Disturbo d'ansia...risolto?

Salve, sono una ragazza di 28 anni. Vi scrivo per una domanda che non ha trovato risposta nel campo "psichiatria": sono in cura per un DAP con ipocondria, da maggio 2010; lo psichiatra che mi ha in cura mi sta scalando gradualmente il Cipralex (da 20mg a 10mg) perchè trova che io ora stia bene. Sto anche seguendo da 2 anni e mezzo una psicoterapia a orientamento psico-dinamico con una psicoterapeuta con cui mi trovo benissimo e grazie alla quale ho fatto enormi progressi sia a livello di "sintomi" sia a livello di crescita personale. La psicoterapeuta e lo psichiatra si sentono di tanto in tanto telefonicamente ed è proprio sulla base di cio' che gli dice la psicoterapeuta, oltre che alla visita diretta, che lo psichiatra ha deciso di scalare e ridurre al minimo (5mg) Cipralex.
Io ho 1po paura, gliene ho parlato, ma lui dice che va bene cosi.
Oggi per un attimo ho guardato un cagnolino e ho pensato "e se gli succedesse qualcosa di brutto?" (io adoro gli animali, in particolare i cani) e poi mi son resa conto che è la paura di perdere il controllo che si manifesta in questo modo e ho avuto paura che potesse essere il "sintomo" di un ritorno d'ansia.
In realtà spero non sia cosi, xche ora sto davvero bene (a parte questi rarissimi momenti).
Ed ecco che ho pensato di scrivervi (la psicoterapeuta ora mi dà appuntamenti solo 1 volta al mese, xche dice che sto bene, e l'appuntamento è stato pochi gg fa quindi x quasi un mese non la rivedrò e non posso chiederlo a lei): questi pensieri che balenano un attimo in testa (es. immaginare che a un cagnolino possa succedere qualcosa di brutto e figurarsi la scena) sono pensieri che possono capitare a tutti o potrebbero essere sintomi di qualche ritorno d'ansia? COme si fa a capire se si è usciti del tutto da un problema come DAP e ipocondria? E ancora: dall'ipocondria/ossessioni si può guarire stabilmente e mantenere i "risultati" di benessere anche quando si smetterà col farmaco?

Grazie :)
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Dr. Luigi Gileno Psicologo, Psicoterapeuta 211 2
gentile utente, questi suoi dubbi sono stati affrontati all'interno della terapia?

Dr. Luigi Gileno

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Utente
Utente
La paura di poter stare ancora male e avere una ricaduta? Se si riferisce a questo, si.
La mia psicoterapeuta dice che sono dubbi normali, che è normale aver paura della paura...ma dice anche che non devo pensare in negativo e vedere quanti miglioramenti come persona ho fatto (scelte di vita, successo negli studi, una relazione amorosa felice, ecc). Lei è convinta che io starò bene e anche lo psichiatra.
E' che adesso se ho un pensiero come quello che ho avuto oggi penso che possa essere magari un sintomo di ansia, mentre magari son pensieri che possono fare tutti di tanto in tanto.
Per questo volevo un chiarimento da voi psicolgi!

P.s. è un periodo un po stressante per gli studi e la mia prozia è malata, ha un tumore al cervello e sta morendo... :(
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Gentile Utente,

Lei stessa si rende conto (e questo è un traguardo raggiunto in terapia!) che ha bisogno di controllare per stare bene, o almeno per gestire meglio la Sua ansia.

Ognuno di noi ha un proprio modo di stare nella vita, la cosa più importante è comprendere appunto come "funzioniamo" e poi correggere i comportamenti disfunzionali o che ci procurano inutile sofferenza.

Diciamo che una tendenza ad essere un po' di più in un determinato modo ci sarà, ma la psicoterapia serve proprio per incidere su questo funzionamento. Ma ci sono anche dei vantaggi a funzionare come funziona Lei.

Già il fatto che Lei sia oggi capace di rileggersi e riconoscere di avere una tendenza al controllo e il timore di perdere il controllo Le sta permettendo di allontanarsi sempre più dalla sofferenza.

