Aborto e relazione con i figli

Buongiorno, la mia storia è un po' triste e paradossale.
Diversi anni fa sono stata costretta dal mio fidanzato ad abortire perchè altrimenti a suo dire la sua vita sarebbe finita, o lui si sarebbe ucciso. Nonostante i miei ripetuti appelli alla fine si è fatto come voleva lui. io scema ho pensato a lui e non ha me (che neanche per un secondo avrei pensato di farlo, anzi ero pure contenta). Comunque l'errore si è protratto in quanto l'ho sposato ed ho avuto in 2 anni due figli ed un aborto ritenuto. Forse pensavo che tutto questo mi avrebbe ripagato del male subito, ma in realtà non è stato così. Nonostante tutto non riesco a non amare mio marito, ma sono preoccupata del rapporto che ho con mio figlio più grande di quasi tre anni. Sono attaccatissima a lui e sono gelosa di tutti, sopratutto dei nonni paterni (che reputo responsabili dell'accaduto perchè sapevano e non hanno fatto niente), ed ora inizio ad essere gelosa anche di mio marito. Se mio figlio non saluta sono contenta perchè è come se volesse bene solo a me. Se dice di voler bene i nonni quasi mi dispiace. Il bimbo è molto attaccato a me soprattutto dalla nascita del fratello, ma non vorrei influenzare io questi suoi atteggiamenti. Non so se lui sa leggere nei miei occhi...io non riesco a sgridarlo senza chiedergli scusa successivamente, e so che questo non va bene...Come posso fare?
Grazie e scusate se mi sono dilungata molto.
[#1]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Sembra che indipendentemente dall'aborto a cui ha acconsentito sotto le pressioni del suo allora fidanzato, lei abbia un problema di relazione con suo figlio. In ogni caso sarebbe bene che consultasse uno psicologo, per non rischiare di alimentare problemi comunicativi che potrebbero avere effetti controproducenti in futuro. Ad esempio, sgridando suo figlio e poi chiedendogli scusa rischia di fare peggio che sgridarlo e basta, perché crea confusione.

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

[#2]
Dr.ssa Paola Cattelan Psicologo, Psicoterapeuta 536 10
Gent.le Signora,
il suo sembra l'atteggiamento di una persona che sente di aver subito un torto e gioisce ogni volta che questo torto viene in parte vendicato.

Ma questo non fa bene nè a lei, nè alla sua vita di coppia, nè al suo essere madre.
Come lei stessa ha notato ne va di mezzo il rapporto educativo con suo figlio (e il più piccolo?).

Avendo già maturato la consapevolezza della criticità di questa situazione, il passo successivo è rivolgersi ad uno psicologo che la aiuti a comprendere a fondo i suoi sentimenti e ad elaborarli.

Cordiali saluti.

Dr.ssa Paola Cattelan
psicologa psicoterapeuta
pg.cattelan@hotmail.it

[#3]
Utente
Utente
Grazie per le pronte risposte.
Si forse è proprio il vendicare il torto subito a farmi agire così, ovviamente io mi rendo conto a posteriori che il mio atteggiamento è sbagliato, ma sento di non riuscire a controllarmi.
Il secondo figlio è proprio piccolo ha 8 mesi, dopo la sua nascita la situazione è proprio degenerata. Il primo mese non riuscivo a gestire entrambi e lui è stato quasi sempre con mia madre. Ora la situazione è assolutamente migliorata rispetta a 8 mesi fa, ma non superata purtroppo. Il piccolo ancora non mostra un particolare affetto verso qualcuno, è troppo piccolo. Il problema credo che sorgerà quando anche lui sceglierà da chi andare in braccio, piangerà quando i nonni andranno via, ed io la vivrò come una scelta assoluta: ha scelto un altro a me!
[#4]
Dr.ssa Paola Cattelan Psicologo, Psicoterapeuta 536 10
Mi sembra che anche con il piccolino i problemi siano già sorti, tanto che lei ne ha affidato le cure a sua madre.

Non penso che si tratti soltanto del momento in cui <sceglierà da chi andare in braccio>, ma probabilmente anche la seconda gravidanza, all'interno della sua/vostra storia di concepimenti, ha suscitato e mosso dell'altro, di cui è difficile parlare in un consulto a distanza, ma di cui si vedono gli effetti nelle sue interazioni con i figli.

Le consiglio vivamente di consultare uno psicologo psicoterapeuta per fare chiarezza in questo intreccio di sentimenti e dinamiche interne e relazionali, per potersi rapportare in maniera più serena innanzitutto con i suoi figli che, anche se molto piccoli, sono in grado di percepire le tensioni e ostilità che la pervadono.

Cordiali saluti