Separazione indecisione
Buongiorno, intanto vi ringrazio anticipatamente per il supporto che mi fornirete.
Vi racconto in breve la mia storia. A dire il vero, non sto chiedendo un consulto per me, ma per la persona che mi è accanto.
Si tratta di un mio collega di lavoro con cui abbiamo anni fa' instaurato un bellissimo rapporto, si pensava di amicizia. Circa un anno e mezzo fa' abbiamo scoperto di amarci profondamente. Lui è sposato ed io, al tempo, fidanzata da 13 anni. Quando ho capito i miei sentimenti e ne sono stata certa ho lasciato quello che ora è il mio ex. Lui, dopo poco, ha parlato con la moglie, dicendole che si era innamorato di un'altra donna. Hanno vissuto da separati in casa per poco più di un anno e lui ha continuato la sua storia con me con molti alti e bassi, perchè benchè fosse convinto di quello che provava non riusciva a trovare la forza per andare via di casa. A febbraio 2011 l'ha fatto. Abbiamo parlato del nostro progetto e mi ha chiesto tempo per avviare le pratiche legali per la separazione. Il tempo che lui si era preposto è passato, ma mi ha detto che non si sente pronto a parlare con lei. Ha paura, non sa precisamente di cosa; sicuramente ha paura di affrontare la moglie, perchè si sente responsabile del dolore che sta provocando e forse, aggiungo io, ha paura di affrontare il punto di non ritorno.
Io credo in quello che mi dice, ma questi tempi lunghi non mi fanno stare tranquilla e vorrei trovare un modo per capire realmente cosa sia a bloccarlo ed eventualmente aiutarlo a fare dei passi in avanti nella direzione che dice di essersi fissato.
A Gennaio, all'ennesima richiesta di tempo da parte sua, non gliel'ho concessa, mi sono allontanata da lui totalmente e l'ho allontanato da me. Dopo un mese ha fatto quello che diceva di voler fare. Devo trovare la forza di allontanarlo ancora? Non esiste un altro modo per aiutarlo?
Grazie milla
Vi racconto in breve la mia storia. A dire il vero, non sto chiedendo un consulto per me, ma per la persona che mi è accanto.
Si tratta di un mio collega di lavoro con cui abbiamo anni fa' instaurato un bellissimo rapporto, si pensava di amicizia. Circa un anno e mezzo fa' abbiamo scoperto di amarci profondamente. Lui è sposato ed io, al tempo, fidanzata da 13 anni. Quando ho capito i miei sentimenti e ne sono stata certa ho lasciato quello che ora è il mio ex. Lui, dopo poco, ha parlato con la moglie, dicendole che si era innamorato di un'altra donna. Hanno vissuto da separati in casa per poco più di un anno e lui ha continuato la sua storia con me con molti alti e bassi, perchè benchè fosse convinto di quello che provava non riusciva a trovare la forza per andare via di casa. A febbraio 2011 l'ha fatto. Abbiamo parlato del nostro progetto e mi ha chiesto tempo per avviare le pratiche legali per la separazione. Il tempo che lui si era preposto è passato, ma mi ha detto che non si sente pronto a parlare con lei. Ha paura, non sa precisamente di cosa; sicuramente ha paura di affrontare la moglie, perchè si sente responsabile del dolore che sta provocando e forse, aggiungo io, ha paura di affrontare il punto di non ritorno.
Io credo in quello che mi dice, ma questi tempi lunghi non mi fanno stare tranquilla e vorrei trovare un modo per capire realmente cosa sia a bloccarlo ed eventualmente aiutarlo a fare dei passi in avanti nella direzione che dice di essersi fissato.
A Gennaio, all'ennesima richiesta di tempo da parte sua, non gliel'ho concessa, mi sono allontanata da lui totalmente e l'ho allontanato da me. Dopo un mese ha fatto quello che diceva di voler fare. Devo trovare la forza di allontanarlo ancora? Non esiste un altro modo per aiutarlo?
