Come si fa a vivere davvero

salve, sono una ragazza di 21 anni e sono in preda ad una grande crisi esistenziale. Mi sono iscritta a questo sito in seguito ad un articolo che ho letto abbastanza simile al mio caso. Ho sempre fatto molte scelte sbagliate nella mia vita, a partire dalla scuola che ho frequentato. In seguito al diploma ho preso un anno per pensare al mio futuro, scegliendo di frequentare l'accademia di belle arti lasciandola due mesi dopo. mi ritrovo adesso senza sapere cosa fare nella mia vita, avevo pensato di fare veterinaria, ma sono troppo emotiva, appena vedo un cane abbandonato sono capace di piangere. L'idea di andare all'università l'ho abolita completamente perchè col tempo ho perso la capacità di concentrazione, anche se qualcuno mi parla non riesco a seguirlo tanto. Questo mi porta a pensare di essere stupida. I miei genitori sono persone stupende che amo con tutta me stessa, ma il fatto è che per tutta una vita mi hanno portato ad avere bisogno sempre di qualcuno, ragione per cui non riesco a fare nulla da sola. Ho appena chiuso una relazione molto importante e ciò ha causato in me un grande vuoto, il motivo era proprio questo, ovvero che rimango ferma troppo tempo e non penso a quello che voglio fare, la cosa bella è che è partita da lui questa cosa, si è reso conto che vivevo troppo di lui per non pensare a me, non ho mai pensato a me e non riesco a farlo, è questo il mio grande problema. Non socializzo e non mi vedo con i miei amici perchè per anni sono stata sola, mi sono chiusa in me stessa, odio stare da sola ma allo stesso tempo sono io che mi isolo e non so perchè. Certe volte vorrei addormentarmi sperando di non svegliarmi, ho tanta paura di affrontare la vita perchè non so cosa fare. Vorrei essere dipendente e andarmene di casa, ma sento che i miei hanno bisogno di me quì dopo che mio fratello 6 anni fa si è trasferito a roma. Avevo pensato di consultare un medico, più volte ne ho parlato a mia madre, ma lei evita di vedere il problema e quindi non prende molto in considerazione la mia richiesta. spero di avere da voi una risposta che mi aiuti a prendere in mano la mia vita. grazie in anticipo
[#1]
Psicologo, Psicoterapeuta attivo dal 2010 al 2016
Psicologo, Psicoterapeuta
Gentile ragazza, sono molti i punti che lei solleva nella sua richiesta. Sembra confusa e "giù di corda", sta cercando un aiuto per "rimettersi in pista".

"Ho sempre fatto molte scelte sbagliate nella mia vita"

Se ci scrive questo, vuol dire che non ha fatto "solo" scelte sbagliate. Altrimenti lo sarebbe anche contattarci!

"col tempo ho perso la capacità di concentrazione, anche se qualcuno mi parla non riesco a seguirlo tanto"

E allora come ha fatto a scriverci una richiesta così ben articolata? E' possibile che qualcosa interferisca con la sua capacità di concentrarsi, ma è molto improbabile che lei non "possa" più concentrarsi.

"Questo mi porta a pensare di essere stupida": BRAVA! Scrivendo questa frase lei ha (non so quanto consapevolmente) operato una differenza cruciale, quella tra "pensare di essere stupida" ed "essere stupida". Forse lei è consapevole del fatto che pensare qualcosa non implica necessariamente che sia vero, per quanto possa essere convincente il nostro pensiero.

"I miei genitori sono persone stupende che amo con tutta me stessa, ma il fatto è che per tutta una vita mi hanno portato ad avere bisogno sempre di qualcuno"

Gentile ragazza, può darsi che i suoi genitori non abbiano incentivato la sua autonomia; ma, alla fine della fiera, la nostra autonomia è una pianta che siamo noi a coltivare, nessuno può "darci" autonomia. Pensi al paradosso: "da oggi ti renderò autonoma! (e quindi la tua autonomia dipende da me...)"

