Problemi del sonno derivati da ansia

Gentili medici,
sono una ragazza di 26 anni con un grave problema che non riesco a superare. Dall'età di 16 anni ho sofferto di ansia e attacchi di panico dovuti a problemi famigliari molto seri, che si prolungavano praticamente da quand'ero nata. In quel periodo odiavo i miei genitori e volevo andarmene da casa nonostante soffrissi di grosse crisi di panico, anche se in realtà non potevo muovere un piede fuori porta a causa di questo problema. Andando dallo psicologo le cose piano piano sembravano esser risolte, infatti il primo anno di università l'ho trascorso in un appartamento lontano da casa, in un altra città, senza alcun problema. Poi, una crisi con gli studi, il lavoro...mi hanno mandato in tilt e dai 22 anni fino ai 25 ho vissuto momenti terribili, due anni trascorsi solamente con mamma papà e il mio ragazzo, fatto di evitamenti prolungati a tutto...supermercati, treni, aule, qualsiasi posto nn fosse casa mia, isolata da amici e qualsiasi altra persona nn appartenesse alla famiglia. Con la laurea e un nuovo lavoro e una nuova psicoterapia le cose sono migliorate ed ora mi trovo a vivere una vita abbastanza traquilla ma continuo a portarmi dietro delle cose che vivo come veri e propri handicap. In sostanza ho il terrore di perdere e vivere senza i miei genitori (anche se faccio tutto senza di loro) e soprattutto non riesco a dormire fuori casa. Mi assale un panico atroce al solo pensiero di dormire in un letto che nn sia il mio. Nemmeno andar in vacanza con il mio ragazzo mi rassicura in quanto io ho molta paura ma lui ha un sonno molto veloce e pesante e oltrettutto russa moltissimo, il chè mi innervosisce ancora di più.Comunque fidanzato o no...ho un blocco in questo senso e il mio pensiero fisso è che non dormirò e starò male, mi verrà un attacco di panico (perchè è ciò che mi è sempre accaduto...) non riesco a risolvere questa situazione ed il lexotan mi aiuta solo a rilassarmi ed evitare di piangere ore ed ore...questo mi porta a pensare che non avrò una vita mia, indipendente. Potete darmi qualche consiglio? Vi ringrazio.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Sembra che la sua ansia non sia stata risolta, ma che i sintomi abbiano cambiato faccia. Può dirci che tipo di psicoterapia ha fatto?

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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Attivo dal 2011 al 2011
Ex utente
Gentile Dott. Santonocito avevo moltissimi problemi in precedenza e mi sembra che ora si siano ridotti drasticamente. Ma a parte questo, per quanto riguarda la prima terapia non ricordo..consisteva in lunghi dialoghi e spiegazioni sul perchè dell'ansia e dei rapporti famigliari, sul cosa fare..nulla di particolare ecco. La seconda (molto più efficace) è relativa ad un ipnosi leggera che continuo a praticare da un anno circa..
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Benissimo, quindi conferma che queste due terapie, specialmente la seconda, le hanno giovato.

Ora però è forse giunto il momento di cercare un aiuto psicoterapeutico più specifico per l'ansia, come potrebbero essere la terapia cognitivo-comportamentale o la breve strategica.

I sintomi dell'ansia possono essere violenti e improvvisi e, anche se non sono in genere dannosi per il fisico, vanno affrontati e risolti di preferenza affiancando alle interpretazioni e ai colloqui delle tecniche specifiche.

Il rilassamento e l'autoipnosi possono andar bene per gli stati non così intensi di eccitazione, ma se l'intensità supera un certo limite possono diventare inefficaci o controproducenti. Ovviamente non posso dirle nel suo caso come stiano le cose, a distanza.

Può leggere qui per informarsi:

https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/233-la-psicoterapia-che-cos-e-e-come-funziona.html

https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html

Cordiali saluti
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