Grazie milla
[#1]
La sua situazione è piuttosto frequente fra quelle che ci capita di vedere, purtroppo, ma non c'è una risposta facile che vada bene per tutte.
In linea di massima molti uomini hanno difficoltà a lasciare la moglie quando trovano un'amante. Dicono di volerlo fare, partono, smuovono, urlano... e poi tornano indietro.
Le potrei dare una noiosissima spiegazione sulle differenze biologiche fra uomo e donna, sulla maggior propensione alla poligamia degli uomini, ma le servirebbe a poco, credo. Fatto sta che se un uomo può avere due o più donne allo stesso tempo, ci sono buone probabilità che preferisca così piuttosto che rinunciare a una di loro.
Per il futuro ricordi di dare più valore a ciò che le persone fanno (uomini e donne) piuttosto che a ciò che *dicono* di voler fare. Nel caso specifico, avrebbe forse dovuto iniziare a insospettirsi già molto prima.
Cordiali saluti
In linea di massima molti uomini hanno difficoltà a lasciare la moglie quando trovano un'amante. Dicono di volerlo fare, partono, smuovono, urlano... e poi tornano indietro.
Le potrei dare una noiosissima spiegazione sulle differenze biologiche fra uomo e donna, sulla maggior propensione alla poligamia degli uomini, ma le servirebbe a poco, credo. Fatto sta che se un uomo può avere due o più donne allo stesso tempo, ci sono buone probabilità che preferisca così piuttosto che rinunciare a una di loro.
Per il futuro ricordi di dare più valore a ciò che le persone fanno (uomini e donne) piuttosto che a ciò che *dicono* di voler fare. Nel caso specifico, avrebbe forse dovuto iniziare a insospettirsi già molto prima.
Cordiali saluti
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#2]
Salve,
comprendo il disagio della sua situazione.
Di solito i rapporti che nascono in questo modo possono essere decisamente complicati.
Mi perdoni ma non ha specificato se quest'uomo abbia figli o meno. A volte sono proprio i figli che, in qualche modo, bloccano un uomo a prendere in modo drastico una decisione di chiusura di matrimonio.
E poi c'è da dire che di solito un uomo dimostra molta più difficoltà in questo tipo di cose.
Lei cosa vuole in questo momento?
Chiedo scusa, ma non ho capito bene lei ha ripreso la relazione con lui.
Nel caso in cui non lo abbia fatto, consiglio di cuore di cercare di andare avanti per la sua strada.
Lei deve pensare al suo benessere e il signore in questione dovrà trovare il modo per trovare una nuova dimensione per andare avanti, e farsi una nuova vita.
Non si senta responsabile per lui!
Un saluto
comprendo il disagio della sua situazione.
Di solito i rapporti che nascono in questo modo possono essere decisamente complicati.
Mi perdoni ma non ha specificato se quest'uomo abbia figli o meno. A volte sono proprio i figli che, in qualche modo, bloccano un uomo a prendere in modo drastico una decisione di chiusura di matrimonio.
E poi c'è da dire che di solito un uomo dimostra molta più difficoltà in questo tipo di cose.
Lei cosa vuole in questo momento?
Chiedo scusa, ma non ho capito bene lei ha ripreso la relazione con lui.
Nel caso in cui non lo abbia fatto, consiglio di cuore di cercare di andare avanti per la sua strada.
Lei deve pensare al suo benessere e il signore in questione dovrà trovare il modo per trovare una nuova dimensione per andare avanti, e farsi una nuova vita.
Non si senta responsabile per lui!
Un saluto
Dr.ssa Veronica Turchetta Psicologa di Roma
Tel. 327.8259566
studiopsicologicoturchetta@gmail.com
www.studiopsicologicoturchetta.blogspot.com
[#3]
Ex utente
Non so se ho male interpretato la risposta del Dott. Santonocito, ma lui ha lasciato la moglie da qualche mese. Vive da solo in una casa presa in affitto. Ci sono stata anche io per un po', ma vista la sua indecisione ho deciso di andare via.
Mi sta dicendo che secondo lei tornerà indietro?
Al momento ci sono solo io nella sua vita, di questo ne sono certa.
