Lui non sa cosa vuole
Buongiorno
Sono una ragazza di 29 anni sono insieme al mio ragazzo di 38 da due anni e mezzo. Tutto sembrava tranquillo, abbiamo trascorso un periodo a parlare di maternità ecc.. e da li è scoppiato tutto. Io ho sempre dischiaro la mia voglia di maternità futura. Lui ha sempre detto che questa cosa lo spaventava ma che alla fine mi amava così troppo che avrebbe “ceduto”. Ultimamente tutto è cambiato. Ha iniziato ad accusarmi che agli inizi della nostra storia (abitiamo lontani e lui vive solo) ha sempre tentato di “portarmi da lui” con la ricerca di un lavoro nuova, dormire da lui più spesso, l’acquisto dell’arredo di casa ecc.. lui è una persona molto indipendente ed io un po per rispetto e per non opprimerlo ho lasciato sempre i suoi spazi anche nell’invadenza di entrare in casa sua… non per mancanza di amore..anzi. All’inizio non sono rimasto spesso a dormire da lui un po per i litigi continui con la mia famiglia, un po la paura… lui ultimamente mi rinfaccia questa cosa…inoltre si è unito il disagio diventato sempre più problematico della voglia di maternità. 10 giorni fa è nata sua nipote lui è felice, amorevole e dolcissimo con la bimba ma dice che l’ansia che ha nei suoi confronti che è sua nipote non riuscirebbe a superarli se fosse sua figlia, che non se la sente ecc.. ora non mi vuole nemmeno da lui a vivere, a messo tutto in discussione. Non sa più cosa vuole… mi dice il tutto con il contrario di tutto. Ieri sera abbiamo ancora parlato e dice che non mi può dare una risposta, che non posso farlo sentire in colpa con i miei pianti, che mi vorrebbe più forte.. non so se non ha il coraggio di lasciarmi. Ho paura che le sue amicizie possano influenzarlo. Lui continua a dire che se abbiamo costruito una vita dove ognuno di noi ha la sua vita ci sarà un motivo.. che se io non ho fatto dei passi con lui vuol dire che non ero sicura.. Gli ho detto che oggi andrà a fare la vista dal ginecologo e che mi hanno contattato per un colloquio di lavoro e lui si è arrabbiato. Dice che l’idea di perdermi lo fa stare male…ma si chiede perché ora sta così…dice che sta bene con me… Anche il sesso è diminuito tantissimo, lui il mio “concedermi” lo legge come un modo per accontentarlo. Abbiamo una grossa intesa sessuale mi ha sempre detto che le cose che ha provato con me non le ha mai provate con nessuno anche sentimentalmente, ma ultimamente è diminuito e lui dice che è un periodo un po così. Dice che avermi a disposizione non lo aiuta a capire ma ho paura ke le persone intorno possano portarlo via da me e ke lui non senta la mia mancanza. So che è infantile… ma sono terrorizzata all’idea di perderlo.. faccio fatica a dormire e mangiare..
Ho bisogno di aiuto. Grazie
Sono una ragazza di 29 anni sono insieme al mio ragazzo di 38 da due anni e mezzo. Tutto sembrava tranquillo, abbiamo trascorso un periodo a parlare di maternità ecc.. e da li è scoppiato tutto. Io ho sempre dischiaro la mia voglia di maternità futura. Lui ha sempre detto che questa cosa lo spaventava ma che alla fine mi amava così troppo che avrebbe “ceduto”. Ultimamente tutto è cambiato. Ha iniziato ad accusarmi che agli inizi della nostra storia (abitiamo lontani e lui vive solo) ha sempre tentato di “portarmi da lui” con la ricerca di un lavoro nuova, dormire da lui più spesso, l’acquisto dell’arredo di casa ecc.. lui è una persona molto indipendente ed io un po per rispetto e per non opprimerlo ho lasciato sempre i suoi spazi anche nell’invadenza di entrare in casa sua… non per mancanza di amore..anzi. All’inizio non sono rimasto spesso a dormire da lui un po per i litigi continui con la mia famiglia, un po la paura… lui ultimamente mi rinfaccia questa cosa…inoltre si è unito il disagio diventato sempre più problematico della voglia di maternità. 