Rapporto conflittuale madre
Gentilissimi,
vi scrivo per chiedervi un consiglio.
Ultimamente mi sta pesando vivere a casa mia: mio fratello è stato bocciato (è stato un anno difficile, lui è sensibile e ha sofferto molto per la morte del nonno a dicembre e per le conseguenze familiari: mia madre sempre con mia nonna nel tardo pomeriggio e la domenica; a pranzo e a cena mangiamo sempre io e lui da soli).. e mia madre la fa pesare come se fosse morto qualcuno.
Sono stufa, vorrei andare a vivere da sola ma non posso lasciare solo mio fratello.. in realtà c'è anche mio padre, con cui ho un bellissimo rapporto, infatti mi peserebbe andarmene per i maschi di famiglia.
Oggi mia madre mi ha urlato che sono un'egoista e che NON LO ERO prima e guarda caso, la colpa è "di quello con cui sto da 3 anni"...certo, come no, sto con satana ora.
Lei non ha mai accettato il mio ragazzo, sebbene io ci stia BENE da quasi 4 anni, perché lui non ha proseguito gli studi, mentre io sto per laurearmi della laurea magistrale e forse continuerò con un dottorato.
All'inizio "pesava" anche a me, ma forse solo per riflesso. Ora a me va bene così, sono felice con lui, vorrei solo che trovasse la sua strada e la sua passione (lavora come impiegato e complessivamente si trova bene, ma è chiaro che non è la passione della sua vita).
Ah, ovviamente non mi fa andare in vacanza solo con il mio ragazzo (sebbene io abbia 24 anni!).
Sinceramente avrei voglia di cambiare aria, ma non mi va di lasciare mio fratello e soprattutto devo prima aspettare di finire gli studi (settembre) e capire cosa fare prima di decidere di andare via di casa.
Tutto questo per dire, cosa posso fare?
vi scrivo per chiedervi un consiglio.
Ultimamente mi sta pesando vivere a casa mia: mio fratello è stato bocciato (è stato un anno difficile, lui è sensibile e ha sofferto molto per la morte del nonno a dicembre e per le conseguenze familiari: mia madre sempre con mia nonna nel tardo pomeriggio e la domenica; a pranzo e a cena mangiamo sempre io e lui da soli).. e mia madre la fa pesare come se fosse morto qualcuno.
Sono stufa, vorrei andare a vivere da sola ma non posso lasciare solo mio fratello.. in realtà c'è anche mio padre, con cui ho un bellissimo rapporto, infatti mi peserebbe andarmene per i maschi di famiglia.
Oggi mia madre mi ha urlato che sono un'egoista e che NON LO ERO prima e guarda caso, la colpa è "di quello con cui sto da 3 anni"...certo, come no, sto con satana ora.
Lei non ha mai accettato il mio ragazzo, sebbene io ci stia BENE da quasi 4 anni, perché lui non ha proseguito gli studi, mentre io sto per laurearmi della laurea magistrale e forse continuerò con un dottorato.
All'inizio "pesava" anche a me, ma forse solo per riflesso. Ora a me va bene così, sono felice con lui, vorrei solo che trovasse la sua strada e la sua passione (lavora come impiegato e complessivamente si trova bene, ma è chiaro che non è la passione della sua vita).
Ah, ovviamente non mi fa andare in vacanza solo con il mio ragazzo (sebbene io abbia 24 anni!).
Sinceramente avrei voglia di cambiare aria, ma non mi va di lasciare mio fratello e soprattutto devo prima aspettare di finire gli studi (settembre) e capire cosa fare prima di decidere di andare via di casa.
Tutto questo per dire, cosa posso fare?
[#1]
<Ultimamente mi sta pesando vivere a casa mia: mio fratello è stato bocciato (è stato un anno difficile, lui è sensibile e ha sofferto molto per la morte del nonno a dicembre e per le conseguenze familiari: mia madre sempre con mia nonna nel tardo pomeriggio e la domenica; a pranzo e a cena mangiamo sempre io e lui da soli).. e mia madre la fa pesare come se fosse morto qualcuno.>
Gentile ragazza,
potrebbe spiegare meglio questa frase?
La situazione familiare che descrive è sorta in conseguenza alla scomparsa del nonno? Prima come andavano le cose?
Gentile ragazza,
potrebbe spiegare meglio questa frase?
La situazione familiare che descrive è sorta in conseguenza alla scomparsa del nonno? Prima come andavano le cose?
Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it
[#2]
Utente
Prima andava meglio.
Certo, mia madre non ha mai accettato il mio ragazzo, però l'aria non era così pesante.
E' una situazione molto altalenante in realtà, ora è appena tornata ed è tranquilla, a volte urla e sbraita e io, di conseguenza, le rispondo male, lei si lamenta che le rispondo male e via così: è un circolo vizioso.
