Ansie e paure
salve,sono una ragazza di 25 anni laureata in giurisprudenza.ho un grosso problema:io sono figlia unica e i miei genitori mi hanno avuta dopo mille problemi ed ora hanno 65anni.il mio problemapiù grande è che ho il terrore di lasciarli soli,ho paura che possa succedergli qualcosa,ho paura che possono aver bisogno dime.io preferisco non uscire nemmeno il sabato con le amiche pur di stare con loro,di non deluderli,di non lasciarli soli.ho paura che se escono senza di me possa succedere un incidente o che si possano sentirmale.ed è anche per questo che dopo anni di sacrificio di studio non ho il coraggio di cercare lavoro perchè temo che possano aver bisogno di me. questre mie ansie e paure le avverto soprattutto verso miamadre con la quale ho un legame unico. non so come superare questo.sono ance fidanzata,ma il mio ragazzo è fuori per lavoro e io la vvivo come qualcosa che mi giova così posso stare a casacon imiei. vi chiedo aiuto,non so cosa fare perchè questo mio stato d'animo di continua apprensione verso i miei mi fa vivere malissimo. cosa posso fare?non ho la possibilità economica di andare a fare delle sedute.. cordiali sauti..
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Se questa difficoltà a tagliare il "cordone ombelicale" con la famiglia è così estrema, sarebbe necessario che si rivolgesse di persona a uno psicologo psicoterapeuta. Dandole suggerimenti da qui si rischierebbe di non aiutarla in modo adeguato o di sbagliare.
Si tratta più di una paura solo sua, oppure la preoccupazione nasce dal comportamento dei suoi genitori, che magari senza volere la fanno sentire in colpa quando si allontana?
Cordiali saluti
Si tratta più di una paura solo sua, oppure la preoccupazione nasce dal comportamento dei suoi genitori, che magari senza volere la fanno sentire in colpa quando si allontana?
Cordiali saluti
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#2]
Salve,
come il collega la invito a prendere in considerazione la possibilità di un percorso psicologico al fine di dare un senso e superare "questo mio stato d'animo di continua apprensione verso i miei genitori" che come riconosce "mi fa vivere malissimo".
In caso di difficoltà economiche, può rivolgersi al servizio pubblico (es. consultorio).
Saluti.
come il collega la invito a prendere in considerazione la possibilità di un percorso psicologico al fine di dare un senso e superare "questo mio stato d'animo di continua apprensione verso i miei genitori" che come riconosce "mi fa vivere malissimo".
In caso di difficoltà economiche, può rivolgersi al servizio pubblico (es. consultorio).
Saluti.
Dr.ssa Annalisa De Filippo
Psicologa Psicoterapeuta
www.centropianetapsicologia.com
www.psicologasestosangiovanni.com
[#3]
Gentile Utente,
iniziamo dalle difficoltà economiche: provi a leggere questo articolo dal titolo "Come spendere meno dallo Psicologo"
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/407-come-spendere-meno-dallo-psicologo.html
nel quale spero possa trovare indicazioni utili per non dover evitare di chiedere aiuto.
La prima cosa che farei, se fossi in Lei, è concentrarmi sulla comunicazione: probabilmente i Suoi genitori non sospettano tutta questa apprensione nei loro confronti, sarebbe quindi interessante sviscerare il tutto insieme a loro.
Per questo potrebbe servirle uno Psicologo, ovvero per aiutarla ad affrontare questo compito di tipo comunicativo.
In secondo luogo appare chiaro quanto Lei stessa si sia costruita una piccola ragnatela, nella quale si trova oggi intrappolata: il ragazzo che lavora lontano, Lei disoccupata, ecc., tutte cose che alimentano questo Suo senso di vulnerabilità.
Già, perchè è della Sual vulnerabilità che stiamo parlando, anche se la nasconde dietro la vulnerabilità dei Suoi genitori, che probabilmente sono più forti ed indipendenti di quanto Lei stessa immagini.
Per questo secondo aspetto, in attesa dello Psicologo, potrebbe parlarne con il Suo ragazzo, cercando di capire se anche lui percepisce le stesse cose in tema di fragilità emotiva.
Infine, molte persone reagiscono come Lei di fronte alle scelte importanti della vita: significa che la vita sta chiamando, ora forse bisogna risponderle.
Coraggio, non molli, mi raccomando.
iniziamo dalle difficoltà economiche: provi a leggere questo articolo dal titolo "Come spendere meno dallo Psicologo"
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/407-come-spendere-meno-dallo-psicologo.html
nel quale spero possa trovare indicazioni utili per non dover evitare di chiedere aiuto.
La prima cosa che farei, se fossi in Lei, è concentrarmi sulla comunicazione: probabilmente i Suoi genitori non sospettano tutta questa apprensione nei loro confronti, sarebbe quindi interessante sviscerare il tutto insieme a loro.
Per questo potrebbe servirle uno Psicologo, ovvero per aiutarla ad affrontare questo compito di tipo comunicativo.
In secondo luogo appare chiaro quanto Lei stessa si sia costruita una piccola ragnatela, nella quale si trova oggi intrappolata: il ragazzo che lavora lontano, Lei disoccupata, ecc., tutte cose che alimentano questo Suo senso di vulnerabilità.
