Incapacità ad accettarsi e paura del rifiuto
Salve, ho 29 anni e il mio problema è che non riesco a stabilire un contatto con le ragazze in parte dovuto ad una difficoltà generalizzata a relazionarmi con gli altri (le mie poche amicizie lo confermano) ed in parte al mio aspetto fisico poco attraente che mi penalizza molto. Ho avuto una sola esperienza in passato circa 10 anni fa con una ragazza conosciuta in chat (sistema discutibile per conoscere qualcuno ma l'unico che mi permetteva di bypassare l'impatto visivo), piacevo molto dal punto di vista caratteriale ma quando ci siamo visti il mio aspetto ha prevalso su tutto e così mi disse "mi dispiace ma non sei il mio tipo". Vorrei precisare che la mia autostima è sempre stata bassissima anche in precedenza nonostante non mi ritenga il più brutto della terra dalla rabbia sono anche dimagrito 10 kg ed ho migliorato il look, è chiaro comunque che la mia fragile convizione di avere le stesse possibilità degli altri è stata spazzata via da questo episodio e la conseguenza è stato il buio più totale nella mia vita. Sono caduto in depressione, al picco ho anche maturato pensieri suicidi che però non si sono mai tramutati in atti concreti, mi sono rivolto ad uno specialista per farmi aiutare ma non ho mai risolto realmente i miei problemi, diciamo che la depressione si è attenuata ma concretamente mi ritrovo nella stessa identica situazione di 10 anni fa, per me una vita da single è un inferno una cosa inconcepibile, fosse almeno una scelta... Invece la sto subendo e alla soglia dei 30 anni vedendo amici che si sposano o diventano padri capisco che non riesco più ad andare avanti così, è diventata un ossessione, difatti ultimamente sono sempre più nervoso e privo di stimoli nel fare anche le cose più banali. Non mi sono mai più avvicinato ad una donna per tentare un approccio, il terrore di ricevere un no è troppo forte mi condiziona fortemente quando incontro qualcuna che mi piace sono come immobilizzato, so che rimanendo fermo sulle mie le cose non potranno cambiare da sole ma la sensazione è quella di vivere nell'anonimato, in una sorta di invisibilità, nessuna mi ha mai lanciato un segnale anche minimo di poter piacere, un gesto di incoraggiamento a provarci, l'uomo purtroppo paga un prezzo altissimo alla timidezza perchè è sempre quello che deve farsi carico di rompere il ghiaccio e farsi avanti se poi non ha i mezzi fisici in primis e caratteriali è condannato all'indifferenza. Le donne poi sono sempre più vicine al modo di ragionare maschile quando devono scegliersi un partner (ma questa è solo una mia personale valutazione) prima soddisfare il lato estetico e poi tutto il resto, probabilmente 25 o 30 anni fa era diverso e non avrei trovato tutte queste difficoltà, i valori ricercati erano altri, forse per questo i miei genitori non si capacitano della mia perenne solitudine, non hanno il senso della realtà.
Se ritenete che questi siano soltanto complessi Vi chiedo un parere su cosa posso fare per superarli per tornare a vivere in serenità
Se ritenete che questi siano soltanto complessi Vi chiedo un parere su cosa posso fare per superarli per tornare a vivere in serenità
[#1]
Gent.le ragazzo,
forse l'errore è a monte nel pensare di avere un valore solo se si riesce a suscitare l'approvazione degli altri anziché restituire a sé stessi il potere di alimentare la fiducia in sé stesso attraverso al valorizzazione delle proprie risorse.
Tutto questo le sembrerà astratto fino a quando non avrà la possibilità di sperimentarlo inizialmente all'interno di un contesto protesto (la psicoterapia
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/153-perche-iniziare-una-psicoterapia.html)
e successivamente all'interno di relazioni interpersonali
forse l'errore è a monte nel pensare di avere un valore solo se si riesce a suscitare l'approvazione degli altri anziché restituire a sé stessi il potere di alimentare la fiducia in sé stesso attraverso al valorizzazione delle proprie risorse.
Tutto questo le sembrerà astratto fino a quando non avrà la possibilità di sperimentarlo inizialmente all'interno di un contesto protesto (la psicoterapia
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/153-perche-iniziare-una-psicoterapia.html)
e successivamente all'interno di relazioni interpersonali
Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it
[#2]
Gentile utente, mi pare lei abbia mostrato nell'esposizione del suo problema, una buona capacità di autoanalisi. Se pensa che la radice del suo stato depressivo risieda nella poca autostima, varrebbe la pena indagarne le cause. Lo ha detto lei stesso di non essere il più brutto della terra, e sicuramente persone "più brutte" di lei ma fidanzate o sposate ci saranno. Un proverbio arabo recitava: "nel mondo c'è posto per tutti". Sicuramente ci sarà anche il suo, un luogo dove lei si sentirà di essere esclusivo e di valere per quello che è. Si faccia aiutare a cercare quel luogo. Ha consultato uno specialista anni fa dice, che tipo di specialista? Una consulenza psicolgica in ogni caso potrà aiutarla ad orientarsi meglio.
Auguri
Auguri
Dr. Maurizio Brescello
[#3]
Caro Utente,
la stima della sua persona non passa unicamente dall'episodio con quella ragazza, 10 anni fa, e dal suo aspetto, ma anche da altro.
Non ci dice molto riguardo lei come essere umano. Lei non e' solo l'aspetto, ma anche i suoi interessi, il suo lavoro, le amicizie e la sua storia di vita ed i suoi sogni.
Sembra spinto, da quanto riferisce, a confrontarsi con la vita degli altri, ma non c'e' un orologio biologico che le imponga alcune scelte che i suoi amici hanno fatto.
Viva la vita che lei vuole, non quella degli altri.