Mia madre ha sofferto molto per la morte di mio nonno, però, esattamente come mia nonna, l'ha fatto in un modo non costruttivo: nei primi mesi dell'anno l'aria in casa era insostenibile, le sue amiche e colleghe cercavano di tirarla su, ma niente, piangeva, era totalmente "assente".
Io invece, come mio padre, ho un modo decisamente diverso di reagire: entrambi pensiamo che la vita debba comunque andare avanti, che chi rimane deve essere in grado di "riadattarsi" e continuare la propria vita. E' un modo forse più freddo in apparenza, ma decisamente più costruttivo.
Ora, con la bocciatura di mio fratello, è uguale: mia madre ha avuto (soprattutto i primi giorni) crisi di pianto, urlava, mi dava contro (io sostenevo di fargli cambiare scuola) urlando: "Toglitelo dalla testa, lo capisci o no che non si può fare?"
Poi la scorsa settimana ho finito gli esami e, invece di godermi la giornata assaporando la 'libertà' appena acquisita, alla cena di famiglia a casa nostra, probabilmente ero un po' insopportabile (la tensione accumulata degli ultimi esami mi avevano creato un forte malditesta), prendevo in giro (ovviamente bonariamente!!!) mia nonna per delle stupidaggini, ma così per ridere. Il giorno dopo mia madre mi ha detto di tutto perché i miei zii si sono indispettiti (perché poi?! lo sanno solo loro) e hanno chiamato mia madre per dirle di dirmi di non dire più certe cose eccetera. E mia madre mi ha dato addosso, ha detto che devo smetterla, in modo aggressivo.
Un'ora tutto ciò io ancora arrabbiata, lei minimizzava, dicendo che non è il caso di prendersela e che comunque la prossima volta devo stare attenta quando verranno loro qui(ossia domenica prossima per il mio compleanno: per me possono starsene dove sono visto che vogliono impormi la censura in casa mia!!!!).
Io in questo periodo ho alzato il muro, me ne rendo conto, con mia madre, con la quale non ho un dialogo se non su cose indispensabili.
Certo, mia madre non ha mai accettato il mio ragazzo, però l'aria non era così pesante.
E' una situazione molto altalenante in realtà, ora è appena tornata ed è tranquilla, a volte urla e sbraita e io, di conseguenza, le rispondo male, lei si lamenta che le rispondo male e via così: è un circolo vizioso.
Mia madre ha sofferto molto per la morte di mio nonno, però, esattamente come mia nonna, l'ha fatto in un modo non costruttivo: nei primi mesi dell'anno l'aria in casa era insostenibile, le sue amiche e colleghe cercavano di tirarla su, ma niente, piangeva, era totalmente "assente".
Io invece, come mio padre, ho un modo decisamente diverso di reagire: entrambi pensiamo che la vita debba comunque andare avanti, che chi rimane deve essere in grado di "riadattarsi" e continuare la propria vita. E' un modo forse più freddo in apparenza, ma decisamente più costruttivo.
Ora, con la bocciatura di mio fratello, è uguale: mia madre ha avuto (soprattutto i primi giorni) crisi di pianto, urlava, mi dava contro (io sostenevo di fargli cambiare scuola) urlando: "Toglitelo dalla testa, lo capisci o no che non si può fare?"
Poi la scorsa settimana ho finito gli esami e, invece di godermi la giornata assaporando la 'libertà' appena acquisita, alla cena di famiglia a casa nostra, probabilmente ero un po' insopportabile (la tensione accumulata degli ultimi esami mi avevano creato un forte malditesta), prendevo in giro (ovviamente bonariamente!!!) mia nonna per delle stupidaggini, ma così per ridere. Il giorno dopo mia madre mi ha detto di tutto perché i miei zii si sono indispettiti (perché poi?! lo sanno solo loro) e hanno chiamato mia madre per dirle di dirmi di non dire più certe cose eccetera. E mia madre mi ha dato addosso, ha detto che devo smetterla, in modo aggressivo.
Un'ora tutto ciò io ancora arrabbiata, lei minimizzava, dicendo che non è il caso di prendersela e che comunque la prossima volta devo stare attenta quando verranno loro qui(ossia domenica prossima per il mio compleanno: per me possono starsene dove sono visto che vogliono impormi la censura in casa mia!!!!).
Io in questo periodo ho alzato il muro, me ne rendo conto, con mia madre, con la quale non ho un dialogo se non su cose indispensabili.
[#3]
<Mia madre ha sofferto molto per la morte di mio nonno, però, esattamente come mia nonna, l'ha fatto in un modo non costruttivo>
Gentile ragazza,
la perdita di una persona cara e significativa per la propria vita affettiva comporta un forte dolore che ognuno affronta nel modo che gli è possibile. Probabilmente tua madre sta soffrendo molto e sta vicina a tua nonna per condividerne il dolore: avrebbe bisogno di comprensione da parte di tutti voi, certo non di biasimo o compatimento perché non è "costruttiva".
Il lutto richiede tempo per essere elaborato. La possibilità di condividere il proprio dolore con gli affetti più cari è importante.