Per la Dott.ssa Turchetta, non hanno avuto figli e dice di non aver mai provato l'amore che prova per me, mai nei confronti della moglie. Ha provato affetto, rispetto, ma non amore.
La nostra relazione c'è ancora.
Anche lei mi consiglia di allontanarmi? Di non fidarmi?
Mi sta dicendo che secondo lei tornerà indietro?
Al momento ci sono solo io nella sua vita, di questo ne sono certa.
Per la Dott.ssa Turchetta, non hanno avuto figli e dice di non aver mai provato l'amore che prova per me, mai nei confronti della moglie. Ha provato affetto, rispetto, ma non amore.
La nostra relazione c'è ancora.
Anche lei mi consiglia di allontanarmi? Di non fidarmi?
[#4]
>>> lui ha lasciato la moglie da qualche mese. Vive da solo in una casa presa in affitto. Ci sono stata anche io per un po', ma vista la sua indecisione ho deciso di andare via.
>>>
Questo non era chiaro, la risposta che le ho dato dava per scontato che lui non si fosse ancora separato.
>>> Mi sta dicendo che secondo lei tornerà indietro?
>>>
Mi pare di capire che la decisione di andarsene dalla sua casa in affitto da quando abita solo, alla fine, è stata sua (di lei che ci scrive). Quindi in che senso si chiede se lui tornerà indietro?
Cordiali saluti
>>>
Questo non era chiaro, la risposta che le ho dato dava per scontato che lui non si fosse ancora separato.
>>> Mi sta dicendo che secondo lei tornerà indietro?
>>>
Mi pare di capire che la decisione di andarsene dalla sua casa in affitto da quando abita solo, alla fine, è stata sua (di lei che ci scrive). Quindi in che senso si chiede se lui tornerà indietro?
Cordiali saluti
[#5]
Con i pochi elementi che abbiamo in questo contesto, non si può consigliare assolutamente niente se non di fare chiarezza dentro di lei.
Mi chiedo ma ha paura a questo punto che lui torni indietro, ovvero che torni con la moglie?
Purtroppo i ripensamenti in questi casi ci possono essere, è ovvio che deve tenerne conto.
Basterebbe anche solo un litigio (medio) per farlo tornare indietro, come anche non necessariamente.
Ora che i passi sono fatti, da quel che racconta, il suo compagno ha avviato la separazione e vive da solo, perchè lei invece non torna a vivere con lui?
Di cosa ha paura realmente?
[#6]
Gent.le ragazza,
la situazione sembra caratterizzata da una certa ambivalenza da parte di entrambi, a questo punto potrebbe esservi utile un colloquio di coppia con uno psicologo-psicoterapeuta per condividere i vissuti di entrambi e il significato che questa scelta assume per ciascun partner, al fine di rendere la relazione più autentica e trasparente.
la situazione sembra caratterizzata da una certa ambivalenza da parte di entrambi, a questo punto potrebbe esservi utile un colloquio di coppia con uno psicologo-psicoterapeuta per condividere i vissuti di entrambi e il significato che questa scelta assume per ciascun partner, al fine di rendere la relazione più autentica e trasparente.
Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it
[#7]
Ex utente
Forse per non dilungarmi troppo ho peccato di troppa sintesi.
Partendo dal presupposto che i sentimenti tra noi sono certi per entrambi e sono molto forti.
Ed aggiungendo che io non ho dubbi sul desiderio di vivere una vita piena con lui.
Il problema sta nel fatto che: benchè lui sia andato via di casa da alcuni mesi, ancora non abbia chiesto la separazione legale alla moglie. Il suo desiderio è quello di definire prima gli aspetti legali con la moglie e poi rendere pubblico il nostro rapporto al mondo. Al momento sono a conoscenza di "noi" i nostri amici più intimi ed i nostri fratelli e sorelle.
A Febbraio mi aveva detto che avrebbe chiesto la separazione legale alla moglie entro Aprile, ma non l'ha fatto. Mi ha detto che per farlo deve raccogliere tutto il coraggio che ha, ha paura. Non sa precisamente di cosa, ma quello che lo blocca è la paura.
