Pensiero fisso che anzichè appannarsi si rafforza col tempo
buongiorno dottori.
sono ancora io..vi scrivo per aggiornarvi sulla mia situazione e per avere,se possibile,ualche consiglio illuminante per superare ciò che mi sta accadendo.. innanzitutto vi informo che ho interrotto la terapia.Non è stata una decisione presa a cuor leggero,ho riflettuto almeno 2 mesi prima di comunicare alla mia terapeuta che non intendevo più andare avanti.Il percorso con lei non mi dava più nulla da troppo tempo,ogni seduta si riduceva a nulla di più che una chiaccherata con una persona disposta ad ascoltarmi,e non mi offriva nessuno stimolo per proseguire,inoltre,l'onere economico non mi era affatto indifferente,perciò ho tratto le mie conclusioni.Non credo che l'insuccesso della terapia sia dovuto all'incapacità della psicoterapeuta, piuttosto alla mia volontà di non voler lasciar andare il pensiero fisso del mio ex,l'unica cosa che ancora mi tiene legata a lui dato che non lo vedo,non lo sento e non so più nulla di lui da quasi 6 mesi.Si dice "lontano dagli occhi,lontano dal cuore", ma per me non funziona.Conoscendomi e ben sapendo che anche il solo sentir nominare il suo nome mi provaca uno stato di agitazione tale da star male per giorni,ho preferito far tabula RASA attorno a tutto ciò che anche lontanamente poteva farmelo tornare in mente,in particolare mi riferisco alla gente,non solo a tutte quelle amicizie che avevamo in comune ma anche a tutte le persone che lo conoscono..per evitare che in mia presenza,anche casualmente,esca il suo nome,ho scelto di dare un taglio netto a tutti questi rapporti,e così ora mi ritrovo a frequentare nuove persone che non sanno chi lui sia,con loro non corro così il rischio di venire a sapere qualcosa di lui e della sua vita attuale..qualsiasi cosa mi farebbe male,non solo sapere che ha una nuova compagna(spero vivamente di no) ma anche solo sapere che per es. ha prenotato una vacanza mi lacererebbe..perchè sarebbe per me la conferma che lui sta andando avanti con la sua vita mentre io sono ferma qui ad aspettarlo.E adesso veniamo al motivo principale x cui vi ho scritto:da una settimana a questa parte,mi è tornato fortissimo il pensiero di lui,cioè,io l'ho sempre avuto a mente, però in qsti ultimi giorni è esploso dentro di me un bisogno fortissimo di vederlo e sentirlo..l'ho sognato tutte le notti qsta settimana,e tra ieri e oggi ho avuto continua la tentazione irresistibile di andare a casa sua.L'unica cosa che mi ha trattenuto dal farlo è stato il pensiero che, probabilmente,avrei ricevuto la stessa risposta negativa di 5 mesi fa..sono infatti convinta che debba passare ancora del tempo perchè lui si renda conto di certe cose..questo è l'unico pensiero che riesce un po' a calmarmi:mi sn data un tempo, circa un anno e 1/2,dopodichè mi presenterò alla sua porta e tenterò di ristabilire un rapporto con lui, sperando che nel frattempo lui nn abbia trovato un altra persona.è da pazzi forse,ma io ho deciso che voglio solo lui nella mia vita,ho prov a dimenticarlo ma nn ci sn riuscita.
