Rapporti di amicizia difficili
Gentili Dottori,
sono una ragazza di 26 anni e Vi scrivo per avere un consiglio in merito ad una situazione che non mi sento più in grado di gestire.
Si tratta dei miei rapporti con quella che considero la mia migliore amica, nonché sorella del mio ragazzo. Ci conosciamo ormai da più di 10 anni, abbiamo condiviso tutto insieme, esperienze belle e brutte e, sopratutto la di Lei storia con un ragazzo fidanzato, che è andata avanti per ben 4 anni e si è conclusa nel peggiore dei modi: ossia con lui che, scoperto dalla sua "fidanzata" molla brutalmente la mia amica. Questo dolore l'ha spinta a lasciare il nostro paese d'origine e trasferirsi da suo fratello. Ora viviamo tutti e tre nella stessa Regione: loro convivono nella stessa casa, mentre io abito in un altro comune. Metabolizzare questa cosa per lei è stato a dir poco durissimo, al punto da avere problemi alimentari e decidere, per un pò, di tagliare i ponti con tutti....anche con me. Quando si è sentita pronta, è tornata giustificando il suo atteggiamento e dicendomi che, anche se aveva chiuso con me ogni dialogo, sapeva che, alla fine, io sarei stata una di quella persone con cui avrebbe recuperato i rapporti. Diciamo che non ho accettato il tutto subito, ma alla fine ho trovato un nuovo equilibrio con lei, anche perchè lei è davvero cambiata.
Tutto bene fino a poco tempo fa...quando ha subito una nuova delusione d'amore che, ovviamente, l'ha buttata giù parecchio. Io sono diversi giorni che cerco di essere più presente, anche solo con un messaggio...ma lei non mi risponde. Mi sento tagliata nuovamente fuori dalla sua vita, come se lei non avesse più alcun bisogno di una mia parola. Mi sento di nuovo tradita, anche perché penso pure che, ormai, traovati nuovi amici, preferisca loro a me. Lo so, questa forma di gelosia è illogica..ma, in ogni caso, mi sento rifiutata..come se avessi fatto io qualcosa di sbagliato. Non so davvero come comportarmi ora, se continuare ad insistere oppure lasciarla stare...
Grazie per la vostra attenzione.
sono una ragazza di 26 anni e Vi scrivo per avere un consiglio in merito ad una situazione che non mi sento più in grado di gestire.
Si tratta dei miei rapporti con quella che considero la mia migliore amica, nonché sorella del mio ragazzo. Ci conosciamo ormai da più di 10 anni, abbiamo condiviso tutto insieme, esperienze belle e brutte e, sopratutto la di Lei storia con un ragazzo fidanzato, che è andata avanti per ben 4 anni e si è conclusa nel peggiore dei modi: ossia con lui che, scoperto dalla sua "fidanzata" molla brutalmente la mia amica. Questo dolore l'ha spinta a lasciare il nostro paese d'origine e trasferirsi da suo fratello. Ora viviamo tutti e tre nella stessa Regione: loro convivono nella stessa casa, mentre io abito in un altro comune. Metabolizzare questa cosa per lei è stato a dir poco durissimo, al punto da avere problemi alimentari e decidere, per un pò, di tagliare i ponti con tutti....anche con me. Quando si è sentita pronta, è tornata giustificando il suo atteggiamento e dicendomi che, anche se aveva chiuso con me ogni dialogo, sapeva che, alla fine, io sarei stata una di quella persone con cui avrebbe recuperato i rapporti. Diciamo che non ho accettato il tutto subito, ma alla fine ho trovato un nuovo equilibrio con lei, anche perchè lei è davvero cambiata.
