La sospensione farmacologica graduale
Buongiorno, improvvisamente e senza alcune cause, cinque anni fa ho subito un malore intenso con sintomi fisici forti, strani(senso di realta strana,distorta), paura di morire e di impazzire molto intense che sono anche svenuto.
Dopo insistenze di amici che erano con me siamo andati al pronto soccorso. dove dopo accertamenti era tutto apposto e sono tornato a casa.
In pochi giorni sono tornato alla piena normalità.
Ma dopo 4 mesi se ne ripresentato un altro ugualmente intenso, ma senza svenire.
in seguito ne ho avuto altri sempre improvvisi e intensi con forte paura di morire e impazzire.
A quel punto tramite in medico di medicina generale, dopo l'iter di esclusione di cause fisiologiche mi sono recato dallo specialista psichiatra che diagnostica disturbo di panico da curare con cipralex 20mg 1 al giorno, poi in seguito con eutimil 20 mg sempre 1 a gg e in seguito con Zoloft 50mg 1 mattino 1/2 la sera piu xanax 0,25 1 al gg. tutte assunte per periodo di 5 mesi con migliorie sul piano delle ricadute frequenti e sull' impatto dei sintomi fisici.
In seguito si decide la sospensione farmacologica graduale e terapia cognitiva comportamentale per sconfiggere le paure del panico.
Non temo piu di morire e la paura di impazzire e presente ma non come pesante come prima, ma non sparisce del tutto. Anche alla fine del ciclo di terapia cc tende a resistere in maniera leggera e non persistente. Chiedevo come posso eliminare la paura di impazzire?? non mi tormenta ma mi infastidisce un po la sua ostinatezza. eliminandola tornerei alla normalita della mia vita dopo essere riuscito a riconcquistare le cose e i posti che potevano scatenare il panico. Grazie. Saluti.
Dopo insistenze di amici che erano con me siamo andati al pronto soccorso. dove dopo accertamenti era tutto apposto e sono tornato a casa.
In pochi giorni sono tornato alla piena normalità.
Ma dopo 4 mesi se ne ripresentato un altro ugualmente intenso, ma senza svenire.
in seguito ne ho avuto altri sempre improvvisi e intensi con forte paura di morire e impazzire.
A quel punto tramite in medico di medicina generale, dopo l'iter di esclusione di cause fisiologiche mi sono recato dallo specialista psichiatra che diagnostica disturbo di panico da curare con cipralex 20mg 1 al giorno, poi in seguito con eutimil 20 mg sempre 1 a gg e in seguito con Zoloft 50mg 1 mattino 1/2 la sera piu xanax 0,25 1 al gg. tutte assunte per periodo di 5 mesi con migliorie sul piano delle ricadute frequenti e sull' impatto dei sintomi fisici.
In seguito si decide la sospensione farmacologica graduale e terapia cognitiva comportamentale per sconfiggere le paure del panico.
Non temo piu di morire e la paura di impazzire e presente ma non come pesante come prima, ma non sparisce del tutto. Anche alla fine del ciclo di terapia cc tende a resistere in maniera leggera e non persistente. Chiedevo come posso eliminare la paura di impazzire?? non mi tormenta ma mi infastidisce un po la sua ostinatezza. eliminandola tornerei alla normalita della mia vita dopo essere riuscito a riconcquistare le cose e i posti che potevano scatenare il panico. Grazie. Saluti.
[#2]
Ex utente
Gent. Dott. Gukov il senso di realta strana distorta ad oggi e scomparso del tutto con le varie terapie, rimane in maniera attenuata la paura sia di quei momenti che quella di impazzire anche se decisamente attenuate e non mi compromettono il funzionamento sociale, lavorativo(scolastico) etc.....
Mi e sempre stato detto dai medici che il ricordo di quei eventi sarebbe comunque rimasto per diverso tempo ma che sarebbe sparito in presenza di un lungo periodo di benessere e normalita. effettivamente e quasi un anno che non ho crisi di panico e l'ansia sottostante e veramente lieve.
per essere del tutto sereno vorrei eliminare la paura sottostante di impazzire in maniera definitiva.
