Rapporti di coppia
Buonasera,ho 45 anni e sto con un uomo più giovane di me da tre anni e mezzo.
Il ns lo definirei un bel rapporto, non privo di difficoltà considerato che lui per motivi di lavoro dopo 6 mesi che stavamo insieme si è trasferito a 500 km di distanza, e malgrado la mia iniziale sfiducia nel portare avanti una relazione del genere, devo dire che si era creato un rapporto forte e stabile.
Il progetto era che appena possibile lo avrei raggiunto, anche se questo voleva dire stravolgere totalmente la mia vita.
Ci vediamo con cadenza all'incirca mensile, e spesso nel corso di questi anni abbiamo organizzato viaggi e vacanze insieme.
Il nostro è sempre stato un rapporto vivace anche dal punto di vista intimo c'è sempre stata molta complicità e diciamo che quando ci vedevamo recuperavamo il tempo perso.
Purtroppo da un po' di mesi non è più così.
Premetto che circa un anno e mezzo fa c'è stato qualcosa che ha scosso e messo in discussione il ns rapporto, un figlio in arrivo...una cosa inaspettata per entrambi.
In precedenza avevamo affrontato l'argomento perchè io ci tenevo ad avere un figlio da lui e siccome nell'intimità lui per primo mi aveva detto di volerlo da me, a un certo punto della storia glielo avevo chiesto apertamente considerando che l'orologio biologico non mi lasciava più molto tempo, ma lui mi disse che non si sentiva pronto e dopo varie discussioni avevo abbandonato l'idea.
Ma poi è successo l'inaspettato...e lui si era opposto alla nascita di questo figlio e io invece all'aborto.
In quel periodo non lo riconoscevo più,era distante assente,io avevo affermato con forza la mia posizione al punto che gli avevo detto che ero disposto a crescere questo figlio anche senza di lui,solo allora ha tentato di tornare su suoi passi e prendersi in qualche modo le sue responsabilità.
Ma è stato tutto inutile perchè poi io ho perso il bimbo spontaneamente dopo poche settimane.
Dopo tutta questa sofferenza da parte di entrambi siamo cmq restati insieme,e abbiamo cercato di ricostruire il ns rapporto, anche se in varie occasioni io non ho mancato di manifestargli il mio desiderio incompiuto di avere un figlio con lui (io ne ho già due,)al punto che gli avevo dato un ultimatum per darmi una riposta definitiva,che ovviamente non arrivava mai perchè si sentiva forzato,lo so ho sbagliato!
Cmq quando ho capito che per lui era una responsabilità troppo grande che assolutamennte non voleva affrontare, sono tornata sui miei passi...e ho definitivamente deciso di abbandonare l'idea.
Il rapporto fra di noi ha continuato ad essere lo stesso di sempre (e pensavo quindi che entrambi eravamo riusciti a buttarci tutto alle spalle)tranne che per quanto riguarda la sfera intima. I rapporti hanno incominciato ad appiattirsi e a diradarsi un pò,ed ora invece lui ha una completa mancanza di desiderio.
Lui dice che questo gli capita anche quando non è con me, che non ha pensieri ne istinti,ed io ci credo, anche se è strano x un uomo di 34 anni.
Che ne pensate?
Il ns lo definirei un bel rapporto, non privo di difficoltà considerato che lui per motivi di lavoro dopo 6 mesi che stavamo insieme si è trasferito a 500 km di distanza, e malgrado la mia iniziale sfiducia nel portare avanti una relazione del genere, devo dire che si era creato un rapporto forte e stabile.
Il progetto era che appena possibile lo avrei raggiunto, anche se questo voleva dire stravolgere totalmente la mia vita.
Ci vediamo con cadenza all'incirca mensile, e spesso nel corso di questi anni abbiamo organizzato viaggi e vacanze insieme.
Il nostro è sempre stato un rapporto vivace anche dal punto di vista intimo c'è sempre stata molta complicità e diciamo che quando ci vedevamo recuperavamo il tempo perso.
Purtroppo da un po' di mesi non è più così.
