Richiesta info per il dottor santocito

Gentile dottor Santocito, ho letto con interesse il suo articolo riguardo alle incessanti domande che vengono proposte su MEDICTALIA riguardo al timore di essere omosessuali e mi sono rispecchiato in ogni singola cosa da lei detta. Diversi mesi fa ho già chiesto un consulto su questo sito e grazie alle risposte datemi dai dottori e ad alcuni consulti presso centri pubblici ho riacquistato un po' di serenità imparando a vivere la mia sessualita', le mie fantasie e la concezione che ho di me stesso con minor rigidità. Ho infatti capito che è la rigidità verso me stesso a crearmi molti problemi. Volevo chiederle, in merito al punto del suo articolo dove descrive la dinamica paragonabile a quella del VOMITING, se secondo lei tale spiegazione possa essere applicata anche al mio caso (spiegato nel precedente consulto). Dall'età circa di 17 anni mi sono infatti rinchiuso in un'ossessiva dimensione di pornografia e fantasie principalmente omosessuali (anche se al contempo avevo fantasie e guardavo alcuni video etero). In realtà delle fantasie omo le ho avute anche in preadolescenza (fantasie poi divenute ossessive prive di sentimento e che dopo fatte mi creavano un senso di disagio, nausea e disgusto anche se nel mentre mi eccitavano). Tengo a precisare nuovamente che nelle fantasie fatte verso ragazze ero coinvolto anche affettivamente così come sento sempre un maggior bisogno di avere accanto a me una ragazza da amare, proteggere. quando penso ad un rapporto con una ragazza, che per motivi che non riesco a comprendere, non riesco nella realtà a realizzare perchè mi sento bloccato, mi sento felice, mi prende qualcosa allo stomaco e un calore in tutto il corpo. Questo non mi accade o meglio accadeva quando facevo fantasie su uomini. Nella realtà oramai basta un nulla (il vedere un ragazzo prestante o comunque oggettivamente bello) per farmi piombare ogni volta nello sconforto. Mi sento una strana sensazione di ansia, agitazione che credo di scambiare per attrazione. Ma mi chiedo l'attrazione non è collegata anche al coinvolgimento emotivo? (che ho solo pensando a ragazze). Quello che sento è di aver per molti anni della mia vita, cercato di fuggire da un rapporto con una ragazza (seppur tanto desiderato) e di essermi inconsapevolmente rinchiuso in una dimensione omosessuale. In un primo momento davanti a video del genere provavo disgusto però è come se mi fossi costretto e piano piano avessi finito per "metabolizzare" e farmi piacere alla follia quelle scene. Era divenuta una dipendenza anche se dopo avevo disgusto per quello che avevo visto. Nella realtà non solo non riuscirei mai ad avere un rapporto omo ma neanche sento di volerlo. E allora mi chiedo come è possibile che abbia fatto ciò che ho fatto e come rimediare? Come fare per recuperare quel limite che credo di aver oltrepassato? come fare ad accettare il mio passato e togliermi l'ossessione che mi prende ogni volta che vedo un ragazzo prestante. Nei momenti di lucidità mi sembra tutto assurdo.
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Caro Ragazzo,
provo a risposnderle io, aspettando il Dr.Santonocito.
Da quello che leggo della sua storia di vita, i livelli di confusione sull'identità sessuale, si intersecano ai pensieri ossessivi e gli uni sembrano rinforzare gli altri.
Le relazioni a due, spaventano ed obbligano ad un adimensione adulta del rapporto, la dimensione dell'immaginario, sembra essere una scappatoia alla possibilità di affrontare le dinamiche complesse che abitano la sua psiche.
valuti l'ipotesi di una consulenza de visu, ne trarrà grande giovamento in termini di serenità e chiarezza.
Cari saluti

