La mia autosostituzione, chiedendo

Buongiorno, nel 2008 ho convinto me stesso e mia moglie che cambiare casa avrebbe comportato benefici economici e nuove possibilità di tradurli in tempo libero, iniziative di svago e benessere per noi e i nostri 2 figli oggi di 6 e 8 anni. Appena definita la cosa ho provato un senso angosciante di aver sabagliato tutto, la paura irrefrenabile di lasciare la MIA casa a qualcun altro, il terrore di non poter mai più realizzare e riconquistare quello che avevo, la tristezza di aver tolto ai miei figli stabilità, confort, benessere, piacevolezza, data la posizione, la bellezza e la comodità della vecchia sistemazione. sono stato curato con Prozac e Seroxat, ho faticosamente portato a termine il cambiamento ricrollando dopo 1 anno nello stesso stato, ho ripreso il trattamento in modo più intensivo, ho ricambiato casa ma ancora ripiombo nello stesso stato. Adesso ho deciso di smettere gli antidepressivi e reagire da solo. la realtà è che mi manca la mia casa, le sue comodità, perfino i suoi colori e materiali, alterno momenti in cui le tante cose che ho mi bastano, a momenti in cui mi sembra che non potrò piu riconquistare la serenita familiare. lavoro da otto anni in un ambiente di 6 persone, molto problematiche, che temo abbiano contribuito se non determinato la situazione di angoscia in cui vivo. chiedo per favore un aiuto su come affrontare tutto questo con le sole forze della mia mente. ho già avviato sul lavoro la mia autosostituzione, chiedendo di passare ad altro incari8co, convinto che aria e persone nuove saranno di prezioso aiuto, ho anche la paura di sbagliare ancora. quello che mi riesce più fifficile è ormai capire veramente cosa voglio dalla vita, visto che le tante cose che ho non mi bastano più e faccio anche soffrire i miei figli e mia moglie che amo moltissimo. correi andare via dalla grande città, confortato dal fatto che nella tranquillità dell'hinterland potrei trovare il ritmo di vita e la casa adatta a me, ombra della persona che ero qualche anno fa. ma convincere la mia famiglia, dopo il secondo cambio in soli 2 anni, sembra impresa impossibile. mi sento solo nella mia ricerca del benessere fisico e mentale, mentrre tutti intorno a me vivono serenamente anche situazioni ben peggiori... sto prendendo omega3 da 2 settimane, non ho più risorse mentali nè economiche per sperimentare psichiatri e psicologi, sarebbe bello poter far parte di un gruppo di ascolto senza fini di lucro, all'interno del quale le persone si aprano e si possano aiutare le une con le altre. esiste qualcosa del genere? ci sono altre persone che hanno bisogno come me di confrontarsi con altri nello stesso stato di prostrazione? lancio un SOS, spero che qualche anima buona e gentile mi possa aiutare. S. maschio 45 anni
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Gentile Utente, non mi è chiaro se ha già interpellato psichiatri e psicologi. Com'è andata?

Non è possibile uscire da uno stato che pare depressivo con le proprie forze, senza un aiuto specialistico. Per quanto sottovalutata o confusa con mancanza di forza di volontà, la depressione è una patologia e va trattata come tale.

A Milano e dintorni, poi, non ha che da scegliere, se non può permettersi uno psicologo a pagamento per non appesantire il bilancio familiare. In tutti igrandi ospedali della città ci sono gli ambulatori per i disturbi dell'umore.

Saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119
Gentile utente,
concordando con quanto espresso dalla collega Dott.ssa Pileci, le segnalo link sito ASL dove potrà trovare informazioni utili
http://www.asl.milano.it/user/Default.aspx?SEZ=2&PAG=54&NOT=775

Cordialmente

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
"non ho più risorse mentali nè economiche per sperimentare psichiatri e psicologi, sarebbe bello poter far parte di un gruppo di ascolto"

Gentile signore,

da quanto ci scrive il punto non è trovare un gruppo di auto-mutuo aiuto, ma lavorare sulla sua situazione individuale per capire come mai ha reagito in maniera così marcatamente negativa ed emotiva al trasloco.
La casa ha un valore simbolico molto importante, ma se aver lasciato l'abitazione precedente la sta facendo ancora soffrire dopo anni è necessario indagare nello specifico la sua situazione.
Se la cura con gli antidepressivi che le sono stati prescritti non ha dato alcun esito è necessario un lavoro di tipo psicologico, che differisce dall'intervento psichiatrico ed è condotto senza utilizzare farmaci.