Premetto che circa un anno e mezzo fa c'è stato qualcosa che ha scosso e messo in discussione il ns rapporto, un figlio in arrivo...una cosa inaspettata per entrambi.
In precedenza avevamo affrontato l'argomento perchè io ci tenevo ad avere un figlio da lui e siccome nell'intimità lui per primo mi aveva detto di volerlo da me, a un certo punto della storia glielo avevo chiesto apertamente considerando che l'orologio biologico non mi lasciava più molto tempo, ma lui mi disse che non si sentiva pronto e dopo varie discussioni avevo abbandonato l'idea.
Ma poi è successo l'inaspettato...e lui si era opposto alla nascita di questo figlio e io invece all'aborto.
In quel periodo non lo riconoscevo più,era distante assente,io avevo affermato con forza la mia posizione al punto che gli avevo detto che ero disposto a crescere questo figlio anche senza di lui,solo allora ha tentato di tornare su suoi passi e prendersi in qualche modo le sue responsabilità.
Ma è stato tutto inutile perchè poi io ho perso il bimbo spontaneamente dopo poche settimane.
Dopo tutta questa sofferenza da parte di entrambi siamo cmq restati insieme,e abbiamo cercato di ricostruire il ns rapporto, anche se in varie occasioni io non ho mancato di manifestargli il mio desiderio incompiuto di avere un figlio con lui (io ne ho già due,)al punto che gli avevo dato un ultimatum per darmi una riposta definitiva,che ovviamente non arrivava mai perchè si sentiva forzato,lo so ho sbagliato!
Cmq quando ho capito che per lui era una responsabilità troppo grande che assolutamennte non voleva affrontare, sono tornata sui miei passi...e ho definitivamente deciso di abbandonare l'idea.
Il rapporto fra di noi ha continuato ad essere lo stesso di sempre (e pensavo quindi che entrambi eravamo riusciti a buttarci tutto alle spalle)tranne che per quanto riguarda la sfera intima. I rapporti hanno incominciato ad appiattirsi e a diradarsi un pò,ed ora invece lui ha una completa mancanza di desiderio.
Lui dice che questo gli capita anche quando non è con me, che non ha pensieri ne istinti,ed io ci credo, anche se è strano x un uomo di 34 anni.
Che ne pensate?
[#1]
Gentile signora,
da qui mancano gli elementi per valutare correttamente la questione.
In ogni caso la mancanza di desiderio sessuale che lei denuncia da parte del suo partner può essere attribuita a fattori diversi, di tipo organico o psicologico.
Se mediante visita andrologica vengono esclusi fattori organici, occorre prendere in considerazione gli altri.
Spesso le problematiche riguardanti la sfera sessuale in una coppia, sono lo specchio di difficoltà ad un altro livello.
Nel caso specifico, i contrasti e le differenze di vedute rispetto al diventare genitori, la gravidanza che purtroppo si è interrotta, la distanza fisica tra di voi come anche altri fattori di stress personale, sono tutti elementi che potrebbero avere un peso nel determinarsi della situazione.
Attraverso il mezzo virtuale non è possibile andare al di là di piccole riflessioni e ipotesi magari fallibili, ma potrebbe essere che ciò che vi sembra buttato alle spalle in realtà non lo sia del tutto e che dietro un’apparente accordo ci possano essere questioni non affrontate adeguatamente.
Provi a riaprire l’argomento con il suo partner e magari rivolgetevi ad uno specialista direttamente se desiderate essere aiutati.
Molti auguri
da qui mancano gli elementi per valutare correttamente la questione.
In ogni caso la mancanza di desiderio sessuale che lei denuncia da parte del suo partner può essere attribuita a fattori diversi, di tipo organico o psicologico.
Se mediante visita andrologica vengono esclusi fattori organici, occorre prendere in considerazione gli altri.
Spesso le problematiche riguardanti la sfera sessuale in una coppia, sono lo specchio di difficoltà ad un altro livello.
