Crisi di coppia....un figlio
Un grazie in anticipo a chi vorrà darmi un consiglio!
il fatto che il suo compagno sia divorziato ed abbia un figlio potrebbe giustificare le sue paure. Una separazione, soprattutto con un bambino, è un evento traumatico che ha bisogno di essere metabolizzato.
Non ci dice da quanto va avanti il vostro rapporto ma potrebbe anche darsi che, pur amandola moltissimo, il suo partner voglia davvero sentirsi sicuro della vostra relazione prima di pensare ad un altro figlio.
Quello che mi sentirei di consigliarle è di stargli accanto con amore rispettando i suoi tempi. Comprendo a pieno il suo desiderio di maternità ma se il suo compagno non si sente ancora pronto, qualsiasi forzatura sarebbe contro producente.
Cordialmente.
Dr.ssa Graziella Tornello
Psicologa - Psicoterapeuta individuale, di coppia, di famiglia.
www.psicoterapeutatornello.it
la genitorialità è una tappa complessa e difficile, ancor di più se il suo compagno la ha già sperimentata con modalità non serene e conflittuali.
L'istinto materno è impetante, biologico e, spesso non procastinabile nel tempo, quello paterno è correlato al ruolo sociale .
Credo che consigli non ce ne siano, forse solo quello di seguire il "tempo della sua coppia"
Un caro augurio
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
Io giustifico le sue paure, anche se posso solo provare ad immaginare quello che ha provato. Vorrei solo riuscire ad aiutarlo, vorrei dargli le sicurezze che cerca, soprattutto partendo dal presupposto che nessuno dei due ha mai messo in dubbio l'amore che ci lega, ed è proprio per questo che mi sento impotente! E' come se il mio amore non fosse sufficiente...sto male per me, ma sto male anche per lui, perchè sò che dentro ha una forte sofferenza e vorrei solo poterla alleviare!
Grazie
l'argomento "figli" è l'unico motivo di tensione fra voi, o c'è qualcos'altro che non va?
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
Lei potrà fare ben poco per Lui,il suo UOmo evidentemente può essere che è rimasto ancora legato a quella separzione li,il suo processo di crescità è fermo li,una psicoterapia va fatta,magari anche assieme,cosa che può solo giovare entrambi,non si metta nella testa che lo salverà e cose simili,stare accanto in certi casi aiuta molto di più,la storia di quanto dura un abbraccio; ci ha insegnato che i tempi sono diversi per ognuno di noi,nell'abbraccio si vede il contatto,nel contatto ognuno ha i suoi tempi,c'è chi si vuole sbrigare prima e chi invece vuole stare ancora li,quindi per concludere i tempi sono diversi!
un saluto
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Un raro esempio di sensibilità, come si dice in questi casi. Però... in coppia si è sempre in due, a combinare i guai...
Insistendo potrà solo peggiorare le cose. D'altra parte il tempo della donna, più limitato di quello dell'uomo, è ciò che la spinge a insistere.
>>> Vorrei solo riuscire ad aiutarlo, vorrei dargli le sicurezze che cerca, [...] perchè sò che dentro ha una forte sofferenza e vorrei solo poterla alleviare!
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Esca da questa trappola mentale, tanto diffusa quanto ingannevole: lei gli fa pressione perché vuole un figlio, la sensazione di volerlo aiutare è solo la razionalizzazione che si dà a posteriori. Non c'è nulla di male, però finché rimarrà dentro questo schema i suoi tentativi di farlo capitolare assumeranno una luce diversa e meno accettabile, agli occhi di lui.
Cordiali saluti
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
La ringrazio
Saluti
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No, anzi: la sensazione d'impotenza trapela facilmente e fa capire all'altro che si è già rinunciato.
Un atteggiamento probabilmente migliore sarebbe accettare completamente la situazione, e iniziare a godersi la vita in modo tale che a quel punto sarebbe lui a chiedersi: "Accidenti, e io cosa potrei fare per rendermi utile?"
Cordiali saluti
Grazie infinitamente per i suoi consigli e per il suo tempo.
Saluti
È solo quando *sentiamo* l'importanza di qualcosa che riusciamo ad attuarla, non quando la capiamo e basta.
Il lavoro dello psicologo consiste proprio nell'aiutare le persone a fare questo tipo di salto logico. Purtroppo non è quasi mai possibile da realizzare a distanza.
Se soffre oltre misura per la vostra situazione, dovrebbe contattare un collega di persona.
Cordiali saluti e molti auguri
ho letto ciò che ha scritto e credo che in una coppia si debba capire l'altro, sostenerlo ma non prendersi tutto il carico, anche questo è un "errore" solitamente femminile.
Il suo compagno ha una separazione alle spalle, un figlio, sicuramente un bel bagaglio da portarsi sulle spalle ma un giorno incontra lei che avrà il suo bagaglio e insieme formate una coppia, una nuova coppia che si trova a fare i conti con il bagaglio dell'altro.
Quando due persone si incontrano non partano da capo ma da dove si sono trovate e la voglia di riniziare si scontra con la paura. Si tratta di uno scontro che riguarda entrambi: il suo amore non può e non deve essere abbastanza per entrambi, il suo bagaglio non deve comprendere anche quello del suo compagno.
Dovete, ognuno da solo, capire che cosa volete, se pesa di più la voglia di rimettersi in gioco o la paura di andare di nuovo incontro ad un fallimento e, poi, come coppia decidere se accettare o meno i limiti dell'altro.
Talvolta l'out-out salva noi stessi e ci mette davanti alle nostre paure piuttosto che farci credere di poter risolvere quelle dell'altro.
La saluto
Dr.ssa Sara Breschi
Psicoterapeuta - Psicoanalista
Sito Web: www.sarabreschi.it
Dr.ssa Breschi grazie anche a lei per il suo intervento, ma non sono certa di aver compreso bene l'ultima parte.
circa un anno fa si pensava che fossi in attesa, quando poi abbiamo scoperto che non era così lui pianse per due giorni interi dalla delusione, però la cosa non era stata progammata. Nell'arco dell'anno alcune volte mi ha detto: "magari tu fossi incinta", ma non riesce a decidere di avere un figlio. Mi sembra come se volesse scaricarsi la coscenza nel caso si trovasse di fronte, in futuro, ad un'altra separazione...
Grazie
Lei non risolverà i suoi guai in questo sito,il fatto che siete arrivati a questo punto vuol dire che ognuno di voi a dei bisogni diversi,una coppia nasce per dei bisogni e poi questi man man cambiano,potete affrontare ciò in una terapia di coppia male non vi farà,pensa che il suo uomo acceterebbe ciò?
Saluti
sopportare significa non riconoscere alla sua sofferenza diritto di cittadinanza, considerarla qualcosa che non dovrebbe esserci invece di ascoltarla cercherà di "zittirla" e questo inevitabilmente non potrà che inquinare anche la sua relazione di coppia.
E' possibile che entrambi abbiate un'ambivalenza riguardo all'eventuale arrivo di un figlio e in questo senso anche un percorso di psicoterapia individuale può rappresentare una preziosa opportunità di crescita personale.
Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it
GRAZIE!!!
Chissà, magari glielo chiederò.
Un cordiale saluto!
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