sono ancora io..vi scrivo per aggiornarvi sulla mia situazione e per avere,se possibile,ualche consiglio illuminante per superare ciò che mi sta accadendo.. innanzitutto vi informo che ho interrotto la terapia.Non è stata una decisione presa a cuor leggero,ho riflettuto almeno 2 mesi prima di comunicare alla mia terapeuta che non intendevo più andare avanti.Il percorso con lei non mi dava più nulla da troppo tempo,ogni seduta si riduceva a nulla di più che una chiaccherata con una persona disposta ad ascoltarmi,e non mi offriva nessuno stimolo per proseguire,inoltre,l'onere economico non mi era affatto indifferente,perciò ho tratto le mie conclusioni.Non credo che l'insuccesso della terapia sia dovuto all'incapacità della psicoterapeuta, piuttosto alla mia volontà di non voler lasciar andare il pensiero fisso del mio ex,l'unica cosa che ancora mi tiene legata a lui dato che non lo vedo,non lo sento e non so più nulla di lui da quasi 6 mesi.Si dice "lontano dagli occhi,lontano dal cuore", ma per me non funziona.Conoscendomi e ben sapendo che anche il solo sentir nominare il suo nome mi provaca uno stato di agitazione tale da star male per giorni,ho preferito far tabula RASA attorno a tutto ciò che anche lontanamente poteva farmelo tornare in mente,in particolare mi riferisco alla gente,non solo a tutte quelle amicizie che avevamo in comune ma anche a tutte le persone che lo conoscono..per evitare che in mia presenza,anche casualmente,esca il suo nome,ho scelto di dare un taglio netto a tutti questi rapporti,e così ora mi ritrovo a frequentare nuove persone che non sanno chi lui sia,con loro non corro così il rischio di venire a sapere qualcosa di lui e della sua vita attuale..qualsiasi cosa mi farebbe male,non solo sapere che ha una nuova compagna(spero vivamente di no) ma anche solo sapere che per es. ha prenotato una vacanza mi lacererebbe..perchè sarebbe per me la conferma che lui sta andando avanti con la sua vita mentre io sono ferma qui ad aspettarlo.E adesso veniamo al motivo principale x cui vi ho scritto:da una settimana a questa parte,mi è tornato fortissimo il pensiero di lui,cioè,io l'ho sempre avuto a mente, però in qsti ultimi giorni è esploso dentro di me un bisogno fortissimo di vederlo e sentirlo..l'ho sognato tutte le notti qsta settimana,e tra ieri e oggi ho avuto continua la tentazione irresistibile di andare a casa sua.L'unica cosa che mi ha trattenuto dal farlo è stato il pensiero che, probabilmente,avrei ricevuto la stessa risposta negativa di 5 mesi fa..sono infatti convinta che debba passare ancora del tempo perchè lui si renda conto di certe cose..questo è l'unico pensiero che riesce un po' a calmarmi:mi sn data un tempo, circa un anno e 1/2,dopodichè mi presenterò alla sua porta e tenterò di ristabilire un rapporto con lui, sperando che nel frattempo lui nn abbia trovato un altra persona.è da pazzi forse,ma io ho deciso che voglio solo lui nella mia vita,ho prov a dimenticarlo ma nn ci sn riuscita.
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Gent.le ragazza,
il modo migliore per "cristallizzare" i suoi sentimenti è imporsi di modificarli, non funziona così perché siamo esseri umani non macchine programmabili.
In questo momento lei si è focalizzata solo sula sofferenza e la speranza di tornare insieme a lui, "mollare la presa" vorrebbe dire darsi la possibilità di "ricominciare", ma pare che non sia quello che vuole, lei vuole soltanto concedere a lui il tempo di capire e nel frattempo è disposta a mettere la sua vita in stand by per un anno e mezzo, incurante delle ricadute che questa scelta potrebbe avere nella sua vita.
La psicoterapia per essere efficace dovrebbe rappresentare "un'esperienza emozionale correttiva" necessaria
perché lei sembra essersi "chiusa nella sua sofferenza", lasciarla andare la metterebbe in contatto con il senso di vuoto, l'unica cosa che forse la spaventa davvero.
il modo migliore per "cristallizzare" i suoi sentimenti è imporsi di modificarli, non funziona così perché siamo esseri umani non macchine programmabili.
In questo momento lei si è focalizzata solo sula sofferenza e la speranza di tornare insieme a lui, "mollare la presa" vorrebbe dire darsi la possibilità di "ricominciare", ma pare che non sia quello che vuole, lei vuole soltanto concedere a lui il tempo di capire e nel frattempo è disposta a mettere la sua vita in stand by per un anno e mezzo, incurante delle ricadute che questa scelta potrebbe avere nella sua vita.
La psicoterapia per essere efficace dovrebbe rappresentare "un'esperienza emozionale correttiva" necessaria
perché lei sembra essersi "chiusa nella sua sofferenza", lasciarla andare la metterebbe in contatto con il senso di vuoto, l'unica cosa che forse la spaventa davvero.
Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it
[#2]
Utente
Grazie dottoressa per avermi risposto.Ho letto più volte quello che mi ha scritto. E' paradossale, ma in realtà io sto già vivendo quotidianamente a contatto con un senso di vuoto..non ho amicizie,e quindi non mi concedo uscite o feste come i miei coetanei (del resto, ci ho provato ma non mi interessano più, nulla mi da più soddisfazione),lavoro tutta la settimana e nel tempo libero mi dedico al volontariato o vado a trovare qualche collega già sposata e con famiglia (tra l'altro,perennemente in crisi col marito).Mi creda,ho provato a guardarmi attorno ma non c'è nulla/nessuno che mi interessi o che mi susciti la minima emozione.è come se,facendo uno stupido paragone,finchè stavo col mio ex la mia vita fosse una croccante focaccia,ora invece è solo pane azzimo.Non mi importa nulla di coloro che mi dicono che non era la persona giusta,che troverò qualcun'altro,che mi merito molto di più.IO VOGLIO SOLO LUI.Non sn disposta a stare in stand-by solo un anno e mezzo,anche tutta la vita se necessario.Attraverserà anche lui momenti difficili,qndo verranno a mancare i suoi genitori,qndo andrà in crisi perchè si renderà conto che non è riuscito a formarsi una famiglia che desiderava o se riuscirà a sposarsi, quando magari scoprirà la moglie che lo tradisce e si renderà conto che il loro matrimonio è in crisi...io voglio esserci in quei momenti,ho scelto lui come compagno di vita e nessuno mi farà cambiare idea.Ci hanno provato in tanti a mettermi di fronte ai suoi limiti,visto come mi ha lasciato proprio nel momento del bisogno,ma IO HO SCELTO LUI.Non riesco a fare in maniera differente,ci ho provato ma ho fallito.Mi sento una mosca bianca perchè non ho mai sentito nessuno che si sia deciso a portare avanti una storia finita cm sto facendo io,conosco donne che sn intrappolate da anni in storie senza futuro ma almeno hanno qualche contatto con il loro oggetto d'amore,io non so più nulla di lui da quasi 6 mesi eppure è presente nella mia vita più che mai.Le è mai capitato,nella sua carriera,un caso come il mio? O ne ha mai sentito parlare da qualche collega? Non se ne esce, vero? La gente non mi crede quando affermo che so che tutto ciò mi durerà anche tutta la vita,ma nessuno mi conosce meglio di io stessa e so che sono assolutamente in grado di sacrificare la mia vita a G.
[#3]
Gent.le ragazza,
diventare adulti significa assumersi le responsabilità delle proprie scelte, io credo che c'è una parte di lei che ha paura e che vorrebbe avere la possibilità di realizzarsi, ma sta a lei decidere se mettere il "silenziatore" al suo bisogno di essere amata, oppure rimettersi in gioco, anche se questo significherà "sporcarsi le mani" nel guardare dentro di sé, e comprendere il significato della sua esperienza, il vittimismo può essere un alibi molto insidioso ma apparentemente legittimo.
diventare adulti significa assumersi le responsabilità delle proprie scelte, io credo che c'è una parte di lei che ha paura e che vorrebbe avere la possibilità di realizzarsi, ma sta a lei decidere se mettere il "silenziatore" al suo bisogno di essere amata, oppure rimettersi in gioco, anche se questo significherà "sporcarsi le mani" nel guardare dentro di sé, e comprendere il significato della sua esperienza, il vittimismo può essere un alibi molto insidioso ma apparentemente legittimo.
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>>> vi scrivo per [...] avere,se possibile,ualche consiglio illuminante per superare ciò che mi sta accadendo..
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>>> Non credo che l'insuccesso della terapia sia dovuto all'incapacità della psicoterapeuta, piuttosto alla mia volontà di non voler lasciar andare il pensiero fisso del mio ex
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Ho paura che il suo problema di base consista nel crearsi delle aspettative troppo elevate: nei suoi confronti, nei confronti di una storia finita, nei nostri stessi confronti.
Non esistono "consigli illuminanti" che possano avere effetto per email, ma anche se ce ne fossero, se lei stessa dichiara che "vuole lui e soltanto lui", dichiara che in pratica si sta creando da sola la trappola.
La psicoterapia non consiste però in "chiacchierate" e il successo nel suo caso dovrebbe comportare l'ammorbidirsi prima e lo spezzarsi poi di codesta convinzione rigida e limitante, che si è autocostruita. Dovrebbe decidere di tornare in terapia solo quando sarà disposta a disfarsene, altrimenti starà sprecando tempo e soldi.
Cordiali saluti
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>>> Non credo che l'insuccesso della terapia sia dovuto all'incapacità della psicoterapeuta, piuttosto alla mia volontà di non voler lasciar andare il pensiero fisso del mio ex
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Ho paura che il suo problema di base consista nel crearsi delle aspettative troppo elevate: nei suoi confronti, nei confronti di una storia finita, nei nostri stessi confronti.
Non esistono "consigli illuminanti" che possano avere effetto per email, ma anche se ce ne fossero, se lei stessa dichiara che "vuole lui e soltanto lui", dichiara che in pratica si sta creando da sola la trappola.