Nel caso specifico, i contrasti e le differenze di vedute rispetto al diventare genitori, la gravidanza che purtroppo si è interrotta, la distanza fisica tra di voi come anche altri fattori di stress personale, sono tutti elementi che potrebbero avere un peso nel determinarsi della situazione.
Attraverso il mezzo virtuale non è possibile andare al di là di piccole riflessioni e ipotesi magari fallibili, ma potrebbe essere che ciò che vi sembra buttato alle spalle in realtà non lo sia del tutto e che dietro un’apparente accordo ci possano essere questioni non affrontate adeguatamente.
Provi a riaprire l’argomento con il suo partner e magari rivolgetevi ad uno specialista direttamente se desiderate essere aiutati.
Molti auguri
Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it
[#2]
Gentile signora,
forse il passaggio dalla fantasia alla realtà, con un'inaspettata gravidanza, ha spaventato il suo compagno che si è trovato di fronte alla concretizzazione di ciò che in precedenza indicava come proprio desiderio.
Pensare concretamente che nel giro di qualche mese avrebbe potuto diventare davvero padre gli ha forse fatto valutare da un'ottica differente la situazione, e può essersi reso conto non essere pronto per questo passo.
Può però anche essersi reso conto che non sarebbe disposto a "fare sul serio" con lei, e di questo dovreste parlare se non l'avete già fatto.
Tutto sommato, vacanze a parte, la vostra è una relazione a distanza che permette di vivere momenti sereni nel momento in cui vi incontrate e di evitare tutto ciò che di noioso e sgradevole può esservi nella quotidianità di una convivenza.
Forse nel momento in cui lei stesse davvero per trasferirsi dove si è trasferito lui si presenterebbero altri problemi: questo progetto è ancora valido?
Se viveste assieme o comunque vicini le consiglierei sentitamente di richiedere un consulto di coppia con uno psicologo, ma data la distanza che vi separa questo è difficilmente realizzabile.
Potreste però affrontare l'argomento del vostro futuro assieme in maniera maggiormente approfondita e con molta sincerità, per capire che cosa non funziona fra di voi e cosa potete fare per migliorare il rapporto di coppia.
forse il passaggio dalla fantasia alla realtà, con un'inaspettata gravidanza, ha spaventato il suo compagno che si è trovato di fronte alla concretizzazione di ciò che in precedenza indicava come proprio desiderio.
Pensare concretamente che nel giro di qualche mese avrebbe potuto diventare davvero padre gli ha forse fatto valutare da un'ottica differente la situazione, e può essersi reso conto non essere pronto per questo passo.
Può però anche essersi reso conto che non sarebbe disposto a "fare sul serio" con lei, e di questo dovreste parlare se non l'avete già fatto.
Tutto sommato, vacanze a parte, la vostra è una relazione a distanza che permette di vivere momenti sereni nel momento in cui vi incontrate e di evitare tutto ciò che di noioso e sgradevole può esservi nella quotidianità di una convivenza.
Forse nel momento in cui lei stesse davvero per trasferirsi dove si è trasferito lui si presenterebbero altri problemi: questo progetto è ancora valido?
Se viveste assieme o comunque vicini le consiglierei sentitamente di richiedere un consulto di coppia con uno psicologo, ma data la distanza che vi separa questo è difficilmente realizzabile.
Potreste però affrontare l'argomento del vostro futuro assieme in maniera maggiormente approfondita e con molta sincerità, per capire che cosa non funziona fra di voi e cosa potete fare per migliorare il rapporto di coppia.
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
[#3]
Gent.le Signora,
nel suo racconto mi colpisce il fatto che lei abbia chiesto con molta decisione al suo compagno di condividere un figlio.
Mi sembra che il desiderio che lei ha manifestato non sia stato spinto dalla voglia di maternità (non mi fraintenda, intendo quel desiderio di sentirsi madre che potrebbe avere una donna senza figli), ma piuttosto di condividere un progetto con il suo compagno: un modo per chiedergli di impegnarsi, per trovare una soluzione per vivere insieme, per consolidare un rapporto che può sembrare fatto solo di momenti di svago.