10 giorni fa è nata sua nipote lui è felice, amorevole e dolcissimo con la bimba ma dice che l’ansia che ha nei suoi confronti che è sua nipote non riuscirebbe a superarli se fosse sua figlia, che non se la sente ecc.. ora non mi vuole nemmeno da lui a vivere, a messo tutto in discussione. Non sa più cosa vuole… mi dice il tutto con il contrario di tutto. Ieri sera abbiamo ancora parlato e dice che non mi può dare una risposta, che non posso farlo sentire in colpa con i miei pianti, che mi vorrebbe più forte.. non so se non ha il coraggio di lasciarmi. Ho paura che le sue amicizie possano influenzarlo. Lui continua a dire che se abbiamo costruito una vita dove ognuno di noi ha la sua vita ci sarà un motivo.. che se io non ho fatto dei passi con lui vuol dire che non ero sicura.. Gli ho detto che oggi andrà a fare la vista dal ginecologo e che mi hanno contattato per un colloquio di lavoro e lui si è arrabbiato. Dice che l’idea di perdermi lo fa stare male…ma si chiede perché ora sta così…dice che sta bene con me… Anche il sesso è diminuito tantissimo, lui il mio “concedermi” lo legge come un modo per accontentarlo. Abbiamo una grossa intesa sessuale mi ha sempre detto che le cose che ha provato con me non le ha mai provate con nessuno anche sentimentalmente, ma ultimamente è diminuito e lui dice che è un periodo un po così. Dice che avermi a disposizione non lo aiuta a capire ma ho paura ke le persone intorno possano portarlo via da me e ke lui non senta la mia mancanza. So che è infantile… ma sono terrorizzata all’idea di perderlo.. faccio fatica a dormire e mangiare..
Ho bisogno di aiuto. Grazie
[#1]
Gentile Amica,
da quanto ci scrive lei e il suo fidanzato avete due visioni differenti della direzione che dovrebbe prendere il vostro rapporto.
Lui avrebbe voluto una sua maggiore vicinanza fin dall'inizio e lei gliel'ha negata a causa dei litigi con la sua famiglia (per cosa litigavate?), pensando anche di lasciargli così i suoi spazi, senza però che lui glielo chiedesse.
Ora lei sta desiderando una svolta corposa (fare un figlio) per la vostra relazione, nonostante non abbiate ancora raggiunto un equilibrio fra vicinanza e lontananza.
Sarebbe un errore che lui accettasse di fare un figlio per accontentarla, ignorando ciò che gli crea ansia, e sarebbe anche un errore che lei pensasse che manipolandolo con il pianto potrebbe ottenere quello che vuole.
A mio parere dovreste richiedere una consulenza psicologica di coppia per chiarirvi e capire come mai ora vi trovate in questa empasse.
E' necessario che entrambi vi mettiate in discussione se volete che il vostro rapporto continui e possa migliorare, e che vi prendiate reciprocamente delle responsabilità. In questo senso mi sembra dannoso il pensiero che lui a 38 anni non sia capace di prendere delle decisioni e si faccia influenzare da altri. Si tratta di una cosa che può accadere, ma pensandola così lei sta di fatto incolpando terzi del comportamento del suo compagno, e così ragionando lo ritiene infantile e irresponsabile (in quanto la responsabilità è di altri) e ostacola la possibilità di un dialogo paritario fornendogli peraltro anche un alibi non richiesto per i suoi eventuali errori.
da quanto ci scrive lei e il suo fidanzato avete due visioni differenti della direzione che dovrebbe prendere il vostro rapporto.
Lui avrebbe voluto una sua maggiore vicinanza fin dall'inizio e lei gliel'ha negata a causa dei litigi con la sua famiglia (per cosa litigavate?), pensando anche di lasciargli così i suoi spazi, senza però che lui glielo chiedesse.
Ora lei sta desiderando una svolta corposa (fare un figlio) per la vostra relazione, nonostante non abbiate ancora raggiunto un equilibrio fra vicinanza e lontananza.
Sarebbe un errore che lui accettasse di fare un figlio per accontentarla, ignorando ciò che gli crea ansia, e sarebbe anche un errore che lei pensasse che manipolandolo con il pianto potrebbe ottenere quello che vuole.
A mio parere dovreste richiedere una consulenza psicologica di coppia per chiarirvi e capire come mai ora vi trovate in questa empasse.
E' necessario che entrambi vi mettiate in discussione se volete che il vostro rapporto continui e possa migliorare, e che vi prendiate reciprocamente delle responsabilità. In questo senso mi sembra dannoso il pensiero che lui a 38 anni non sia capace di prendere delle decisioni e si faccia influenzare da altri. Si tratta di una cosa che può accadere, ma pensandola così lei sta di fatto incolpando terzi del comportamento del suo compagno, e così ragionando lo ritiene infantile e irresponsabile (in quanto la responsabilità è di altri) e ostacola la possibilità di un dialogo paritario fornendogli peraltro anche un alibi non richiesto per i suoi eventuali errori.