La mia richiesta di aiuto a voi nasce dal desiderio di aiutarlo a capire quale sia questa paura ed affrontarla.
Questo bloccarsi è un comportamento che ho già visto in passato, quando per un anno, ha sempre detto di voler andare via di casa, ma di non riuscirci perchè qualcosa lo bloccava. Questo comportamento ha ovviamente prodotto in me, in passato, uno stato di totale insicurezza nei suoi confronti, ho messo in dubbio quello che diceva fino al punto di non crederci e questo mi ha allontanata da lui. Dopo un mese dal mio allontanamento, lui è andato via di casa ed è venuto da me.
Ora, mi sembra, in un certo qual modo di rivivere la situazione passata ( anche se lui non è più a casa dalla moglie). La mia reazione a questo suo bloccarsi è stata di allontanarmi, andando via da casa sua, ma senza rompere totalmente i rapporti, è come se mi fossi messa in osservazione. Lui cerca di essere molto presente, di farmi sentire quanto tenga a me ed io sono indecisa sul da farsi.
Partendo dal presupposto che i sentimenti tra noi sono certi per entrambi e sono molto forti.
Ed aggiungendo che io non ho dubbi sul desiderio di vivere una vita piena con lui.
Il problema sta nel fatto che: benchè lui sia andato via di casa da alcuni mesi, ancora non abbia chiesto la separazione legale alla moglie. Il suo desiderio è quello di definire prima gli aspetti legali con la moglie e poi rendere pubblico il nostro rapporto al mondo. Al momento sono a conoscenza di "noi" i nostri amici più intimi ed i nostri fratelli e sorelle.
A Febbraio mi aveva detto che avrebbe chiesto la separazione legale alla moglie entro Aprile, ma non l'ha fatto. Mi ha detto che per farlo deve raccogliere tutto il coraggio che ha, ha paura. Non sa precisamente di cosa, ma quello che lo blocca è la paura.
La mia richiesta di aiuto a voi nasce dal desiderio di aiutarlo a capire quale sia questa paura ed affrontarla.
Questo bloccarsi è un comportamento che ho già visto in passato, quando per un anno, ha sempre detto di voler andare via di casa, ma di non riuscirci perchè qualcosa lo bloccava. Questo comportamento ha ovviamente prodotto in me, in passato, uno stato di totale insicurezza nei suoi confronti, ho messo in dubbio quello che diceva fino al punto di non crederci e questo mi ha allontanata da lui. Dopo un mese dal mio allontanamento, lui è andato via di casa ed è venuto da me.
Ora, mi sembra, in un certo qual modo di rivivere la situazione passata ( anche se lui non è più a casa dalla moglie). La mia reazione a questo suo bloccarsi è stata di allontanarmi, andando via da casa sua, ma senza rompere totalmente i rapporti, è come se mi fossi messa in osservazione. Lui cerca di essere molto presente, di farmi sentire quanto tenga a me ed io sono indecisa sul da farsi.
[#8]
Gent.le sig.ra,
comprendo la sua esasperazione e il tentativo di responsabilizzare il suo compagno, tuttavia forse lui dovrebbe affrontare la sua "paura" all'interno di un contesto psicoterapeutico perchè è possibile che ci siano emozioni connesse alla separazione che hanno bisogno di essere elaborate, al fine di evitare un eventuale "inquinamento" del rapporto con lei.
comprendo la sua esasperazione e il tentativo di responsabilizzare il suo compagno, tuttavia forse lui dovrebbe affrontare la sua "paura" all'interno di un contesto psicoterapeutico perchè è possibile che ci siano emozioni connesse alla separazione che hanno bisogno di essere elaborate, al fine di evitare un eventuale "inquinamento" del rapporto con lei.
[#9]
Quello che era possibile dirle in un consulto a distanza glielo abbiamo detto, consistente soprattutto in spunti di riflessione e interpretazione. Ma per intervenire direttamente sarebbe opportuno sentire uno psicologo di persona, per non rischiare di darle indicazioni inappropriate senza conoscere in dettaglio la situazione.
