Ansia e inappetenza
La cosa paradossale è che comunque attualmente non posso lamentarmi di come mi va la vita. Nel senso che esco con gli amici, con cui mi trovo bene, l'università non va male, ecc...
L'unica cosa è che over-reagisco ai periodi negativi che vivo con il mio partner. Però non è tutto, mi capita che se sono a mangiare in compagnia, per esempio, di amici, talvolta il mio stomaco si chiude e non riesco a mangiare, mi tocca fingere di avere appetito (e magari ho tachicardia, sudorazione, nausea).
Siccome chiedo aiuto soltanto quando sto veramente male e i periodi in cui sto male sono aumentati di frequenza, ho considerato l'idea di rivolgermi ad un professionista (uno psicologo o uno psichiatra?).
Mia mamma, mio nonno materno, la sorella di mia mamma e mia cugina, soffrono degli stessi sintomi. Penso che ci sia una componente genetica alla base.
Comunque, sia ieri che oggi ho preso il Peridon per mangiare qualcosa. In attesa di rivolgermi ad uno psicoterapeuta, che magari mi fa anche una diagnosi corretta, vi vorrei chiedere se casi del genere (che immagino siano piuttosto frequenti nel vostro quotidiano) sono guaribili con la psicoterapia.
Ve lo chiedo sopratutto in considerazione del fatto che questi sintomi sono probabilmente legati ad una componente genetica (ne soffre tutto il ramo materno, evidentemente il mio metabolismo accentua le reazioni da stress e quindi l'ansia viene fuori più facilmente) che forse complica un attimino le cose.
Grazie per la pazienza,
Daniele.
sembra che tutte le Sue ansie finiscano sul corpo e che Lei faccia fatica a mentalizzarle.
Ha consultato un medico per tutti questi disagi?
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
Una visita medica generale prima e, in caso di negatività, da uno psicoterapeuta poi.
questa è la cosa migliore.
saluti
Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks
Per la dottoressa Pilice: Ho omesso una parte molto importante per un'eventuale diagnosi (anche se online mi rendo conto che non può essere fatta).
Quando sono comparsi i primi sintomi, mi sono rivolto al medico di base il quale mi ha fatto fare i seguenti esami: emocromo, enzimi epatici, vitamine, coprocoltura, Helicobacter ed esame per la celiachia.
Ho poi provato ad escludere diverse categorie di alimenti, per esempio i latticini, il pesce, i crostacei, ecc... E ovviamente l'esito è stato negativo, la diarrea in particolare è sempre stata presente.
Per diarrea intendo dire che evacuo con frequenza regolare (forse un po' di più rispetto a quando "stavo bene") ma la consistenza delle feci è bassa.
Avevo pensato quindi a colon irritabile, ma la diagnosi me la sono fatta io, quindi non penso sia molto attendibile.
Per il dottor De Vincentiis: Penso che ormai sia giunto il momento di rivolgermi ad uno psicoterapeuta, anche solo per un consulto.
Grazie ancora!
che la predisposizione a sviluppare sintomi ansiosi sbbia cause genetiche è vero solo in parte, in realtà nella formazone della carattere di una persona e quindi anche in quello di un soggetto tendenzialmente ansioso, entrano in gioco una serie di fattori fra i quali ad esempio: le esperienze vissute nell'ambiente in cui siamo cresciuti, le relazioni familiari, i rapporti con altre persone per noi significative, ecc.
Per quanto riguarda i suoi disturbi, escludendo cause di tipo fisico, i sintomi che riferisce possono essere l'espressione di una sintomatologia ansiosa di tipo somatico. Da quello che riferisce, sembrerebbe che quello che la manda più in crisi siano gli allontanamenti o distacchi (temuti o reali) dal partner.
Sicuramente un percorso terapeutico potrebbe aiutarla ad entrare in contatto i suoi vissuti collegati a queste situazioni affinchè possa comprendere ad esempio cosa le succede e come si sente quando una relazione non va come si aspetta.
Cari saluti
Dr.Fausto Girone
Psicologo-Psicoterapeuta Milano
www.faustogirone.com
Un ultimo consiglio: come faccio a trovare uno psicoterapeuta che risolva il mio problema?
Ho sentito parlare dell'ipnosi, può funzionare?
