Paura di chiedere aiuto
Chi soffre di un disturbo alimentare non guarirà mai specialmente se ha perso la fiducia in se stessa.Speri che interminabili digiuni ti portino alla meta e mentre ti ripeti che il cibo provoca dolore,che non devi assolutamente mangiare,la nausea comincia a prendere potere.Ciò che ti tiene lontana dal bagno è la paura di ricadere dentro quel tunnel da cui forse non sei mai uscita.Ho deluso la psicologa che si stava occupando del mio caso:diari alimentari e sedute false...Chiedere aiuto?Perchè?Nessuno può darne.Ti giudicheranno per quello che sei,sempre..."Non è abbastanza motivata!".In realtà sei motivata ma vari fattori ti tengono legata e lei o lui(medico o addetto ai lavori)non se ne accorge neanche perchè perfino lui o lei pensa che non ce la farai mai,che sei solo una stupida complessata.Tutto ciò solo per farvi comprendere che la situazione di molte persone è più complicata di quanto sembri e per ricordarvi che dovete svolgere il vostro lavoro con attenzione e sensibilità.Per quanto mi riguarda,io continuerò la mia lotta con il cibo e spero di vincere.
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Ex utente
Mi sono rivolta a una psicologa e sono stata in cura per un anno...all'inizio andava bene,poi ho cominciato a mentire perchè avevo paura di lei perchè spesso sbagliavo. Non riuscivo più a seguire i suoi consigli...E allora ho deciso di riprendere in mano la situazione e non ho più mangiato.L'ho fatto per una settimana intera e lei naturalmente ha deciso di non seguirmi più.Vivo a Palermo e qui psicologi e psicoterapeuti sono considerati mostri della mente(negativamente)...e persone come me sono considerate stupide...
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Gent.le ragazza,
il fatto che non si sia instaurata un'alleanza terapeutica con la psicologa che ti ha seguito non significa che tu non possa ricevere aiuto da un altro specialista, questo tipo di disturbi solitamente viene affrontato da un'équipe multidisciplinare, nella tua città puoi rivolgerti qui:
ABA
ASSOCIAZIONE PER LO STUDIO E LA RICERCA IN ANORESSIA, BULIMIA E DISORDINI ALIMENTARI
Via Gambara, 2 90100 Palermo
Telefono: 091/551090 - 091/6831442
www.bulimianoressia.it
il fatto che non si sia instaurata un'alleanza terapeutica con la psicologa che ti ha seguito non significa che tu non possa ricevere aiuto da un altro specialista, questo tipo di disturbi solitamente viene affrontato da un'équipe multidisciplinare, nella tua città puoi rivolgerti qui:
ABA
ASSOCIAZIONE PER LO STUDIO E LA RICERCA IN ANORESSIA, BULIMIA E DISORDINI ALIMENTARI
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Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it
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Ex utente
Mi diceva che se avessi sbagliato non mi avrebbe più seguita e che non ero abbastanza motivata.Il discorso era tutto incentrato sul cibo e io lo odio.Era diventato orrendo partecipare alle sedute.Mi chiedeva tantissime cose e io non sempre voglio parlare e poi mi pesava e la maggior parte delle volte andava male e allora nuovi propositi e nuovi obiettivi che la settimana successiva erano falliti nuovamente.Io penso che psicologi e psicoterapeuti iniziano con entusiasmo e si interessano particolarmente a un nuovo caso magari perchè potrebbe essere un successo da aggiungere al curriculum e inoltre penso faccia piacere e sia curioso conoscere la storia clinica di una persona.Poi però il paziente non dà i risultati sperati e va eliminato...potrebbe danneggiare la carriera.
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Non possiamo giudicare l'operato di un collega attraverso una consulenza on line non per solidarietà professionale ma per correttezza nei confronti suoi e della psicologa.
Ora credo che la priorità sia che lei abbia degli specialisti di riferimento, perché affrontare tutto questo da sola la porterà solo ad aumentare rabbia e frustrazione, si dia la possibilità di confrontare più di uno specialista in modo da fare la sua scelta più serenamente possibile.
P.S.
Se cerca in rete il curriculum di uno psicologo si renderà conto che i casi clinici non vengono citati.
Ora credo che la priorità sia che lei abbia degli specialisti di riferimento, perché affrontare tutto questo da sola la porterà solo ad aumentare rabbia e frustrazione, si dia la possibilità di confrontare più di uno specialista in modo da fare la sua scelta più serenamente possibile.
P.S.
Se cerca in rete il curriculum di uno psicologo si renderà conto che i casi clinici non vengono citati.
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Vista la sua esperienza negativa e i suoi punti di vista così forti, in che modo secondo lei potremmo esserle utili? Solo come sfogo oppure vorrebbe anche farci qualche domanda?
>>> Tutto ciò solo per farvi comprendere che la situazione di molte persone è più complicata di quanto sembri e per ricordarvi che dovete svolgere il vostro lavoro con attenzione e sensibilità.
>>>
Questo avrebbe potuto dirlo direttamente alla sua terapeuta, sarebbe stato molto più utile che dirlo a noi.
Cordiali saluti
>>> Tutto ciò solo per farvi comprendere che la situazione di molte persone è più complicata di quanto sembri e per ricordarvi che dovete svolgere il vostro lavoro con attenzione e sensibilità.
>>>
Questo avrebbe potuto dirlo direttamente alla sua terapeuta, sarebbe stato molto più utile che dirlo a noi.
