Insoddisfazione, rabbia, crisi di nervi
Salve a tutti. Sono una ragazza che ha compiuto da poco 25 anni e oggi ho dovuto confrontarmi ancora una volta con una crisi di nervi.
Vivo da sempre in un paesino di provincia del Sud con i miei due genitori anziani. Negli ultimi due anni sono pervasa da un senso di insoddisfazione che mi paralizza: insoddisfazione nei confronti degli affetti familiari, insoddisfazione per la laurea triennale non ancora conseguita, incapacità a riprendermi dopo una relazione di quattro anni (l'unica e sola) finita male, voglia di cambiare città, di realizzarmi professionalmente ma soprattutto emotivamente...
Ogni volta mi ritrovo a ricondurre ogni motivo di insoddisfazione ai miei genitori.
Li accuso di non avermi permesso di andare a studiare fuori per egoismo nonostante promettessi molto bene dal punto di vista dello studio e di avermi costretta a fare da paciere nel corso dei loro litigi giornalieri e da infermiera dei loro malanni, facendomi scivolare in una spirale di depressione che non mi ha permesso di concentrarmi come avrei voluto sullo studio.
Li accuso di non avermi mai amata, di aver reso la mia personalità fragile e carente di autostima con il loro continuo farmi sentire invisibile e fuori posto.
Li accuso di farmi vivere ogni giorno l'inferno.
Li accuso per avermi messa al mondo per egoismo, per il desiderio di dimostrare al mondo di essere una coppia "completa" nonostante la loro età, senza avermi mai dimostrato un briciolo di affetto. A volte li accuso semplicemente per avermi messa al mondo.
Ora mi mancano pochi esami alla laurea e sarò costretta a stare qui con loro ancora per un po'. Le crisi di nervi, i momenti di depressione sono sempre più frequenti e a questi si è aggiunta la paura di non riuscire a scappare da questo posto a causa delle loro situazioni di salute che poco alla volta si sono aggravate, la paura di essere in ritardo per riuscire a realizzare i miei sogni lavorativi a causa della mia età, la paura di non riuscire a ritrovare un equilibrio emotivo che mi permetta di amare e farmi amare ancora...
Mi chiedo sempre cosa potrei fare per uscirne. A volte mi dico che devo avere pazienza e a volte mi dico che potrei morire domani senza essere riuscita a sentirmi viva, libera e giovane per una sola volta in vita mia...
Adesso lo chiedo a voi... cosa potrei fare? Non sopporto più l'idea di sprecare tempo alternando momenti di dolore acuto e questo torpore dell'anima anziché vivere.
Vivo da sempre in un paesino di provincia del Sud con i miei due genitori anziani. Negli ultimi due anni sono pervasa da un senso di insoddisfazione che mi paralizza: insoddisfazione nei confronti degli affetti familiari, insoddisfazione per la laurea triennale non ancora conseguita, incapacità a riprendermi dopo una relazione di quattro anni (l'unica e sola) finita male, voglia di cambiare città, di realizzarmi professionalmente ma soprattutto emotivamente...
Ogni volta mi ritrovo a ricondurre ogni motivo di insoddisfazione ai miei genitori.
Li accuso di non avermi permesso di andare a studiare fuori per egoismo nonostante promettessi molto bene dal punto di vista dello studio e di avermi costretta a fare da paciere nel corso dei loro litigi giornalieri e da infermiera dei loro malanni, facendomi scivolare in una spirale di depressione che non mi ha permesso di concentrarmi come avrei voluto sullo studio.
Li accuso di non avermi mai amata, di aver reso la mia personalità fragile e carente di autostima con il loro continuo farmi sentire invisibile e fuori posto.
Li accuso di farmi vivere ogni giorno l'inferno.
Li accuso per avermi messa al mondo per egoismo, per il desiderio di dimostrare al mondo di essere una coppia "completa" nonostante la loro età, senza avermi mai dimostrato un briciolo di affetto. A volte li accuso semplicemente per avermi messa al mondo.
Ora mi mancano pochi esami alla laurea e sarò costretta a stare qui con loro ancora per un po'. Le crisi di nervi, i momenti di depressione sono sempre più frequenti e a questi si è aggiunta la paura di non riuscire a scappare da questo posto a causa delle loro situazioni di salute che poco alla volta si sono aggravate, la paura di essere in ritardo per riuscire a realizzare i miei sogni lavorativi a causa della mia età, la paura di non riuscire a ritrovare un equilibrio emotivo che mi permetta di amare e farmi amare ancora...
Mi chiedo sempre cosa potrei fare per uscirne. A volte mi dico che devo avere pazienza e a volte mi dico che potrei morire domani senza essere riuscita a sentirmi viva, libera e giovane per una sola volta in vita mia...
Adesso lo chiedo a voi... cosa potrei fare? Non sopporto più l'idea di sprecare tempo alternando momenti di dolore acuto e questo torpore dell'anima anziché vivere.
[#1]
Cara ragazza,
anche quando le situazioni sono oggettivamente difficili il modo in cui le si affronta ha un peso enorme nel determinare sia le nostre azioni, sia le nostre emozioni al riguardo.
