Psicotico a 29 anni
Salve. Ho un fratello di 29 anni, che mostra segni riconducibili alla psicosi. (completa estraneità dal mondo esterno, parlare e gesticolare da solo ad alta voce anche nel cuore della notte o in pubblico, totale dipendenza da qualcuno che pensi alle sue necessità..)
La cosa che mi da speranza, è che non mostra questi sintomi sempre, ma ad intervalli di mesi, durante i quali è si apatico, asociale ed introverso (è capace di restare davanti al computer per 48 h di fila senza dormire, mangiare, lavarsi) ma durante i quali è comunque comunicativo, abbastanza affidabile (nel senso che se deve fare una cosa la fa, non parla da solo e non gesticola).
Poi improvvisamente ed inavvertitamente, ha periodi di 10-15 giorni di totale follia (una volta è stato prelevato dalla polfer che camminava sui binari..)
vi lascio intendere nostro stato d'ansia.
il farmaco che gli somministriamo è ZYPREXA..
Il fatto è che lui non vuole curarsi, non vuole lavorare, non vuole fare niente.. dice sempre che quando non ci sarà qualcuno che lo manterrà lui se ne va sotto un ponte..
Cosa possiamo fare?
Siamo distrutti in famiglia. Questa storia dura da circa 8 anni, con molti alti e bassi
La cosa che mi da speranza, è che non mostra questi sintomi sempre, ma ad intervalli di mesi, durante i quali è si apatico, asociale ed introverso (è capace di restare davanti al computer per 48 h di fila senza dormire, mangiare, lavarsi) ma durante i quali è comunque comunicativo, abbastanza affidabile (nel senso che se deve fare una cosa la fa, non parla da solo e non gesticola).
Poi improvvisamente ed inavvertitamente, ha periodi di 10-15 giorni di totale follia (una volta è stato prelevato dalla polfer che camminava sui binari..)
vi lascio intendere nostro stato d'ansia.
il farmaco che gli somministriamo è ZYPREXA..
Il fatto è che lui non vuole curarsi, non vuole lavorare, non vuole fare niente.. dice sempre che quando non ci sarà qualcuno che lo manterrà lui se ne va sotto un ponte..
Cosa possiamo fare?
Siamo distrutti in famiglia. Questa storia dura da circa 8 anni, con molti alti e bassi
[#1]
Gentile Utente, lo Zyprexa è stato prescritto dallo psichiatra? Il medico di base che ne pensa di questa situazione?
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#2]
Ex utente
Gentile Dottoressa, grazie per la celere risposta!
Il medico di base ci ha detto di rivolgerci al SIM, dove lo psichiatra dopo averlo visitato (sommariamente, visto che il paziente è reticente a sottoporsi a visita), ci ha consigliato di somministrargli Zyprexa, che cerchiamo di fargli prendere ogni sera (nella fase acuta, come adesso)
Il medico di base ci ha detto di rivolgerci al SIM, dove lo psichiatra dopo averlo visitato (sommariamente, visto che il paziente è reticente a sottoporsi a visita), ci ha consigliato di somministrargli Zyprexa, che cerchiamo di fargli prendere ogni sera (nella fase acuta, come adesso)
[#3]
Per voi invece non vi ha indirizzati verso un percorso di terapia familiare?
L'obiettivo, o uno degli obiettivi, dovrebbe essere quello di interagire con maggior efficacia con il fratello a casa.
Potete domandare o allo psichiatra o al medico di base per indicazioni più precise.
Saluti,
L'obiettivo, o uno degli obiettivi, dovrebbe essere quello di interagire con maggior efficacia con il fratello a casa.
Potete domandare o allo psichiatra o al medico di base per indicazioni più precise.
Saluti,
[#4]
Ex utente
No, non ci ha detto cosa dovremmo fare..
In casa abbiamo avuto un grave lutto 7 anni fa, è mancato un fratello che all'epoca aveva 20 anni, mio padre è disabile poichè a seguito del lutto si è ammalato ed ora è sulla sedie a rotelle, io lavoro saltuariamente (diciamo che sono disoccupato) e ogni tanto vado fuori per 5-6 mesi per stage o tirocini, quindi non è che ci sia una situazione facile a casa.. mio padre cerca di assecondarlo ed anche mia madre gli parla normalmente e con dolcezza, gli cucina quando ha fame (che siano le 16 o le 23).. abbiamo due gatti e lui con uno è molto affettuoso, ma risponde sempre male a mia madre, in modo sgarbato, anche quando non è in un periodo di crisi..
