Bisessualità
salve medici italia,purtoppo mi ritrovo ancora qui per richiedere un'altro vostro consulto,ho 21 anni e so d essere bisessuale,ho tranquillamente attrazzione sia uomini che per donne.il mio problema principale e che non riesco a convinere con questa condizione,il fatto è che mi sento molto omosessuale represso xk cmq anke se durante l'adolescenza ho avuto rapporti sia con uomini che con donne ho fatto piu pensieri sugli uomini che sulle donne!!non penso che l'omosessualità sia una malattia,ma io purtoppo mi c trovo molto male e dico purtoppo xk sinceramente invidio chi ha le idde chiare sul proprio orientamento e chi si trova bene con esso!!per quanto mi riguarda con gli uomini sento solo attrazzione fisica e c vedo solo del sesso,ho provato ad accettarmi come gay stando con un ragazzo ma dopo poco tempo mi rendevo conto che con lui c vedevo solo del sesso e non mi andava mai di starci,mi sentivo che lo stavo prendendo in giro,mi dava fastidio la sua presenza e non mi andava mai d stare con lui malgrado cmq avessimo amici in comune e malgrado io non mi preoccupi affatto della società,della gente e della mia famiglia,voglio stare bene io e basta!!con le donne mi piace starci riesco ad eccitarmi,mi piace il sesso e mi piacciono però purtoppo il fatto di cercare di essere omosssuale mi fa sentire comunque attrazzione verso gli uomini,mi sento insoddisfatto sia con uno che con l'altro non riesco a darmi una definizione su cio che voglio riesco solo a capire che cn gli uomini non riesco a provare amore ma solo sesso!!come posso fare a stare bene e a vivere bene??io vorrei essere sempre piu eterosessuale perchè verso e donne sento piu completezza!!è possibile che cn il tempo un individuo non senta piu attrazzioni omosessuali se lo desidera??grazie per l'attenzione riservatami,aspetto con ansia una vostra risposta,cordiali saluti!!
[#1]
Psicologo, Psicoterapeuta
Gentile ragazzo, ha già proposto la stessa questione altre tre volte, ed è rimasto ogni volta insoddisfatto dalle risposte ottenute.
In tutti i casi le è stato consigliato di rivolgersi ad uno specialista, per almeno tre buone ragioni:
- non è possibile dare "consigli" nè indicazioni tramite una consulenza online
- non ci propone una domandina semplice semplice, ma un problema che riguarda allo stesso tempo i dubbi, l'orientamento sessuale, il comportamento sessuale, aspetti relazionali (il "prendere in giro" gli altri). Ritiene che una "semplice" risposta (tipo "guarda dentro te stesso e troverai le risposte") le basti?
- lei ha reagito con aggressività a tutte le risposte che ha ottenuto, tranne a quelle delle Colleghe Psicologhe, che non ha degnato di risposta. Si è addirittura sentito in diritto di dare del maleducato ad un Collega che aveva dato una risposta per lei non adeguata. Anche questo potrebbe essere un indicatore di disagio e difficoltà relazionale, da valutare nella sede più opportuna.
Che cosa le impedisce di rivolgersi ad uno psicoterapeuta per cercare di affrontare concretamente il suo disagio?
Cordialmente
In tutti i casi le è stato consigliato di rivolgersi ad uno specialista, per almeno tre buone ragioni:
- non è possibile dare "consigli" nè indicazioni tramite una consulenza online
- non ci propone una domandina semplice semplice, ma un problema che riguarda allo stesso tempo i dubbi, l'orientamento sessuale, il comportamento sessuale, aspetti relazionali (il "prendere in giro" gli altri). Ritiene che una "semplice" risposta (tipo "guarda dentro te stesso e troverai le risposte") le basti?
- lei ha reagito con aggressività a tutte le risposte che ha ottenuto, tranne a quelle delle Colleghe Psicologhe, che non ha degnato di risposta. Si è addirittura sentito in diritto di dare del maleducato ad un Collega che aveva dato una risposta per lei non adeguata. Anche questo potrebbe essere un indicatore di disagio e difficoltà relazionale, da valutare nella sede più opportuna.
Che cosa le impedisce di rivolgersi ad uno psicoterapeuta per cercare di affrontare concretamente il suo disagio?
Cordialmente
[#2]
Psicologo, Psicoterapeuta
Gent.mo, sono pienamente d'accordo con il collega Cali (ho riletto i suoi precedenti consulti). Il fatto che lei continui a chiedere aiuto qui svalutando le risposte che le vengono fornite, a me dice che lei fa una svalutazione anche del suo malessere, preferendo non prendersene cura in maniera adeguata ma privilegiando uno spazio, certamente gratuito e 'facile', ma certamente non idoneo alla sua richiesta. Comprendo la sua difficoltà e la sua rabbia, la sua voglia di capire e di definirsi, ma mi creda, si tratta di un percorso che esige del tempo, che non può risolversi in questo luogo virtuale, che merita attenzione, comprensione, ascolto, ricerca, significati, relazione. Tutti elementi che può trovare in una scelta terapeutica vis a vis.