Tutto bene fino a poco tempo fa...quando ha subito una nuova delusione d'amore che, ovviamente, l'ha buttata giù parecchio. Io sono diversi giorni che cerco di essere più presente, anche solo con un messaggio...ma lei non mi risponde. Mi sento tagliata nuovamente fuori dalla sua vita, come se lei non avesse più alcun bisogno di una mia parola. Mi sento di nuovo tradita, anche perché penso pure che, ormai, traovati nuovi amici, preferisca loro a me. Lo so, questa forma di gelosia è illogica..ma, in ogni caso, mi sento rifiutata..come se avessi fatto io qualcosa di sbagliato. Non so davvero come comportarmi ora, se continuare ad insistere oppure lasciarla stare...
Grazie per la vostra attenzione.
[#1]
Psicologo, Psicoterapeuta
Gentile utente,
lei ha provato a parlare ocn la sua amica delle difficoltà che incontra nel gestire questo rapporto oppure le scrive solamente a noi?
Tenga presente che a fronte di situazioni di crisi importanti non tutti reagiscono alla stessa maniera, c'è che corre da un amico e chi invece preferisce la solitudine. Altre volte si desidera il cambiamento e questo può comportare il sacrificio almeno momentaneo di rapporti pre-esistenti.
lei ha provato a parlare ocn la sua amica delle difficoltà che incontra nel gestire questo rapporto oppure le scrive solamente a noi?
Tenga presente che a fronte di situazioni di crisi importanti non tutti reagiscono alla stessa maniera, c'è che corre da un amico e chi invece preferisce la solitudine. Altre volte si desidera il cambiamento e questo può comportare il sacrificio almeno momentaneo di rapporti pre-esistenti.
[#2]
Psicologo, Psicoterapeuta
cara utente, non deve assoltamente pensare di avere fatto qualcosa di sbagliato o peggio ancora di esserlo. Lei ha dato sostegno e supporto alla sua amica che da tempo vive una situazione di sofferenza, ma forse ora tutto questo non è più sufficiente. Probabilmente la sua amica, in questo momento buio,con la rabbia che ha dentro in seguito alle continue delusioni, vuole starsene un po'da sola col suo dolore e non ha voglia di dare troppe spiegazioni, forse anche per la sensazione di non poter essere capita. E'completamente concentrata su di sè. lei per tutto questo tempo ha già dato dimostrazione di essere una buona amica per lei, assecondando i suoi momenti no e aspettando i suoi ritorni. L'unica cosa che può fare è rispettare i suoi tempi e qualora abbiate l'occasione per parlare consigliarle di farsi seguire da qualcuno.
[#5]
Gent.le ragazza,
il rapporto di amicizia si basa esclusivamente sull'aiutare l'altro nei momenti di difficoltà?
La reciprocità è il criterio fondamentale per qualsiasi relazione interpersonale, in particolare per l'amicizia.
In questo rapporto sembra ci sia una tendenza unilaterale che "sbilanciato" il rapporto.
Si è mai chiesta se il s desiderio di aiutare la sua amica derivi solo dalla solidarietà o gratifica anche un bisogno più profondo in lei?
il rapporto di amicizia si basa esclusivamente sull'aiutare l'altro nei momenti di difficoltà?
La reciprocità è il criterio fondamentale per qualsiasi relazione interpersonale, in particolare per l'amicizia.
In questo rapporto sembra ci sia una tendenza unilaterale che "sbilanciato" il rapporto.
Si è mai chiesta se il s desiderio di aiutare la sua amica derivi solo dalla solidarietà o gratifica anche un bisogno più profondo in lei?
Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it
[#8]
Utente
Gentile Dott. Camplone,
sulla sua domanda ho riflettuto ed ho compreso alcune cose. Il fatto che la relazione che questa mia amica viveva doveva rimanere "segreta", ha fatto di me la sua unica ed esclusiva confidente....ho vissuto insieme a lei questa storia, nei momenti migliori e, soprattutto, in quelli più difficili. Quindi, sì, credo anch'io che il nostro fosse un rapporto sbilanciato. Diciamo che il mio "ruolo" era quello di aiutarla, di consolarla, di supportarla in ogni momento...e io mi sentivo "importante" così...non so cosa fosse sotteso di preciso a tutto questo.
