Tempo che scorre
Salve,
sono una ragazza di 25 anni.
Il tempo scorre, fluisce e sfugge come acqua tra le dita e se questa è una certezza che nessuno può mettere in dubbio, per me è fonte di ansia.
Andando a vivere lantana da casa ho preso reale coscienza del flusso del tempo, di come le cose cambiano e di come a tutto questo non ci sia rimedio. Ho sofferto molto andando a vivere lontana dalla mia città e dai miei affetti, ho cercato un mio equilibrio impegnandomi nello studio e trovando degli amici e ci sono stati dei momenti in cui, con orgoglio, ho pensato che ero riuscita a trovare serenità. Ma sono rimasti dei momenti, più lunghi di un attimo ma troppo brevi per poter definire la mia vita serena.
Quando sono nella città in cui studio ci sono giornate in cui sento molto la nostalgia delle persone lontane ma con il tempo ho imparato a gestirla, trasformandola da dolore a lieve malinconia, molto più sopportabile.
Il problema è che quando torno a casa (purtroppo molto raramente), noto in ogni angolo il passaggio del tempo nelle cose e soprattutto nelle persone. Soffro nel constatare i miei genitori più anziani o almeno a me sembra così. Alle volte guardo come si muovono, come parlano e si comportano, li scruto in cerca di segnali che mi indichino quanto il tempo passi in fretta. Questi pensieri iniziano a farsi prepotenti e mi creano una profonda tristezza e ansia e, in più, in questo modo guasto quel momento tanto atteso, e penso di aver speso male il tempo che avevo a disposizione e che potevo condividere con la mia famiglia in modo più sereno.
Volevo avere un vostro parare.
Vi ringrazio.
Cordiali saluti
sono una ragazza di 25 anni.
Il tempo scorre, fluisce e sfugge come acqua tra le dita e se questa è una certezza che nessuno può mettere in dubbio, per me è fonte di ansia.
Andando a vivere lantana da casa ho preso reale coscienza del flusso del tempo, di come le cose cambiano e di come a tutto questo non ci sia rimedio. Ho sofferto molto andando a vivere lontana dalla mia città e dai miei affetti, ho cercato un mio equilibrio impegnandomi nello studio e trovando degli amici e ci sono stati dei momenti in cui, con orgoglio, ho pensato che ero riuscita a trovare serenità. Ma sono rimasti dei momenti, più lunghi di un attimo ma troppo brevi per poter definire la mia vita serena.
Quando sono nella città in cui studio ci sono giornate in cui sento molto la nostalgia delle persone lontane ma con il tempo ho imparato a gestirla, trasformandola da dolore a lieve malinconia, molto più sopportabile.
Il problema è che quando torno a casa (purtroppo molto raramente), noto in ogni angolo il passaggio del tempo nelle cose e soprattutto nelle persone. Soffro nel constatare i miei genitori più anziani o almeno a me sembra così. Alle volte guardo come si muovono, come parlano e si comportano, li scruto in cerca di segnali che mi indichino quanto il tempo passi in fretta. Questi pensieri iniziano a farsi prepotenti e mi creano una profonda tristezza e ansia e, in più, in questo modo guasto quel momento tanto atteso, e penso di aver speso male il tempo che avevo a disposizione e che potevo condividere con la mia famiglia in modo più sereno.
Volevo avere un vostro parare.
Vi ringrazio.
Cordiali saluti
[#1]
Cara ragazza,
le preoccupazioni che lei ci ha espresso potrebbero essere sintomo di un disturbo di natura depressiva e il suo malessere meriterebbe un approfondimento in questo senso.
Lei ci comunica l'idea che il tempo passa "senza rimedio", e con quest'affermazione svela l'idea sottostante di un futuro che rappresenta necessariamente un peggioramento rispetto al presente e al passato.
Forse la sua percezione della realtà è alterata in senso negativo e chiedendo aiuto ad uno psicologo potrebbe farsi aiutare a ridimensionare l'angoscia e a vedere le cose nella giusta prospettiva.
La vita è evoluzione e si può agire per far sì che questa evoluzione avvenga in una direzione positiva, accettando che il passare del tempo ci privi di qualcosa di cui possiamo fare in modo di godere finchè ne abbiamo la possibilità.
le preoccupazioni che lei ci ha espresso potrebbero essere sintomo di un disturbo di natura depressiva e il suo malessere meriterebbe un approfondimento in questo senso.
Lei ci comunica l'idea che il tempo passa "senza rimedio", e con quest'affermazione svela l'idea sottostante di un futuro che rappresenta necessariamente un peggioramento rispetto al presente e al passato.
Forse la sua percezione della realtà è alterata in senso negativo e chiedendo aiuto ad uno psicologo potrebbe farsi aiutare a ridimensionare l'angoscia e a vedere le cose nella giusta prospettiva.
La vita è evoluzione e si può agire per far sì che questa evoluzione avvenga in una direzione positiva, accettando che il passare del tempo ci privi di qualcosa di cui possiamo fare in modo di godere finchè ne abbiamo la possibilità.
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
[#3]
Psicologo, Psicoterapeuta
Gentilissima
Nel frattempo che il tempo passa Lei dov'è?
Dal punto di vista esistenziale Lei è anche il tempo che passa, ogni celulla del ns Corpo è un tempo che scorre che vive,il ritmo del suo respiro e tempo inspirazione ed espirazione!
Quindi prenda per buono queste sue percezioni e le usi nel Qui ed Ora!
Ascoltando i suoi bisogni del momento poi il resto parlerà da sè!!!
Un saluto
Nel frattempo che il tempo passa Lei dov'è?
Dal punto di vista esistenziale Lei è anche il tempo che passa, ogni celulla del ns Corpo è un tempo che scorre che vive,il ritmo del suo respiro e tempo inspirazione ed espirazione!
Quindi prenda per buono queste sue percezioni e le usi nel Qui ed Ora!
Ascoltando i suoi bisogni del momento poi il resto parlerà da sè!!!
Un saluto
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 2k visite dal 23/05/2011.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.