"ragione per cui non riesco a fare nulla da sola"

E allora come ha fatto a scriverci?

"non ho mai pensato a me e non riesco a farlo, è questo il mio grande problema. Non socializzo e non mi vedo con i miei amici perchè per anni sono stata sola, mi sono chiusa in me stessa, odio stare da sola ma allo stesso tempo sono io che mi isolo e non so perchè"

Questo può essere un altro aspetto importante su cui lavorare: "come riprendere i contatti che per anni ho abbandonato o procurarmene di nuovi?"

"Vorrei essere dipendente e andarmene di casa, ma sento che i miei hanno bisogno di me quì dopo che mio fratello 6 anni fa si è trasferito a roma"

Credo che lei abbia scritto "dipendente" invece di "indipendente", ma così la frase, nel suo paradosso, forse suona addirittura più chiara. Può essere indipendente se non accetta la sofferenze implicita nel prendersi cura di sè?

Come ho cercato di mostrarle in queste righe, ci sono molti punti su cui potrebbe aprire un discorso importante con uno psicologo/psicoterapeuta. Gli aspetti su cui operare una riflessione ed i cambiamenti comportamentali che potrebbe mettere in atto sono aspetti seri e rilevanti per la sua vita, ma occorre scegliere.

"Ogni viaggio, seppur lungo, inizia con un piccolo passo"

Online, l'aiuto che possiamo darle è limitato.

Telefonare a qualche psicoterapeuta, anche solo per fissare un primo appuntamento e vedere se si trova a suo agio, è solo "un piccolo passo".

O no?

Cordiali saluti
[#2]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Cara Ragazza,
da quello che leggo, il suo disagio mi sembra avere radici antiche e si estende come un domino, invetendo tutte le aree della sua vita.
Un' analisi di quello che le sta accadendo,potrebbe essere una valida strategia di comprensione e risolutiva del suo disagio.
Si rivolga ad uno psicologo-psicoterapeuta, mi sembra la figura professionale adatta alla sua confusionee e malessere esistenziale
Cari saluti

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

[#3]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Gentile ragazza, probabilmente questa profonda crisi che si è aperta è legata sia alla rottura col Suo ragazzo, sia alla decisione di scegliere cosa fare del Suo futuro.

Basterebbero soltanto queste due esperienze a mettere in crisi una persona: nessun essere umano è stato "progettato" infatti per le separazioni e tutti ne soffrono.

Scegliere la facoltà o il tipo di lavoro che si desidera svolgere non è un passo così immediato. E' denso di significati ma anche di timori e ansie.

Probabilmente la Sua autostima è stata messa alla prova in questo periodo anche da questi recenti eventi.

Concordo con i Colleghi sull'opportunità di consultare uno psicologo per far luce su questi aspetti.


Saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#4]
Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
"Vorrei essere dipendente e andarmene di casa, ma sento che i miei hanno bisogno di me quì dopo che mio fratello 6 anni fa si è trasferito a Roma"

Cara ragazza,

vorrei sapere se è una tua idea o se ti sono stati lanciati chiari messaggi in questo senso.
E' così?

Vorrei inoltre farti notare il lapsus "vorrei essere dipendente e andarmene di casa" che probabilmente esprime bene il tuo stato d'animo, combattuto fra andartene e restare, fra occuparti del tuo futuro e di quello dei tuoi genitori.