Credo che dobbiate riflettere entrambi e confrontarvi con chiarezza e sincerità su quali siano le vostre aspettative relative alla vostra coppia.
Cordiali saluti.
nel suo racconto mi colpisce il fatto che lei abbia chiesto con molta decisione al suo compagno di condividere un figlio.
Mi sembra che il desiderio che lei ha manifestato non sia stato spinto dalla voglia di maternità (non mi fraintenda, intendo quel desiderio di sentirsi madre che potrebbe avere una donna senza figli), ma piuttosto di condividere un progetto con il suo compagno: un modo per chiedergli di impegnarsi, per trovare una soluzione per vivere insieme, per consolidare un rapporto che può sembrare fatto solo di momenti di svago.
Credo che dobbiate riflettere entrambi e confrontarvi con chiarezza e sincerità su quali siano le vostre aspettative relative alla vostra coppia.
Cordiali saluti.
Dr.ssa Paola Cattelan
psicologa psicoterapeuta
pg.cattelan@hotmail.it
[#4]
Utente
buonasera, inanzi tutto vorrei ringraziarvi per il vs supporto.
Posso dire che ognuno di voi ha detto a suo modo piccole verità,ad esempio il fatto che lui si sia spaventato,abbiamo parlato di tutto a lungo e diverse volte.
Per quanto riguarda il suo impegno con me ha sempre affermato di voler condividere in qst ipotetico domani una vita insieme, anke se per farlo chi avrebbe dovuto rimettersi completamente in gioco sarei io,io a lasciare la mia casa di proprietà, lavoro e un figlio quasi ventenne, mentre l'altro di 15 lo porterei con me, e tutto qst per realizzare il suo sogno di vivere una vita al mare cosa ke lui ha sempre desiderato(anke se il suo lavoro in teoria gli avrebbe permesso di ritornare nella città in cui ci siamo conosciuti). Il progetto è ancora in piedi e da qualche settima ha quasi comprato casa, una casa che siamo andati a vedere insieme e che è piaciuta ad entrambi.
Nel giro al max 6 mesi dovrei trasferirmi,cosa che ho sempre desiderato, anke se non nascondo che al desiderio si sono sempre contrapposti paura ed incertezza, credo che nessuno sia immune a questi sentimenti, anche perkè sono azioni che nn si fanno con leggerezza, ma la voglia di cominciare una nuova vita e soprattutto di stare con lui erano più forti.
Di qui anche il mio desiderio di maternità, che come ha detto uno di voi era anke un voler condividere, oltre al fatto che io avrei davvero voluto un terzo figlio, perkè la maternità è stata sicuramente una delle esperienze più belle della mia vita. Ciò che so e che se avessi incontrato il mio compagno anni addietro quando ancora non ero madre non sarei rimasta con lui perchè non avrei potuto rinunciare a diventare madre..e questo gliel'ho anche detto.Per quanto riguarda i ns problemi attuali gli ho già chiesto di provare a fare delle analisi ma finora non lo ha fatto, o per lo meno ha fatto anali generiche che credo non siano d'aiuto a capire se effettivamente ci sono problemi fisici.Quando ne abbiamo riparlato io gli ho detto di nuovo che se vogliamo salvare il ns rapporto dobbiamo capire cosa sta succedendo, e gli ho di nuovo proposto analisi e poi se non c'è nulla un aiuto psicologico, magari anche di coppia, ma dapprima si è stizzito (lui dice che sta provando a capire da solo, e ke cmq un psicologo non ti può dare la soluzione) ma poi invece mi ha detto che mi vuole bene che ci tiene a me, e mi ha di nuovo promesso che farà qualcosa.
La verità è che io nn so più che pensare e ke fare...nn so se affrontare ancora l'argomento la prox volta che ci vedremo, e cioè tra circa un mese, oppure lasciarlo stare e vada come vada...
Riflettendo con voi mi rendo conto che quella che forse ha bisogno di più aiuto sono io...non so più in cosa credere e cosa sperare.