Credo tuttavia che dovrebbe evitare di lasciarsi mettere nella posizione di quella che aspetta e che c'è comunque, quindi bene sta facendo, a mio parere, a non lasciarsi dare troppo per scontata.
Piuttosto che sforzarsi di aiutarlo, lasci che si tolga da solo le castagne dal fuoco, se davvero ci tiene a lei. Lasciare una moglie può essere difficile, ma come tutte le scelte difficili dovrebbe essere maturata da soli, non sotto la pressione di altri. Altrimenti il rischio è quello di tutte le scelte sotto pressione: quando qualcosa va storto la colpa è sempre di chi voleva "aiutarci".
Se lui deciderà di lasciare la moglie per scegliere lei, dovrà essere per convinzione sua, non perché è stato convinto a farlo.
Cordiali saluti
Credo tuttavia che dovrebbe evitare di lasciarsi mettere nella posizione di quella che aspetta e che c'è comunque, quindi bene sta facendo, a mio parere, a non lasciarsi dare troppo per scontata.
Piuttosto che sforzarsi di aiutarlo, lasci che si tolga da solo le castagne dal fuoco, se davvero ci tiene a lei. Lasciare una moglie può essere difficile, ma come tutte le scelte difficili dovrebbe essere maturata da soli, non sotto la pressione di altri. Altrimenti il rischio è quello di tutte le scelte sotto pressione: quando qualcosa va storto la colpa è sempre di chi voleva "aiutarci".
Se lui deciderà di lasciare la moglie per scegliere lei, dovrà essere per convinzione sua, non perché è stato convinto a farlo.
Cordiali saluti
[#10]
Ex utente
Grazie, se c'è qualcosa che non ho mai fatto in questo anno e mezzo è stato cercare di convincerlo a fare qualcosa.
Quello che gli ho sempre detto è: fa' quello che vuoi, libero di scegliere quello che è meglio per te.
Non voglio accanto a me un uomo che non vuole starci, meglio sola.
Forse la mia richiesta di aiuto nasce proprio dalla consapevolezza che non posso far nulla, è un'ultima spiaggia.
La mia predisposizione interiore, da quando mi ha detto di avere difficoltà nell'affrontare la moglie, è cambiata.
Non sono nell'attesa, ma mi vivo quello che mi accade giornalmente, cercando di fare programmi per la mia vita (cosa che non facevo da quando è cominciata tutta questa storia) indipendentemente da lui.
Se mai sarà pronto a cominciare a costruire insieme allora valuterò il da farsi.
Sulla possibilità che possa cominciare un percorso terapeutico, non credo lo farà.
Lo scorso anno quando ha affrontato la paura del lasciare quella casa è andato da uno psicoterapeuta per poche volte e non ha sentito l'utilità di quello che stava facendo ed ha smesso di andarci.
Grazie davvero, il sentirmi dire determinate cose da voi esperti, mi ha aiutata.
Quello che gli ho sempre detto è: fa' quello che vuoi, libero di scegliere quello che è meglio per te.
Non voglio accanto a me un uomo che non vuole starci, meglio sola.
Forse la mia richiesta di aiuto nasce proprio dalla consapevolezza che non posso far nulla, è un'ultima spiaggia.
La mia predisposizione interiore, da quando mi ha detto di avere difficoltà nell'affrontare la moglie, è cambiata.
Non sono nell'attesa, ma mi vivo quello che mi accade giornalmente, cercando di fare programmi per la mia vita (cosa che non facevo da quando è cominciata tutta questa storia) indipendentemente da lui.
Se mai sarà pronto a cominciare a costruire insieme allora valuterò il da farsi.
Sulla possibilità che possa cominciare un percorso terapeutico, non credo lo farà.
Lo scorso anno quando ha affrontato la paura del lasciare quella casa è andato da uno psicoterapeuta per poche volte e non ha sentito l'utilità di quello che stava facendo ed ha smesso di andarci.
