Trauma cranico e attacchi di panico

Un mese e mezzo fa sono svenuta in casa per un abbassamento di pressione subendo un trauma cranico in zona occipitale, che mi ha provocato un ematoma e un forte malessere durato quasi un mese ( rmn negativa). Ho avuto come conseguenza della caduta anche vertigini posizionali dovute al distacco degli otoliti risolte con manovre liberatorie dall'otorino. A distanza di un mese e mezzo persiste in me una instabilità soprattutto quando sono fuori ( ho una diversa percezione dello spazio, come se le cose intorno a me fossero in leggero movimento), tremori alle gambe , sudorazione , che si riducono fortemente quando sono in casa. Il medico dice che probabilmente ho un problema alla cervicale conseguente al trauma, e per questo sto facendo massaggi shatsu. Tuttavia ho il timore che questi sintomi, che si esacerbano quando sono fuori soprattutto se sono sola,( ancora sono in malattia non riesco a riprendere il lavoro)siano dovuti, piu che al trauma subito, al ritorno improvviso e conseguente degli attacchi di panico di cui soffrivo fino a 4 anni fa ( anche se i sintomi non erano cosi forti come adesso); faccio fatica cioè a distinguere se i sintomi che ho sono reali e dovuti ancora al trauma, oppure se sono rinforzati e peggiorati dal ritorno della sintomatologia ansiosa. Non c'è dubbio che lo svenimento ( il secondo in tre mesi) e le conseguenze avute , siano per me motivo di ansia, che controllo se sono a casa e che esplode quando esco,,,ho perso la fiducia in me stessa e nel mio corpo, poichè ho sperimentato per ben due volte che non mi posso fidare di lui...perchè da un momento all'altro posso risvenire di nuovo. E' il caso che mi rivolga ad uno psicologo? Vedo che più aspetto più è peggio, la mia vita si è fermata....con tutte le conseguenze familiari e lavorative del caso.... Chiedo a voi un aiuto..grazie,,,
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicoterapeuta, Psicologo 4.9k 87
Gent.le sig.ra,
sarebbe opportuna una visita neurologica per una valutazione complessiva della situazione, integrata da un colloquio con uno psicologo-psicoterapeuta per valutare la possibilità di un percorso terapeutico mirato non solo alla riduzione dell'ansia ma recuperare un rapporto più funzionale con il suo corpo.

Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it

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