Se vado in un posto per gay non so chi potrei conoscere, se mi potrò fidare, se chi avrò di

Sono omosessuale ma non ho mai avuto rapporti con uomini e non sono stato fidanzato. Mi trovo in questa situazione di triste solitudine non per mia volontà o per motivi fisici ma semplicemente perché non mi è mai capitato di avere una relazione (di innamorarmi sì). Vivo questa situazione al buio ma non in maniera drammatica. Ultimamente sono andato da un andrologo per un banale problema urinario che ho risolto con antibiotici. Il medico, prima di darmi la terapia, si è informato sulle mie abitudini sessuali e gli ho parlato della mia omosessualità. Il medico mi ha consigliato di non rinunciare alla mia sessualità solo per pregiudizi o incertezze. Mi ha allora dato l’indirizzo di un suo amico psichiatra che ho incontrato. Il dottore mi ha aiutato a capire la normalità della mia situazione e poi, visto che da parte mia non c’è un rifiuto, mi ha detto che è arrivato il momento di provare a vivere la mia affettività e la mia sessualità. Mi ha detto che esistono diverse possibilità per conoscere altre persone e che la comunità gay è ben organizzata specialmente in una città come Milano. Io però non so se frequentare certi posti perché vorrei che l’amore capitasse per caso e non vorrei doverlo cercare in qualche luogo che tanto mi sembra un ghetto. Purtroppo è molto difficile avere la fortuna di incontrare per caso, per esempio in metropolitana o sul lavoro, una persona seria, gay, pronta ad amare e ad essere amata. Queste cose purtroppo accadono solo agli etero. Non so cosa devo fare, se devo provare ad andare a qualche incontro per omosessuali oppure se devo continuare ad attendere. Se vado in un posto per gay non so chi potrei conoscere, se mi potrò fidare, se chi avrò di fronte vorrà solo sesso e soprattutto se riuscirò ad essere me stesso. Io mi sento impreparato a tutto questo, ma se continuo così rischio di rimanere solo.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
>>> vorrei che l’amore capitasse per caso
>>>

Diciamo che l'amore e la fortuna vanno anche... aiutate. Certamente, se si esce poco e si è tristi e solitari, le possibilità non aumentano.

>>> Queste cose purtroppo accadono solo agli etero.
>>>

No, questo è solo un suo pregiudizio, è difficile per chiunque incontrare l'anima gemella in metropolitana. Forse voleva dire: "Queste cose accadono solo nei film", in tal caso avrebbe ragione.

Per aumentare le possibilità di conoscere persone con cui sperare di costruire qualcosa, una strategia molto semplice è iniziare a frequentare gruppi dove le persone condividono uno stesso interesse. In tal modo c'è già una base comune da cui partire.

E se è gay, ha senso anche iniziare a frequentare ambienti frequentati (almeno anche) da gay.

cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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Attivo dal 2011 al 2014
Ex utente
Quindi anche lei condivide quanto mi è stato consigliato, cioè frequentare ambienti dove ci sono soprattutto gay. Io non sono un tipo triste e solitario, ma tutti i miei amici sono etero (o sembrano tali) e i pochissimi gay che ho conosciuto non mi hanno interessato. però, forse sarà un pregiudizio, io vedo questi ambienti come qualcosa di promiscuo, sporco, dove aumentano i rischi di contagio di malattie sessualmente trasmissibili. Mi sembra che la gente sia lì solo perchè interessata al sesso e invece chi voleva una relazione stabile l'ha cercata e costruita altrove. poi un'altra cosa che mi frena è il fatto di espormi pubblicamente, cioè certi posti sono frequentati solo o soprattutto da gay e quindi se ci vado e, metti caso, mi vede il vicino di casa o il collega di lavoro, allora certamente penserà che sono gay.
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Dr.ssa Paola Scalco Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 4.3k 102
Gentile Signore,
cosa è successo nelle occasioni in cui si è innamorato?
Ha tenuto questo sentimento per sé o si è dichiarato?

Se non vive in modo drammatico e non rifiuta la sua situazione, cosa teme del giudizio degli altri?