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

[#5]
Utente
Utente
Grazie di cuore per avermi risposto, farò tesoro di ciò che mi avete detto e chiamerò uno psicoterapeuta per fissare un incontro, anche se ai miei non voglio dire nulla per non preoccuparli. rispondendo alla dottoressa Massaro, con i miei genitori non ci sono mai stati grandi conflitti, mio padre è un uomo all'antica che si finge un "papà moderno", quando eravamo piccolini era solito urlare sempre e non ho molti ricordi belli, anzi la maggior parte sono orribili discussioni con mia madre. Quando mio fratello era ancora quì, litigavano spesso quando lui non c'era, e mi raccomandavano sempre di non dirgli nulla perchè aveva un carattere molto debole e mia madre aveva paura che potesse odiare mio padre. Spesso accade che litigano per una sciocchezza e si dicono cose brutte che mi tocca sentire, motivo per il quale prima non volevo mai stare a casa perchè li odiavo. Quando dico a mia madre di volermene andare, lei mi ripete sempre "mi lasci sola?", e questo mi fa stare male perchè da una parte non vorrei mai lasciarla, ma io sento che quì non sto bene. Molte persone che conosco hanno delle situazioni familiari differenti dalla mia, e provo invidia per quelli che non hanno un grande attaccamento per i loro genitori perchè sono più forti e indipendenti.
[#6]
Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
Il problema non è l'attaccamento ai genitori, ma è il fatto che tua madre ti stia ricattando moralmente per evitare che tu possa andartene e fare la tua vita, come tuo fratello.
Se i tuoi hanno dei problemi all'interno della loro coppia non spetta a te fartene carico, anche perchè non potresti risolvere nulla.
Cosa pensi che potrebbe succedere nel momento in cui avessi una tua casa e non abitassi più con loro o comunque vicino a loro?
[#7]
Utente
Utente
Mmm non saprei, mio padre una sera si mostrò preoccupato per me, ma con loro non sono riuscita a parlare, così piangendo e urlando mi disse che anche lui stava male, e che il motivo per cui non si sono trasferiti a roma ero io, che "per colpa mia" sono rimasti bloccati in questo schifo di città. Sono 6 anni che mio fratello si è trasferito e non sono andata a trovarlo nemmeno una volta, come ho detto non ho un buon rapporto con lui, e col tempo sembra peggiorare poichè mi sento sempre in competizione. Io credo che la mia lontananza li sfascerebbe, ci hanno sempre detto che se stavano insieme era per noi, papà è legatissimo a mia madre anche se non lo dimostra, mia madre invece si prende cura di lui ma col tempo si è rassegnata. Inoltre mio padre ha alcuni problemi di salute che non vuole ammettere, il medico gli ha severamente vietato di bere, ma lui non vuole sentire ragioni. I motivi che portano al mio blocco quindi sono i miei genitori, e la mancanza di fiducia in me stessa, avevo pensato addirittura di andare per un paio di mesi a londra, ma lo stare sola mi spaventa.
[#8]
Psicologo, Psicoterapeuta attivo dal 2010 al 2016
Psicologo, Psicoterapeuta
Rileggendo la sua richiesta e le sue risposte, mi è balzato agli occhi un aspetto.

La invito a fare un piccolo esperimento: rilegga tutto il consulto dall'inizio, soffermandosi sulle sue repliche.

Prenda nota mentalmente di tutte le volte in cui, nel suo racconto, le sembra che ci sia una "delega" di responsabilità (ad esempio, "è colpa sua se io", "è per lui/lei/loro che io non" etc.).

Cosa nota?
[#9]
Dr.ssa Sabrina Camplone Psicoterapeuta, Psicologo 4.9k 87
"ci hanno sempre detto che se stavano insieme era per noi, papà è legatissimo a mia madre anche se non lo dimostra, mia madre invece si prende cura di lui ma col tempo si è rassegnata."

Sembra che i suoi genitori le abbiano dato dei messaggi opposti che hanno creato confusione e incomprensioni,sarebbe indicata una presa in carico a livello familiare, se non è possibile può sempre prendere in considerazione la possibilità di un colloquio psicologico individuale
rivolgendosi al Consultorio familiare

http://www.aslna1.napoli.it/ufficio_stampa--asl_informa--ReadArticle_proteggiamo_la_salute__al_vomero_l_iniziativa_consultorio_porte_aperte.aspx

Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it