Continuo senso di frustrazione
Gentili dottori,
sono un ragazzo di 22 anni con un continuo senso di frustrazione che mi appesantisce da un paio di anni. Sto studiando psicologia e ciò mi sta portando ad osservare con più attenzione i miei comportamenti, quelli di chi mi sta intorno e soprattutto di mia madre. Col passare del tempo sta crescendo la mia necessità di indipendenza e di vivere una vita mia privata con amici (che sono sempre i soliti da anni) e relazioni sentimentali. Riguardo mia madre, su ogni minima cosa che non segue i suoi canoni, è pronta a farmi sentire in colpa con continui rimproveri e colpevolizzazioni. Io ho pensato che ciò sia sempre accaduto, anche negli anni scorsi, facendo maturare in me questo continuo senso di frustrazione per ogni minima azione o parola.
Negli ultimi periodi è come se non riuscissi a razionalizzare le varie situazioni, sentendomi continuamente in colpa per ogni minima cosa, anche se dico una parolina di troppo ad un amico per scherzare.
Grazie dell'attenzione
sono un ragazzo di 22 anni con un continuo senso di frustrazione che mi appesantisce da un paio di anni. Sto studiando psicologia e ciò mi sta portando ad osservare con più attenzione i miei comportamenti, quelli di chi mi sta intorno e soprattutto di mia madre. Col passare del tempo sta crescendo la mia necessità di indipendenza e di vivere una vita mia privata con amici (che sono sempre i soliti da anni) e relazioni sentimentali. Riguardo mia madre, su ogni minima cosa che non segue i suoi canoni, è pronta a farmi sentire in colpa con continui rimproveri e colpevolizzazioni. Io ho pensato che ciò sia sempre accaduto, anche negli anni scorsi, facendo maturare in me questo continuo senso di frustrazione per ogni minima azione o parola.
Negli ultimi periodi è come se non riuscissi a razionalizzare le varie situazioni, sentendomi continuamente in colpa per ogni minima cosa, anche se dico una parolina di troppo ad un amico per scherzare.
Grazie dell'attenzione
[#1]
Gentile utente,
mi verrebbe da dire: "Benedetta frustrazione!". Forse è sintomo del fatto che è iniziato il processo di separazione emotiva da sua madre. Da un lato sente forte il desiderio di indipendenza, dall'altra teme di deludere sua madre se non si uniforma al suo modo di pensare. Probabilmente è questo dualismo a farla sentire frustrata, ma ben venga perchè vuol dire che comincia a pensare con la sua testa, dunque come un adulto.
Il processo di crescita non è mai semplice. L'indicazione è di continuare a perseguire la sua indipendenza (emotiva prima che economica) e nel caso avesse bisogno di un aiuto, di rivolgersi ad uno psicologo della sua zona che potrà darle una mano a gestire i suoi sensi di colpa.
Molti auguri.
mi verrebbe da dire: "Benedetta frustrazione!". Forse è sintomo del fatto che è iniziato il processo di separazione emotiva da sua madre. Da un lato sente forte il desiderio di indipendenza, dall'altra teme di deludere sua madre se non si uniforma al suo modo di pensare. Probabilmente è questo dualismo a farla sentire frustrata, ma ben venga perchè vuol dire che comincia a pensare con la sua testa, dunque come un adulto.
Il processo di crescita non è mai semplice. L'indicazione è di continuare a perseguire la sua indipendenza (emotiva prima che economica) e nel caso avesse bisogno di un aiuto, di rivolgersi ad uno psicologo della sua zona che potrà darle una mano a gestire i suoi sensi di colpa.
Molti auguri.
Dr.ssa Graziella Tornello
Psicologa - Psicoterapeuta individuale, di coppia, di famiglia.
www.psicoterapeutatornello.it
[#2]
Ex utente
Gentile dott.,
la ringrazio molto per la risposta, ma questa frustrazione è come se si espandesse in tutti gli ambiti : amici, fidanzata, intimità, studio, semplici chiacchierate, ecc...
ho sempre paura di sbagliare in qualcosa e la capacità di razionalizzazione è sempre più compromessa.
la ringrazio molto per la risposta, ma questa frustrazione è come se si espandesse in tutti gli ambiti : amici, fidanzata, intimità, studio, semplici chiacchierate, ecc...
ho sempre paura di sbagliare in qualcosa e la capacità di razionalizzazione è sempre più compromessa.
[#3]
gentile utente, oltre alle osservazioni del collega dovrebbe prendere in considerazione la possibilità di una problematica depressiva legata alla propria stima che, da quello che racconta, forse starebbbe vacillando.
Ne parli con un terapeuta.
saluti
Ne parli con un terapeuta.
saluti
Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks
[#5]
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 2.3k visite dal 25/06/2011.
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