Sindrome abbandono
Gentili Dottori,
sono una ragazza di 28 anni, e sin dai tempi delle medie ha intrapreso la strada artistica, soprattutto lavorando su se stessa, in questo modo non ho mai staccato mentalmente con un passato fatto di frammenti di ricordi, fantasie di bambina, e molti punti di domanda in quanto orfana di madre (padre inesistente)orfanatrofio e all'età di sei anni addottata. Quattro anni fa è finito un legame sentimentale che pare sia stata la scintilla di un grosso malessere sia mentale sia fisico. la scintilla perchè sembra che sia stata l'unica persona a cui ho dato totale fiducia, un amore disinteressato quasi e nella rottura ho visto una rottura di impegno,energie e futuro. Ho fatto un anno di terapia dallo psicologo che mi ha diagnosticato la sindrome dell'abbandono. Il mio interesse nel chiedere un aiuto ai tempi era solo quello di riuscire a "vivere" ossia a respirare bene, ad alzarmi, a mangiare, a dormire e a focalizzare i pensieri uno alla volta, in modo tale da poter con le mie gambe ricominciare.
ora il problema fisico di ansia, vertigini, attacchi di panico, iperventilazione, eccessi, rabbia riesco a controllarla con dei farmaci contro l'ansia.
La mia domanda è dopo tre anni è ancora possibile non controllare il proprio fisico quando viene a contatto con la persona che dato la scintilla a tutto questo? Ho bisogno realmente di riprendere una terapia? (è per dei gesti a mio parere violenti e illogici che mi preoccupo sempre)
sono una ragazza di 28 anni, e sin dai tempi delle medie ha intrapreso la strada artistica, soprattutto lavorando su se stessa, in questo modo non ho mai staccato mentalmente con un passato fatto di frammenti di ricordi, fantasie di bambina, e molti punti di domanda in quanto orfana di madre (padre inesistente)orfanatrofio e all'età di sei anni addottata. Quattro anni fa è finito un legame sentimentale che pare sia stata la scintilla di un grosso malessere sia mentale sia fisico. la scintilla perchè sembra che sia stata l'unica persona a cui ho dato totale fiducia, un amore disinteressato quasi e nella rottura ho visto una rottura di impegno,energie e futuro. Ho fatto un anno di terapia dallo psicologo che mi ha diagnosticato la sindrome dell'abbandono. Il mio interesse nel chiedere un aiuto ai tempi era solo quello di riuscire a "vivere" ossia a respirare bene, ad alzarmi, a mangiare, a dormire e a focalizzare i pensieri uno alla volta, in modo tale da poter con le mie gambe ricominciare.
ora il problema fisico di ansia, vertigini, attacchi di panico, iperventilazione, eccessi, rabbia riesco a controllarla con dei farmaci contro l'ansia.
La mia domanda è dopo tre anni è ancora possibile non controllare il proprio fisico quando viene a contatto con la persona che dato la scintilla a tutto questo? Ho bisogno realmente di riprendere una terapia? (è per dei gesti a mio parere violenti e illogici che mi preoccupo sempre)
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Gentile ragazza , se il disagio non è stato ben elaborato è possibile che a distanza di anni esso si ripresenti, soprattutto in occasione di condizioni cher possono rievocare l'eventuale problema. Se prova disagio è ovvio che può essere necessario riprendere la terapia.
saluti
saluti
Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks
[#2]
Psicologo, Psicoterapeuta
Carissima,
il suo fisico esprime fortemente delle emozioni che non sono state del tutto elaborate, ecco perchè ha la sensazione di 'non controllare il proprio fisico'. Elaborare un evento traumatico significa proprio dare un senso alle proprie emozioni, per trovare un equilibrio tra corpo e mente. I sintomi corporei di cui parla sono dei segnali importantissimi, non sono negativi, anche se certamente le comportano malessere, ma vanno ascoltati e possono condurla alla comprensione e risoluzione di ciò che è rimasto ancora 'in sospeso'all'interno di lei. Perciò credo sia opportuno riprendere la terapia (con lo stesso terapeuta o con un altro, a seconda di come si sente) e farsi accompagnare in un percorso di cura volto al benessere.
Con tanti auguri.
il suo fisico esprime fortemente delle emozioni che non sono state del tutto elaborate, ecco perchè ha la sensazione di 'non controllare il proprio fisico'. Elaborare un evento traumatico significa proprio dare un senso alle proprie emozioni, per trovare un equilibrio tra corpo e mente. I sintomi corporei di cui parla sono dei segnali importantissimi, non sono negativi, anche se certamente le comportano malessere, ma vanno ascoltati e possono condurla alla comprensione e risoluzione di ciò che è rimasto ancora 'in sospeso'all'interno di lei. Perciò credo sia opportuno riprendere la terapia (con lo stesso terapeuta o con un altro, a seconda di come si sente) e farsi accompagnare in un percorso di cura volto al benessere.
Con tanti auguri.
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gentile utente, diagnosticare non aiuta ad elaborare una situazione che da come dice deve essere stata complicata!!!
quindi può chiedere un ulteriore consulto per stabilire quali sono le vie migliori da poter intraprendere, con l'obiettivo di riparare le ferite della sua vita.
cordiali saluti.
quindi può chiedere un ulteriore consulto per stabilire quali sono le vie migliori da poter intraprendere, con l'obiettivo di riparare le ferite della sua vita.
cordiali saluti.
Dr. Luigi Gileno
[#4]
Utente
grazie a tutti per la risposta che vedo essere quella obiettivamente più logica. Se si vuole risolvere un problema matematico lo si chiede ad un matematico, cosi anche su problemi non gestibili totalmente da soli sulla psiche, lo si chiede ad uno psicologo. grazie
non dico altro perchè ho pensieri e opinioni troppo contastanti tra loro per poter chiedere altro e spero di essere non cosi orgogliosa e di saper chiedere un aiuto .
Grazie della vostra attenzione.
non dico altro perchè ho pensieri e opinioni troppo contastanti tra loro per poter chiedere altro e spero di essere non cosi orgogliosa e di saper chiedere un aiuto .
Grazie della vostra attenzione.
[#5]
Gent.le ragazza,
non si tratta di controllare il suo corpo ma al contrario di ascoltarlo nei segnali che esprime ma sembra che la precedente psicoterapia non abbia innescato un vero processo di cambiamento, al fine di offrirle dei criteri di riferimento per la scelta del futuro terapeuta le suggerisco la lettura dell'articolo:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/153-perche-iniziare-una-psicoterapia.html
non si tratta di controllare il suo corpo ma al contrario di ascoltarlo nei segnali che esprime ma sembra che la precedente psicoterapia non abbia innescato un vero processo di cambiamento, al fine di offrirle dei criteri di riferimento per la scelta del futuro terapeuta le suggerisco la lettura dell'articolo:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/153-perche-iniziare-una-psicoterapia.html
Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 2k visite dal 08/06/2011.
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