In questi giorni siamo al limite della sopportazione perchè esce e non sappiamo mai quando torna (in passato si è assentato anche per giorni interi spegnendo il cellulare) e con la forza non lo possiamo trattenere (è piu' grosso e forte di noi tre)
Cosa possiamo fare?
Siamo sull'orlo dell'abisso.
Intanto grazie per le sue risposte
In casa abbiamo avuto un grave lutto 7 anni fa, è mancato un fratello che all'epoca aveva 20 anni, mio padre è disabile poichè a seguito del lutto si è ammalato ed ora è sulla sedie a rotelle, io lavoro saltuariamente (diciamo che sono disoccupato) e ogni tanto vado fuori per 5-6 mesi per stage o tirocini, quindi non è che ci sia una situazione facile a casa.. mio padre cerca di assecondarlo ed anche mia madre gli parla normalmente e con dolcezza, gli cucina quando ha fame (che siano le 16 o le 23).. abbiamo due gatti e lui con uno è molto affettuoso, ma risponde sempre male a mia madre, in modo sgarbato, anche quando non è in un periodo di crisi..
In questi giorni siamo al limite della sopportazione perchè esce e non sappiamo mai quando torna (in passato si è assentato anche per giorni interi spegnendo il cellulare) e con la forza non lo possiamo trattenere (è piu' grosso e forte di noi tre)
Cosa possiamo fare?
Siamo sull'orlo dell'abisso.
Intanto grazie per le sue risposte
[#5]
Gentile Utente,
immagino quanto possa essere difficile la situazione.
Tuttavia, accanto all'aiuto farmacologico, sarebbe importantissimo, se non necessario, ottenere anche un aiuto "concreto" (non che il farmaco non lo sia!) ovvero un educatore o comunque qualcuno che possa aiutarvi a gestire la situazione e prender fiato in alcuni momenti, vista la difficile situazione. E che soprattutto possa aiutare Suo fratello.
Purtroppo non so indicarLe strutture nella Sua zona, ma credo che confrontandosi con ASL e Servizi Sociali della Sua città questo aiuto potrebbe diventare accessibile.
Potrà sembrarLe banale, ma è fondamentale per voi tre circondarvi di persone che vi vogliono bene per ottenere il sostegno di cui avete bisogno.
Ci sono parenti e/o amici che vi danno una mano in questa situazione?
immagino quanto possa essere difficile la situazione.
Tuttavia, accanto all'aiuto farmacologico, sarebbe importantissimo, se non necessario, ottenere anche un aiuto "concreto" (non che il farmaco non lo sia!) ovvero un educatore o comunque qualcuno che possa aiutarvi a gestire la situazione e prender fiato in alcuni momenti, vista la difficile situazione. E che soprattutto possa aiutare Suo fratello.
Purtroppo non so indicarLe strutture nella Sua zona, ma credo che confrontandosi con ASL e Servizi Sociali della Sua città questo aiuto potrebbe diventare accessibile.
Potrà sembrarLe banale, ma è fondamentale per voi tre circondarvi di persone che vi vogliono bene per ottenere il sostegno di cui avete bisogno.
Ci sono parenti e/o amici che vi danno una mano in questa situazione?
[#7]
Questo è un primo passo; nel frattempo Lei, pur con le difficoltà oggettive che incontra, deve trovare il modo di costruire la Sua vita, senza rinunciare ai Suoi progetti.
Se questo fosse complicato presso le strutture pubbliche della Sua città può chiedere una consultazione psicologica per se stesso.
Ci tenga aggiornati, se lo desidera.
Saluti,
Se questo fosse complicato presso le strutture pubbliche della Sua città può chiedere una consultazione psicologica per se stesso.
Ci tenga aggiornati, se lo desidera.
Saluti,
[#8]
Ex utente
Intanto come da abitudine, oggi registriamo "normalizzazione" della situazione in seguito a somministrazione del suddetto farmaco per circa una settimana consecutiva (come detto in precedenza, lo assume solo in periodi di forte crisi) tuttavia penso che seguiremo la terapia farmacologica ancora per qualche giorno.