Posso dire che ognuno di voi ha detto a suo modo piccole verità,ad esempio il fatto che lui si sia spaventato,abbiamo parlato di tutto a lungo e diverse volte.
Per quanto riguarda il suo impegno con me ha sempre affermato di voler condividere in qst ipotetico domani una vita insieme, anke se per farlo chi avrebbe dovuto rimettersi completamente in gioco sarei io,io a lasciare la mia casa di proprietà, lavoro e un figlio quasi ventenne, mentre l'altro di 15 lo porterei con me, e tutto qst per realizzare il suo sogno di vivere una vita al mare cosa ke lui ha sempre desiderato(anke se il suo lavoro in teoria gli avrebbe permesso di ritornare nella città in cui ci siamo conosciuti). Il progetto è ancora in piedi e da qualche settima ha quasi comprato casa, una casa che siamo andati a vedere insieme e che è piaciuta ad entrambi.
Nel giro al max 6 mesi dovrei trasferirmi,cosa che ho sempre desiderato, anke se non nascondo che al desiderio si sono sempre contrapposti paura ed incertezza, credo che nessuno sia immune a questi sentimenti, anche perkè sono azioni che nn si fanno con leggerezza, ma la voglia di cominciare una nuova vita e soprattutto di stare con lui erano più forti.
Di qui anche il mio desiderio di maternità, che come ha detto uno di voi era anke un voler condividere, oltre al fatto che io avrei davvero voluto un terzo figlio, perkè la maternità è stata sicuramente una delle esperienze più belle della mia vita. Ciò che so e che se avessi incontrato il mio compagno anni addietro quando ancora non ero madre non sarei rimasta con lui perchè non avrei potuto rinunciare a diventare madre..e questo gliel'ho anche detto.Per quanto riguarda i ns problemi attuali gli ho già chiesto di provare a fare delle analisi ma finora non lo ha fatto, o per lo meno ha fatto anali generiche che credo non siano d'aiuto a capire se effettivamente ci sono problemi fisici.Quando ne abbiamo riparlato io gli ho detto di nuovo che se vogliamo salvare il ns rapporto dobbiamo capire cosa sta succedendo, e gli ho di nuovo proposto analisi e poi se non c'è nulla un aiuto psicologico, magari anche di coppia, ma dapprima si è stizzito (lui dice che sta provando a capire da solo, e ke cmq un psicologo non ti può dare la soluzione) ma poi invece mi ha detto che mi vuole bene che ci tiene a me, e mi ha di nuovo promesso che farà qualcosa.
La verità è che io nn so più che pensare e ke fare...nn so se affrontare ancora l'argomento la prox volta che ci vedremo, e cioè tra circa un mese, oppure lasciarlo stare e vada come vada...
Riflettendo con voi mi rendo conto che quella che forse ha bisogno di più aiuto sono io...non so più in cosa credere e cosa sperare.
[#5]
Forse è il caso che sia lei a rivolgersi ad uno psicolgoo per farsi aiutare a capire cosa succede e come comportarsi.
Considerando che un trasferimento stravolgerebbe la vita del suo figlio più piccolo, nel caso in cui le cose fra lei e il suo compagno andassero male, è meglio che lei abbia meno dubbi possibile sulla decisione che ha preso (o che prenderà).
Le faccio tanti auguri, se vuole ci scriva per farci sapere se ci sono novità.
Considerando che un trasferimento stravolgerebbe la vita del suo figlio più piccolo, nel caso in cui le cose fra lei e il suo compagno andassero male, è meglio che lei abbia meno dubbi possibile sulla decisione che ha preso (o che prenderà).
Le faccio tanti auguri, se vuole ci scriva per farci sapere se ci sono novità.
[#6]
Gentile signora,
in effetti si trova di fronte a dubbi che riguardano la coppia ma anche un possibile cambiamento importante che coinvolge diversi ambiti della sua vita: i suoi figli, il suo lavoro, la casa, il luogo di residenza, l’inizio di una convivenza.
Cambiamento legato ad un rapporto di coppia che in questo momento sembra non vivere un momento particolarmente felice.
