Cambiamento e crisi passione

buongiorno, scrivo per una situazione abbastanza complessa. Io e il mio compagno ci siamo conosciuti a Dubai dove conducevamo uno stile di vita improntato al divertimento, al benessere e ai viaggi continui. Purtroppo però quella vita è adatta ad un single, e stanchi di vederci tra un viaggio e l'altro, e di sentire la mancanza di una vita vera, ci siamo trasferiti in Italia, nel suo paese di origine, dove adesso conduciamo una vita "normale" con un lavoro decisamente modesto e tante piccole rinunce dovute ad un bidget estremamente ridotto rispetto a prima. Il risultato sono continue lamentele da parte di tutti e due: lui lamenta la monotonia e la tristezza di un lavoro di ufficio sottopagato e poco entusiasmante, io non faccio altro che dire (e pensare) di essere passata dalle stelle alle stalle. Questa vita sta diventando inaccettabile, soprattutto perchè più noi ci sentiamo frustrati e senza prospettive più le persone intorno a noi non fanno che ricordarci che la vita è questa e che non potevamo vivere come prima a lungo. Il guaio peggiore è che invece di fare squadra continuiamo a litigare, le liti stanno diventando verbalmente violente ed offensive, e la passione si è spenta completamente. Non facciamo altro che rinfacciarci qualunque cosa. Il sesso non esiste praticamente più, ed io ho provato a fargli notare che abbiamo questo problema e che non posso vivere con un uomo che neanche mi vede. Cerco di mettermi in mostra, indosso lingerie sensuale, cerco di stimolare le sue fantasie e di fargli capire che può lasciarsi andare ma niente. ottengo solo soprannomi ridicoli e bacetti castissimi, per poi vederlo impegnato a fare zapping col telecomando. Ho provato anche a non dire più nulla e "fuggire", essere meno presente e meno disponibile, a non rispondere al telefono qualche volta e a non farmi trovare a casa, ma neanche questo funziona. Quest'uomo sembra completamente privo di sensi, ha sempre una scusa valida per non poter avere un momento di intimità, risponde solo ai nomignoli da ragazzino. Non so più cosa fare, senza contare che io non sono originaria di questo paesino, e che lasciarlo ed andare via mi spaventa moltissimo, non sono in grado di affrontare da sola questo tipo di vita. Non riesco però neanche ad andare avanti così, sentendomi sottostimata a casa al lavoro e ovunque!
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Sembra che vi siate conosciuti e piaciuti più per quello che la vostra vita vi dava allora, che per quello che potete darvi l'uno con l'altra adesso. Entrambi sembrate provare più nostalgia per i bei tempi passati che entusiasmo per una vita da costruire insieme. Dovreste fare un tentativo e chiedere una consulenza psicologica se non riuscite a chiarirvi da soli, ma se anche quella dovesse fallire, credo che sarebbe inevitabile trarne le debite conclusioni. Stare insieme non è solo piacere e divertimento, comporta anche periodi di tranquillità e noia. Forse non siete ancora disposti ad accettarlo.

Consideri però che se lei dentro di sé avesse già deciso che non ama più quest'uomo, il suo non riuscire a lasciarlo rimanderebbe a una questione irrisolta con se stessa.

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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Dr. Maurizio Brescello Psicologo 102 1
Gentile utente, la scelta di una relazione di coppia che comporti la convivenza e' sempre una scelta impegnativa. Comprendo che possa vivere un disagio importante nel rinunciare ad uno stile di vita di un certo tipo, ma e' pur vero che una relazione importante dovrebbe reggere anche su altri pilastri. Fa bene ad interrogarsi sul senso di questa scelta che sicuramente potra' comunque risultare significativa.

Auguri

Dr. Maurizio Brescello

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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
"lui lamenta la monotonia e la tristezza di un lavoro di ufficio sottopagato e poco entusiasmante, io non faccio altro che dire (e pensare) di essere passata dalle stelle alle stalle"

Non mi è chiaro se attualmente entrambi lavorate e, se è così, se anche lei ha dovuto ridimensionare parecchio le sue aspettative di carriera/soddisfazione lavorativa.
Mi pare che pur soffrendo entrambi solo lei stia cercando di risollevare in qualche modo il rapporto, e forse l'apatia in cui il suo compagno sembra sprofondato ha a che fare con un diverso approccio alla situazione.
La mia domanda nasce dalla considerazione che non è la stessa cosa che entrambi lavoriate o che solo lui lavori, per quanto in entrambi i casi lui potrebbe ugualmente sentirsi, in quanto uomo, responsabile di non poterle garantire un tenore di vita soddisfacente.
Questo potrebbe essere ancor meno sopportabile se viveste effettivamente solo con il suo stipendio.

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it