Si puo fare o la devo considerare come una specie di cicatrice, continuando la mia vita e sperando che sia il tempo a dissolverla completamente??? La ringrazio molto per la Sua attenzione.
Mi e sempre stato detto dai medici che il ricordo di quei eventi sarebbe comunque rimasto per diverso tempo ma che sarebbe sparito in presenza di un lungo periodo di benessere e normalita. effettivamente e quasi un anno che non ho crisi di panico e l'ansia sottostante e veramente lieve.
per essere del tutto sereno vorrei eliminare la paura sottostante di impazzire in maniera definitiva.
Si puo fare o la devo considerare come una specie di cicatrice, continuando la mia vita e sperando che sia il tempo a dissolverla completamente??? La ringrazio molto per la Sua attenzione.
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Gentile utente,
il paragone con la cicatrice penso che sia ben trovato, e mi esprimerò in questi termini.
Bisogna ogni tanto controllare lo stato della cicatrice, perché alcune cicatrici, se "sotto" è rimasta "la spina" non guariscono bene e facilmente, ma bisogna aver anche tatto nel rivisitare la cicatrice: se dà un po' di fastidio e la tocchiamo troppo spesso, anche in questo caso faciamo tardare la guarigione.
Per cui Le consiglierei, senza fretta, di programmare una rivisita, magari anche con una valutazione più approfondita, con un colloquio e/o test psicologici, anche per confermare o meno che si tratti solo di un DAP (Disturbo da Attacchi di Panico). In effetti, Lei non ha più gli Attacchi di Panico, mentre i "residui" che avverte possono essere manifestazioni di un'altra condizione (secondaria agli attacchi di panico subiti, come ad esempio, il Disturbo Post-Traumatico, o, viceversa, una condizione latente della quale gli attacchi di panico sono stati un segnale, ad esempio Stato Depressivo oppure la tendenza "Convertire" altri Suoi vissuti nei sintomi fisici e nella paura di impazzire).
Penso che una valutazione del genere, oltre che corretta, possa essere anche utile per dissolvere alcuni dubbi e non tormentare la ferita per un bel po'.
il paragone con la cicatrice penso che sia ben trovato, e mi esprimerò in questi termini.
Bisogna ogni tanto controllare lo stato della cicatrice, perché alcune cicatrici, se "sotto" è rimasta "la spina" non guariscono bene e facilmente, ma bisogna aver anche tatto nel rivisitare la cicatrice: se dà un po' di fastidio e la tocchiamo troppo spesso, anche in questo caso faciamo tardare la guarigione.
Per cui Le consiglierei, senza fretta, di programmare una rivisita, magari anche con una valutazione più approfondita, con un colloquio e/o test psicologici, anche per confermare o meno che si tratti solo di un DAP (Disturbo da Attacchi di Panico). In effetti, Lei non ha più gli Attacchi di Panico, mentre i "residui" che avverte possono essere manifestazioni di un'altra condizione (secondaria agli attacchi di panico subiti, come ad esempio, il Disturbo Post-Traumatico, o, viceversa, una condizione latente della quale gli attacchi di panico sono stati un segnale, ad esempio Stato Depressivo oppure la tendenza "Convertire" altri Suoi vissuti nei sintomi fisici e nella paura di impazzire).
Penso che una valutazione del genere, oltre che corretta, possa essere anche utile per dissolvere alcuni dubbi e non tormentare la ferita per un bel po'.
[#4]
Ex utente
La ringrazio ancora, da quanto emerso nelle varie valutazioni sia di anamnesi che attraverso test psicodiagnostici, ne ricordo il nome di uno in particolare YALE BOCS e altri non sono stati rilevati indici di questi disturbi. Anche nel mio vissuto non ho subito traumi eventi stressanti o particolari cambiamenti negativi. Non e mai stata rilevato un fattore che ha scatenato il panico ed il suo circolo vizioso. mi ci sono trovato dentro quasi senza accorgermene ma sia farmacologicamente che con la psicoterapia e anche con un po di "testardaggine", e faticando molto sono riuscito ad equilibrare e riprendere le redini della mia vita.
