Il mio forte, perdonatemi se sono stata imprecisa o confusa, spero che riuscirete
Gentili medici, ho bisogno di un aiuto in una situazione complessa, spero di riuscire a spiegarmi efficacemente, anche 2 parole sarebbero importanti per me.Vivo una situazione difficile- sono disoccupata, vivo con la mia famiglia che ha diversi problemi e, per motivi che è lungo spiegare, un grosso carico è sulle mie spalle a livello emotivo. Per me andava bene così, ho le spalle larghe e mi ritengo una persona forte e ho sempre contato su me stessa. ora, però, con il prolungarsi della situazione e, forse, con l'indebolirsi delle mie difese, le cose vanno peggio. Certi giorni le umiliazioni sono così grandi che diventano dolore, e il dolore diviene quasi un'oppressione fisica, al petto. So che è solo un'impressione, una trappola della mia mente, ma faccio sempre più fatica a liberarmene.
Adesso la parte peggiore: certe volte ho davvero paura, paura di perdere la lucidità mentale, paura di non essere più io. Non so come uscirne. Non voglio farmi male, non voglio morire: amo la vita, amo gli altri, amo me stessa. Ma non sopporto più il carico, è come un cancro che mi mangia dall'interno. Non so che fare, sono abituata a contare su di me e ora sembro non bastarmi più. Chiedere aiuto non è mai stato il mio forte, perdonatemi se sono stata imprecisa o confusa, spero che riuscirete a rispondermi, mi bastano anche solo due parole...
Adesso la parte peggiore: certe volte ho davvero paura, paura di perdere la lucidità mentale, paura di non essere più io. Non so come uscirne. Non voglio farmi male, non voglio morire: amo la vita, amo gli altri, amo me stessa. Ma non sopporto più il carico, è come un cancro che mi mangia dall'interno. Non so che fare, sono abituata a contare su di me e ora sembro non bastarmi più. Chiedere aiuto non è mai stato il mio forte, perdonatemi se sono stata imprecisa o confusa, spero che riuscirete a rispondermi, mi bastano anche solo due parole...
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Quando si ha bisogno d'aiuto, la mossa più intelligente consiste nel chiederlo, non nel tentare di fare da soli se si è già tentato senza riuscirci. Dovrebbe quindi fare questo piccolo passo.
Che cos'è che la trattiene, più una questione di vergogna o di scetticismo nelle cure?
Cordiali saluti
Che cos'è che la trattiene, più una questione di vergogna o di scetticismo nelle cure?
Cordiali saluti
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#2]
Gentile ragazza,
sembra che lei abbia a lungo cercato di gestire una situazione ad alto peso emotivo, anche se qui non da informazioni in merito.
E' comprensibile che lei arrivi ad un punto in cui sente che il carico emotivo, ma forse anche di responsabilità, sta superando le sue possibilità di reggerlo.
E' importante il fatto che lei abbia riconosciuto la situazione in cui si trova e che abbia tentato di chiedere un aiuto, se non altro qui.
"ora sembro non bastarmi più. Chiedere aiuto non è mai stato il mio forte"
Purtroppo da qui è difficile darle un aiuto concreto, sarebbe più opportuno che lei si rivolgesse ad uno specialista che potesse comprendere appieno la sua situazione e valutare se e che tipo di aiuto fornirle.
Se volesse esplicitare più precisamente le difficoltà in cui si trova in questo momento potremmo darle indicazioni più precise.
Cordiali saluti
sembra che lei abbia a lungo cercato di gestire una situazione ad alto peso emotivo, anche se qui non da informazioni in merito.
E' comprensibile che lei arrivi ad un punto in cui sente che il carico emotivo, ma forse anche di responsabilità, sta superando le sue possibilità di reggerlo.
E' importante il fatto che lei abbia riconosciuto la situazione in cui si trova e che abbia tentato di chiedere un aiuto, se non altro qui.
"ora sembro non bastarmi più. Chiedere aiuto non è mai stato il mio forte"
Purtroppo da qui è difficile darle un aiuto concreto, sarebbe più opportuno che lei si rivolgesse ad uno specialista che potesse comprendere appieno la sua situazione e valutare se e che tipo di aiuto fornirle.
Se volesse esplicitare più precisamente le difficoltà in cui si trova in questo momento potremmo darle indicazioni più precise.
Cordiali saluti
Dr.ssa Federica Meriggioli - Psicologa Psicoterapeuta
Via Roma 131, Spinea Ve
Tel. 3498534295 www.federicameriggioli.com
[#3]
Utente
Prima di tutto, grazie per la cortese e rapidissima risposta.
Riguardo alla sua domanda, direi nè l'uno nè l'altro. Credo che i medici possano essere molto d'aiuto quando si sta male, e non mi vergogno del mio dolore. Lo ritengo naturale e riterrei anormale non soffrire in queste circostanze. Credo che altri al posto mio sarebbero crollati.
