Rapporti sessuali: insensibile
Buongiorno! Sono una ragazza di 22 anni, da circa 6 anni prendo la pillola, Arianna, unita a dell'acido folico..non so se il mio problema derivi dall'assunzione della pillola, non so se ho scelto la sezione giusta, ma non mi sento bene in questa situazione divenuta scomoda. Da 1 anno quasi sono single, e ho avuto rapporti con diversi ragazzi, ma con tutti ho lo stesso problema, non riesco a "bagnarmi" per tutta la durata del rapporto, sento la voglia ma durante il rapporto non mi fa ne caldo ne freddo, tranne dei piccoli momenti di "lucidità" come li chiamo io in cui sento piacere; raggiungere l'orgasmo poi non parliamone..solo tramite clitoride..e ce ne metto di tempo..questa cosa mi mette a disagio, la mia testa sente di voler fare ma il mio corpo non risponde ai comandi..sono giovane infine, e non me la godo come vorrei..ora ho trovato un ragazzo a cui tengo molto, e non voglio che interpreti male i messaggi del mio corpo, perchè nelle mia testa c'è un arcobaleno di emozioni che però non riesco ad esprimere tramite il corpo..
Vi ringrazio moltissimo.
Vi ringrazio moltissimo.
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Gentile ragazza,
effettivamante in alcuni casi l'assunzione della pillola può comportare soggettivamente una diminuzione della lubrificazione vaginale: questo è un aspetto che dovrebbe valutare insieme al suo ginecologo per decidere se provare a cambiare tipo di farmaco.
Per quanto riguarda gli altri aspetti della sessualità il consiglio è quello di rivolgersi ad uno psicologo con formazione specifica in sessuologia (ad esempio nell'ambito di un consultorio) che potrà aiutarla a sciogliere i suoi dubbi.
Anche a far l'amore si impara: tenga presente che la maggior parte delle donne riferisce che la maggiore soddisfazione sessuale l'ha raggiunta col tempo, conoscendo meglio il proprio corpo ed avendo maggiori esperienze.
Saluti.
effettivamante in alcuni casi l'assunzione della pillola può comportare soggettivamente una diminuzione della lubrificazione vaginale: questo è un aspetto che dovrebbe valutare insieme al suo ginecologo per decidere se provare a cambiare tipo di farmaco.
Per quanto riguarda gli altri aspetti della sessualità il consiglio è quello di rivolgersi ad uno psicologo con formazione specifica in sessuologia (ad esempio nell'ambito di un consultorio) che potrà aiutarla a sciogliere i suoi dubbi.
Anche a far l'amore si impara: tenga presente che la maggior parte delle donne riferisce che la maggiore soddisfazione sessuale l'ha raggiunta col tempo, conoscendo meglio il proprio corpo ed avendo maggiori esperienze.
Saluti.
Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i
[#2]
Gentile ragazza,
oltre alle indicazioni della Collega sul consultare un ginecologo, vorrei sottolineare l'importanza del momento e del coinvolgimento emotivo.
Il nostro corpo segnala chiaramente quando siamo a nostro agio e quando non lo siamo; quando siamo eccitate e quando non lo siamo; se siamo coinvolte oppure no.
Con questi ragazzi di cui ci ha parlato che tipo di relazione c'era?
Questa situazione si verifica da un anno, cioè da quando è single o accadeva anche prima?
oltre alle indicazioni della Collega sul consultare un ginecologo, vorrei sottolineare l'importanza del momento e del coinvolgimento emotivo.
Il nostro corpo segnala chiaramente quando siamo a nostro agio e quando non lo siamo; quando siamo eccitate e quando non lo siamo; se siamo coinvolte oppure no.
Con questi ragazzi di cui ci ha parlato che tipo di relazione c'era?
Questa situazione si verifica da un anno, cioè da quando è single o accadeva anche prima?
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#3]
Ex utente
Con questi ragazzi nessun tipo di relazione sicura, ci frequentavamo solo da un po e ogni tanto ci scappava qualcosa...quando stavo con il mio ragazzo invece alternavo momenti di voglia a periodi che potevano anche durare un mese o più in cui non avevo voglia di nessun contatto a livello sessuale con lui, proprio non ne sentivo lo stimolo, non mi eccitavo con nulla. Poi giustamente come dite voi, lui lo conoscevo meglio per cui della situazione se ne parlava e se ne discuteva ma è stato uno dei motivi per cui ci siamo lasciati. Lui voleva smettessi di prendere la pillola, io non posso perchè mi serve, e il nostro rapporto si è rovinato.
