Il pensiero di tornare in psicoterapia
dunque, ho 24 anni. e nella vita nulla mi entusiasma. ci sono cose che mi piacciono più e altre meno ma ho l'impressione che faccio le cose solo per mostrare agli altri qualcosa. mi sento ripetere sempre che devo fare le cose per me stessa e basta. ma tutto sembra farmi soffrire. la colpa di tutto è mio padre. le cose sono iniziate quando avevo sei anni, mi svegliai una notte e stava picchiando mia mamma, la ragionedi tutto ciò mi è ancora sconosciuta perchè lui l'ha sempre tradita. quando avevo poi undici anni successe che dopo che lui ebbe uno scatto furioso, le prese la testa e la portò verso il muro, ce ne andammo, io mia mamma e mio fratello, andammo a vivere da mia zia per quasi un anno, ovviamente i problemi non finirono, lui una volta per strada anche con me presente la sputò in faccia, per tutto questo tempo non le ha dato neanche un soldo per il mantenimento dei figli, con me fino a pochi anni fa rivolgendosi a lei la chiamava con termini volgari, io e mio fratello ci ribellavamo a questa sua volgarità ma niente, lui ha sempre avuto altre donne ma da ancora la colpa a mia mamma per il divorzio, come se lei dovesse restare a casa e sopportare tutto, magari continuando così un giorno l'avrebbe anche uccisa in un raptus di rabbia. ora IO NON riesco ad avere un rapporto normale con un uomo ovviamente, adesso sono innamorata di un uomo che ha paura quanto me di avere una relazione seria a causa di alcuni suoi gravi problemi finanziari, la nostra relazione è sessuale ma stiamo avendo modo anche di stabilire un rapporto umano, lui a volte è premuroso con me, spesso mi ascolta e mi ha regalato un paio di suoi vecchi cerchietti (forse sintomo di empatia). ma io non riesco ad aprirmi davvero con lui, questo mi fa molto male. in tutto questo la mia vita universitaria va a rotoli, sto all'accademia di belle arti ma mi sembra di dover solo dimostrare di essere migliore degli altri, non di far valere il mio presunto talento. non mi va di studiare, le mie giornate passano nel nulla, quando qualcosa mi fa soffrire penso al suicidio, e ci penso spesso. prendo antidepressivi da tre anni, l'anno scorso ho tentato il suicidio ma mia madre non lo sa, lo sanno solo due persone. probabilmente volevo solo essere salvata. ma al momento non ho volontà di vivere. è come se fossi già morta in un certo senso. il pensiero di tornare in psicoterapia (ora sono seguita da uno psichiatra) mi riempie di angoscia, il fatto di sopportare lacrime mi toglie la voglia di vivere. credo di essere bipolare perchè per abbattermi basta veramente poco
[#1]
Gent.le ragazza,
dopo tre anni di terapia farmacologica la situazione sembra essere peggiorata quindi forse andrebbe rivista dallo psichiatra e integrata con una psicoterapia che è un intervento diverso legga questo articolo:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/153-perche-iniziare-una-psicoterapia.html
dopo tre anni di terapia farmacologica la situazione sembra essere peggiorata quindi forse andrebbe rivista dallo psichiatra e integrata con una psicoterapia che è un intervento diverso legga questo articolo:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/153-perche-iniziare-una-psicoterapia.html
Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it
[#3]
Gent.le ragazza,
il disagio sta invadendo molte le aree della sua vita e l'ha già indotta a fare scelte "estreme", la psicoterapia può fare, la differenza se si traduce nella possibilità di attivare quelle risorse personali, che in questo momento fa molta fatica a "vedere" dentro di sé.
il disagio sta invadendo molte le aree della sua vita e l'ha già indotta a fare scelte "estreme", la psicoterapia può fare, la differenza se si traduce nella possibilità di attivare quelle risorse personali, che in questo momento fa molta fatica a "vedere" dentro di sé.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 1.9k visite dal 19/06/2011.
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