Riguardo il disturbo post-traumatico non so bene di cosa si parla ma se per trauma e inteso il ricordo dell' evento negativo (crisi improvvise di panico). credo sia possibile. l'ultima valutazione specialistica e stata eseguita circa 2 mesi fa da li il paragone della "cicatrice". La ringrazio ancora.
Riguardo il disturbo post-traumatico non so bene di cosa si parla ma se per trauma e inteso il ricordo dell' evento negativo (crisi improvvise di panico). credo sia possibile. l'ultima valutazione specialistica e stata eseguita circa 2 mesi fa da li il paragone della "cicatrice". La ringrazio ancora.
[#5]
Ex utente
Mi scuso ancora ma, sempre sulla base dei consulti forniti dal dott. Gukov, gradirei anche dei pareri dagli psicologi e sopratutto sulla psicoterapia. La feci 1 anno fa (terapia cc, ciclo breve di 15 sedute 1 a settimana) ottenendo ottimi risultati sus tutta la sintomatologia e migliorando la gestione, ma non ho risolto totalmente perche la paura di impazzire e sempre rimasta (in maniera forte in fase di crisi) terminata la crisi rimane in sottofondo in maniera molto lieve, non invalidante, ma comunque e una paura noiosa che non voglio piu avere. Lo psichiatra ha ritenuto non assumere altri farmaci. (effettivamente non mi hanno aiutato sotto l'aspetto di eliminare la paura) ma invece fondamentali nell attenuare e per il momento direi far sparire le crisi. con la TCC invece non temo il panico in se come crisi e ho lenito l'ansia anticipatoria(che era asfissiante) e ho imparato piu a non evitare le situazioni che ritenevo rischiose. cosa mi consigliate???
Grazie a chiunque mi dia ulteriori delucidazioni.
Grazie a chiunque mi dia ulteriori delucidazioni.
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Le è successo probabilmente ciò che succede spesso a chi ha attacchi di panico: si smette di averne e i sintomi, da fisici, diventano più mentali e ossessivi. È un modo di "evolversi" dei sintomi ansiosi.
Dal punto di vista della terapia breve strategica, ad esempio, la paura d'impazzire si distingue da altre paure, come quella di morire, proprio per essere connotata da sfumature più di tipo ossessivo.
Pertanto credo che dovrebbe reperire uno psicoterapeuta esperto in disturbi d'ansia, in grado d'identificare con precisione il suo quadro e sottoporla a un trattamento adeguato.
Dall'ansia si può uscire bene e completamente, ma è necessario ricevere trattamenti specifici, che tengano conto delle molteplici modalità in cui l'ansia può esprimersi.
Cordiali saluti
Dal punto di vista della terapia breve strategica, ad esempio, la paura d'impazzire si distingue da altre paure, come quella di morire, proprio per essere connotata da sfumature più di tipo ossessivo.
Pertanto credo che dovrebbe reperire uno psicoterapeuta esperto in disturbi d'ansia, in grado d'identificare con precisione il suo quadro e sottoporla a un trattamento adeguato.
Dall'ansia si può uscire bene e completamente, ma è necessario ricevere trattamenti specifici, che tengano conto delle molteplici modalità in cui l'ansia può esprimersi.
Cordiali saluti
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#7]
Psicologo, Psicoterapeuta
In alcune persone l'evento del panico smantella letteralmente il proprio senso di identità, tanto che anche dopo la scomparsa dei sintomi possono permanere dei timori, paure apparetemente irrazionali non tanto dovute all'emergenza quanto al fatto stesso di aver scoperto delle falle nel proprio modo di essere.
Potrebbe essere necessario un percorso che permetta di rinsaldare la propria identità, una elaborazione del vissuto in modo da non renderlo più "traumatico" ma poterlo vivere come un'esperienza del modo di essere controllabile. Probabilmente modificandone anche la narrazione che lei ne fa, cioè partire dal "timore di impazzire" per arrivare ad una nuova visione del problema come, per esmepio, un momentaneo senso di insicurezza.