Si è mai interrogato sui pregiudizi che lei stesso ha nei riguardi dell'omosessualità?

Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i

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Attivo dal 2011 al 2014
Ex utente
Non sono ipocrita e quando mi sono innamorato l'ho fatto capire, non in modo diretto, ma l'ho fatto capire.

Da parte degli altri temo l'emarginazione sociale, la diffidenza, l'essere considerato diverso. Si sa che in Italia l'omosessualità non è sempre accettata e contro queste forme sottili di discriminazione lo stato non solo non fa nulla, ma a volte tace in modo accondiscendente (come pure la Chiesa).

Se fossi etero mi limiterei a cercare la mia ragazza tra i miei amici che conosco o al massimo allargherei le mie conoscenze, ma senza andare come un clandestino in luoghi solo per etero. è questa la cosa che mi dispiace e che mi blocca: io non so che tipo di gente potrò conoscere e soprattutto di chi potrò fidarmi e onestamente non mi va di andare in pasto ai leoni.

O forse dovrei essere meno diffidente e più coraggioso? in fondo potrebbe essere l'inizio di una nuova avventura...
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Non è chiaro quale siano le sue abilità sociali generali, ma la mia impressione è che lei, sebbene sia riuscito a riconoscere la sua omosessualità, debba ancora compiere il passo successivo, ossia accettarla fino in fondo. Finché manterrà un atteggiamento del tipo "gli ambienti gay mi sembrano sporchi, se fossi etero non avrei problemi", resterà un gay che rimpiange di non poter essere un etero.

In altre parole ha ragione quando dice che la società (non solo quella italiana) ancora discrimina i gay, ma deve tener presente che anche molti gay, in parte proprio a causa di questo, si autodiscriminano.

Se è questo il suo caso, non può sperare di risolvere il problema a distanza con noi, deve rivolgersi a uno psicologo psicoterapeuta di persona.

Cordiali saluti
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Gentile Utente, anche a me ha dato come l'impressione che faccia fatica ad accettarsi così com'è.
Probabilmente l'orientamento sessuale ha un peso in tutto questo, o forse ha molto peso? Però mi pare Lei abbia anche una bassa autostima.
Inoltre Lei è molto bravo ad analizzare, a fare ipotesi, ma poi Le manca quel passo finale che è l'azione.
Cosa La frena realmente?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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Attivo dal 2011 al 2014
Ex utente
Riprendo in mano questo consulto, a distanza di tempo, con la voglia di voltare pagina, di passare all'azione, come mi avete consigliato. Fino ad ora sono stato frenato dalla paura di perdere tutto, di non essere più guardato come prima dalle persone che mi circondano... insomma dalla paura di essere considerato diverso.

Vorrei provare a confidarmi con mia madre. Sento di avere bisogno della sua comprensione. Se lei mi accetterà, io mi sentirò più libero. Ma temo di ferirla, di farla soffrire. Non so cosa potrebbe succedere dopo. So solo che ora io ho bisogno di parlarne con lei. Se supero questo scoglio, tutto potrebbe essere più semplice. Ma ho paura delle conseguenze. Cosa posso fare? Perchè sento il bisogno di parlarne proprio con lei e non con una persona qualsiasi?
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Dr.ssa Paola Scalco Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 4.3k 102
Probabilmente perché è lei la persona più importante della sua vita (almeno ora), è quella che l'ha generata ed è importante che, prima che dal resto del mondo, Lei si senta accettato da chi l'ha messa al mondo.
Frequentemente lo scoglio più grande è la "rivelazione" ai propri genitori, perché si teme di non essere più riconosciuti o addirittura rifiutati da loro.
Ha preso una decisione importante e sicuramente non facile, ma penso sia proprio questa la chiave per dare una svolta alla sua vita.
Visiti il sito dell'AGEDO (associazione che riunisce i genitori di persone omosessuali) e, se le riesce, partecipi ad una proiezione del documentario "Due volte genitori": credo le potrà essere d'aiuto.

Ha tutto il mio sostegno "virtuale".
Buona giornata.