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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Utente
Utente
Gentile dottoressa Randone,
la ringrazio per la risposta. Naturalmente la richiesta era indirizzata al dottor Santonocito (prima ho sbagliato a scrivere il cognome e chiedo scusa) dato che l'articolo era stato scritto da lui ma la speranza era che anche altri dottori potessero rispondermi. Ho fatto dei brevi consulti pubblici nei quali mi sono state dette principalmente le stesse cose che già alcuni dottori mi avevano detto in un mio precedente consulto sempre riguardo a questo argomento. Attualmente sto aspettando di avere una disponibilità economica tale da poter autonomamente rivolgermi da uno psicologo privato senza dover coinvolgere la mia famiglia (non so quello che mi sta succedendo e non vorrei creare falsi allarmi o preoccupazioni ai miei familiari). Anche io sono fermamente convinto che la mia caduta nella dimensione omosessuale sia dovuta principalmente ad un tentativo di fuga dalla realtà. Il problema è che una volta comprese tutte le dinamiche indicatemi (meccanismi compensativi per le mie fantasie, emulazione e desiderio di possedere caratteri dei ragazzi che erano oggetto delle mie fantasie, probabile ricerca di un rapporto di approvazione da parte di mio padre,...) non so proprio come reagire. Nel senso, una volta capito ciò dovrei essere in grado di liberarmi dalle mie ossessioni (se tali sono). ciò che più mi spaventa è il non poter avere la certezza di quello che sono. Provo un forte desiderio di iniziare una relazione con una ragazza, ma al contempo oltre ai blocchi che ho da sempre e che non so spiegarmi (paura di legare la mia vita a quella di un'altra persona, senso di inferiorità rispetto ad altri ragazzi, il non sentirmi pronto a vivere il sesso attivamente...) ora si è messa anche questa situazione, questo mio "passato" per così dire. Come dovrei comportarmi con un'ipotetica fidanzata? e se le mie fantasie/ipotetiche attrazioni verso gli uomini, fossero qualcosa di più? Io non voglio far soffrire nessuno né iniziare una storia con tutti questi dubbi. L'unica cosa che so di certo è che, anche negli anni nei quali ho avuto fantasie maniacali e sono caduto in una dipendenza dalla pornografia omosessuale, non ho mai sentito il desiderio/bisogno di avere rapporti reali con altri uomini mentre con le ragazze, seppur le fantasie sono state minori, ho sempre sentito un coinvolgimento affettivo e, diciamo, nel pensare ad un'ipotetica realizzazione delle mie fantasie con donne c'è sempre stat maggiore concretezza.... Io non sento il bisogno di stringere la mano, abbracciare, baciare, avere rapporti con un uomo e allora non so perchè, fin da piccolo, ho sentito il bisogno di fantasticare su loro e di osservare in modo quasi maniacale i particolari del loro corpo come braccia, gambe, addominali, collo.... sono oramai sei mesi che ho smesso di fruire di materiale omo e che vedo solo video etero e nonostante io riesca puntualmente ad eccitarmi nel pensare di fare quelle cose con la donna o nonostante ami follemente, (ma questo da sempre), tutto ciò che ruota attorno all'apparato genitale femminile, io non riesca a tranquillizzarmi e a superare queste mie paure Non so perchè ma mi sembra poi che, ogni volta che per strada vedo un uomo oggettivamente bello la sensazione (che è di agitazione/eccitazione???) che provo mi geti nello sconforto. Il mio errore è forse quello di ricercare nella realtà questa stessa sensazione anche nel vedere le donne solo che probabilmente ciò non accade perchè viene meno con loro quella carica di agitazione che amplifica le mie sensazioni nel vedere ragazzi e che deriva da un mio senso di inadeguatezza. Secondo lei è possibile questa cosa?Mi perdoni per la lunghezza. L'intento di andare da uno specialista c'è, glielo assicuro, e spero presto! Grazie
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Utente
Utente
Aggiungo un'ultima importante cosa. Non riesco a capire perché nonostante io fossi più o meno consapevole (almeno credo) durante glia anni in cui ho fantasticato/fruito di materiale omosessuale di ciò che stavo facendo, mettendo da parte il fatto che questo ex post mi creava disgusto, nausea e tristezza, non mi sia mai preoccupato. è come se non avessi davvero realizzato di quello che stavo facendo. Tutto è accaduto sei mesi fa quando in televisione si parlava in un programma del coming out. Lì mi sono sentito perso. Mi è venuto in mente l'idea di dover confessare alla mia famiglia le mie fantasie e quello che facevo. Fino a poco prima nulla invece, è come se tutto fosse stato rilegato ad una dimensione di autoerotismo. Auto perchè non sentivo e non lo sento tuttora il bisogno di relazionarmi con altri uomini. Cosa può significare questo!! nella rete si dice che la presa di consapevolezza della propria omosessualità avviene così d'un tratto. cioè lo si percepisce da sempre ma poi lo si realizza all'improvviso. Questo mi crea ancora più ansia.
Grazie
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
>>> Volevo chiederle, in merito al punto del suo articolo dove descrive la dinamica paragonabile a quella del VOMITING, se secondo lei tale spiegazione possa essere applicata anche al mio caso (spiegato nel precedente consulto).
>>>