Inizi da qui.
Si ponga degli obiettivi che non abbiano l'aspetto esteriore e "gli altri" come fine, ma solo mettendo IO davanti.
La timidezza potrebbe vincerla credendo in cio' che fa ed è, non solamente per "come" appare.
Molto spesso, quando non ci piacciamo, assumiamo una postura ed atteggiamenti, che non avremmo se solo pensassimo di essere piu' "vincenti".
Ho detto piu' vincenti, non "belli".
Se non ci riesce da solo, cerchi un collega psicologo che la stimoli a cercare nuove strade e che sappia farle usare le risorse che sicuramente ora lei ha, ma che non riesce ancora a vedere.
Buona vita.
la stima della sua persona non passa unicamente dall'episodio con quella ragazza, 10 anni fa, e dal suo aspetto, ma anche da altro.
Non ci dice molto riguardo lei come essere umano. Lei non e' solo l'aspetto, ma anche i suoi interessi, il suo lavoro, le amicizie e la sua storia di vita ed i suoi sogni.
Sembra spinto, da quanto riferisce, a confrontarsi con la vita degli altri, ma non c'e' un orologio biologico che le imponga alcune scelte che i suoi amici hanno fatto.
Viva la vita che lei vuole, non quella degli altri.
Inizi da qui.
Si ponga degli obiettivi che non abbiano l'aspetto esteriore e "gli altri" come fine, ma solo mettendo IO davanti.
La timidezza potrebbe vincerla credendo in cio' che fa ed è, non solamente per "come" appare.
Molto spesso, quando non ci piacciamo, assumiamo una postura ed atteggiamenti, che non avremmo se solo pensassimo di essere piu' "vincenti".
Ho detto piu' vincenti, non "belli".
Se non ci riesce da solo, cerchi un collega psicologo che la stimoli a cercare nuove strade e che sappia farle usare le risorse che sicuramente ora lei ha, ma che non riesce ancora a vedere.
Buona vita.
Dr. Emanuel Mian,PhD
Psicologo-Psicoterapeuta
Riceve a Roma, Milano,Monza,Trieste e Udine
www.emotifood.it
[#4]
Utente
Ringrazio la Dott.ssa Camplone, il Dott. Brescello ed il Dott. Mian per le risposte, sarebbe utile analizzare altri aspetti della mia vita fra cui alcuni poco soddisfacenti per avere un quadro completo ma la risposta si allungherebbe a dismisura. Non ho mai pensato di non avere nessuna qualità e tuttora ne sono convinto solo che sono pregi che posso essere esplorati ed apprezzati solo se c'è dall'altra parte la volontà di andare oltre la prima impressione, se le porte mi vengono chiuse in faccia a prescindere difficilmente riuscirò ad attirare l'interesse di qualcuno facendo perno sul mio lato interiore o comunque sulle qualità di cui sono maggiormente dotato, all'inizio viene sempre fuori il lato peggiore di me conseguenza di una vita sociale quasi inesistente, tralasciando un attimo l'aspetto fisico la donna di solito è attratta dall'uomo deciso e sicuro di se, forse trasmetto le mie insicurezze non possedendo una buona dose di autostima infatti do un immagine impacciata figlia sicuramente dell'inesperienza, ma cosa devo fare? Anche se ho 29 anni sono equiparabile ad un adolescente alle prime armi, non possiedo quella brillantezza necessaria per fare colpo e forse mi tocca recitare una parte che non mi appartiene con il risultato di non apparire incisivo, si dice che sia meglio non perdere mai la propria identità di essere il più possibile se stessi ma forse proprio perchè lo sono sempre stato che mi ritrovo in questa situazione. Probabilmente non sono mai cresciuto e devo crescere, ho una montagna altissima da scalare devo affrontare le difficoltà di tutti i giorni e recuperare il tempo perso quando fino ad ora non sono riuscito nemmeno ad affrontare gradualmente le sfide che mi si presentavano davanti, un tipo come me, con i miei problemi può realmente farcela? Se sono qui a chiedere aiuto in fondo ci spero ancora ma allo stesso tempo ho paura di ritrovarmi a 40 e più anni solo con una vita arida e triste, allora sì che troverei il coraggio di farla finita, il tempo passa in fretta...
Ritengo anch'io che un percorso psicoterapico sia necessario, ho già individuato una psicologa con cui ho già fatto il primo colloquio e mi ha fatto una buona impressione mi sembra una professionista molto competente, solo che non è psicoterapeuta, Vi chiedo se si tratta della persona che fa al caso mio.
Ancora grazie per l'aiuto.
Ritengo anch'io che un percorso psicoterapico sia necessario, ho già individuato una psicologa con cui ho già fatto il primo colloquio e mi ha fatto una buona impressione mi sembra una professionista molto competente, solo che non è psicoterapeuta, Vi chiedo se si tratta della persona che fa al caso mio.
Ancora grazie per l'aiuto.
[#5]
Gent.le utente,
la psicoterapia non si può improvvisare se la professionista che ha scelto è una psicologa non potrà offrirle un percorso psicoterapeutico, le chieda come intende strutturare il suo intervento e poi se vuole ci aggiorni. In ogni caso verifichi la sua iscrizione all'Ordine degli Psicologi della regione di appartenenza consultando il sito web
http://www.opl.it/showPage.php?template=istituzionale&id=92
la psicoterapia non si può improvvisare se la professionista che ha scelto è una psicologa non potrà offrirle un percorso psicoterapeutico, le chieda come intende strutturare il suo intervento e poi se vuole ci aggiorni. In ogni caso verifichi la sua iscrizione all'Ordine degli Psicologi della regione di appartenenza consultando il sito web
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Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 7.5k visite dal 23/05/2011.
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