In quest'ottica l'idea del dott. Gukov di un possibile disturbo post traumatico sarebbe palusibile, come raccomandabile una visita da uno specialista.
Potrebbe essere necessario un percorso che permetta di rinsaldare la propria identità, una elaborazione del vissuto in modo da non renderlo più "traumatico" ma poterlo vivere come un'esperienza del modo di essere controllabile. Probabilmente modificandone anche la narrazione che lei ne fa, cioè partire dal "timore di impazzire" per arrivare ad una nuova visione del problema come, per esmepio, un momentaneo senso di insicurezza.
In quest'ottica l'idea del dott. Gukov di un possibile disturbo post traumatico sarebbe palusibile, come raccomandabile una visita da uno specialista.
[#8]
Ex utente
Vi ringrazio entrambi per i vs consulti, mi permetto di abusare ancora della vostra competenza.
Sulla base dei Vs suggerimenti o chiesto ulteriori informazioni al medico specialista che mi segue cofermando si una tendenza ansiosa che per Lei si puo ancora lenire con un percorso di crescita personale ma che di base rimarra, nel senso che chi cura un disturbo ansioso non ne diventera mai privo ma puo sempre renderla una migliore alleata nella vita di tutti i giorni.
Sostanzialmente il quadro (sempre per Lei) e migliorato sul piano del DAP ma occorre un lavoro di crescita sul piano emotivo che e andato e perdendosi un po dopo ogni crisi.
La paura di impazzire (nel mio caso non la sento legata ad una paura delle malattie mentali che temo o a torto penso di avere) ma piu che altro collegata ad un evento, vissuto dal mio io, come devastante e che temo che prima o poi ritorni.
Questo fa cambiare il senso di orientamento verso una terapia psicologica oppure va bene sempre la TCC (conosco e praticato solo questa)???. Non sento il bisogno di nuove assunzioni di medicinali ma proprio di imparare la gestione,piu che del sintomo in se, ma nella formazione di un pensiero piu funzionale.
Grazie mille. Buon Lavoro.
Sulla base dei Vs suggerimenti o chiesto ulteriori informazioni al medico specialista che mi segue cofermando si una tendenza ansiosa che per Lei si puo ancora lenire con un percorso di crescita personale ma che di base rimarra, nel senso che chi cura un disturbo ansioso non ne diventera mai privo ma puo sempre renderla una migliore alleata nella vita di tutti i giorni.
Sostanzialmente il quadro (sempre per Lei) e migliorato sul piano del DAP ma occorre un lavoro di crescita sul piano emotivo che e andato e perdendosi un po dopo ogni crisi.
La paura di impazzire (nel mio caso non la sento legata ad una paura delle malattie mentali che temo o a torto penso di avere) ma piu che altro collegata ad un evento, vissuto dal mio io, come devastante e che temo che prima o poi ritorni.
Questo fa cambiare il senso di orientamento verso una terapia psicologica oppure va bene sempre la TCC (conosco e praticato solo questa)???. Non sento il bisogno di nuove assunzioni di medicinali ma proprio di imparare la gestione,piu che del sintomo in se, ma nella formazione di un pensiero piu funzionale.
Grazie mille. Buon Lavoro.
[#9]
>>> Sulla base dei Vs suggerimenti o chiesto ulteriori informazioni al medico specialista che mi segue
>>>
Ma io le ho risposto solo poche ore fa. Vuol dire che avrebbe interrogato il medico subito dopo, in base a ciò che le ho detto?
>>> una tendenza ansiosa che per Lei si puo ancora lenire con un percorso di crescita personale ma che di base rimarra, nel senso che chi cura un disturbo ansioso non ne diventera mai privo ma puo sempre renderla una migliore alleata nella vita di tutti i giorni.
>>>
Questa è una profezia che può autoavverarsi. Se ci si crede, si contribuisce a farla avverare. Se non ci si crede, non dovrà per forza verificarsi.
