi psicologici dell'oggi non si risolvono guardando troppo al passato: lei oggi ha questo problema da risolvere, quindi è nell'oggi che deve attivarsi per risolverlo.
Cordiali saluti
In ogni caso i problemi psicologici dell'oggi non si risolvono guardando troppo al passato: lei oggi ha questo problema da risolvere, quindi è nell'oggi che deve attivarsi per risolverlo.
Cordiali saluti
[#12]
Ex utente
grazie mille dottor Santocito. ho preso appuntamento con la psicologa, purtroppo dovrà aspettare fino a metà luglio.
Volevo fare un'altra domanda: all'inizio i miei attacchi di panico avevano come forma principale la paura fortissima, il terrore di morire. e io non volevo morire. e tremavo dalla paura.
In questi ultimi 5, 6 giorni invece l'ansia c'è ma è più "tranaquilla", è come se me ne fossi fatta una ragione. dentro di me il pensiero principale è (purtroppo): so che sto per morire, morirò presto, pace non posso farci nulla. E questo pensiero mi sembra ancora più grave!
Volevo fare un'altra domanda: all'inizio i miei attacchi di panico avevano come forma principale la paura fortissima, il terrore di morire. e io non volevo morire. e tremavo dalla paura.
In questi ultimi 5, 6 giorni invece l'ansia c'è ma è più "tranaquilla", è come se me ne fossi fatta una ragione. dentro di me il pensiero principale è (purtroppo): so che sto per morire, morirò presto, pace non posso farci nulla. E questo pensiero mi sembra ancora più grave!
Questo consulto ha ricevuto 13 risposte e 3.1k visite dal 29/06/2011.
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Approfondimento su Attacchi di panico
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