Un enorme disagio, non mi creano una vera
Gentili Medici,
sono un ragazzo di 22 anni. In questi ultimi due mesi sto vivendo un periodo davvero strano. Tutto nasce in seguito a degli eventi molto stressanti che hanno alimentato in me un forte stato d'ansia. Stato d'ansia che nelle ultime settimane è sfociato in pensieri ossessivi, di vario genere, ma quelli che mi causano più angoscia sono quelli relativi ad impulsi aggressivi che potrei non riuscire a controllare. Premetto che caratterialmente sono esattamente l'opposto di quella che potrebbe essere una persona aggressiva. In particolare, nelle ultime ore, l'ossessione che più mi fa paura è quella relativa ad una aggressività nei miei confronti, ovvero il potermi accecare con le mie stesse mani! Sono consapevole dell'assurdità di questi pernsieri ma quello che mi fa più paura e che questi pensieri possano trasformarsi in realtà. Sono stato due volte da una psicoterapeuta alla quale ho fatto presente le ossessioni. Io le ho chiesto se sono affetto da un disturbo ossessivo e lei mia ha risposto di no; per il solo fatto che presento "sintomatologie" di quel disturbo non significa che io abbia quel disturbo! Ma insieme abbiamo convenuto di intraprendere un percorso psicoterapeutico associato ad un'eventuale assunzione di ansiolitici nei momenti più "critici", i quali potrebbero aiutarmi ad essere il più "funzionale" possibile nella vita di tutti i giorni (sono uno studente universitario e purtroppo a volte la concentrazione manca per far spazio ai pensieri). Veniamo al dunque:
1) Gli ansiolitici possono creare dipendenza? Sono davvero la medicina più adatta per il mio malessere? Preciso che le ossessioni, per quanto mi possano creare un enorme disagio, non mi creano una vera e propria ansia (intesa come battiato cardiaco accelerato e sudorazione).
2)Alterno momenti in cui sono convinto di poter uscire da questo tunnel con altri di assoluto sconforto e pessimismo. Posso davvero sperare di riuscire a "guarire" e ritornare com'ero, prima che succedesse tutto questo?
Grazie.
sono un ragazzo di 22 anni. In questi ultimi due mesi sto vivendo un periodo davvero strano. Tutto nasce in seguito a degli eventi molto stressanti che hanno alimentato in me un forte stato d'ansia. Stato d'ansia che nelle ultime settimane è sfociato in pensieri ossessivi, di vario genere, ma quelli che mi causano più angoscia sono quelli relativi ad impulsi aggressivi che potrei non riuscire a controllare. Premetto che caratterialmente sono esattamente l'opposto di quella che potrebbe essere una persona aggressiva. In particolare, nelle ultime ore, l'ossessione che più mi fa paura è quella relativa ad una aggressività nei miei confronti, ovvero il potermi accecare con le mie stesse mani! Sono consapevole dell'assurdità di questi pernsieri ma quello che mi fa più paura e che questi pensieri possano trasformarsi in realtà. Sono stato due volte da una psicoterapeuta alla quale ho fatto presente le ossessioni. Io le ho chiesto se sono affetto da un disturbo ossessivo e lei mia ha risposto di no; per il solo fatto che presento "sintomatologie" di quel disturbo non significa che io abbia quel disturbo! Ma insieme abbiamo convenuto di intraprendere un percorso psicoterapeutico associato ad un'eventuale assunzione di ansiolitici nei momenti più "critici", i quali potrebbero aiutarmi ad essere il più "funzionale" possibile nella vita di tutti i giorni (sono uno studente universitario e purtroppo a volte la concentrazione manca per far spazio ai pensieri). Veniamo al dunque:
1) Gli ansiolitici possono creare dipendenza? Sono davvero la medicina più adatta per il mio malessere? Preciso che le ossessioni, per quanto mi possano creare un enorme disagio, non mi creano una vera e propria ansia (intesa come battiato cardiaco accelerato e sudorazione).
2)Alterno momenti in cui sono convinto di poter uscire da questo tunnel con altri di assoluto sconforto e pessimismo. Posso davvero sperare di riuscire a "guarire" e ritornare com'ero, prima che succedesse tutto questo?
Grazie.
[#1]
Da quello che dice, invece, ci sono buone probabilità che si tratti di pensieri ossessivi.
Le ossessioni di aggressione sono un classico, sia verso gli altri che verso se stessi. Possono essere risolte bene ma devono essere trattate in maniera appropriata, da un bravo psichiatra, da un bravo psicoterapeuta o da entrambi. È consigliabile che si tratti di psicoterapia specifica per le ossessioni, non di un sostegno generico.
Cordiali saluti
Le ossessioni di aggressione sono un classico, sia verso gli altri che verso se stessi. Possono essere risolte bene ma devono essere trattate in maniera appropriata, da un bravo psichiatra, da un bravo psicoterapeuta o da entrambi. È consigliabile che si tratti di psicoterapia specifica per le ossessioni, non di un sostegno generico.