Vi terrò informati, Grazie Dottoressa.
Vi terrò informati, Grazie Dottoressa.
[#10]
Caro Ragazzo,
vivere con un familiare malato, destabilizza l'intero nucleo familiare, la strategia terapeutica mirata è quella di associare alla terpia farmacologica la psicoterapia, per offrire a suo fratello un luogo simbolico di ascolto del suo disagio.
Cari saluti
vivere con un familiare malato, destabilizza l'intero nucleo familiare, la strategia terapeutica mirata è quella di associare alla terpia farmacologica la psicoterapia, per offrire a suo fratello un luogo simbolico di ascolto del suo disagio.
Cari saluti
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#13]
Ex utente
Durante le visite no, non gli è mai stato detto chiaramente che avesse un problema.
Ma per circostanze familiari ha dovuto firmare dei documenti che attestavano la sua grave forma di depressione (era la lettera di un avvocato, quindi non era dettagliata come un referto medico). In quella circostanza, dopo avere reagito malissimo, in maniera comunque lucida, sono seguiti 7-8 giorni di forma acuta di psicosi. Non so se si possa parlare di psicosi vai e vieni, ma nel caso di mio fratello è cosi..
ha iniziato dunque a dare gravissimi ed inconfutabili segni di psicosi. (parlava ad alta volce la notte, rideva, prendeva un oggetto e lo osservava per minuti salvo poi buttarlo..)
Come al solito a tale circostanza è corrisposta assunzione (coatta) del farmaco fino ad esaurimento del picco della crisi
Ma per circostanze familiari ha dovuto firmare dei documenti che attestavano la sua grave forma di depressione (era la lettera di un avvocato, quindi non era dettagliata come un referto medico). In quella circostanza, dopo avere reagito malissimo, in maniera comunque lucida, sono seguiti 7-8 giorni di forma acuta di psicosi. Non so se si possa parlare di psicosi vai e vieni, ma nel caso di mio fratello è cosi..
ha iniziato dunque a dare gravissimi ed inconfutabili segni di psicosi. (parlava ad alta volce la notte, rideva, prendeva un oggetto e lo osservava per minuti salvo poi buttarlo..)
Come al solito a tale circostanza è corrisposta assunzione (coatta) del farmaco fino ad esaurimento del picco della crisi
[#14]
Anche se psicotico, suo fratello è per prima cosa un "essere umano", e come tale avrebbero dovuto trattarlo.
Mentire, non serve a niente, ma prepara il terreno a future complicanze, tra depressione e psicosi, c'è una bella differenza...
Ci tenga aggiornati, se lo desidera
Mentire, non serve a niente, ma prepara il terreno a future complicanze, tra depressione e psicosi, c'è una bella differenza...
Ci tenga aggiornati, se lo desidera
[#15]
Ex utente
finalmente abbiamo una fase di "rilassamento", che dura gia' da 4-5 giorni.
Tuttavia abbiamo constatato che l'assunzione di caffeina, come un semplice bicchiere di coca cola, abbia conseguenze non trascurabili. La circostanza si è ripetuta piu' volte, dopo avere dato segni di miglioramento, bastava un caffè o altro prodotto con caffeina, per farlo ricadere nel giro di mezz'ora in uno stato di comportamento palesemente psicotico. (c'e' da dire che non beve caffè abitualmente, anzi, non l'ha quasi mai preso) Abbiamo provveduto a fare sparire dalla sua portata queste sostanze..
Ma si puo' vivere cosi?!?
Tuttavia abbiamo constatato che l'assunzione di caffeina, come un semplice bicchiere di coca cola, abbia conseguenze non trascurabili. La circostanza si è ripetuta piu' volte, dopo avere dato segni di miglioramento, bastava un caffè o altro prodotto con caffeina, per farlo ricadere nel giro di mezz'ora in uno stato di comportamento palesemente psicotico. (c'e' da dire che non beve caffè abitualmente, anzi, non l'ha quasi mai preso) Abbiamo provveduto a fare sparire dalla sua portata queste sostanze..
Ma si puo' vivere cosi?!?
Questo consulto ha ricevuto 16 risposte e 4.9k visite dal 28/06/2011.
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