Il suo non sapere cosa fare è davvero comprensibile, poiché se da un lato vorrebbe iniziare una nuova vita, dall’altro c’è molto su cui riflettere e la posta in gioco è alta.
Penso anch’io che le gioverebbe rivolgersi ad uno psicologo per essere aiutata a fare chiarezza dentro sé anche nell’attesa di incontrare nuovamente il suo compagno e poter intavolare con lui un dialogo basato su una sua possibile maggiore consapevolezza.
I miei migliori auguri
in effetti si trova di fronte a dubbi che riguardano la coppia ma anche un possibile cambiamento importante che coinvolge diversi ambiti della sua vita: i suoi figli, il suo lavoro, la casa, il luogo di residenza, l’inizio di una convivenza.
Cambiamento legato ad un rapporto di coppia che in questo momento sembra non vivere un momento particolarmente felice.
Il suo non sapere cosa fare è davvero comprensibile, poiché se da un lato vorrebbe iniziare una nuova vita, dall’altro c’è molto su cui riflettere e la posta in gioco è alta.
Penso anch’io che le gioverebbe rivolgersi ad uno psicologo per essere aiutata a fare chiarezza dentro sé anche nell’attesa di incontrare nuovamente il suo compagno e poter intavolare con lui un dialogo basato su una sua possibile maggiore consapevolezza.
I miei migliori auguri
[#7]
Mi associo ai consigli delle colleghe nel rivolgersi ad uno psicoterapeuta per fare chiarezza dentro di sè, soprattutto per quanto riguarda la tutela del figlio più piccolo.
Per tutti le cose saranno stravolte, ma per lui un po' di più perchè dovrà cambiare tutto, condividere nuovi spazi, cercare nuovi amici, senza che l'abbia chiesto.
Con questo non la voglio spaventare, immagino che saranno già parte dei suoi dubbi; ma il sentirsi maggiormente sicura di sè e delle sue decisioni l'aiuterà ad affrontare meglio le piccole o grandi difficoltà che potrà incontrare. E anche a godersi appieno la nuova avventura.
Cordiali saluti
Per tutti le cose saranno stravolte, ma per lui un po' di più perchè dovrà cambiare tutto, condividere nuovi spazi, cercare nuovi amici, senza che l'abbia chiesto.
Con questo non la voglio spaventare, immagino che saranno già parte dei suoi dubbi; ma il sentirsi maggiormente sicura di sè e delle sue decisioni l'aiuterà ad affrontare meglio le piccole o grandi difficoltà che potrà incontrare. E anche a godersi appieno la nuova avventura.
Cordiali saluti
[#8]
Gent.le sig.ra,
io credo che lei e il suo compagno avete affrontato molti cambiamenti ma forse pur restando insieme non avete avuto la possibilità di condividere i vostri vissuti o forse si è creata una "distanza affettiva" che emerge più chiaramente nell'intimità del rapporto di coppia.
Credo che le sarebbe utile fare chiarezza dentro di sé (con l'aiuto di uno psicologo-psicoterapeuta) per capire se è davvero convinta del trasferimento e, in un secondo tempo, parlare con lui della possibilità di un percorso di psicoterapia di coppia.
io credo che lei e il suo compagno avete affrontato molti cambiamenti ma forse pur restando insieme non avete avuto la possibilità di condividere i vostri vissuti o forse si è creata una "distanza affettiva" che emerge più chiaramente nell'intimità del rapporto di coppia.
Credo che le sarebbe utile fare chiarezza dentro di sé (con l'aiuto di uno psicologo-psicoterapeuta) per capire se è davvero convinta del trasferimento e, in un secondo tempo, parlare con lui della possibilità di un percorso di psicoterapia di coppia.
Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it
[#9]
Utente
..volete sapere com'è andata a finire?