Cordiali saluti
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#2]
gentile ragazzo il processo che induce alla formazione di pensieri ossessivi
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/895-la-trappola-delle-ossessioni.html
può essere facilmente interrotto, ma è necessario che l'intervento sia diretto e focalizzato.
saluti
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/895-la-trappola-delle-ossessioni.html
può essere facilmente interrotto, ma è necessario che l'intervento sia diretto e focalizzato.
saluti
Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks
[#6]
Ex utente
Gentili Medici,
a parte i pensieri ossessivi che mi stanno tormentando solo in questi ultimi mesi, ho sin da bambino assunto comportamenti paragonabili a compulsioni (controllare il gas più volte, allineare le ciabatte, controllar i rubinetti...), ma queste ultime non mi sembrano direttamente collegate alle ossessioni. Vi spiego il perchè: quando da bambino e fino a qualche mese fa compivo quei rituali, non avevo pensieri ossessivi, questi ulitmi sono apparsi solo di recente e soprattutto, se ad esempio mi tormenta il pensiero di poter far male alle persone a me care, non metto in atto nessuna compulsione (almeno apparentemente), anzi, le sto addirittura eliminando e la qual cosa non mi risulta nemmeno tanto difficoltosa. Potete darmi una spiegazione circa questa incongruenza tra ossessioni e compulsioni? Grazie.
a parte i pensieri ossessivi che mi stanno tormentando solo in questi ultimi mesi, ho sin da bambino assunto comportamenti paragonabili a compulsioni (controllare il gas più volte, allineare le ciabatte, controllar i rubinetti...), ma queste ultime non mi sembrano direttamente collegate alle ossessioni. Vi spiego il perchè: quando da bambino e fino a qualche mese fa compivo quei rituali, non avevo pensieri ossessivi, questi ulitmi sono apparsi solo di recente e soprattutto, se ad esempio mi tormenta il pensiero di poter far male alle persone a me care, non metto in atto nessuna compulsione (almeno apparentemente), anzi, le sto addirittura eliminando e la qual cosa non mi risulta nemmeno tanto difficoltosa. Potete darmi una spiegazione circa questa incongruenza tra ossessioni e compulsioni? Grazie.
[#7]
Caro ragazzo,
non è individuando l'etichetta giusta o la spiegazione più calzante per il tuo quadro clinico attuale che risolverai qualcosa.
Anzi, cercando conferme e risposte presso altri psicologi rischi solo di influenzare negativamente il percorso terapeutico che stai già affrontando.
Tutte queste tue domande nascono da un'esigenza di controllo che non si ridimensionerà semplicemente ricevendo delle risposte, perchè questo tipo di disagio non è risolvibile su un piano puramente razionale, ricevendo delle spiegazioni.
Se così fosse non avresti più alcuna difficoltà.
Quel che conta adesso è che tu cerchi di fidarti della psicoterapeuta che ti sta seguendo, che cerchi di accontentarti delle sue risposte e che le racconti che senti l'esigenza di cercare ulteriori approfondimenti.
In questo modo potrà avere un quadro più completo della situazione e aiutarti con maggiore efficacia.
non è individuando l'etichetta giusta o la spiegazione più calzante per il tuo quadro clinico attuale che risolverai qualcosa.
Anzi, cercando conferme e risposte presso altri psicologi rischi solo di influenzare negativamente il percorso terapeutico che stai già affrontando.
Tutte queste tue domande nascono da un'esigenza di controllo che non si ridimensionerà semplicemente ricevendo delle risposte, perchè questo tipo di disagio non è risolvibile su un piano puramente razionale, ricevendo delle spiegazioni.
Se così fosse non avresti più alcuna difficoltà.
Quel che conta adesso è che tu cerchi di fidarti della psicoterapeuta che ti sta seguendo, che cerchi di accontentarti delle sue risposte e che le racconti che senti l'esigenza di cercare ulteriori approfondimenti.
In questo modo potrà avere un quadro più completo della situazione e aiutarti con maggiore efficacia.
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
[#9]
Lo so, e immagino che la situazione sia molto pesante.
Forse un supporto farmacologico ti sarebbe d'aiuto, ma devi parlarne con uno psichiatra per poter impostare una terapia che non si limiti a tamponare i momenti di crisi, ma che dia degli effetti che si integrano con quelli della psicoterapia (ad es. assumendo farmaci che sono sempre più utilizzati per curare i disturbi d'ansia, come gli antidepressivi della classe SSRI. Ti consiglio di chiedere informazioni al riguardo postando un quesito in Psichiatria).
Ti faccio tanti auguri, se vuoi aggiornaci sulla situazione.
Forse un supporto farmacologico ti sarebbe d'aiuto, ma devi parlarne con uno psichiatra per poter impostare una terapia che non si limiti a tamponare i momenti di crisi, ma che dia degli effetti che si integrano con quelli della psicoterapia (ad es. assumendo farmaci che sono sempre più utilizzati per curare i disturbi d'ansia, come gli antidepressivi della classe SSRI. Ti consiglio di chiedere informazioni al riguardo postando un quesito in Psichiatria).
Ti faccio tanti auguri, se vuoi aggiornaci sulla situazione.
Questo consulto ha ricevuto 9 risposte e 1.8k visite dal 31/05/2011.
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