Dall'ansia si può uscire completamente, ogni giorno ci capita di vedere pazienti che ci riescono. Ma nei casi specifici - nel suo, ad esempio - non si possono fare previsioni. Dipende da vari fattori: la sua motivazione a uscirne, quanto crede di poterne uscire, competenza del terapeuta, appropriatezza della terapia sono quelli più importanti.
Le confermo che le psicoterapie focalizzate e concrete, come la breve strategica o la cognitivo-comportamentale, sono adatte all'ansia.
Cordiali saluti
>>>
Ma io le ho risposto solo poche ore fa. Vuol dire che avrebbe interrogato il medico subito dopo, in base a ciò che le ho detto?
>>> una tendenza ansiosa che per Lei si puo ancora lenire con un percorso di crescita personale ma che di base rimarra, nel senso che chi cura un disturbo ansioso non ne diventera mai privo ma puo sempre renderla una migliore alleata nella vita di tutti i giorni.
>>>
Questa è una profezia che può autoavverarsi. Se ci si crede, si contribuisce a farla avverare. Se non ci si crede, non dovrà per forza verificarsi.
Dall'ansia si può uscire completamente, ogni giorno ci capita di vedere pazienti che ci riescono. Ma nei casi specifici - nel suo, ad esempio - non si possono fare previsioni. Dipende da vari fattori: la sua motivazione a uscirne, quanto crede di poterne uscire, competenza del terapeuta, appropriatezza della terapia sono quelli più importanti.
Le confermo che le psicoterapie focalizzate e concrete, come la breve strategica o la cognitivo-comportamentale, sono adatte all'ansia.
Cordiali saluti
[#10]
Ex utente
"Ma io le ho risposto solo poche ore fa. Vuol dire che avrebbe interrogato il medico subito dopo, in base a ciò che le ho detto?"
Si, ho sempre il numero di cellulare(oltre a quello dell'ambulatorio anche perche e amica di famiglia) e da Lei ho sempre avuto piena disponibilita tutti i giorni (almeno telefonicamente). Perche? non penso sia strano.
Mi informero a livello asl se trovo un terapeuta nella mia asl di competenza che la pratica.
prima andavo in privato, ora non mi posso permettere l'esborso.
La ringrazio ancora.
Si, ho sempre il numero di cellulare(oltre a quello dell'ambulatorio anche perche e amica di famiglia) e da Lei ho sempre avuto piena disponibilita tutti i giorni (almeno telefonicamente). Perche? non penso sia strano.
Mi informero a livello asl se trovo un terapeuta nella mia asl di competenza che la pratica.
prima andavo in privato, ora non mi posso permettere l'esborso.
La ringrazio ancora.
[#11]
Cioè il medico che la sta curando per l'ansia sarebbe un'amica di famiglia? Se così fosse sarebbe non solo strano, ma controproducente.
Le persone ansiose credono di essere al sicuro avendo sempre a portata di mano il telefono del curante, in caso di bisogno. E invece, ricevere rassicurazioni al bisogno non solo non aiuta, ma fa peggiorare l'ansia.
Ricevere rassicurazioni o risposte a dubbi al bisogno, sul momento la fa stare meglio. Ma nel lungo perdiodo è come se ricevesse un messaggio silenzioso e di segno opposto: tu non sei in grado di fare a meno delle rassicurazioni. In altre parole ogni rassicurazione che riceve alimenta il suo stato di persona paurosa e dipendente. È come mettere un fertilizzante su una pianta.
Inoltre, a noi psicologi è proibito per deontologia trattare parenti, amici e conoscenti, e ciò per degli ottimi motivi. Ritengo che dovrebbe interrompere l'aiuto che sta ricevendo dalla sua amica e cercare uno psicologo psicoterapeuta esterno alla sua cerchia di conoscenze.
Il problema delle Asl è che è difficile trovare un terapeuta che pratichi una terapia appropriata, con le modalità e i tempi necessari. Una psicoterapia privata potrebbe costarle meno di quanto immagina, ma in ultima analisi solo lei può decidere quali sono le sue priorità di spesa.