Piuttosto, ha espresso alla Sua terapeuta la Sua paura per l'interruzione del farmaco?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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Dr. Luigi Gileno Psicologo, Psicoterapeuta 211 2
avere difficoltà nel momento del distacco dalla terapia può essere una cosa tipica...d'altronde è compito di noi terapeuti favorire l'indipendenza dopo aver affrontato tutte le aree problematiche di un individuo.
se fino ad ora i risultati sono stati ottimi, segua ancora le indicazioni dei suoi terapeuti e vedrà che sarà ancora un successo!!!
i miei migliori auguri!!!
[#5]
Utente
Utente
Vi ringrazio per le risposte!!

@dott.ssa Pileci: si, glieli ho espressi. Lei mi ha detto di fidarmi del mio psichiatra, perchè è un ottimo professionista e se ha deciso così ha le sue buone ragioni (per ora si parla di mantenimento ad un dosaggio molto basso...che è cio' che mi perplette visto che so che 5mg di Cipralex non è una dose minima considerata efficace...xo' è anche vero che siccome è lui il medico io mi affido a lui!).
La psicoterapeuta mi ha anche detto che il fatto che lei mi abbia distanziato cosi tanto le sedute di psicoterapia (da 1 alla settimana a 1 al mese) è un ottimo segno!!


@dott. Gileno: è vero, la paura c'è. Non ho detto che ero già reduce da una ricaduta (mi ero curata nel 2008 sempre con Cipralex ma a dosaggio di 6mg al giorno, dose che lo psichiatra stesso ha poi reputato non essere sufficiente per il mio DAP con ipocondria). Per questo ho paura adesso!!

Se c'è una cosa che ho imparato è che anche lo scrivere qua andrebbe evitato, xche è come chiedere rassicurazioni e in un disturbo come il mio dove spesso c'erano ossessioni ipocondriache o paura di perdere il controllo non è proficuo... ma tra il dire e il fare a volte... :)

Grazie
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Psicologo, Psicoterapeuta attivo dal 2009 al 2016
Psicologo, Psicoterapeuta
GEntile Utente:

Queste sue affermazioni:Oggi per un attimo ho guardato un cagnolino e ho pensato "e se gli succedesse qualcosa di brutto?
ovvero il pensare in modo negativo agli evnti comporta in lei una ricrescita dei suoi sintomi!!!


Sappi che i pensieri influenzano le emozioni cosi come le emozioni influenzano i pensieri!!!

Pesnieri di tipo catastrofico come quelli espressi da Lei fanno si che lei rimanga in uno stato continuo di arousal (attenzione) continua a ciò che possa accadderLE!!

A livello fisiologico il suo sistema nervoso simpatico rimane attivo!!!

Quindi la psicoterapia va bene,vanno bene secondo il mio parere anche la collaborazione con lo psichiatra!

Cerchi di imparare se ne ha la possibilità anche una tecnica di rilassamento cosi come è il TRainig Autogeno!!

Saluti





[#7]
Utente
Utente
Salve, mi trovo su internet e rispondo subito. E' vero, non devo pensare negativo :) e di solito mi riesce facile pensare positivo, io sono una persona molto ottimista e tenace e non mollo mai!
Mi chiedevo, dopo aver passato cio' che ho passato col DAP e l'ipocondria, se tali pensieri che per alcuni sono semplicemente "pensieri e basta", per me potranno esser considerati solo "pensieri e basta" o mi sembreranno sempre un campanello d'allarme per l'ansia. Tutto qua :)

Grazie dell'attenzione e buon lavoro!!
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Psicologo, Psicoterapeuta attivo dal 2009 al 2016
Psicologo, Psicoterapeuta
GEntile UTente


LA terapia cognitiva comportamentale considera i pensieri automatici quelli che fa lei,di fondamentale importanza perchè vuol dire che lei e solo lei interpreta gli eventi in un certo modo!!!
COsi' secondo questo modello,cambiando il modo di pensare,questo può provocare cambiamenti nel suo modo di vivere!!!