Già, perchè è della Sual vulnerabilità che stiamo parlando, anche se la nasconde dietro la vulnerabilità dei Suoi genitori, che probabilmente sono più forti ed indipendenti di quanto Lei stessa immagini.
Per questo secondo aspetto, in attesa dello Psicologo, potrebbe parlarne con il Suo ragazzo, cercando di capire se anche lui percepisce le stesse cose in tema di fragilità emotiva.
Infine, molte persone reagiscono come Lei di fronte alle scelte importanti della vita: significa che la vita sta chiamando, ora forse bisogna risponderle.
Coraggio, non molli, mi raccomando.
Cordialmente
Daniel Bulla
dbulla@libero.it, Twitter _DanielBulla_
[#4]
Gent.le ragazza,
la sua difficoltà ad allontanarsi dai suoi genitori è fonte di notevoli condizionamenti per lei, ma sembra che finora abbia preferito penalizzare la sua vita pur di assicurarsi la possibilità di avere tutto sotto controllo, cosa ne pensa?
la sua difficoltà ad allontanarsi dai suoi genitori è fonte di notevoli condizionamenti per lei, ma sembra che finora abbia preferito penalizzare la sua vita pur di assicurarsi la possibilità di avere tutto sotto controllo, cosa ne pensa?
Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it
[#5]
Utente
ringrazio di cuore per le risposte che mi avete dato e soprattutto per aver avuto la gentilezza di rispondere..comincio per gradi...dunque io con i miei genitori ne ho parlato ma devo dire che lo stesso stato di apprensione lo hanno loro neimiei confronti.effettivamente il cordone ombelicale non è stato tagliato nemmeno da parte loro ed il tutto è dovuto a tutta una serie di malattie che hanno colpito sia mamma che papà. siamo trepersone in una. ed effettivamente è vero anche che ho sacrificato e preferisco sacrificare lamia vita privata per avere tutto sotto controllo.
per quanto riguarda gli aiuti presso un consultorio è molto complicato perchè vivo in un paesino e qui ci conosciamo tutti e le persone che vi lavorano non rispettano troppo spesso il dovere di segretezza e i miei avendo una mentalità un po' all'antica nemmeno accetterebbero di venire con mepresso uno studio di uno psicologo.
il mio problemapiù grande è che io ho il terrore di lasciare i miei da soli anche magari solo per una serata e anche se lo faccio mi assalgono i sensi di colpa.
io comunque ringrazio ancora tutti voi medici perchè siete delle persone veramente squisite!
per quanto riguarda gli aiuti presso un consultorio è molto complicato perchè vivo in un paesino e qui ci conosciamo tutti e le persone che vi lavorano non rispettano troppo spesso il dovere di segretezza e i miei avendo una mentalità un po' all'antica nemmeno accetterebbero di venire con mepresso uno studio di uno psicologo.
il mio problemapiù grande è che io ho il terrore di lasciare i miei da soli anche magari solo per una serata e anche se lo faccio mi assalgono i sensi di colpa.
io comunque ringrazio ancora tutti voi medici perchè siete delle persone veramente squisite!
[#6]
>>> siamo trepersone in una
>>>
Questo già dice tutto. La difficoltà a trovare aiuto specialistico è comprensibile, d'altra parte per risolvere in maniera ottimale e possibilmente veloce situazioni d'invischiamento familiare come la vostra, tale aiuto sarebbe importante. Un terapeuta esperto in terapia della famiglia, ad esempio a indirizzo sistemico-relazionale o strategico, sarebbe adeguato.
Ma se ciò non fosse fattibile può sempre iniziare lei da sola. Già stando meglio lei sarebbe in grado di essere più d'aiuto anche ai suoi genitori.
Cordiali saluti
>>>
Questo già dice tutto. La difficoltà a trovare aiuto specialistico è comprensibile, d'altra parte per risolvere in maniera ottimale e possibilmente veloce situazioni d'invischiamento familiare come la vostra, tale aiuto sarebbe importante. Un terapeuta esperto in terapia della famiglia, ad esempio a indirizzo sistemico-relazionale o strategico, sarebbe adeguato.
Ma se ciò non fosse fattibile può sempre iniziare lei da sola. Già stando meglio lei sarebbe in grado di essere più d'aiuto anche ai suoi genitori.
Cordiali saluti
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Gent.le ragazza,
per quanto riguarda il Consultorio provi ad informarsi presso la sede di un comune limitrofo potrebbe essere una possibilità da prendere in considerazione.
Nel frattempo le suggerisco la lettura del libro dal titolo "L'amore possibile" di Guy Corneau, non solo come spunto di riflessione ma come opportunità di scoprire le caratteristiche del suo stile di attaccamento che tuttora sono fonte di notevole sofferenza.
per quanto riguarda il Consultorio provi ad informarsi presso la sede di un comune limitrofo potrebbe essere una possibilità da prendere in considerazione.
Nel frattempo le suggerisco la lettura del libro dal titolo "L'amore possibile" di Guy Corneau, non solo come spunto di riflessione ma come opportunità di scoprire le caratteristiche del suo stile di attaccamento che tuttora sono fonte di notevole sofferenza.
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 2k visite dal 19/05/2011.
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