A volte non mi pare nemmeno di essere normale. Non mi par normale alla mia età non avere voglia o provare cosi sporadicamente voglia nei confronti di chi mi piace.
A volte non mi pare nemmeno di essere normale. Non mi par normale alla mia età non avere voglia o provare cosi sporadicamente voglia nei confronti di chi mi piace.
[#5]
Carissima,
lei ci ha scritto 6 mesi fa riferendo una situazione familiare e personale piuttosto complicata e dolorosa, che richiede intervento psicologico diretto.
Come si sente, vita sessuale a parte?
Ha poi contattato i recapiti che le erano stati segnalati?
lei ci ha scritto 6 mesi fa riferendo una situazione familiare e personale piuttosto complicata e dolorosa, che richiede intervento psicologico diretto.
Come si sente, vita sessuale a parte?
Ha poi contattato i recapiti che le erano stati segnalati?
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
[#6]
Ex utente
Cara dott.Flavia, riguardo all'altro problema ne ho parlato con mio padre, per poter intraprendere un percorso di famiglia, ma l'esito è stato più che negativo, a questo punto penso che dovrò arrangiarmi da sola ma che senso avrebbe cominciare un percorso quando la situazione nella mia famiglia è malata? è un punto morto!
[#7]
Ha senso intraprendere un percorso in una famiglia dove le relazioni sono "malate" per non esserne invischiati e per sapere "leggere" tali relazioni provando a prendere le distanze in maniera sempre più efficace.
Diversamente, senza l'aiuto di uno specialista, ciò di cui ci si rende conto è solo il disagio e il malcontento in casa.
Saluti,
Diversamente, senza l'aiuto di uno specialista, ciò di cui ci si rende conto è solo il disagio e il malcontento in casa.
Saluti,
[#8]
Gent.le ragazza,
sembra che ci sia molta confusione nella sua vita sia familiare sia relazionale, in questo senso un percorso di psicoterapia potrebbe aiutarla a far emergere l'autoconsapevolezza dei suoi bisogni e il significato delle sue scelte.
Nell'intento di offrirti uno spunto di riflessione ti suggerisco la lettura di questo articolo:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/153-perche-iniziare-una-psicoterapia.html
sembra che ci sia molta confusione nella sua vita sia familiare sia relazionale, in questo senso un percorso di psicoterapia potrebbe aiutarla a far emergere l'autoconsapevolezza dei suoi bisogni e il significato delle sue scelte.
Nell'intento di offrirti uno spunto di riflessione ti suggerisco la lettura di questo articolo:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/153-perche-iniziare-una-psicoterapia.html
Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it
[#9]
Quella della terapia familiare era una possibilità, che non esclude che lei possa intraprendere una psicoterapia individuale.
Probabilmente la maggior parte di chi ne inizia una viene da ambienti familiari più o meno problematici, disturbati o conflittuali, ma questo non rende meno efficace un intervento individuale che permette alla persona di sciogliere i nodi che ne ostacolano il benessere.
Per quanto il suo ambiente familiare sia fonte di sofferenza, se riuscirà a spostare l'attenzione sul domani potrà anche riuscire a crearsi una vita serena.
Il suo futuro sarà infatti all'esterno della sua famiglia d'origine, e con questo pensiero può iniziare a porre le basi per una vita diversa da quella attuale, lavorando per liberarsi dalle zavorre che il passato (e il presente) le hanno posto sulle spalle.
Il primo passo su questa strada è iniziare un percorso psicologico: non importa se i suoi familiari non sono interessati, cominci ad occuparsi di sè stessa e forse un domani anche loro seguiranno il suo esempio.
Probabilmente la maggior parte di chi ne inizia una viene da ambienti familiari più o meno problematici, disturbati o conflittuali, ma questo non rende meno efficace un intervento individuale che permette alla persona di sciogliere i nodi che ne ostacolano il benessere.
Per quanto il suo ambiente familiare sia fonte di sofferenza, se riuscirà a spostare l'attenzione sul domani potrà anche riuscire a crearsi una vita serena.
Il suo futuro sarà infatti all'esterno della sua famiglia d'origine, e con questo pensiero può iniziare a porre le basi per una vita diversa da quella attuale, lavorando per liberarsi dalle zavorre che il passato (e il presente) le hanno posto sulle spalle.
Il primo passo su questa strada è iniziare un percorso psicologico: non importa se i suoi familiari non sono interessati, cominci ad occuparsi di sè stessa e forse un domani anche loro seguiranno il suo esempio.
Questo consulto ha ricevuto 9 risposte e 6.2k visite dal 03/06/2011.
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