Se prendiamo il modello TRanspersonale di cui i riferimenti sono le filosofie ZEN, TAO ecc!!!
Vediamo che secondo questo modello di lavoro lei dovrebbe arrivare a capire che i pensieri sono solo pensieri!

Nulla di più!!! ( E lei che passa il tempo a prestare attenzione ai suoi pensieri) spesso questi sono scoordinati, vanno per conto proprio indietro in avanti nel tempo, spesso non hanno nulla a che fare con la realtà!!! del qui e 'ora!!!
Se capisce questo ha fatto già metà del suo percorso!!!

SE vediamo il tutto da un altra prospettiva quella esistenziale GEstaltica,Lei può benissimamente scaricare quella eccitazione che lei chiamo ANSIA (DAP) ecc,permettendosi di scaricare l'energia bloccata nel VS Corpo con urli,e balli liberi,insomma esprimendosi liberamente,perchè il (dap) secondo NOI Gestaltisti è una interruzione del flusso della vita,il bisogno di controllo che fa perdere il controllo!!!

QUindi il suo problema descritto da più punti di vista,prende forma in un modo circoscritto!!!
Come vede non esiste un solo modo di vedere le cose!!

SAluti
[#9]
Utente
Utente
Capisco, la ringrazio per le risposte. Però non ho trovato risposta alla domanda di partenza di questo consulto, e cioè: se tali pensieri disfunzionali mi vengono di tanto in tanto posso considerare la mia situazione "buona" e stabile o devo comunicare questi pensieri (anche se mi vengono solo 2 o 3 volte al mese, per dire) allo psichiatra e alla psicoterapeuta?

Grazie a tutti per gli interventi
[#10]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Gentile signora,

durante il Suo percorso terapeutico non avete utilizzato del tempo, Lei e la terapeuta, per imparare a riconoscere e a modulare meglio le emozioni? (alfabetizzazione emotiva)
Soltanto in questo modo Lei diventa capace di leggere le Sue emozioni e i Suoi pensieri, riuscendo a NON spaventarsi più.

[#11]
Utente
Utente
Diciamo che quello era il fulcro della terapia, il riconoscimento delle emozioni. La terapeuta dice che adesso sto riuscendo a riconoscerle molto meglio rispetto al passato!! Può darsi che in questo periodo sia + stressata per l'università e per il problema della mia prozia.. magari sono semplicemenete + suscettibile..
[#12]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Cara ragazza, qualche Collega prima Le ha fatto notare che chiudere una terapia è a volte difficile.
Oltre questo, al termine o quasi di una psicoterapia, sarebbe sbagliato aspettarsi di essere completamente diversi. E' come se Lei indossasse un abito nuovo: è chiaro che, dopo aver apportato le dovute modifiche, impiegherà un po' di tempo per sentirselo bene addosso. Se però, nonostante il sarto abbia fatto un lavoro eccellente, dovesse notare che sì, la slancia ma si vede un po' bassina di statura, è chiaro che il sarto non inciderà sulla statura.
Per dirla in altre parole: il Suo (vecchio) modo di funzionare a volte salterà fuori. Lei ha 28 anni e non può avere la pretesa di buttare 28 anni di storia e di apprendimenti (anche disfunzionali). La differnza rispetto al passato è che quando si verificheranno questi episodi col tempo si spaventerà meno e poi riuscirà anche a riderci sù.

Auguri,
[#13]
Utente
Utente
Grazie...grazie di cuore :)
[#14]
Utente
Utente
La mia prozia è morta ieri. Mi dispiace molto per lei, ovviamente, anche se non c'era una frequentazione assidua e per mio padre che era molto legato a lei.
Non capisco perchè mi sia tornata un po' di ansia proprio adesso: potrebbe entrarci con la morte della mia prozia visto che il mio disturbo ipocondriaco era nato proprio come paura della morte e dei tumori?
Spero proprio che ciò non comporti una ricaduta d'ansia, ora che stavo bene. So che è egoistico come discorso, eppure lo penso...ho sofferto cosi tanto in passato che ora non vorrei proprio...