Mi è difficile chiedere aiuto in generale, anche per banalità. Preferisco fare da sola, non perchè non mi fidi degli altri o abbia paura che mi venga chiesto qualcosa in cambio. Solo sono abituata così, conto molto su me stessa e finora era sempre andata bene. So che dovrei prendere atto della nuova situazione, ma se salto io, la mia famiglia crollerà su stessa perchè davvero io sono la valvola di sfogo, non posso dire che non ce la faccio..
Ogni volta mi sembra di toccare il fondo, poi sto un po' meglio e dico che posso tirare avanti un altro po'..
Riguardo alla sua domanda, direi nè l'uno nè l'altro. Credo che i medici possano essere molto d'aiuto quando si sta male, e non mi vergogno del mio dolore. Lo ritengo naturale e riterrei anormale non soffrire in queste circostanze. Credo che altri al posto mio sarebbero crollati.
Mi è difficile chiedere aiuto in generale, anche per banalità. Preferisco fare da sola, non perchè non mi fidi degli altri o abbia paura che mi venga chiesto qualcosa in cambio. Solo sono abituata così, conto molto su me stessa e finora era sempre andata bene. So che dovrei prendere atto della nuova situazione, ma se salto io, la mia famiglia crollerà su stessa perchè davvero io sono la valvola di sfogo, non posso dire che non ce la faccio..
Ogni volta mi sembra di toccare il fondo, poi sto un po' meglio e dico che posso tirare avanti un altro po'..
[#4]
Utente
Grazie dottoressa Meriggioli, ho risposto al suo collega prima di avere occasione di leggere la sua cortese risposta.
Mi sembra di capire che anche lei pensa che debba rivolgermi a qualcuno in grado di aiutarmi. E' una soluzione di cui ho un po' paura, come ho spiegato al suo collega. cercherò di pensarci, lo prometto.
Mi sembra di capire che anche lei pensa che debba rivolgermi a qualcuno in grado di aiutarmi. E' una soluzione di cui ho un po' paura, come ho spiegato al suo collega. cercherò di pensarci, lo prometto.
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Allora il suo problema potrebbe consistere proprio nella sua forza, che diventa rigidità: se crollo io crollano tutti, quindi devo essere incrollabile.
La patologia spesso è una caratteristica positiva che però viene esacerbata a tal punto da ribaltarsi su se stessa, diventando controproducente.
A maggior ragione dovrebbe cercare aiuto, prima di crollare davvero, perché se lascerà che ciò avvenga, recuperare potrebbe essere più difficile. Tutto ciò che è rigido rischia di spezzarsi, ciò che è flessibile si piega senza spezzarsi.
Dovrebbe forse imparare a diventare un po' più flessibile, per non rischiare di cedere e pregiudicare così proprio coloro che vuole proteggere.
Cordiali saluti
La patologia spesso è una caratteristica positiva che però viene esacerbata a tal punto da ribaltarsi su se stessa, diventando controproducente.
A maggior ragione dovrebbe cercare aiuto, prima di crollare davvero, perché se lascerà che ciò avvenga, recuperare potrebbe essere più difficile. Tutto ciò che è rigido rischia di spezzarsi, ciò che è flessibile si piega senza spezzarsi.
Dovrebbe forse imparare a diventare un po' più flessibile, per non rischiare di cedere e pregiudicare così proprio coloro che vuole proteggere.
Cordiali saluti
[#6]
Utente
Gentile dottor Santocito, ammetto che non avevo mai visto le cose in questa prospettiva. E anche che mi riconosco abbastanza, nel senso che difendere la mia famiglia è per me una priorità,e non sono certo malleabile sul punto. Per me è molto difficile accettarlo, ma proverò a farci i conti. Di nuovo grazie, davvero mi siete stati utili con poche parole.
[#7]
Gent.le sig.ra,
"ma se salto io, la mia famiglia crollerà su stessa perchè davvero io sono la valvola di sfogo, non posso dire che non ce la faccio.."
finora si è assunta il ruolo di" capro espiatorio" forse pensando che fosse il male minore, ma in questo modo ha contribuito a stabilizzare degli equilibri "malsani" non solo per lei, ma anche per i suoi familiari.
Iniziare a prendersi cura di sé ora non significa necessariamente abbandonarli a sé stessi, ma occuparsi di loro in un modo diverso, che tenga in considerazione i suoi bisogni, onde evitare il raggiungimento di un livello di saturazione che renderebbe la situazione più complicata.
"ma se salto io, la mia famiglia crollerà su stessa perchè davvero io sono la valvola di sfogo, non posso dire che non ce la faccio.."
finora si è assunta il ruolo di" capro espiatorio" forse pensando che fosse il male minore, ma in questo modo ha contribuito a stabilizzare degli equilibri "malsani" non solo per lei, ma anche per i suoi familiari.
Iniziare a prendersi cura di sé ora non significa necessariamente abbandonarli a sé stessi, ma occuparsi di loro in un modo diverso, che tenga in considerazione i suoi bisogni, onde evitare il raggiungimento di un livello di saturazione che renderebbe la situazione più complicata.
Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 1.7k visite dal 23/05/2011.
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