Tristezza per esami

Buongiorno Dottore,
sono alla fine della mia carriera universitaria e c'è una cosa che mi angoscia: sostenere i miei ultimi esami. Ho il magone e mi viene da piangere. Non voglio studiare, non voglio andare in facoltà, non voglio affrontare i prof. Questa non è ovviamente mancanza di volontà..anzi, il traguardo ormai vicino dovrebbe stimolarmi a sbrigarmi e invece no...vorrei mollare tutto. Mi dia qualche consiglio per vivere gli esami come qualcosa di naturale e non come un dramma. Grazie!!!
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
Gentile Amica,

terminare un corso di studi, che si tratti di scuole superiori o di percorsi universitari, rappresenta un momento di passaggio molto importante, perchè proietta lo studente verso il proprio futuro.

A volte può succedere che questo generi angoscia, specialmente se la persona teme di non trovare una propria collocazione nel mondo del lavoro e/o si sente in difficoltà all'idea di assumersi nuove responsabilità, diventando adulta, magari allontanandosi dalla famiglia d'origine o comunque affrontando cambiamenti significativi.

Ha qualche preoccupazione specifica pensando a cosa le succederà dopo la laurea?

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

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Dr.ssa Verena Elisa Gomiero Psicologo, Psicoterapeuta 175 3
Gentile Ragazza,
studiare con qualche amica/o o collega di università la potrebbe aiutare o anche questo le mette angoscia?
Da quello che dice anche l'ambiente universitario le da fastidio, come mai?
Cordialmente

Dr.ssa Verena Elisa  Gomiero
psicologa psicoterapeuta
Operatore training autogeno

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Attivo dal 2011 al 2013
Ex utente
Gentile Dottoressa,
è vero, c'è anche il timore di cosa accadrà dopo (troverò lavoro?), ma la sensazione che sto vivendo riguarda ora. Non voglio sostenere gli ultimi esami anche perchè li vedo difficili e non coinvolgono il mio interesse. Sono arrivata ad "invidiare" le ragazze che non studiano e/o che lavorano perchè non hanno il pensiero di mettersi sui libri e di sostenere esami. Non so come definire tutto ciò...
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Attivo dal 2011 al 2013
Ex utente
Gentile Dott.ssa Gomiero,
mi capita di studiare con una collega e ciò mi fa sentire meglio...è come dividere una preoccupazione. Mi è venuto un rifiuto per il mio Ateneo...non so...non vedo l'ora di finire tutto.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
Forse si tratta di una razionalizzazione, e cioè dell'individuazione di un motivo razionalmente accettabile (gli esami sono noiosi e difficili) che serve a non prendere consapevolezza di quale sia il vero problema.

Lei ci ha scritto altre volte lamentando insoddisfazione, insicurezza, apatia: forse dovrebbe pensare di contattare di persona uno psicologo che possa affiancarla in questo periodo e aiutarla a superarlo prendendo anche coscienza di cosa la blocca e non le consente di vivere nel modo che desidera le sue relazioni con gli altri, oltre alla fine del percorso universitario.

Non conoscendola infatti possiamo solo darle degli spunti di riflessione, ma non esistono ricette magiche da utilizzare per non vivere gli esami "come un dramma".
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicoterapeuta, Psicologo 4.9k 86
Gent.le ragazza,
si sta focalizzando sull'Ateneo attribuendogli dei significati negativi ma cosa accadrebbe se provasse a considerarlo "un trampolino di lancio"? L'incognita del futuro la spaventa?

Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it

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Attivo dal 2011 al 2013
Ex utente
Sicuramente la mia insicurezza di fondo non mi aiuta...è proprio da lì che devo iniziare a lavorare...
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Dr.ssa Verena Elisa Gomiero Psicologo, Psicoterapeuta 175 3
Si probabilmente ha individuato un punto da dover poter iniziare a lavorare.

cordialmente
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicoterapeuta, Psicologo 4.9k 86
L'insicurezza potrebbe diventare l'inizio di un percorso interiore che le consentirà di scoprire aspetti del suo modo di essere che fa fatica ad accettare, le consiglio di approfondire attraverso la lettura di questo articolo:

https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/153-perche-iniziare-una-psicoterapia.html