Non sopporto più di soffrire e le lunghe agonie...così siccome ho un'amica che vive nella sua stessa città, dopo aver avuto il benestare della stessa, ho proposto al mio compagno un trasferimento provvisorio da giugno a settembre, un trasferimento che avrebbe potuto essere il banco di prova sia per me, per tastare le eventuali possibilità lavorative (pensavo di fare la stagione presso qualche attività del luogo)sia per vedere come procedeva il nostro rapporto ed eventualmente fare qualcosa insieme per capire se c'erano le basi per continuare insieme oppure no. Il risultato è stato il suo assenso ma con una totale mancanza di entusiasmo, alchè abbiamo riparlato di tt il ns rapporto e lui nn è stato in grado di dirmi se quello che prova per me è amore o solo affetto. La maggior parte delle risposte alle mie domande sono state "non lo so" sono confuso..fino ad arrivare a non ti amo più, tutte cose che ho dovuto tirare fuori con le pinze...
Sono convinta che in realtà per un uomo come lui che ha lasciato la famiglia da quando aveva vent'anni ed ha vissuto sempre da solo come uno spirito libero, l'idea di condividere la vita quotidiana con qualcuno l'abbia spaventato a morte ed è più facile dire che forse non prova più interesse nei miei confronti piuttosto che prendersi qualsiasi responsabilità.
Prendo atto della situazione e malgrado la mia enorme sofferenza mi arrendo all'evidenza...non sono io che posso obbligarlo a crescere se lui non vuole!
La mia più grande preoccupazione in questo momento è come affrontare il discorso con il mio figlio minore che purtroppo era molto legato a lui(ovviamente lui non si è preoccupato neanche di questo), inoltre avevamo già programmato le vacanze tutti e tre insieme...sono molto amareggiata!
Non sopporto più di soffrire e le lunghe agonie...così siccome ho un'amica che vive nella sua stessa città, dopo aver avuto il benestare della stessa, ho proposto al mio compagno un trasferimento provvisorio da giugno a settembre, un trasferimento che avrebbe potuto essere il banco di prova sia per me, per tastare le eventuali possibilità lavorative (pensavo di fare la stagione presso qualche attività del luogo)sia per vedere come procedeva il nostro rapporto ed eventualmente fare qualcosa insieme per capire se c'erano le basi per continuare insieme oppure no. Il risultato è stato il suo assenso ma con una totale mancanza di entusiasmo, alchè abbiamo riparlato di tt il ns rapporto e lui nn è stato in grado di dirmi se quello che prova per me è amore o solo affetto. La maggior parte delle risposte alle mie domande sono state "non lo so" sono confuso..fino ad arrivare a non ti amo più, tutte cose che ho dovuto tirare fuori con le pinze...
Sono convinta che in realtà per un uomo come lui che ha lasciato la famiglia da quando aveva vent'anni ed ha vissuto sempre da solo come uno spirito libero, l'idea di condividere la vita quotidiana con qualcuno l'abbia spaventato a morte ed è più facile dire che forse non prova più interesse nei miei confronti piuttosto che prendersi qualsiasi responsabilità.
Prendo atto della situazione e malgrado la mia enorme sofferenza mi arrendo all'evidenza...non sono io che posso obbligarlo a crescere se lui non vuole!
La mia più grande preoccupazione in questo momento è come affrontare il discorso con il mio figlio minore che purtroppo era molto legato a lui(ovviamente lui non si è preoccupato neanche di questo), inoltre avevamo già programmato le vacanze tutti e tre insieme...sono molto amareggiata!
[#10]
Gent.le sig.ra,
a volte può essere doloroso fare chiarezza all'interno di un rapporto ma è un atto di rispetto verso sé stessi, l'altro e verso le persone coinvolte, in questo caso suo figlio.
In questo momento sarebbe auspicabile non riversare la sua legittima amarezza su suo figlio, spiegandogli che
creare le condizioni per far evolvere un rapporto richiede l'impegno di entrambi i partners e, non può essere un processo univoco ma richiede reciprocità.
In ultimo non escluderei la possibilità di rivolgersi ad uno psicologo-psicoterapeuta che possa aiutarla ad elaborare questa esperienza "drenando" da essa sofferenza e offrendole l'opportunità di accedere ad una visione più ampia dei suoi bisogni affettivi.
a volte può essere doloroso fare chiarezza all'interno di un rapporto ma è un atto di rispetto verso sé stessi, l'altro e verso le persone coinvolte, in questo caso suo figlio.