E' vero che, come ogni prestazione, la psicoterapia, ha un costo, ma anche stare male ha un costo.
Al proposito può leggere questi articoli:
www.medicitalia.it/danielbulla/news/955/Psicologo-curarsi-costa-troppo
www.medicitalia.it/minforma/Psicologia/849/Perche-NON-andare-dallo-psicologo

Ad ogni modo non si tratta di "sperimentare", ma di intraprendere un percorso serio che inizi con la valutazione del quadro clinico per poi proseguire con un intervento concordato e condiviso.

Cordialmente,

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicoterapeuta, Psicologo 4.9k 87
Gent.le utente,
è comprensibile la sua frustrazione dopo aver investito energie in direzioni che si sono rivelate sbagliate, il suo disagio è interiore e lei ha cercato di curarlo cambiando casa, incarico di lavoro e attraverso la terapia farmacologica, tutte cose che non necessitano una messa in discussione in prima persona, non a caso ora cerca il gruppo di auto-aiuto ma è proprio un percorso individuale di psicoterapia quello di cui sembra aver maggiormente bisogno.
La invito a leggere l'articolo

https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/153-perche-iniziare-una-psicoterapia.html

Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it

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Utente
Utente
Vi ringrazio per le pronte e esaurienti risposte. ho provato a sostenere una serie di sedute psicologiche, che sono servite a poco, complice anche lo stato di prostrazione in cui versavo in quel momento. non voglio escludere di riprovarci, ma il bisogno di aiuto è tale da necessitare di risposte quasi immediate, che confortino il mio stato d'animo esasperato. tutte le attese e speranze non fanno che aumentare lo stato di ansia e frustrazione. Aggiungo, se può ulteriormente aiutare a comprendere il mio stato, che qualche mese dopo aver fatto ogni cambiamento, mi sono sempre sentito come se tutto fosse accaduto senza la mia partecipazione, rendendomi conto a posteriori delle enormità che avevo commesso trascinandomi dietro tutta la famiglia e convincendola ogni volta che tutto si sarebbe risolto. mi sembra ormai da tre anni di vivere una vita irreale, di essere uscito dalla mia e di averne scelta, mio malgrado, una che non mi sento più di affrontare. credete davvero che possa trovare beneficio da una terapia psicologica nel breve? c'è qualcuno che possa sinceramente rassicurarmi su questo? potrò avere da subito una chiave di lettura che mi aiuti a vivere meglio o almeno ad iniziare a provarci? grazie di cuore per le vostre risposte che attendo con ansia.
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicoterapeuta, Psicologo 4.9k 87
"il bisogno di aiuto è tale da necessitare di risposte quasi immediate, che confortino il mio stato d'animo esasperato."

Gent.le utente,
il ruolo dello psicologo-psicoterapeuta non è quello di fornire soluzioni ma quello di facilitare un processo di cambiamento, invece che rinforzare la convinzione lei non è in grado di affrontare la situazione perché non ha le risorse per farlo.
L'ansia accumulata ha consolidato la sua esasperazione ma l'unica chiave di lettura che possa avere un significato passa necessariamente attraverso un processo di elaborazione personale, che non richiede necessariamente anni di psicoterapia.
La sensazione di non essere partecipe delle proprie scelte deriva dalla scarsa autoconsapevolezza che probabilmente caratterizza la sua condizione attuale.
Si conceda la possibilità di fare più di un colloquio al fine di scegliere lo psicoterapeuta dal quale si sente accolto, compreso e non giudicato, queste sono gli aspetti fondamentali che rendono la relazione "terapeutica".
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
"credete davvero che possa trovare beneficio da una terapia psicologica nel breve? c'è qualcuno che possa sinceramente rassicurarmi su questo?"

Forse ora teme di compiere scelte avventate e cerca di avere certezze prima di prendere delle decisioni, visto cos'è successo con il cambio d'abitazione, ma alla sua domanda non è possibile rispondere perchè nessuno potrà darle la totale certezza circa quanto e quando un intervento psicologico potrà darle dei risultati.
Questo è vero tanto più per noi che non la conosciamo, e che possiamo solo dirle che è molto probabile che le sarebbe utile contattare uno psicologo.
Prima inizierà e prima avrà dei risultati.
Non si lasci scoraggiare dal fatto che il passato tentativo è stato infruttuoso, forse ci sono dei motivi che hanno portato a quell'esito che neanche lei ha preso in considerazione.