P.s. le paure come "cosa proverei se facessi del male al mio cane?" possono rientrare cmq in un quadro di DAP e ipocondria?
[#15]
Psicologo, Psicoterapeuta attivo dal 2009 al 2016
Psicologo, Psicoterapeuta
Gentile Utente

I suoi pensieri fanno parte di lei lo faranno sempre,l'unica cosa è scelta che ha è di farli ritenere importanti per la sua vita oppure lasciare che vengono e cosi come vengono farli svanire da soli,SONO SOLO PENSIERI!!!

Nulla di attinente con la realtà,spesso sono associazioni categorici,fantasie immagini che non c'entrano molto con la realtà!!!
Lei si preoccupa di cosa dovrebbe provare,se facesse male al suo cane,se facesse questo e quell'altro,cosa vuole provare?

Se li vuole bene,ci starebbe male non crede?

Vi manca il distanziamento dai suoi pensieri,ho detto bene il distanziamento,il confine tra realtà è fantasia!!!

La psicoterapia vi doverbbe portare a Questo discernimento!!!

mentre lei pensa ai suoi pensieri,li analizza ecc,a due dita dal suo naso si muove il mondo,rifletta sulle 1000 possibilità che a di fare esperienza di vita,cose che non fa evita,cosi sta con la sua fantasia pensieri immagini ecc!!!
La saluto
[#16]
Utente
Utente
"Vi manca il distanziamento dai suoi pensieri,ho detto bene il distanziamento,il confine tra realtà è fantasia!!!"

Questo è vero!! La psicoterapia mi ha insegnato a distinguere tra cio' che può essere una fobia o un'ossessione e cio' che è la realtà.
Abbiamo lavorato sulle emozioni, sul dar loro un nome, sul capire perchè vengono.
Abbiamo lavorato sulla consapevolezza del fatto che a volte vengono dei pensieri "automatici" (come nel mio caso, quando sono sotto stress-->magari arriva un pensiero negativo e poi ci rimugino) che non c'entrano nulla con la realtà.

Nonostante tutto questo, tutte le consapevolezze che ho acquisito, nonostante dopo 2 anni e mezzo di psicoterapia io stia nettamente meglio (ora la mia psicoterapeuta mi dice che sto MOLTO meglio e mi distanzia sempre + le sedute)a volte, quando tornano, certi pensieri automatici e negativi mi infastidiscono ancora.
Non che io creda ai loro contenuti, ma mi scoccia terribilmente perdere tempo a pensare a cose stupide e senza rilevanza!!
Immagino che dovrò potenziare ancora di + la mia capacità nel non dar corda a quei pensieri e solo cosi riuscirò a distanziarmene del tutto.

Ho imparato che + che puntare al non avere + certi pensieri è importante, se li ho, non dar loro peso; se ci riesco, svaniscono da soli nel giro di poco...ma di fatto non sempre è facile riuscirci. Vorrei che ci fossero delle tecniche CONCRETE da applicare x facilitare il processo.

Grazie a tutti, buon lavoro!
[#17]
Dr.ssa Sabrina Camplone Psicoterapeuta, Psicologo 4.9k 86
I pensieri ai quali fa riferimento sono sempre privi di un significato? è in psicoterapia che ha imparato a considerarli solo come ostacoli da evitare ?

Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it

[#18]
Utente
Utente
In che senso "privi di significato"? I pensieri a cui faccio riferimento inizialmente erano relativi alle malattie (tumore al cervello, Sclerosi multipla, ictus cerebrale), poi alla paura di perdere il controllo della mia mente (e se facessi del male a qualcuno? pur sapendo che non l'avrei mai fatto!!!!!), poi alla paura di perdere il contatto con la realtà-->senso di irrealtà che mi veniva col panico...
Per qualche mese, quando ho avuto la forte ricaduta d'ansia a dicembre 2009 ho sofferto di panico e senso di irrealtà molto forte (non accettavo una situazione che si era venuta a creare col mio ex ragazzo e anche in famiglia). Poi il senso di irrealtà si era trasformato in una sorta di dubbio-fobia: "sarà tutto un sogno?"..."come faccio a capire se sto sognando?".
In terapia il tutto è stato fatto rientrare nel quadro del mio disturbo di panico con componente ipocondriaca; la mia terapeuta mi ha spiegato che il sintomo "senso di irrealtà" era una sorta di meccanismo di difesa che la mia mente adottava per allontanarsi dalle cose che in quel momento mi facevano star male. Non ha mai parlato di derealizzazione vera e propria xche in me le emozioni sono sempre state presenti, e anche molto, e non c'era un appiattimento emozionale di alcun tipo.

In psicoterapia ho imparato a considerare i pensieri disfunzionali come "ostacoli" privi di significato, ma devo dire che anche il Cipralex mi ha aiutato molto (ora con lo psichiatra che mi segue per la cura farmacologica lo stiamo scalando e sono a 10mg); quindi non so dire se col cipralex cmq mi è risultato + facile dar meno peso a quei pensieri. La mia paura è proprio questa: ora che stiamo scalando il cipralex, non è che possano tornare quei pensieri disfunzionali a volte?

Ci tengo a precisare che anche nei momenti + neri, dove stavo male sempre con ansia e panico io ho sempre e cmq fatto la mia vita. Mi sono anche laureata a pieni voti in pieno periodo di crisi.
Cio' che mi preoccupa nn è che i pensieri e l'ansia possano ostacolarmi, è che quando ho ansia è tutto + faticoso e devo metterci + impegno!

Ora stavo bene da Agosto-Settembre 2010 e vorrei continuare cosi... la paura di un'altra ricaduta c'è...la vita a volte è imprevedibile e non ci possiamo proteggere dagli eventi esterni (es. lutti).
Mi chiedo se la terapia, senza il farmaco, da sola sia risolutiva nel mio caso.
Tutto qua :)
Grazie per l'interessamento...mi fa piacere avere un confronto!

[#19]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
"La mia paura è proprio questa: ora che stiamo scalando il cipralex, non è che possano tornare quei pensieri disfunzionali a volte?"

Gentile ragazza, si sta esprimendo bene, facendoci capire la Sua forte paura di una ricaduta.

Il farmaco sicuramente l'ha aiutata e la sta aiutando; durante il percorso psicoterapico si è equipaggiata per poter poi camminare da sola.

E' normale avere queste paure e questi dubbi, però ha bisogno di fiducia in se stessa e negli specialisti che La seguono ora.

Affronti queste paure in terapia.

In bocca al lupo!
[#20]
Utente
Utente
Crepi il lupo :) e Grazie per la pazienza. Mi rendo conto che sono paure "a vuoto" e che non esistono certezze matematiche nei disturbi d'ansia, cosi come nella vita in genere! Accettare il rischio è parte del "gioco".
Cordiali saluti e buon weekend!
[#21]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Buon w.e. anche a Lei!

Ci faccia sapere, se lo desidera.

Saluti,
[#22]
Utente
Utente
Ero curiosa anche di sapere cosa intendeva la dott.ssa Camplone con: I pensieri ai quali fa riferimento sono sempre privi di un significato?
[#23]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
>>> Oggi per un attimo ho guardato un cagnolino e ho pensato "e se gli succedesse qualcosa di brutto?" (io adoro gli animali, in particolare i cani) e poi mi son resa conto che è la paura di perdere il controllo che si manifesta in questo modo e ho avuto paura che potesse essere il "sintomo" di un ritorno d'ansia.
>>>

Il solo fatto che abbia di questi dubbi attesta che probabilmente l'ansia c'è ancora. Solo che, come avviene talvolta, i sintomi ansiosi evolvono e da somatici (sudorazioine, tachicardia, panico, paura di morire) diventano più cerebralli e ossessivi (dubbi, paura di perdere il controllo, d'impazzire).