La psicoterapia non consiste però in "chiacchierate" e il successo nel suo caso dovrebbe comportare l'ammorbidirsi prima e lo spezzarsi poi di codesta convinzione rigida e limitante, che si è autocostruita. Dovrebbe decidere di tornare in terapia solo quando sarà disposta a disfarsene, altrimenti starà sprecando tempo e soldi.
Cordiali saluti
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#5]
Utente
Gentili dottori,
oggi è il mio compleanno ed è il più triste della mia vita.Sabato sera non ho resistito e, dopo mesi che evitato il quartiere come fosse Chernobyl, a mezzanotte ho imboccato la sua via. Volevo solo vedere se le luci erano accese o spente, se lui era in casa o meno..anche se a dire la verità mi aspettavo che fosse via con i suoi amici....e invece no. Da lì per me è stato insistintivo voler scoprire se era in casa da solo o in compagnia dei suoi amici (magari aveva fatto una cena..), cosìho scavalcato il cancelletto. sono scesa nei garage da dove di prende l'ascensore e sono salita al terzo piano dove abita lui. Sono rimasta immobile davanti alla sua porta senza ben sapere cosa fare...si sentiva solo la Tv..quindi era solo. la tentazione è stata più forte di tutto e delicatamente ho bussato...ho sentito dei passi avvicinarsi alla porta "chi è?" - "G., sono la B." ho risposto..lui dev'essere rimasto interdetto perchè ha aperto la porta con la catenella, mi ha guardato (probabilmente non credeva che potessi essere veramente io perchè non ci sentivamo/vedevamo da quasi 6 mesi)e ha cacciato un urlo soffocato di paura,che mi ha ferito tantissimo, come se fossi un mostro.immediatamente ha richiuso la porta, mi ha detto di andarmene, se mi rendeo conto che mi ero introdotta in casa sua, che non aveva nulla da dirmi ecc...gli ho detto dolcemente di ascoltare almeno quello che avevo da dirgli io,che aprisse la porta anche con la catenella, non mi importava ma che volevo guardarlo negli occhi mentre gli parlavo.lui nel frattempo ha telefonato al suo amico che era appena stato a cena lì,perchè tornasse, ha chiamato sua madre e ha chiamato i miei. in pochi minuti sono arrivati tutti. io volevo solo parlargli, se gliel'avessi chiesto per telefono manco mi avrebbe risposto.sono persino venuta a sapere che a gennaio, quando sono stata ricoverata 1 mese per l'asportazione di un tumore,mio padre l'ha chiamato e lui non gli ha nemmeno risposto, poi l'ha richiamato con un altro numero e quando finalmente è riuscito a contattarlo lui (G.) gli ha detto:avevo visto il numero ma non ho risposto perchè nulla da dire..mio padre allora gli ha solo detto "volevo informarti che B. ha avuto un intervento di 7 ore e che è andato tutto bene" e lui "Grazie per avermelo detto." e si sono salutati.
Mio padre non mi ha mai detto nulla di quest'episodio, forse perchè la risposta di lui è stata così fredda e disinteressata che dirmelo sarebbe stato aggiungere male al male. Quando stavamo insieme lui dimostrava una sensibilità tutt'altro che "maschile", ora col senno di poi mi rendo conto che la sensibilità era solo rivolta verso se' stesso, una "sensibilità egoistica".eppure resto allibilta per le reazioni che ha avuto, specie sabato. Voi che sicuramente capite più di me come funziona la psiche umana,sapete illuminarmi?