Quando una persona affronta un lutto è più vulnerabile e certo può avere reazioni che a te possono apparire eccessive o incomprensibili e ti fanno sentire in difficoltà. Come dici tu stessa, anche tuo fratello pare soffrire molto e per tua madre la sua bocciatura è un dispiacere che si somma a quello pregresso.
Comunque, parrebbe davvero un momento un po' complicato per la tua famiglia anche sotto il punto di vista delle modalità relazionali che hai descritto, che sembrano essere peggiorate (o forse solo messe più in evidenza)in seguito alle spiacevoli contingenze, ma spero di averti offerto degli spunti di riflessione per cercare, magari, di smorzare un po' gli attriti e se ce la fai di rimandare discussioni personali che ti premono a un momento in cui confrontarsi in modo costruttivo possa essere più facile.
Cari saluti
Gentile ragazza,
la perdita di una persona cara e significativa per la propria vita affettiva comporta un forte dolore che ognuno affronta nel modo che gli è possibile. Probabilmente tua madre sta soffrendo molto e sta vicina a tua nonna per condividerne il dolore: avrebbe bisogno di comprensione da parte di tutti voi, certo non di biasimo o compatimento perché non è "costruttiva".
Il lutto richiede tempo per essere elaborato. La possibilità di condividere il proprio dolore con gli affetti più cari è importante.
Quando una persona affronta un lutto è più vulnerabile e certo può avere reazioni che a te possono apparire eccessive o incomprensibili e ti fanno sentire in difficoltà. Come dici tu stessa, anche tuo fratello pare soffrire molto e per tua madre la sua bocciatura è un dispiacere che si somma a quello pregresso.
Comunque, parrebbe davvero un momento un po' complicato per la tua famiglia anche sotto il punto di vista delle modalità relazionali che hai descritto, che sembrano essere peggiorate (o forse solo messe più in evidenza)in seguito alle spiacevoli contingenze, ma spero di averti offerto degli spunti di riflessione per cercare, magari, di smorzare un po' gli attriti e se ce la fai di rimandare discussioni personali che ti premono a un momento in cui confrontarsi in modo costruttivo possa essere più facile.
Cari saluti
[#4]
Utente
Gentilissima dottoressa,
la ringrazio molto dell'interessamento.
Sì, forse dovrei avere un po' di pazienza... ma non è semplice.
E riguardo il mio ragazzo? cosa dovrei fare?
E' pesante sentirsi sempre dire: "Tanto un giorno lo capirai che non è quello giusto, spero solo non sia troppo tardi", oppure, rinfacciandomi di non essere riuscita a convincerlo a riprendere gli studi: "Sei troppo scema, a te non ascolta, non sei manco riuscita a farlo reiscrivere all'università! dovevi minacciarlo di lasciarlo." (Chiaramente mia nonna appena si presenta l'occasione rincara la dose e entrambe si impegnano a ossessionarmi contemporaneamente.. è terribile).
Come la chiama questa se non estrema ottusità? E' così difficile capire che ci amiamo e ci vogliamo un gran bene?
Chiaramente di cene, pranzi familiari a casa mia anche con lui non se ne parla, non è mai stato invitato (come se fosse uno spacciatore o peggio, un malato... mentre invece ha solo commesso il peccato capitale di aver interrotto l'università per mettersi a lavorare onestamente in'azienda).
Credo che dentro la mia testa si sia creato il seguente meccanismo: io non abbasserò il muro, se **** non verrà accettato (con mio fratello e mio padre invece ha un buon rapporto, anzi con mio fratello si sentono anche abbastanza spesso).
la ringrazio molto dell'interessamento.
Sì, forse dovrei avere un po' di pazienza... ma non è semplice.
E riguardo il mio ragazzo? cosa dovrei fare?
E' pesante sentirsi sempre dire: "Tanto un giorno lo capirai che non è quello giusto, spero solo non sia troppo tardi", oppure, rinfacciandomi di non essere riuscita a convincerlo a riprendere gli studi: "Sei troppo scema, a te non ascolta, non sei manco riuscita a farlo reiscrivere all'università! dovevi minacciarlo di lasciarlo." (Chiaramente mia nonna appena si presenta l'occasione rincara la dose e entrambe si impegnano a ossessionarmi contemporaneamente.. è terribile).
Come la chiama questa se non estrema ottusità? E' così difficile capire che ci amiamo e ci vogliamo un gran bene?
Chiaramente di cene, pranzi familiari a casa mia anche con lui non se ne parla, non è mai stato invitato (come se fosse uno spacciatore o peggio, un malato... mentre invece ha solo commesso il peccato capitale di aver interrotto l'università per mettersi a lavorare onestamente in'azienda).
Credo che dentro la mia testa si sia creato il seguente meccanismo: io non abbasserò il muro, se **** non verrà accettato (con mio fratello e mio padre invece ha un buon rapporto, anzi con mio fratello si sentono anche abbastanza spesso).
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 1.9k visite dal 24/06/2011.
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