In questo momento sarebbe auspicabile non riversare la sua legittima amarezza su suo figlio, spiegandogli che
creare le condizioni per far evolvere un rapporto richiede l'impegno di entrambi i partners e, non può essere un processo univoco ma richiede reciprocità.
In ultimo non escluderei la possibilità di rivolgersi ad uno psicologo-psicoterapeuta che possa aiutarla ad elaborare questa esperienza "drenando" da essa sofferenza e offrendole l'opportunità di accedere ad una visione più ampia dei suoi bisogni affettivi.
[#11]
Immagino che la sua delusione sia grande, e può esserle di consolazione solo fino ad un certo punto il pensiero che aver scoperto ora come stanno le cose, piuttosto che trovarsi a scoprirlo dopo il trasferimento, abbia evitato ulteriori danni e drammi.
E' importante che suo figlio capisca di non aver nulla a che vedere con quanto successo, che riguarda solo lei e il suo compagno, e che le rotture dei rapporti possono capitare senza che questo debba minare la fiducia nel fatto di poter trovare successivamente un'altra persona con la quale costruire un rapporto.
E' un argomento delicato perchè il ragazzo ha già vissuto (credo) la separazione dei propri genitori, e trovarsi spettatore di una situazione analoga potrebbe convincerlo della precarietà dei rapporti affettivi.
Per questo lei fa bene a preoccuparsi di come parlargli, e dovrebbe cercare di farlo senza demonizzare il suo compagno per non distruggere quanto di buono ha saputo dare a suo figlio.
E' importante che suo figlio capisca di non aver nulla a che vedere con quanto successo, che riguarda solo lei e il suo compagno, e che le rotture dei rapporti possono capitare senza che questo debba minare la fiducia nel fatto di poter trovare successivamente un'altra persona con la quale costruire un rapporto.
E' un argomento delicato perchè il ragazzo ha già vissuto (credo) la separazione dei propri genitori, e trovarsi spettatore di una situazione analoga potrebbe convincerlo della precarietà dei rapporti affettivi.
Per questo lei fa bene a preoccuparsi di come parlargli, e dovrebbe cercare di farlo senza demonizzare il suo compagno per non distruggere quanto di buono ha saputo dare a suo figlio.
[#12]
La delusione era quantomeno annunciata: si era intravista la difficoltà del suo compagno a lasciarsi entusiasmare da una vita condivisa.
Lei però dice che gli ha dovuto tirare fuori con le pinze le cose (qunidi forzarlo) e che le sembra che il suo affermare di non essere innamorato sia l'unico modo che ha trovato per tirarsi fuori da questa situazione "stretta".
Se però le sembra che l'amore e la complicità siano una componente importante del vostro rapporto, forse vale la pena provare a "crescere insieme".
Se si tratta solamente della poca abitudine a condividere spazi fisici (mentre con quelli emotivi non ci sono problemi), forse l'avvicinamento graduale che aveva ipotizzato potrebbe essere una possibilità.
Magari prospettandola a suo figlio come una vacanza-lavoro di 3 mesi al mare.
Lei però dice che gli ha dovuto tirare fuori con le pinze le cose (qunidi forzarlo) e che le sembra che il suo affermare di non essere innamorato sia l'unico modo che ha trovato per tirarsi fuori da questa situazione "stretta".
Se però le sembra che l'amore e la complicità siano una componente importante del vostro rapporto, forse vale la pena provare a "crescere insieme".
Se si tratta solamente della poca abitudine a condividere spazi fisici (mentre con quelli emotivi non ci sono problemi), forse l'avvicinamento graduale che aveva ipotizzato potrebbe essere una possibilità.
Magari prospettandola a suo figlio come una vacanza-lavoro di 3 mesi al mare.
Questo consulto ha ricevuto 12 risposte e 2k visite dal 19/05/2011.
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