Genitori troppo apprensivi
Salve, sono un ragazzo gay di 28 anni. Da 5 anni sono fidanzato. I miei genitori conoscono la situazione ma non ne abbiamo mai parlato, forse perché tutti preferiamo non affrontare il discorso. Lavoro da diversi anni nella stessa azienda con contratti a tempo determinato. Non ho quindi nessuna sicurezza, potrei perdere il lavoro da un momento all'altro e studio all'università. Il problema sono i miei genitori, in particolar modo mia madre, apprensivissima. Per ogni cosa ne fa una tragedia, anche per una semplice influenza si preoccupa da morire, e il suo cuore, che non è in buone condizioni ne risente. Mio padre è leggermente meno apprensivo, ma neanche più di tanto. Ovviamente questa continua apprensione mi è stata trasmessa e quindi ho forti problemi di ansia, infatti sono seguito da una psichiatra e seguo una cura. Attualmente io e il mio compagno abbiamo deciso di trasferirci, il prossimo anno, a circa 700 km da casa, sia per motivi lavorativi che di studio. Ma anche, per me, perché non voglio più stare qui. Ho bisogno della libertà che non ho mai avuto. Purtroppo so che quando dirò questo ai miei genitori scoppierà un putiferio. Non so se i loro cuori reggeranno a questo. Ho paura di farli morire dal dispiacere. Adesso però sono io quello che sta per morire. Vorrei un consiglio per fare in modo che questa situazione non vada a finire nel peggiore dei modi. Mi potreste aiutare? Ultimamente sto veramente malissimo... Grazie di cuore a chi mi risponderà
[#1]
Gentile ragazzo,
condividi le pene di tanti altri ragazzi con i genitori apprensivi. Ma che puoi fare se non correre il rischio di ferirli un po'?
Potresti continuare a privarti della tua libertà che, come tu stesso affermi, non hai mai avuto.
Lo psichiatra ti sta aiutando anche per questa situazione? In che modo?
condividi le pene di tanti altri ragazzi con i genitori apprensivi. Ma che puoi fare se non correre il rischio di ferirli un po'?
Potresti continuare a privarti della tua libertà che, come tu stesso affermi, non hai mai avuto.
Lo psichiatra ti sta aiutando anche per questa situazione? In che modo?
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#2]
" forti problemi di ansia, infatti sono seguito da una psichiatra e seguo una cura."
Hai ai pensato di integrare la terapia farmacologica con un colloquio psicologico? Potrebbe essere utile per individuare strategie di comunicazione efficaci con i tuo genitori oltre che per affrontare le tue reazioni di ansia.
Hai ai pensato di integrare la terapia farmacologica con un colloquio psicologico? Potrebbe essere utile per individuare strategie di comunicazione efficaci con i tuo genitori oltre che per affrontare le tue reazioni di ansia.
Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it
[#3]
Caro Ragazzo,
a volte la "morte altrui", diventa indispensabile per la "vita propria".
Non si preoccupo, l'amore genitoriale va oltre i duri colpi, se in un primo momento il dolore prenderà il sopravvento, con il tempolascerà spazio alla chiarezza emozionale ed amore nei suoi confronti.
Vivere da fuggiasco, non è pensabile, se non riesce a trovare il coraggio , chieda una consulenza ad uno psicologo, magari potrà trovare qualche strategia comunicazionale adeguata al suo sentireIn bocca al lupo!
a volte la "morte altrui", diventa indispensabile per la "vita propria".
Non si preoccupo, l'amore genitoriale va oltre i duri colpi, se in un primo momento il dolore prenderà il sopravvento, con il tempolascerà spazio alla chiarezza emozionale ed amore nei suoi confronti.
Vivere da fuggiasco, non è pensabile, se non riesce a trovare il coraggio , chieda una consulenza ad uno psicologo, magari potrà trovare qualche strategia comunicazionale adeguata al suo sentireIn bocca al lupo!
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#4]
Concordo con i pareri delle colleghe. Nella vita di ognuno arriva presto o tardi il momento della separazione dai genitori. Ritardarlo artificialmente può sembrare un modo per evitare il dolore, ma il fatto è che spesso lo accresce.
Cordiali saluti
Cordiali saluti
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
Questo consulto ha ricevuto 9 risposte e 2.7k visite dal 27/06/2011.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.