[#3]
Ex utente
grazie mille per le vostre risposte!!puntro primo ho risposto in quel modo al vostro collega perchè comunque non mi è sembrato giusto il modo in qui lui ha risposto me,se rileggete le sue risposte capirete per forza che mi ha molto infastidito,il suo senso dell'umorismo era molto fuori luogo.punto secondo io da settembre sto già andando da uno psicoterapeuta/psichiatra nella mia città,facendo prima visite da una vota a settimana,poi ogni 2 e poi una volta al mese.sono da lui appunto per questa confusione sessuale,penso sia un bravo psicoterapeuta/psichiatra ma purtoppo in me rimangono sempre dei punti irrisolti e sono qui solo per cercare altri consulti l'addove è possibile,nel consulto da me richiesto ho parlato all'inizio del mio problema e poi ho esposto delle domande in ogni consulto e chiedevo solo di rispondere a quelle.la domanda principale è se "SI PUO USCIRE DALL'OMOSESSUALITà IN UN MODO O NELL'ALTRO"????,io sento attrazzione verso ambe2 i sessi ma non voglio più provarla verso gli uomini,da quando ho iniziato questa terapia per riappropiarmi dell'eterosessualità ho molti problemi fisici:stati d'ansia in tutto il corpo,stati psicosomatici facciali,iperidrosi,nevrosi,rabbia repressa,vorrei anche capire se col tempo tutti questi disturbi vanno a sparire!!le mie domande principali sono queste 2:1 SI PUò USCIRE DALL'OMOSESSUALITà???2 I DISTURBI SOPRAELENCATI COL TEMPO VANISCONO???E IN CHE MODO POSSONO SVANIRE???chiedo solo risposte a queste 2 domande se vi va di rispondermi sono qui che vi ringrazio per la vostra risposta,altrimenti grazie comunque per l'attenzione!!chiedo scusa per il tono a volte irrequieto ma sono una persona che sta molto male e che si sente in bilico fra vita e morte!!grazie cordiali saluti!!!
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Caro ragazzo, forse per riuscire a trovare delle risposte a delle domande così importanti il percorso che sta facendo con il tuo psicoterapeuta/psichiatra con una frequenza di una volta al mese non è sufficiente, non si crea quella continuità di lavoro necessaria ad affrontare un problema così importante come quello dell'identità sessuale e tutti i dubbi che lei si pone. Come mai è passato da una volta a settimana a una volta ogni 15 giorni e infine una volta al mese? Provi a parlarne con lui o a rivolgersi eventualmente ad uno psicoterapeuta a orientamento psicoanalitico con il quale poter intraprendere un percorso di psicoterapia più costante (una o due volte a settimana).
Dr.ssa Maria Ilaria Sabatini
[#5]
I disturbi psicosomatici si possono certamente risolvere, o per via medica, o per via psicologica, o con una combinazione di entrambe.
L'altra domanda invece richiede una risposta più articolata.
L'argomento del cambio dell'orientamento sessuale è controverso. La corrente che va per la maggiore oggi in psicoterapia è che indipendentemente se tale cambio sia possibile, lo psicoterapeuta dovrebbe astenersi dal provare a farlo. Alcuni psicoterapeuti non accettano questa linea guida e si cimentano a volte nell'impresa, ma in ogni caso secondo me si dovrebbe prima aver stabilito con l'interessato come stanno le cose, avvertendolo delle difficoltà e della possibilità (grande) che il tentativo vada a vuoto. Anche perché l'accettazione della propria omosessualità/bisessualità è in genere più a portata di mano e meno difficile da ottenere.
In letteratura sono riportati pochissimi casi (aneddotici) di cambio riuscito dell'orientamento sessuale in seguito a psicoterapia. Perciò non le si può dare una risposta rassicurante su questo.
Può dirci in che cosa sta consistendo la psicoterapia che lo psichiatra le starebbe facendo? Contenuto delle sedute, eventuali indicazioni comportamentali, orientamento teorico (se lo conosce)?
Cordiali saluti
L'altra domanda invece richiede una risposta più articolata.
L'argomento del cambio dell'orientamento sessuale è controverso. La corrente che va per la maggiore oggi in psicoterapia è che indipendentemente se tale cambio sia possibile, lo psicoterapeuta dovrebbe astenersi dal provare a farlo. Alcuni psicoterapeuti non accettano questa linea guida e si cimentano a volte nell'impresa, ma in ogni caso secondo me si dovrebbe prima aver stabilito con l'interessato come stanno le cose, avvertendolo delle difficoltà e della possibilità (grande) che il tentativo vada a vuoto. Anche perché l'accettazione della propria omosessualità/bisessualità è in genere più a portata di mano e meno difficile da ottenere.
In letteratura sono riportati pochissimi casi (aneddotici) di cambio riuscito dell'orientamento sessuale in seguito a psicoterapia. Perciò non le si può dare una risposta rassicurante su questo.
Può dirci in che cosa sta consistendo la psicoterapia che lo psichiatra le starebbe facendo? Contenuto delle sedute, eventuali indicazioni comportamentali, orientamento teorico (se lo conosce)?
Cordiali saluti
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 2.2k visite dal 25/05/2011.
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