L'ansia può manifestarsi in molti modi ed è preferibile essere seguiti da uno psicoterapeuta esperto in disturbi d'ansia.

Uscire dall'ansia non significa affatto sforzarsi di pensare in positivo. Anzi, studi recenti mostrano che nell'ansioso con bassa autostima i pensieri positivi esacerbano i sintomi. Infatti le psicoterapie più efficaci per l'ansia non tentano di eliminare i pensieri negativi, ma di prenderne il controllo e abituarcisi finché cessano di dare fastidio. A quel punto scompaiono da soli.

Le suggerisco di rivolgersi a uno psicologo psicoterapeuta esperto in disturbi d'ansia.

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

[#24]
Utente
Utente
Caro dottor Santonocito, so che sarebbe utile affidarmi a una psicoterapia tipo Breve Strategica (conosco Nardone, la scuola di palo alto, Watzlavick etc). Solo che sono in psicoterapia con la mia terapeuta da 2 anni e mezzo, ci sono andata a seguito di un lutto in famiglia e da li è partito il percorso e da li, dopo, sono cominciati i sintomi + "cerebrali e ossessivi" come li ha chiamati lei; prima erano solo sintomi come dispnea, tachicardia e paura delle malattie.
Con la cura farmacologica sono stata bene molti mesi; ora non capisco se è il fatto che lo psichiatra mi ha dimezzato la dose (da 20, gradualmente, a 10mg di cipralex) o il lutto della mia prozia che mi ha fatto tornare 1pochino questi pensieri, che x fortuna non sono invadenti e li ho solo ogni tanto quando sono senza far niente.
Lei dice che può essere sintomo di un problema non risolto quindi, e non qualcoisa di fisiologico di fronte a un lutto che richiama alla mia memoria tutto il dolore provato per l'altro lutto che avevo avuto in famiglia?
Era proprio questa la mia domanda, la richiesta del consulto: E' un sintomo da considerare come qulcosa che non va, come indicazione che la terapia nn sta andando bene (lo psichiatra e la psicologa dicono il contrario, dicono che è solo un momento ma io ho 1po paura che non sia cosi) o come un momento relativo a questo lutto?
[#25]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
>>> Lei dice che può essere sintomo di un problema non risolto
>>>

Per l'esattezza, io ho detto che potrebbe significare che l'ansia c'è ancora.

Se conosce la TBS dovrebbe sapere che la ricerca delle "cause" non sempre è necessaria, secondo quest'approccio. Molte volte la sola presenza dell'ansia è sufficiente a giustificare se stessa. È il nostro habitus mentale ciò che ci spinge a credere che senza capire prima le "cause", il cambiamento non sia possibile.

I suoi dubbi sulle cause dell' ansia sono GIA' ansia, ed è quella che dovrebbe curare. E la cura potrebbe non esigere la risposta alla domanda "a cosa sono dovuti questi sintomi?". E anche se il lutto può aver avuto un ruolo nella genesi del suo problema, si potrebbe sempre obiettare che una persona non ansiosa subisce lutti eppure non sviluppa sintomi.

Quindi è la sua tendenza ansiosa di base che deve curare, non andare a caccia di cause.

Anche perché - e anche questo dovrebbe sapere, se conosce la TBS - soddisfare i dubbi degli ansiosi è il modo migliore per farli diventare ancora più ansiosi.

Se non le è chiaro qualche passaggio della risposta, chieda pure.

Cordiali saluti
[#26]
Utente
Utente
In effetti, tutto quello che dice torna.
I pensieri che ho manifestato possono essere considerati di tipo ossessivo? o Fobico?
Credevo questa volta (ero reduce da una ricaduta, a dicembre 2009) di esserne uscita dall'ansia, tutte le domande a vuoto, i dubbi vari.
Evidentemente non è cosi.
Quando io ho scritto: "Lei dice che può essere sintomo di un problema non risolto quindi, e non qualcosa di fisiologico di fronte a un lutto?" non intendevo dire problema non risolto=trauma da ricercare. Per problema non risolto intendevo dire ansia non risolta, ossia problema d'ansia ancora presente!