oggi è il mio compleanno ed è il più triste della mia vita.Sabato sera non ho resistito e, dopo mesi che evitato il quartiere come fosse Chernobyl, a mezzanotte ho imboccato la sua via. Volevo solo vedere se le luci erano accese o spente, se lui era in casa o meno..anche se a dire la verità mi aspettavo che fosse via con i suoi amici....e invece no. Da lì per me è stato insistintivo voler scoprire se era in casa da solo o in compagnia dei suoi amici (magari aveva fatto una cena..), cosìho scavalcato il cancelletto. sono scesa nei garage da dove di prende l'ascensore e sono salita al terzo piano dove abita lui. Sono rimasta immobile davanti alla sua porta senza ben sapere cosa fare...si sentiva solo la Tv..quindi era solo. la tentazione è stata più forte di tutto e delicatamente ho bussato...ho sentito dei passi avvicinarsi alla porta "chi è?" - "G., sono la B." ho risposto..lui dev'essere rimasto interdetto perchè ha aperto la porta con la catenella, mi ha guardato (probabilmente non credeva che potessi essere veramente io perchè non ci sentivamo/vedevamo da quasi 6 mesi)e ha cacciato un urlo soffocato di paura,che mi ha ferito tantissimo, come se fossi un mostro.immediatamente ha richiuso la porta, mi ha detto di andarmene, se mi rendeo conto che mi ero introdotta in casa sua, che non aveva nulla da dirmi ecc...gli ho detto dolcemente di ascoltare almeno quello che avevo da dirgli io,che aprisse la porta anche con la catenella, non mi importava ma che volevo guardarlo negli occhi mentre gli parlavo.lui nel frattempo ha telefonato al suo amico che era appena stato a cena lì,perchè tornasse, ha chiamato sua madre e ha chiamato i miei. in pochi minuti sono arrivati tutti. io volevo solo parlargli, se gliel'avessi chiesto per telefono manco mi avrebbe risposto.sono persino venuta a sapere che a gennaio, quando sono stata ricoverata 1 mese per l'asportazione di un tumore,mio padre l'ha chiamato e lui non gli ha nemmeno risposto, poi l'ha richiamato con un altro numero e quando finalmente è riuscito a contattarlo lui (G.) gli ha detto:avevo visto il numero ma non ho risposto perchè nulla da dire..mio padre allora gli ha solo detto "volevo informarti che B. ha avuto un intervento di 7 ore e che è andato tutto bene" e lui "Grazie per avermelo detto." e si sono salutati.
Mio padre non mi ha mai detto nulla di quest'episodio, forse perchè la risposta di lui è stata così fredda e disinteressata che dirmelo sarebbe stato aggiungere male al male. Quando stavamo insieme lui dimostrava una sensibilità tutt'altro che "maschile", ora col senno di poi mi rendo conto che la sensibilità era solo rivolta verso se' stesso, una "sensibilità egoistica".eppure resto allibilta per le reazioni che ha avuto, specie sabato. Voi che sicuramente capite più di me come funziona la psiche umana,sapete illuminarmi?
[#6]
Gent.le ragazza,
continuando così rischia solo di fare del male a sé stessa, sta alimentando un'ossessione che potrebbe penalizzare pesantemente le sue scelte future.
E' arrivato il momento di iniziare a prendersi cura di sé, non inseguendo un miraggio, ma rientrando in contatto con la realtà e chiedendo aiuto a chi è qualificato in tal senso, quindi uno psicologo-psicoterapeuta.
Su questo sito può fare una ricerca mirata dello speciali che esercita nella sua città
https://www.medicitalia.it/medici-specialisti-provincia/
continuando così rischia solo di fare del male a sé stessa, sta alimentando un'ossessione che potrebbe penalizzare pesantemente le sue scelte future.
E' arrivato il momento di iniziare a prendersi cura di sé, non inseguendo un miraggio, ma rientrando in contatto con la realtà e chiedendo aiuto a chi è qualificato in tal senso, quindi uno psicologo-psicoterapeuta.
Su questo sito può fare una ricerca mirata dello speciali che esercita nella sua città
https://www.medicitalia.it/medici-specialisti-provincia/
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Psicologo, Psicoterapeuta
Rivolgersi a degli psicologi online le permette da un lato quella leggerezza che scrivere queste lunghe richieste di consulto le conferisce temporaneamente e dall'altro la mette al riparo dal cambiamento, poichè nulla di realmente terapeutico può esser fatto da qui.
Il tremendo dolore di una relazione che finisce è senz'altro duro a calmarsi, la ferita si rimargina lentamente.
Dovrebbe pensare al dato di fatto per cui in questo momento non è in grado di chiudere la sua storia emotiva, ma nel frattempo dovrebbe comunque continuare a fare le sue esperienze.
Col tempo potrebbe anche accadere una seconda occasione, ma cercarla ostinatamente in questo stato emotivo rischia solamente di metterla di fronte ad ulteriori delusioni.
Il tremendo dolore di una relazione che finisce è senz'altro duro a calmarsi, la ferita si rimargina lentamente.
Dovrebbe pensare al dato di fatto per cui in questo momento non è in grado di chiudere la sua storia emotiva, ma nel frattempo dovrebbe comunque continuare a fare le sue esperienze.
Col tempo potrebbe anche accadere una seconda occasione, ma cercarla ostinatamente in questo stato emotivo rischia solamente di metterla di fronte ad ulteriori delusioni.
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 6.4k visite dal 22/05/2011.
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