Al momento riferisci di trovarti in una situazione di stallo, in cui tutti gli ambiti sembrano essere fonte di insoddisfazione e di rabbia.
Può essere un buon momento per provare a rivolgerti di persona ad uno psicologo che ti aiuti a riprendere il bandolo della matassa, e ad affrontare i problemi uno ad uno senza vedere più un'unica grande massa indistinta che ti suscita il pensiero di non potercela fare a far ripartire la tua vita.
Forse nella tua università esiste uno sportello dedicato agli studenti, al quale potresti iniziare a rivolgerti.
L'importante è cominciare da qualche parte, perchè è chiaro che - giustamente - non te la senti di continuare ancora in questo modo.
La motivazione al cambiamento è importante per ottenere che avvenga, e credo che tu possa averne molta.
anche quando le situazioni sono oggettivamente difficili il modo in cui le si affronta ha un peso enorme nel determinare sia le nostre azioni, sia le nostre emozioni al riguardo.
Al momento riferisci di trovarti in una situazione di stallo, in cui tutti gli ambiti sembrano essere fonte di insoddisfazione e di rabbia.
Può essere un buon momento per provare a rivolgerti di persona ad uno psicologo che ti aiuti a riprendere il bandolo della matassa, e ad affrontare i problemi uno ad uno senza vedere più un'unica grande massa indistinta che ti suscita il pensiero di non potercela fare a far ripartire la tua vita.
Forse nella tua università esiste uno sportello dedicato agli studenti, al quale potresti iniziare a rivolgerti.
L'importante è cominciare da qualche parte, perchè è chiaro che - giustamente - non te la senti di continuare ancora in questo modo.
La motivazione al cambiamento è importante per ottenere che avvenga, e credo che tu possa averne molta.
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
[#2]
gentile ragazza, c'è tanta rabbia dentro di te...tanta insoddisfazione...tanta recriminazione...ma dietro tutto ciò molto spesso si cela un malessere e un disagio profondi.
come dice bene la collega in precedenza, la cosa migliore da fare è partire da un punto per tentare di rimettere ordine a situazioni molto confuse e ingarbugliate.
forza, non arrenderti e magari rivolgiti a qualche collega che possa aiutarti a trovare la via giusta.
tienici informati e saluti.
come dice bene la collega in precedenza, la cosa migliore da fare è partire da un punto per tentare di rimettere ordine a situazioni molto confuse e ingarbugliate.
forza, non arrenderti e magari rivolgiti a qualche collega che possa aiutarti a trovare la via giusta.
tienici informati e saluti.
Dr. Luigi Gileno
[#3]
Gentile ragazza,
la difficile situazione familiare nella quale sei cresciuta e tuttora immersa e partecipe ti ha riempito di rabbia e rancore e ti fa sentire intrappolata, mentre la vita ti sta chiamando.
Ti senti disorientata sul da farsi, temi il passare del tempo rispetto a una situazione personale che sembra stentare a decollare e che senti difficile da cambiare. Vedi i tuoi genitori invecchiare e senti che il peso di futuri doveri potrebbe renderti difficile fare un salto dovuto verso il tuo futuro.
Ora per te, confusa e combattuta tra il senso di rinuncia e quello di impazienza, sembra non essere semplice fare chiarezza e progettare una strada che ti possa condurre a realizzare una vita tua, piena e autonoma. Tuttavia non impossibile. Solo tu hai le chiavi della tua vita, anche se in questo momento ti può sembrare difficile pensarlo.
Condivido quanto ti hanno suggerito i colleghi, credo che un aiuto psicologico possa esserti utile per venire a patti con le ombre che ingombrano la tua vita e non ti sono utili per scorgere un sentiero che ti possa condurre verso un futuro sereno.
Molti auguri per la tua vita
la difficile situazione familiare nella quale sei cresciuta e tuttora immersa e partecipe ti ha riempito di rabbia e rancore e ti fa sentire intrappolata, mentre la vita ti sta chiamando.
Ti senti disorientata sul da farsi, temi il passare del tempo rispetto a una situazione personale che sembra stentare a decollare e che senti difficile da cambiare. Vedi i tuoi genitori invecchiare e senti che il peso di futuri doveri potrebbe renderti difficile fare un salto dovuto verso il tuo futuro.
Ora per te, confusa e combattuta tra il senso di rinuncia e quello di impazienza, sembra non essere semplice fare chiarezza e progettare una strada che ti possa condurre a realizzare una vita tua, piena e autonoma. Tuttavia non impossibile. Solo tu hai le chiavi della tua vita, anche se in questo momento ti può sembrare difficile pensarlo.
Condivido quanto ti hanno suggerito i colleghi, credo che un aiuto psicologico possa esserti utile per venire a patti con le ombre che ingombrano la tua vita e non ti sono utili per scorgere un sentiero che ti possa condurre verso un futuro sereno.
Molti auguri per la tua vita
Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 4.7k visite dal 28/05/2011.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.