Omofobia
[#1]
Inizi lei, a dirci cosa sente e pensa.
Cordiali saluti
Cordiali saluti
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#2]
Psicologo, Psicoterapeuta
Gent.mo,
cosa le fa pensare di essere omofobo?
io non ho elementi per dirlo, perchè non la conosco, non so cosa pensa, cosa prova..
Il sapere di essere omofobo a che le serve nella sua vita? La fa star bene, star male???..
Questa è la riflessione a cui la invito.
Buona ricerca..
cosa le fa pensare di essere omofobo?
io non ho elementi per dirlo, perchè non la conosco, non so cosa pensa, cosa prova..
Il sapere di essere omofobo a che le serve nella sua vita? La fa star bene, star male???..
Questa è la riflessione a cui la invito.
Buona ricerca..
[#3]
L'omofobia non è una vera e propria fobia come può esserlo la fobia ad es. degli insetti o degli ascensori, che provoca intensa angoscia e panico al contatto con l'oggetto temuto e anche solo al suo pensiero.
Si tratta di un atteggiamento più che di una patologia, per quanto, esattamente come alcuni disturbi psicologici, sia qualcosa che nasce dall'esperienza di sè e del mondo che una persona ha potuto avere.
A volte ad es. l'atteggiamento avverso nei confronti degli omosessuali si manifesta in persone che temono fortemente di poter essere gay, e che solo di rado sono consapevoli di questa paura e della propria omosessualità latente, spesso alla base del disprezzo cosciente dei gay.
Essere omofobi e disprezzare gli omosessuali serve a prenderne le distanze per non poter essere in alcun modo associati a loro da parte di altre persone e per rassicurare sè stessi, secondo il ragionamento per cui non si può essere ciò che si disprezza.
E' il suo caso?
Si tratta di un atteggiamento più che di una patologia, per quanto, esattamente come alcuni disturbi psicologici, sia qualcosa che nasce dall'esperienza di sè e del mondo che una persona ha potuto avere.
A volte ad es. l'atteggiamento avverso nei confronti degli omosessuali si manifesta in persone che temono fortemente di poter essere gay, e che solo di rado sono consapevoli di questa paura e della propria omosessualità latente, spesso alla base del disprezzo cosciente dei gay.
Essere omofobi e disprezzare gli omosessuali serve a prenderne le distanze per non poter essere in alcun modo associati a loro da parte di altre persone e per rassicurare sè stessi, secondo il ragionamento per cui non si può essere ciò che si disprezza.
E' il suo caso?
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
[#4]
Ex utente
gentilissimi dottori..vi rongrazio per le celeri risposte...il mio caso non è esattamente questo...io sono credente..almeno lo sono stato..è in base alla bibbia credo che l'omosessualità sia peccato..almeno n base a cio ke ho capito della bibbia...ora al dila se sia vera o falsa la bibbia ...mi ritrovo con questa convinzione e non so se sia sbagliato...io credo che essere omosessuali implichi comunque una certa dose di volontà o assecondazione a tali diciamo sentimenti...e crdedo che cio sia sbagliato ma non so se come tutti dicono sia io ad essere chiuso mentalmente ed è sano credere che va bene essere omosessuali...o se ''mi è ledcito'' ed è sano pensarla cosi...
[#5]
Il tema dell'omosessualità desta tante preoccupazioni perché è la sessualità a essere oggetto d'attenzione da parte della società, della religione e della morale. Nessuno ad esempio si preoccupa che qualcuno nasca con gli occhi azzurri o marroni.
L'omosessualità è prodotta da fattori di vario genere, fra cui sembra molto forte l'eredità genetica. Alcune rare volte può succedere che si tratti di una specie di "vizio", alimentato dalla ripetizione, ma per la maggior parte delle volte la persona omosessuale non ha scelta. Così come non ne ha la persona eterosessuale.
Oltretutto c'è differenza fra orientamento sessuale, identità sessuale, transessualismo ecc.
Perciò la invito a non fare di tutte le erbe un fascio e a considerare che si tratta di un problema complesso, con molte sfaccettature, non riconducibile a una questione bianco-nero.
Cordiali saluti
L'omosessualità è prodotta da fattori di vario genere, fra cui sembra molto forte l'eredità genetica. Alcune rare volte può succedere che si tratti di una specie di "vizio", alimentato dalla ripetizione, ma per la maggior parte delle volte la persona omosessuale non ha scelta. Così come non ne ha la persona eterosessuale.
Oltretutto c'è differenza fra orientamento sessuale, identità sessuale, transessualismo ecc.
Perciò la invito a non fare di tutte le erbe un fascio e a considerare che si tratta di un problema complesso, con molte sfaccettature, non riconducibile a una questione bianco-nero.
Cordiali saluti
[#6]
Per essere precisi, secondo il catechismo non è peccato essere omosessuali MA praticare atti omosessuali (esattamente come lo è praticare rapporti anali all'interno di una copppia eterosessuale).
La Chiesa non "incolpa" i gay di essere tali, ma raccomanda semplicemente che non mettano in pratica i propri desideri.
Ad ogni modo noi non possiamo darle una risposta dal punto di vista morale, ma solo da quello psicologico.
Di sicuro però la morale cattolica non invita a discriminare gli omosessuali, nè tantomeno a disprezzarli e ad essere omofobi, ma eventualmente a coltivare la virtù della Carità nei confronti loro come di tutte le altre persone.
La Chiesa non "incolpa" i gay di essere tali, ma raccomanda semplicemente che non mettano in pratica i propri desideri.
Ad ogni modo noi non possiamo darle una risposta dal punto di vista morale, ma solo da quello psicologico.
Di sicuro però la morale cattolica non invita a discriminare gli omosessuali, nè tantomeno a disprezzarli e ad essere omofobi, ma eventualmente a coltivare la virtù della Carità nei confronti loro come di tutte le altre persone.
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 3k visite dal 19/05/2011.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Approfondimento su Ansia
Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.