Grazie!
http://www.psicologia.toscana.it/index.php?id=170
o più semplicemente sui professionisti iscritti a questo sito che lavorano a Firenze.
Saluti,
Non conosco direttamente l'ipnosi, ma a parte l'ipnosi,
le consiglerei di prendere contatto con uno specialista
e poi valutare insieme a lui il tipo di intervento più adatto
In bocca al lupo!
In questi casi risolvendo l'ansia di base (ad esempio l'insicurezza relazionale che sta provando verso il suo partner) smettono anche le somatizzazioni.
Esistono varie forme di psicoterapia, può leggere questi articoli per informarsi:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/233-la-psicoterapia-che-cos-e-e-come-funziona.html
Cordiali saluti
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
Sono stato da un altro, ennesimo, gastroenterologo (non mi sono più rivolto ad uno psicoterapeuta). Gli ho descritto i sintomi e mi ha diagnosticato, per esclusione, una possibile colite spastica causata da "alcuni batteri che sono difficili da mandare via".
Gli ho spiegato che talvolta mi va via l'appetito, a periodi. A volte capita in situazioni stressanti, altre volte no.
Mi ha quindi prescritto Psyllogel Megafermenti. Li sto prendendo da quattro giorni e sto molto meglio! La diarrea è sparita e per ora ho aria, ma molto meno. L'appetito è buono.
Però non posso dire di aver risolto, devo aspettare ancora qualche giorno. E' già successo che l'appetito mi ritornasse, ma la diarrea ce l'ho sempre avuta da un anno ad oggi.
Comunque questa inappetenza era/è accentuata nei periodi di stress.
Grazie per l'aiuto.
Quando parla degli stessi sintomi che ricorrono nella sua famiglia, li attribuisce ad una componente genetica. Resta fondamentale l'influenza data dall'ambiente, l'aver vissuto in un ambiente ansioso porta a sviluppare uno stato ansioso, soprattutto in risposta a momenti della propria vita più difficili.
Le consiglio, aldilà delle cure mediche che sta facendo, di cercare in una psicoterapia di risalire a ciò che le scatena questi sintomi in modo che non si riprentino,
la saluto
Dr.ssa Sara Breschi
Psicoterapeuta - Psicoanalista
Sito Web: www.sarabreschi.it
I fermenti non hanno risolto gran che, l'ansia è diminuita solo perché (suppongo) ho capito che non ho niente di grave a livello fisico.
Comunque finora ho cercato di vivere una vita normale e ci sono più o meno riuscito.
Penso di sapere anche che cos'è che mi dà ansia, ma non riesco ad uscirne da solo.
Se c'è qualcosa che mi dà ansia, non cerco di evitarlo ma lo affronto, e spesso i risultati sono ottimi, nel senso che supero "l'ostacolo" ma questo non mi è di grande aiuto per il futuro.
Il sintomo che più mi dà fastidio è l'inappetenza. Ora ho paura di dimagrire e ho quasi un'ossessione a metter su chili. Pratico anche sport intensivamente e ho bisogno di mangiare, se non mangio adeguatamente mi sento debole.
Ovviamente non mi sono ancora rivolto ad uno psicologo. Un po' perché tutte le volte che decido di farlo, poi i problemi si alleggeriscono e lascio perdere.
Ma soprattutto perché dovrei andare a cercare uno psicologo, sperare di riuscire a sostenere le tariffe, tenerlo nascosto a chi conosco (perché me ne vergogno, è bene ammetterlo), eccetera eccetera.
Ma ormai ho capito che tanto le cose vanno solo a peggiorare e non vale veramente la pena andare avanti in questa situazione. Mi immagino se dovessi mai andare a vivere all'estero, che faccio? Mi sparo? (sono ironico ovviamente)
Boh! Che dire, speriamo di uscirne! Da solo non ci riesco più!
Saluti!
Ha già capito che da solo non ce la fa, però si ostina a continuare a provarci. Più che dirle di cercare un aiuto esterno, cosa potremmo fare?
Non possiamo dare aiuto a distanza alle persone (non esiste la terapia online) e sfogarsi, a lungo andare, rischia di esacerbare il problema, perché la relega nel ruolo di ansioso. Del tipo: se mi devo continuamente sfogare con qualcuno, vuol dire che da solo non ce la faccio.
Deve decidersi e fare quella telefonata.
Cordiali saluti
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