Se dovessi darti una risposta basata solo sulla razionalità, leggendo ciò che scrivi, sarebbe sufficiente suggerirti di rileggere con attenzione l'articolo, dato che tutte le informazioni che cerchi sono già là.

Tuttavia la tua non è una domanda fredda e razionale, ma basata su un forte bisogno di rassicurazione. Appari come una persona molto ansiosa, che ha un costante bisogno di essere approvato, indirizzato a capire cosa va bene e cosa non va bene. È probabilmente quest'ansia ad averti provocato la fuga dalla realtà di cui parli. E sarebbe quindi inappropriato e decisamente controproducente darti rassicurazioni: devi affrontare una volta per tutte questo tuo malessere, probabilmente per via psicoterapeutica.

>>> Nel senso, una volta capito ciò dovrei essere in grado di liberarmi dalle mie ossessioni (se tali sono).
>>>

No, questo è sbagliatissimo. Qualunque tentativo di risolvere il problema ragionando non fa altro che annodarti ancor più nella tua ossessione. Più cerchi di capire, più i dubbi aumentano. L'ossessivo non ha niente da capire, ha solo da uscire dalla modalità di pensiero ossessivo, ma per fare questo ci vuole l'aiuto specialistico.

Il suggerimento è pertanto di rivolgerti a uno psicoterapeuta esperto in disturbi ansiosi/ossessivi.

Cordiali saluti
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Utente
Utente
Gentile dottor Santonocito, la ringrazio per la risposta. Sono certo che ciò di cui ho bisogno è un percorso psicoterapeutico che mi indichi la via attraverso la quale uscire dalle mie ossessioni e ho il proposito, anzi l'intenzione di farlo, appena ne avrò la possibilità, spero a breve. La mia richiesta riguardo al suo articolo dipendeva dal fatto che io non mi sono rinchiuso in quella dimensione omosessuale in relazione ad un evento determinato o ad un preciso fallimento verso una ragazza (in realtà non ho mai neanche veramente provato ad instaurare un rapporto con una ragazza) o per mettermi alla prova dicendo: se non mi va bene con le ragazze vuol dire che forse sono gay , allora provo a vedere che effetto mi fanno certi video e poi scoprendo che mi eccitano cado in crisi. No, per me è stato tutto un processo graduale ed inconsapevole partito fin dalla prima adolescenza col desiderio e la curiosità di scoprire determinate caratteristiche sessuali che io non sentivo di avere e che, in qualche modo, mi attraevano. Ciò che mi crea il vero problema nel superare questa situazione è il non riuscire a capire come si potuto accadere che questa situazione sia andata avanti per diversi anni fino a divenire una vera e propria dipendenza. Ciò che mi preoccupa è che questa ossessione è nata all'improvviso circa sei mesi fa, da un giorno all'altro, mentre prima, anche se già da molto tempo vedevo certi video e facevo certe fantasie, non mi preoccupassi affatto di ciò. Come è possibile una cosa del genere? vuol dire che certe cose mi piacevano? Grazie.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
>>> Ciò che mi crea il vero problema nel superare questa situazione è il non riuscire a capire come si potuto accadere che questa situazione sia andata avanti per diversi anni fino a divenire una vera e propria dipendenza.
>>>

È molto semplice: tutto ciò che è ripetuto un numero sufficiente di volte alla fine diventa piacevole. È vero per il vomiting, è vero per il fumo, è vero per i gusti dei cibi, è vero per i video e i pensieri omosex.