Grazie davvero, il sentirmi dire determinate cose da voi esperti, mi ha aiutata.
[#11]
>>> Forse la mia richiesta di aiuto nasce proprio dalla consapevolezza che non posso far nulla
>>>
Benissimo, in questo caso ciò che le rimane da fare è accettare completamente di non poter fare null'altro. Da ora in poi la palla passa a lui ed è a lui che spetterà la prossima mossa. Parte di questo lavoro d'accettazione mi sembra che l'abbia già compiuto da sola, da quanto leggo, eventualmente ora giudichi lei se ritiene di aver bisogno di un aiuto specialistico o meno per completare il lavoro.
Cordiali saluti
>>>
Benissimo, in questo caso ciò che le rimane da fare è accettare completamente di non poter fare null'altro. Da ora in poi la palla passa a lui ed è a lui che spetterà la prossima mossa. Parte di questo lavoro d'accettazione mi sembra che l'abbia già compiuto da sola, da quanto leggo, eventualmente ora giudichi lei se ritiene di aver bisogno di un aiuto specialistico o meno per completare il lavoro.
Cordiali saluti
[#12]
Ex utente
Solo un'ultima informazione.
Lavoriamo nello stesso ufficio, a distanza di 2 stanze sullo stesso corridoio.
Non so cosa sia meglio fare, mi spiego:
Al momento ci parliamo tranquillamente, andiamo a prendere un caffè insieme, è capitato anche di uscire e passare un paio di serate insieme. Ci sono stati alcuni abbracci e baci furtivi; è ovvio che quello che ci lega, fa sì che ci sia il desiderio di sentirsi, di avvertirsi anche fisicamente. Ripeto, la mia predisposizione è cambiata nei confronti del nostro rapporto e lui lo avverte, tanto che ha cominciato a cercarmi in modo molto più frequente ed intenso rispetto a quanto faceva fino a poco tempo fa', prima che mi confessasse le sue difficoltà.
A volte penso che sarebbe opportuno chiudere ogni tipo di relazione, non rivolgendosi se non il saluto; in alcuni momenti penso sia meglio per entrambi, in altri che non serva a nessuno dei due.
Secondo voi?
Lavoriamo nello stesso ufficio, a distanza di 2 stanze sullo stesso corridoio.
Non so cosa sia meglio fare, mi spiego:
Al momento ci parliamo tranquillamente, andiamo a prendere un caffè insieme, è capitato anche di uscire e passare un paio di serate insieme. Ci sono stati alcuni abbracci e baci furtivi; è ovvio che quello che ci lega, fa sì che ci sia il desiderio di sentirsi, di avvertirsi anche fisicamente. Ripeto, la mia predisposizione è cambiata nei confronti del nostro rapporto e lui lo avverte, tanto che ha cominciato a cercarmi in modo molto più frequente ed intenso rispetto a quanto faceva fino a poco tempo fa', prima che mi confessasse le sue difficoltà.
A volte penso che sarebbe opportuno chiudere ogni tipo di relazione, non rivolgendosi se non il saluto; in alcuni momenti penso sia meglio per entrambi, in altri che non serva a nessuno dei due.
Secondo voi?
[#13]
Gent.le sig.ra,
questa è una decisione che dovreste prendere insieme confrontandovi, ma è evidente che si è instaurato un legame e che non avrebbe molto senso ignorarlo, l'importante sarebbe evitare strategie che rinforzerebbero un gioco delle parti che rende il vostro rapporto più opaco e non più trasparente.
questa è una decisione che dovreste prendere insieme confrontandovi, ma è evidente che si è instaurato un legame e che non avrebbe molto senso ignorarlo, l'importante sarebbe evitare strategie che rinforzerebbero un gioco delle parti che rende il vostro rapporto più opaco e non più trasparente.
Questo consulto ha ricevuto 14 risposte e 18.3k visite dal 25/05/2011.
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Approfondimento su Ipertensione
L'ipertensione è lo stato costante di pressione arteriosa superiore ai valori normali, che riduce l'aspettativa di vita e aumenta il rischio di altre patologie.