Paura di mangiare in pubblico

Salve,sono una ragazza siciliana di 22 anni.Premetto che ho sempre avuto vergogna di mangiare in pubblico,già anni fa,quando ero più piccola.Preferivo magari prendere e portarle via le cose e non consumarle sul posto o comunque se proprio dovevo mangiare fuori cercavo di mettermi seduta in un posto di spalle alle persone,in modo da non sentirmi osservata mentre mangiavo,mi dava proprio fastidio sentirmi guardata mentre lo facevo.Da qualche tempo a questa parte però,forse perchè particolarmente ansiosa,mi vengono dei veri e propri attacchi di panico.L'ultimo ieri sera.Ero in rosticceria con i miei cognati.Ad un certo punto,improvvisamente,mi sono venute delle vampate di calore e nausea.Non sono riuscita neanche a finire di mangiare un arancino.Non mi capita sempre.A volte queste sensazioni mi vengono però mi durano solo pochi istanti,dopodichè vanno via.Altre volte ancora non si presentano affatto e riesco a mangiare tranquillamente pur essendo in luoghi o con persone a me poco familiari.Non capisco innanzitutto il perchè mi siano comparsi tutto d'un tratto questi disturbi e non capisco nemmeno perchè mi succedano a volte sì e a volte no.Poi io sono una persona che,sfortunatamente,si fissa sulle cose.Allora inizio a pensarci e ad avere il timore che magari potrebbe risuccedermi.Di conseguenza la vivo male,mi provoca disagio e vorrei fare il possibile per venirne a capo.Non so se è una cosa che fa parte di me(un'eccessiva timidezza e vergogna)o se è qualcosa che devo considerare più grave e di cui devo quindi parlare con uno psicologo.Premetto che sono già andata qualche giorno fa proprio per parlare del fattore ansia.Voi cosa mi consigliate di fare?Sono un caso unico e raro?Grazie anticipatamente per la risposta
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119
Gentile utente,
si credo proprio che le sarebbe utile consultare uno psicologo, ma lei riferisce di esserci andata qualche giorno fa, cosa è emerso dall'incontro?

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

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Utente
Utente
La psicologa da cui mi sono recata mi ha detto che secondo lei non ho bisogno di una vera e propria terapia psicologica perchè sono una persona abbastanza equilibrata e che questa cosa fa parte di me,è un mio modo di somatizzare e che quando si verifica non devo spaventarmi e pensare:"Oddio cosa mi sta succedendo?"Perchè così facendo non faccio altro che alimentare la paura della paura.
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Psicologo, Psicoterapeuta attivo dal 2008 al 2022
Psicologo, Psicoterapeuta
Bene, il primo passo lo ha fatto, adesso però è importante che continui le sedute con la psicologa. Una soltanto è troppo poco. Ha avuto l'ansia per anni, non si metta fretta proprio adesso che sta iniziando un percorso per risolverla.
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Utente
Utente
Comunque cercherò di rendere un pò più chiaro il punto della situazione.Nella mia vita episodi di questo genere prima d'ora non mi erano praticamente quasi mai capitati.Ricordo solo una volta che mi sono trovata a mangiare a casa del mio(all'epoca)fidanzato,insieme a suo padre,sua sorella e suo cognato(che non avevo mai visto prima di quel giorno),non mi sentivo chiaramente a mio agio e ad un certo punto mentre mangiavo sono dovuta correre fuori in balcone perchè avevo le conati,anche se poi alla fine non ho rimesso.A quei tempi avevo sì e no 16-17 anni.Episodi del genere poi non si sono mai più ripresentati.Sì,la vergogna di mangiare in pubblico sempre c'era magari,a seconda delle persone che mi circondavano o degli ambienti in cui mi trovavo,ma non mi impediva comunque di mangiare tranquillamente.Un altro episodio simile mi è invece successo l'anno scorso,la prima o comunque una delle prime volte che uscivo a cena fuori con il mio ragazzo e la sua comitiva.Quella sera ricordo di aver accusato per la prima volta le sensazioni di cui parlavo,vampate di calore,sudorazione fredda e nausea.Non ho toccato cibo per l'intera serata.Dopodichè non mi è mai più riaccaduto.Due mesi fa il mio ragazzo si trovava un giorno qui a pranzo a casa mia.(Premetto che ho una storia a distanza ed è proprio da quando è iniziata che io mi sono accorta di accusare con maggiore frequenza questi malesseri).Poco prima di sederci tutti quanti a tavola mia mamma si è sentita male,ha avuto una specie di mancamento,io allora mi sono presa subito di ansia e una volta seduta mi sono venuti i soliti sintomi suddetti poc'anzi,con l'unica differenza che mi sono durati solamente pochi istanti e dopo sono scomparsi.Da lì ho iniziato a farmi venire la famosa paura della paura perchè magari pensavo che potesse riaccadermi e così era.Questa cosa è andata avanti circa una settimana però erano sempre attimi,quasi impercettibili,dopo svaniva tutto.Poi mi è passato nuovamente.In seguito ci sono stati un paio di giorni in cui mi sono sentita poco bene.Morale a terra,inappetenza totale,tachicardia,anche di notte,tanto che non riuscivo nemmeno a riposare,un pomeriggio per sfogarmi mi sono messa anche a piangere,mi sentivo il cuore pieno come si suol dire.Poi però mi è passato tutto.L'altro giorno di nuovo un pò di tachicardia al risveglio ma poi prendendo una valeriana è passata.Due giorni di nuovo poca fame però adesso era da più di una settimana che mi sentivo bene,mangiavo normalmente,anche con un certo appetito.Due sere ho cenato pure a casa dei miei suoceri,l'altro giorno ho preso un gelato in pieno pubblico con un'amica,tutto nella norma.Ieri sera è accaduto di nuovo quello che le spiegavo.Ora io non capisco se è una cosa dovuta al particolare periodo di ansia che sto vivendo,legato alla distanza dal mio fidanzato,ai problemi di salute di mia mamma e di lavoro di mio papà o se l'ansia non centra niente.Spero di essere riuscita a spiegarmi nel modo migliore possibile.Grazie ancora in anticipo per la risposta
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Utente
Utente
Infatti io ho intenzione di continuare ad andarci.Solo che lei,non sembrandole questa mia una cosa particolarmente grave,mi ha dato l'appuntamento il 28 Giugno.Forse dovrei anticiparlo?Oppure oramai aspetto?
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Psicologo, Psicoterapeuta attivo dal 2008 al 2022
Psicologo, Psicoterapeuta
Se lei ritiene necessario incontrarsi prima con la sua psicologa la chiami e provi ad anticipare la seduta. Altrimenti attenda. Questa scelta dipende dalle sue sensazioni, non possiamo darle, da qui, una risposta sicura.