Fatto sta che, ora, invece, sento di non avere più alcun ruolo nella sua vita...
Sapendo cosa lei abbia vissuto, sono sinceramente felice del fatto che sia riuscita a trovare un ambiente in cui inserirsi e in cui si trova bene, incontrando persone che, appunto, non rendono più la sua una fuga, ma la fanno sentire "a casa"...
In ogni caso sento che lei ora non abbia più alcun bisogno di me e che, soprattutto, potendo scegliere con chi trascorrere del tempo, preferisca - esattamente come fa, visto che da quando sono quì, non è venuta a trovarmi neppure una volta, non è mai lei per prima ad avere un pensiero per me ect. - altre persone a me.
Forse da tutto questo viene fuori una pessima immagine di me, eh? ... magari il ruolo che ho è semplicemente quello "normale" di una amica, senza più quel rapporto di esclusiva che, ahimè, credo non sia, in fondo, molto positivo, o sbaglio?
La ringrazio per l'attenzione che vorrà dedicarmi.
sulla sua domanda ho riflettuto ed ho compreso alcune cose. Il fatto che la relazione che questa mia amica viveva doveva rimanere "segreta", ha fatto di me la sua unica ed esclusiva confidente....ho vissuto insieme a lei questa storia, nei momenti migliori e, soprattutto, in quelli più difficili. Quindi, sì, credo anch'io che il nostro fosse un rapporto sbilanciato. Diciamo che il mio "ruolo" era quello di aiutarla, di consolarla, di supportarla in ogni momento...e io mi sentivo "importante" così...non so cosa fosse sotteso di preciso a tutto questo.
Fatto sta che, ora, invece, sento di non avere più alcun ruolo nella sua vita...
Sapendo cosa lei abbia vissuto, sono sinceramente felice del fatto che sia riuscita a trovare un ambiente in cui inserirsi e in cui si trova bene, incontrando persone che, appunto, non rendono più la sua una fuga, ma la fanno sentire "a casa"...
In ogni caso sento che lei ora non abbia più alcun bisogno di me e che, soprattutto, potendo scegliere con chi trascorrere del tempo, preferisca - esattamente come fa, visto che da quando sono quì, non è venuta a trovarmi neppure una volta, non è mai lei per prima ad avere un pensiero per me ect. - altre persone a me.
Forse da tutto questo viene fuori una pessima immagine di me, eh? ... magari il ruolo che ho è semplicemente quello "normale" di una amica, senza più quel rapporto di esclusiva che, ahimè, credo non sia, in fondo, molto positivo, o sbaglio?
La ringrazio per l'attenzione che vorrà dedicarmi.
[#9]
Gent.le ragazza,
come ha osservato c'erano delle aspettative da parte sua che sono andate deluse e con le quali ora si sta confrontando, ora che la sua amica ha ricominciato a "camminare con le sue gambe" lei si è sentita "scartata", cosa ne pensa?
come ha osservato c'erano delle aspettative da parte sua che sono andate deluse e con le quali ora si sta confrontando, ora che la sua amica ha ricominciato a "camminare con le sue gambe" lei si è sentita "scartata", cosa ne pensa?
[#10]
Utente
Da un lato penso che sia giusto che lei "cammini con le sue gambe" e riacquisti sicurezza e stima in sé stessa dopo l'esperienza che ha vissuto...e questo non può che farlo da sola; certo, credo che un modo sia quello di confrontarsi con persone nuove e diverse e scoprire di essere in grado di inserirsi benissimo, di essere apprezzata per la persona che è.
Dall'altro lato, però, vivo questa cosa come un'ingiustizia perché ho fatto molto per lei, non credo di meritare il suo disinteresse.
Dall'altro lato, però, vivo questa cosa come un'ingiustizia perché ho fatto molto per lei, non credo di meritare il suo disinteresse.
Questo consulto ha ricevuto 11 risposte e 4.1k visite dal 23/06/2011.
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