Ansia attacchi di panico e fobia

buongiorno, mia madre 85 anni soffre di sindrome ansioso-depressiva ad espressività fobica ipocondriaca,vorrei sapere come mi devo comportare nei suoi confrnti perchè se dico ke sta male lei sta più male se dico che non ha niente dice che non le credo.E' gia in cura da 5 anni con un neurologo ha provato vari medicinali per l'ansia e depressione è stata bene 1 anno e mezzo con 7 gocce di EN e 5 di levopraid 3 volte al giorno poi niente abbiamo aumentato l'EN a 15 adesso sta prendendo tranquirin 5 gocce rivotril 5 gocce serenase 3 gocce, valtrax 1 al giorno mirtazapina 1 prima di andare a dormire grazie
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
Gentile signora,

la domanda sui farmaci deve essere postata in Psichiatria e le consiglio di rivolgersi ad uno psichiatra, più che ad un neurologo, perchè i disturbi di sua madre attengono maggiormente all'ambito di intervento della Psichiatria.

Se non ha miglioramenti nonostante sia in cura da tempo può infatti considerare l'idea di farla seguire da un altro medico e di chiedere se non sia meglio modificare una terapia che non sta dando gli effetti sperati.

Riguardo al comportamento che può essere meglio tenere nei confronti di sua madre non conoscendovi di persona è difficile consigliarle qualcosa, se non di cercare di mantenere una posizione intermedia fra sminuire e drammatizzare.
E' anche importante che mantenga una linea coerente nel rapportarsi con lei, e che non oscilli fra atteggiamenti differenti che possono disorientarla.

Le faccio tanti auguri,

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

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Dr.ssa Paola Cattelan Psicologo, Psicoterapeuta 536 10
Gent. Utente,
capisco la sua difficoltà nel non sapere come comportarsi con sua madre.
Posso dirle che non esistono risposte precostituite e che bisognerebbe conoscere un po' più a fondo la storia.

Dice che sua madre è in cura da un neurologo che la segue nella terapia farmacologica. E' (o è stata) seguita anche in psicoterapia?

Ritengo che sarebbe più utile che lei rivolgesse i suoi dubbi a chi segue sua madre negli aspetti psicologici, in modo da poter avere suggerimenti e un confronto appropriato.

Dr.ssa Paola Cattelan
psicologa psicoterapeuta
pg.cattelan@hotmail.it

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Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220
(..)se dico ke sta male lei sta più male se dico che non ha niente dice che non le credo (..)
gentile utente da quello che dice sembra che vi sia anche una certa implicazione relazionale in cui vi è la necessità di far comprendere il proprio malessere e dall'altro una ricerca di conforto. tuttavia in questa cosa c'è il rischio, da parte di sua madre, di cadere in certe contraddizioni. In questo caso, oltre ai farmaci, un aiuto psicologico, magari a livello dell'intero sistema famigliare potrebbe essere di aiuto.
saluti

Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks

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Dr. Luigi Gileno Psicologo, Psicoterapeuta 211 2
gentile utente, credo sia il caso di far fare una valutazione psichiatrica alla signora, forse potrebbe esserle più utile.
tenga conto che le difficoltà che vive la persona e l'età influenzano i comportamenti e le reazioni.
l'unico consiglio che mi sento di darle, tenendo conto che non ho altre conoscenze, dirette o indirette, delle poche righe che ha scritto, è quello di avere un atteggiamento empatico, di comprensione, nei confronti della signora.
i miei migliori auguri.

Dr. Luigi Gileno

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Attivo dal 2011 al 2015
Ex utente
ringrazio tutti i dottori farò buon uso dei consigli
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Attivo dal 2011 al 2015
Ex utente
come mi avete consigliato ho fatto visitare mia madre da un psichiatra e il dottore ha detto che le persone di quell'età devono essere seguite da un neurologo e che le medicine che prende sono buone insomma non mi è stato di aiuto. ho letto che che c'è il TRAINIG AUTOGENO il dottore ha detto che non serve, voi cosa ne pensate lo posso far fare a mia madre? vi rigrazio
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicoterapeuta, Psicologo 4.9k 87
Gent.le sig.ra,
questo tipo di valutazioni è preferibile siano fatte dallo specialista che segue sua madre che conosce le sue condizioni e può darle un parere più accurato.
Per quanto riguarda lei non escluderei un colloquio con uno Psicologo anche presso il Consultorio familiare asl per verificare se ci sono aspetti nella comunicazione e nella relazione con sua madre che possono essere rivisti al fine di promuovere il benessere di entrambe.

Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it

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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
Le consiglierei anch'io di farla seguire da uno psicologo, cosa che sarebbe utile anche solo a fornirle un supporto, se non ad impostare una vera e propria psicoterapia.

Il Training Autogeno non ha controindicazioni legate all'età, ma potrebbe essere decisamente insufficiente, se la sua domanda sottointende il pensiero che possa essere in qualche modo risolutivo.

In ogni caso anche per provare a farle utilizzare una tecnica di autodistensione come il TA dovreste rivolgervi ad uno psicologo che la impieghi, e lui valuterebbe la situazione e vi direbbe se il TA può servire e/o quale tipo di intervento può essere d'aiuto a sua mamma.
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Attivo dal 2011 al 2015
Ex utente
grazie a tutti
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
Grazie a lei per averci scritto, se vuole ci faccia sapere se ci sono novità.
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Attivo dal 2011 al 2015
Ex utente
salve mi rifaccio viva, sempre parlando di mia madre la situazione è sempre più insosenibile tanto ke se prima stava male quando doveva rimanere sola anche per minuti ora le crisi le vengono tutti i giorni anche se è in compagnia. 27 giorni fà ha iniziato una nuova cura sempre prescritta dal neurologo che l'ha in cura da 4 anni la cura consiste in Limbitryl 12,5/5mguna capsula la mattina e una il pomeriggio seroquel 25 la mattina per i primi 10 giorni metà poi intera mirtazapina una la sera e valtrx e 15 gocce di en al bisogno.Dopo 10 giorni che prendeva seroquel intera non c'era nessun miglioramento anzi; mi sono sentita col neurologo e l'ha passata a 2 e valtrax e en gli prende tutti i giorni,praticamente prende la mattina oltre quella della pressione una di limbityl una di seroquel e tutta la mattina sta a letto perchè si sente male verso le 18 una di limbitryl dopo mezz'ora una di seroquel alle 20,30 incomincia a stare di nuovo male e prende il valtrax si riprende dopo un'ora e ricade di nuovo vero le 23 e gli devo dare le gocce di en più la mirtazapina perchè la crisi è più forte ma non vediamo un minimo di miglioramento.Possibile che a questa
persona non gli fà effetto nessuna medicina?Io con i miei fratelli non sappiamo più che fare, ho letto di un farmaco che sembra buono "ENTACT" cosa ne pensate? può essere adatto per mia madre? scusate per essere stata lunga e grazie a tutti
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicoterapeuta, Psicologo 4.9k 87
Gent.le ragazza,
per la terapia farmacologica è necessario far riferimento allo specialista che l'ha prescritta, lo psicologo non è competente in merito dato che non è un medico.
[#13]
Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
Per quanto riguarda i farmaci può postare una richiesta in Psichiatria, mentre vorrei sapere se avete considerato o meno l'idea di far vedere la signora da uno psicologo.

Non vorrei che essendo anziana non venisse seguita come una qualunque altro paziente di età più giovane (cosa che a volte purtroppo accade) e non capisco perchè le sia stato detto che deve essere seguita da un neurologo e non da uno psichiatra.
Può chiedere anche questo in Psichiatria, e sentire se concordano o meno con il neurologo di sua madre.
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Attivo dal 2011 al 2015
Ex utente
sì infatti quando chiedo ai miei fratelli e anche al neurologo che la sta seguendo se è bene farla vedere da un psichiatra o da uno psicologo tutti mi danno la stessa risposta:"e anziana lo psichiatra e lo psicologo sono peri più giovani. e io non sò che fare
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
Lei non li ascolti e la porti da uno psicologo: se sua madre è lucida, in grado di esprimersi compresibilmente e di capire quello che le viene detto non vedo perchè mai non dovrebbe essere seguita come chiunque altro.

Fra l'altro ci sono psicologi che si occupano anche specificamente di psicogeriatria, a testimonianza del fatto che se le funzioni cognitive non sono così compromesse da rendere impossibile la comunicazione l'intervento psicologico è possibile e utile.

Se non ho capito male è principalmente lei ad occuparsene, giusto?
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicoterapeuta, Psicologo 4.9k 87
Gent.le sig.ra,
se la terapia farmacologica si rivela inadeguata va riferito allo specialista che l'ha prescritta, con il quale dovrebbe esserci un rapporto di fiducia, ho l'impressione che si siano avvicendati di volta in volta vari specialisti e questo abbia creato disorientamento in sua madre e in lei.
Un colloquio con uno psicologo-psicoterapeuta esperto in
psicologia delle terza età può rappresentare un aiuto nelle ridefinizione delle modalità relazionali che caratterizzano il rapporto tra sua madre e i familiari.
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