Cordiali saluti
Le persone ansiose credono di essere al sicuro avendo sempre a portata di mano il telefono del curante, in caso di bisogno. E invece, ricevere rassicurazioni al bisogno non solo non aiuta, ma fa peggiorare l'ansia.
Ricevere rassicurazioni o risposte a dubbi al bisogno, sul momento la fa stare meglio. Ma nel lungo perdiodo è come se ricevesse un messaggio silenzioso e di segno opposto: tu non sei in grado di fare a meno delle rassicurazioni. In altre parole ogni rassicurazione che riceve alimenta il suo stato di persona paurosa e dipendente. È come mettere un fertilizzante su una pianta.
Inoltre, a noi psicologi è proibito per deontologia trattare parenti, amici e conoscenti, e ciò per degli ottimi motivi. Ritengo che dovrebbe interrompere l'aiuto che sta ricevendo dalla sua amica e cercare uno psicologo psicoterapeuta esterno alla sua cerchia di conoscenze.
Il problema delle Asl è che è difficile trovare un terapeuta che pratichi una terapia appropriata, con le modalità e i tempi necessari. Una psicoterapia privata potrebbe costarle meno di quanto immagina, ma in ultima analisi solo lei può decidere quali sono le sue priorità di spesa.
Cordiali saluti
[#12]
Psicologo, Psicoterapeuta
Nei disturbi d'ansia si nota spesso una tendenza a costruire un'ambiente rassicurante, dove le persone sono pronte a dare consigli utili e rassicurazioni. Questo nei fatti riduce la tendenza della persona a fare da se, dovendosi poi trovare in situazioni abbastanza difficili da gestire, e dovendolo fare da solo perchè agli adulti spesso capita di dover fare le cose da soli, si scopre impreparato e inadeguato. Rafforzando così il senso di ansietà che l'affligge.
Come ha potuto sperimentare non basta curare un comportamento o una serie di comportamenti per modificare questo atteggiamento. Il rischio è che il solo cambiamento comportamentale produca un potente miglioramente della qualità della vita inizialmente, salvo poi ritrovarsi a vivere situazioni che ripropongono le stesse problematiche anche se in forme differenti.
E' molto probabile che la TCC sia stata focalizzata su un obiettivo specifico, ciò vuol dire che ottenuto quell'obiettivo il percorso può dirsi concluso. Probabilmente adesso è giunto il momento di cambiare altri aspetti al fine di non cadere sempre negli stessi errori.
Questo non dipende solo dal tipo di terapia ma anche dal terapeuta che troverà di fronte. Che sia un terapeuta trovato all'asl o privatamente, che sia una terapia comportamentale o integrata, l'importante è che sperimenti un certo senso di fiducia nel terapeuta.
Personalmente non concordo col fatto che non si liberarà mai dell'ansia, o che questa fa parte di lei e quindi dovrà sempre farci i conti. Nella mia esperienza non stanno così le cose.
Nella psicoterapia integrata focalizzata sulle emozioni, per esempio, pur ritenendo un trattamento completo da svolgersi in un'arco di tempo abbastanza lungo (per tempo e non per le sedute) molto spesso il trattamento si concentra su base sintomatica cercando di lavorare su quegli aspetti emotivi che permettono di garantire l'interrompersi di quei circoli viziosi che portano il paziente a ricadere. Cioè non si vive sempre con l'ansia.
Come ha potuto sperimentare non basta curare un comportamento o una serie di comportamenti per modificare questo atteggiamento. Il rischio è che il solo cambiamento comportamentale produca un potente miglioramente della qualità della vita inizialmente, salvo poi ritrovarsi a vivere situazioni che ripropongono le stesse problematiche anche se in forme differenti.
E' molto probabile che la TCC sia stata focalizzata su un obiettivo specifico, ciò vuol dire che ottenuto quell'obiettivo il percorso può dirsi concluso. Probabilmente adesso è giunto il momento di cambiare altri aspetti al fine di non cadere sempre negli stessi errori.