Cordiali saluti
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Utente
Utente
Di conseguenza, una volta interrotta da dipendenza dovrebbe cessare qualsiasi forma di desiderio verso ciò che ci creava dipendenza. Infatti da quando ho smesso di vedere tali video ho compreso che in realtà non ne avevo bisogno, non ne sento la mancanza o comunque non mi impediscono di eccitarmi. Ciò che mi rassicura di più è il fatto che non ho mai provato, ne credo riuscirei a provare, amore per un uomo. In me è come se ci fosse stata una lunga catena partita dalla primissima adolescenza e lunga fino ad oggi... ora, una volta spezzata, devo cercare di non sentirne più il peso. Il peso di una prigione nella quale mi sono rinchiuso da solo. Solo una cosa volevo sapere: quando incontro ragazze nella realtà o faccio fantasie su di loro sembra sempre che io mi attenda di provare le stesse sensazioni che possono prendermi quando vedo dei ragazzi che potrebbero avere quelle caratteristiche che io sento di non avere etc... ma quella sensazione è diversa invece, è, per così dire, più "pulita" (non saprei come altro descriverla). Le mie fantasie omosex erano caratterizzate da un senso di "sporco" che accrescevano l'intensità dell'eccitazione. è possibile che un eccitazione caratterizzata da questo senso di disgusto e appunto "sporco" appaia come più intense di quella che si prova verso una persona per la quale si può provare un sentimento?
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Se la sensazione "sporca" le è abituale per averla ripetuta innumerevoli volte, è possibile. È come il drogato che quando decide di smettere all'inizio non riesce ad apprezzare la bontà di una semplice sigaretta o di un bicchiere di vino, gli sembrano inezie rispetto alle sensazioni forti cui era abituato.

Sono però costretto a rammentarle che noi stiamo facendo delle ipotesi, ma se nel suo caso particolare le cose stiano davvero così, lo potrà sapere solo attraverso colloqui specialistici faccia a faccia.

Cordiali saluti
[#9]
Utente
Utente
Parlando di "sporco" mi riferisco proprio al fatto che vedere certe scene o anche dopo aver fatto fantasie, provavo un vero e proprio disgusto, una nausea e non ad un eventuale senso di colpa morale percepita. Voglio dire, non mi sentivo io sporco perché avevo fatto certe fantasie o visto certe cose o perché mi sentissi in colpa o non volessi accettare quello che avevo fatto. "Sporco" proprio perchè mi disgustavano certe cose. Anche ora se immagino o ripenso certe scene (che sembrano perseguitarmi) provo un senso di disgusto, cosa che non mi è mai capitata nel vedere video o fare fantasie etero. in teoria se certe cose davvero mi piacessero non dovrei provarne poi disgusto. dovrebbe essere una cosa normale, voluta, apprezzata. dovrei sentirmi a mio agio nell'immaginarmi a fare certe cose nella realtà e non crearmi tali sensazioni. Dovrei cioè trarne un piacere anche mentale, un senso di rilassatezza e di appagamento ( a prescindere che uno poi possa accettare o meno il proprio orientamento sessuale). Così invece non era e non è tuttora. L'ansia e il senso di inadeguatezza di chi non accetta il proprio orientamento, credo, dovrebbe riguardare principalmente altre questioni, come il non sentirsi accettato, la paura di dover dire agli altri la propria situazione, il dover affrontare i pregiudizi. Credo che nonostante ciò un omosessuale provi piacere ad immaginare un futuro di vita e un rapporto sessuale con un altro uomo. cosa che a me non accade.
Cordiali saluti
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