Grazie dei suoi consigli...a volte non è facile decidere di cambiare terapia dopo 2 anni e mezzo e dopo che la mia terapeuta (e lo psichiatra) mi dice: "sei ad un ottimo punto" e mi distanzia le sedute a una volta al mese... non ci capisco + molto a dire il vero :)
[#27]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
L'incoraggiamento generico che le sta dando lo psichiatra a volte funziona, ma nel caso degli ansiosi "esperti" rischia di ritorcersi paradossalmente contro il buon esito della terapia.

Ricevere incoraggiamenti e rassicurazioni, per l'ansioso è come ricevere un messaggio silenzioso e di segno negativo: "Tu hai ancora bisogno di rassicurazioni, quindi sei sempre un ansioso. Non puoi fare a meno di qualcuno che ti porti per mano e ti dia pacche sulle spalle".

Come le dicevo le psicoterapie efficaci per l'ansia sono quelle che mettono la persona in grado di diventare autonoma, non quelle che rassicurano e incoraggiano.

Non deve decidere d'interrompere il rapporto con il suo analista, se non vuole, gli interventi per l'ansia possono essere molto brevi e mirati. Alcuni pazienti in psicoanalisi si rivolgono al terapeuta strategico per risolvere l'ansia, e poi continuano la loro analisi se ne hanno ancora bisogno.

Cordiali saluti
[#28]
Utente
Utente
D'accordo,la ringrazio molto dei consigli. Valuterò la TBS :)
[#29]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
La TBS è solo una delle possibilità, non l'unica, l'importante è che sia consapevole delle specificità che una terapia sull'ansia dovrebbe comportare.

Ad esempio può leggere questi due articoli:

https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html

https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/233-la-psicoterapia-che-cos-e-e-come-funziona.html

Cordiali saluti
[#30]
Dr.ssa Sabrina Camplone Psicoterapeuta, Psicologo 4.9k 86
"a volte non è facile decidere di cambiare terapia dopo 2 anni e mezzo e dopo che la mia terapeuta (e lo psichiatra) mi dice: "sei ad un ottimo punto" e mi distanzia le sedute a una volta al mese... non ci capisco + molto a dire il vero :) "


Ha ragione, infatti uno degli obiettivi della psicoterapia è fidarsi della propria esperienza, che in questo momento per sta assumendo un significato particolare e forse andrebbe elaborato in psicoterapia, al fine di ampliare l'autoconsapevolezza e apprendere dalla sua sofferenza.
[#31]
Utente
Utente
Salve dottori, ho contattato il mio psichiatra, che mi ha risposto cosi: "Penso che questa reazione ci possa stare, sia perchè il Cipralex è a dosaggi bassi e quindi non offre una copertura tale da cancellare tutte le paure, sia soprattutto perchè in ogni persona ci sono punti di fragilità che un minimo rimangono nonostante le psicoterapie.
La paura di ricadere in genere "guarisce" solo col passare del tempo, ma può essere comunque una cosa su cui eventualmente riprendere a lavorare per qualche seduta con la tua psicoterapeuta.
Io credo comunque che tutto si fermerà a questa paura, quindi goditi le vacanze!"
[#32]
Dr.ssa Sabrina Camplone Psicoterapeuta, Psicologo 4.9k 86

"in ogni persona ci sono punti di fragilità che un minimo rimangono nonostante le psicoterapie"

Si ma la differenza consiste nell'aver individuato modalità adattive funzionali tali da rendere la fragilità opportunità di apprendimento personale.
[#33]
Utente
Utente
Concordo, è in questo senso che lavoro con la psicoterapeuta!! :)
Ansia

Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.

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