Questo non dipende solo dal tipo di terapia ma anche dal terapeuta che troverà di fronte. Che sia un terapeuta trovato all'asl o privatamente, che sia una terapia comportamentale o integrata, l'importante è che sperimenti un certo senso di fiducia nel terapeuta.
Personalmente non concordo col fatto che non si liberarà mai dell'ansia, o che questa fa parte di lei e quindi dovrà sempre farci i conti. Nella mia esperienza non stanno così le cose.
Nella psicoterapia integrata focalizzata sulle emozioni, per esempio, pur ritenendo un trattamento completo da svolgersi in un'arco di tempo abbastanza lungo (per tempo e non per le sedute) molto spesso il trattamento si concentra su base sintomatica cercando di lavorare su quegli aspetti emotivi che permettono di garantire l'interrompersi di quei circoli viziosi che portano il paziente a ricadere. Cioè non si vive sempre con l'ansia.
[#13]
Ex utente
Purtroppo credo ci sia stato un fraintendimento delle mie intenzioni terapeutiche.
non chiedo spiegazioni per avere rassicurazioni momentanee
ma semplicemente desidero eliminare un disturbo che non voglio avere.
Anche se la dott. e un amica di famiglia non significa che non sabbia essere obbiettiva nel suo mestiere e comunque i risultati ottenuti non sono nemmeno paragonabili con altre esperienze mediche(come dite Voi molto dipende dal terapeuta).
Non perdo tempo al telefono per avere delle semplici rassicurazioni(non credo mi servano).
ma cerco la strada migliore per "guarire definitivamente"
Si la TCC era basata sull'evitamento delle situazioni ritenute ansiogene.
A parlato di terapia integrata, chiedo troppo per una spiegazione piu dettagliata?? grazie
non chiedo spiegazioni per avere rassicurazioni momentanee
ma semplicemente desidero eliminare un disturbo che non voglio avere.
Anche se la dott. e un amica di famiglia non significa che non sabbia essere obbiettiva nel suo mestiere e comunque i risultati ottenuti non sono nemmeno paragonabili con altre esperienze mediche(come dite Voi molto dipende dal terapeuta).
Non perdo tempo al telefono per avere delle semplici rassicurazioni(non credo mi servano).
ma cerco la strada migliore per "guarire definitivamente"
Si la TCC era basata sull'evitamento delle situazioni ritenute ansiogene.
A parlato di terapia integrata, chiedo troppo per una spiegazione piu dettagliata?? grazie
[#14]
Psicologo, Psicoterapeuta
La psicoterapia integrata si basa sull'integrazione di vari metodi psicoterapeutici al fine di individuare la strada migliore e più facilmente percorribile per il paziente.
Ciò che si propone rispetto ad altri modelli terapeutici è una maggiore flessibilità, per cui ogni esperienza terapeutica raramente è riferibile in termini generali a protocolli o linee di indirizzo particolari. E' unica, costruita appositamente su quella persona con quel problema.
Ovviamente, come in tutte le forme di terapia, la variabile "terapeuta", cioè la sua capacità, sensibilità e flessibilità personale, sono fondamentali per la riuscita.
le scrivo alcuni link sui quali trovare maggiori informazioni:
https://www.medicitalia.it/minforma/?dott=giustimassimo
www.ipielsa.it
www.giustimassimo.it
Ciò che si propone rispetto ad altri modelli terapeutici è una maggiore flessibilità, per cui ogni esperienza terapeutica raramente è riferibile in termini generali a protocolli o linee di indirizzo particolari. E' unica, costruita appositamente su quella persona con quel problema.
Ovviamente, come in tutte le forme di terapia, la variabile "terapeuta", cioè la sua capacità, sensibilità e flessibilità personale, sono fondamentali per la riuscita.
le scrivo alcuni link sui quali trovare maggiori informazioni:
https://www.medicitalia.it/minforma/?dott=giustimassimo
www.ipielsa.it
www.giustimassimo.it
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Approfondimento su Ansia
Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.