Cordiali saluti
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#10]
Ex utente
Non sono delusa dalla psicologa...non critico il suo comportamento perchè probabilmente anch'io avrei fatto lo stesso.Mi ha sopportato con pazienza per un anno.Sono delusa di me stessa.Ho pensato di scrivere qui perchè potrebbero esserci persone che hanno problemi simili al mio e psicologi che, vista la scarsità di risultati, potrebbero arrendersi e abbandonare il caso.
Adesso che ho interrotto la terapia non sto bene ma stavo già male ancora prima di interromperla...
Adesso che ho interrotto la terapia non sto bene ma stavo già male ancora prima di interromperla...
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Il ruolo dello psicologo non è quello di sopportare il cliente ma promuovere un processo di cambiamento, se non accade deve essere in grado di cogliere le difficoltà che stanno ostacolando il processo, che non è mai lineare o prevedibile. Una cosa è responsabilizzare il cliente attraverso l'assegnazione dei compiti altra cosa è assumere un atteggiamento che lo inibisce nella condivisione delle sue difficoltà come sembra essere accaduto a lei.
[#14]
Gentile ragazza,
per accettare l'aiuto è necessario riconoscere prima di avere bisogno e che qualcuno ci voglia aiutare e che possiamo fidarci di questo qualcuno.
Magari adesso non era il momento giusto. Oppure non era la persona giusta. Oppure per Lei non era maturata la scelta di uscire da una situazione invalidante.
Non è detto che quando stiamo male sappiamo o vogliamo immediatamente stare bene.
Anche stare male ha dei "vantaggi".
Adesso, però, che cosa intende fare?
per accettare l'aiuto è necessario riconoscere prima di avere bisogno e che qualcuno ci voglia aiutare e che possiamo fidarci di questo qualcuno.
Magari adesso non era il momento giusto. Oppure non era la persona giusta. Oppure per Lei non era maturata la scelta di uscire da una situazione invalidante.
Non è detto che quando stiamo male sappiamo o vogliamo immediatamente stare bene.
Anche stare male ha dei "vantaggi".
Adesso, però, che cosa intende fare?
[#15]
Ex utente
Intendo non mangiare: mi fa stare bene, non ho paura e non ho nausea. L'ho già fatto altre volte...sono arrivata a digiunare per una settimana intera e i kili persi non li ho ripresi più. Mi sono documentata e ho letto che digiunare non è così pericoloso come si crede. So che si perde massa magra ma so anche che si perde peso. Spero questa volta di arrivare almeno a 20 giorni. Successivamente,quando sarò guardabile, chiederò aiuto perchè so che sarà difficile riprendere la vita normale.
[#18]
In questo momento la capacità di mantenere il controllo probabilmente la considera una risorsa, ma in realtà è la rigidità che sta ostacolando la possibilità di mettere in discussione delle convinzioni disfunzionali come l'ha inducono a fare delle scelte estreme come digiunare per tre settimane.
[#19]
Mi pare che lei confonda lo sforzo con la cura e la sofferenza con il valore. Ma la funzione di una terapia è ridurre sforzo e sofferenza, quindi la strada che vuole prendere potrebbe non essere quella destinata a portarle i frutti migliori.
Se lei oggi ha un BMI di quasi 39, è probabile che continuando a fare le stesse cose che ha fatto in passato non farà progressi. Non è sforzandosi di più che si cambia. Anzi, è proprio il tentativo estremo di controllarsi che fa perdere il controllo. È probabile che più tenterà di esercitare restrizioni, più cederà alle abbuffate subito dopo.
Cordiali saluti
Se lei oggi ha un BMI di quasi 39, è probabile che continuando a fare le stesse cose che ha fatto in passato non farà progressi. Non è sforzandosi di più che si cambia. Anzi, è proprio il tentativo estremo di controllarsi che fa perdere il controllo. È probabile che più tenterà di esercitare restrizioni, più cederà alle abbuffate subito dopo.
Cordiali saluti
[#20]
Ex utente
Non soffro se non mangio, soffro se lo faccio. Ho già fatto dei progressi in passato e non mi sono mai abbuffata in vita mia. Oggi è il 2 giorno e sto benissimo, sono felice. Sono fiera di me e so che lo sarò ancora di più domani e i giorni che verranno. Non voglio più avere problemi con il cibo, sono stanca.
[#22]
>>> Oggi è il 2 giorno e sto benissimo, sono felice.
>>>
Benissimo, ma quindi qual è il motivo che l'ha spinta a scrivere a degli psicologi, se è felice?
Mi perdoni ma ancora fatico a capirlo, se devo prendere alla lettera ciò che ha scritto.
Cordiali saluti
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Benissimo, ma quindi qual è il motivo che l'ha spinta a scrivere a degli psicologi, se è felice?
Mi perdoni ma ancora fatico a capirlo, se devo prendere alla lettera ciò che ha scritto.
Cordiali saluti
[#23]
Gent.le ragazza,
il rapporto disfunzionale con il cibo è semplicemente il modo con il quale lei sta esprimendo il suo disagio, l'alimentazione è un'attività complessa che simbolicamente ha molti significati e lei li conosce molto bene, solo che in questo momento non è disposta ad affrontarli.
il rapporto disfunzionale con il cibo è semplicemente il modo con il quale lei sta esprimendo il suo disagio, l'alimentazione è un'attività complessa che simbolicamente ha molti significati e lei li conosce molto bene, solo che in questo momento non è disposta ad affrontarli.
Questo consulto ha ricevuto 25 risposte e 2.3k visite dal 15/06/2011.
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