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
[#2]
gentile utente, nette sono le diversità dei vostri punti di vista, probabilmente dovuti alle differenze nelle vostre vite.
le consiglio di richiedere un supporto per la vostra coppia, in modo da poter meglio approfondire i vostri desideri e le vostre paure interiori, che possono venir fuori anche in questi modi.
la saluto con cordialità.
le consiglio di richiedere un supporto per la vostra coppia, in modo da poter meglio approfondire i vostri desideri e le vostre paure interiori, che possono venir fuori anche in questi modi.
la saluto con cordialità.
Dr. Luigi Gileno
[#3]
Utente
Egregio Dottore,
probabilmente poche righe non possono spiegare molte cose.
Sicuramente come dice lei, il problema è che abbiamo due visioni differenti della direzione che dovrebbe prendere il nostro futuro rapporto.
Lui avrebbe voluto una sua maggiore vicinanza fin dall'inizio, ma io non gliel’ho negato..ho solo cercato di fare le cose con calma, non tutti siamo capaci di fare tanti cambiamenti in un attimo. Purtroppo litigo con una madre molto autoritaria che vuole gestire la mia vita dicendo che uscivo troppo, e non permettendomi di dormire fuori e utilizzando ricatti morali di affetto, con litigi furiosi con lei e insopportabili. Mi rammarico con me stessa di non essere stata più donna e che avrei dovuto decidere della mia felicità e non di quella degli altri.
Come dice lei gli ho lasciato spazio senza che lui me li chiedesse, ma lui mi aveva sempre raccontato che in passato aveva trovato donne che “volevano piazzarsi” vista la sua posizione sia economica che lavorativa.. Preoccupandomi troppo di questo aspetto ho trasmesso a lui il contrario di ciò che volevo… mi sono preoccurapa di entrare nella sua vita in "punta di piedi" per non essere invadente, ma ho avuto l'effetto contrario.
Io ora (nell’immediato) non voglio ne una convivenza ne un figlio, capisco che non posso pretenderlo … ma anche i miei tentativi ai avvicinarmi a lui, come dormire più spesso da lui o trovare maggiore spazio per noi, mi sembra che abbiamo il risvolto opposto. Non vorrei assolutamente ora una gravidanza per condizionarlo ad una cosa che lo mette in difficoltà assolutamente. ..non metterei mai al mondo un figlio per “ricatto”.
Inoltre, le assicuro che non piango davanti a lui per farlo sentire in copia o altro… anzi.. spesso mi nascondo dietro il telefono, messaggi o lettere che pur essendo immature mi permettono di parlare a cuore aperto anche se riconosco che non è una maniera. Stiamo parlando di sentimenti e non facile rimanere distaccati quando si rischia di perdere la persona che si ama!!!!
La ringrazio.
Cordialità
probabilmente poche righe non possono spiegare molte cose.
Sicuramente come dice lei, il problema è che abbiamo due visioni differenti della direzione che dovrebbe prendere il nostro futuro rapporto.
Lui avrebbe voluto una sua maggiore vicinanza fin dall'inizio, ma io non gliel’ho negato..ho solo cercato di fare le cose con calma, non tutti siamo capaci di fare tanti cambiamenti in un attimo. Purtroppo litigo con una madre molto autoritaria che vuole gestire la mia vita dicendo che uscivo troppo, e non permettendomi di dormire fuori e utilizzando ricatti morali di affetto, con litigi furiosi con lei e insopportabili. Mi rammarico con me stessa di non essere stata più donna e che avrei dovuto decidere della mia felicità e non di quella degli altri.
Come dice lei gli ho lasciato spazio senza che lui me li chiedesse, ma lui mi aveva sempre raccontato che in passato aveva trovato donne che “volevano piazzarsi” vista la sua posizione sia economica che lavorativa.. Preoccupandomi troppo di questo aspetto ho trasmesso a lui il contrario di ciò che volevo… mi sono preoccurapa di entrare nella sua vita in "punta di piedi" per non essere invadente, ma ho avuto l'effetto contrario.
Io ora (nell’immediato) non voglio ne una convivenza ne un figlio, capisco che non posso pretenderlo … ma anche i miei tentativi ai avvicinarmi a lui, come dormire più spesso da lui o trovare maggiore spazio per noi, mi sembra che abbiamo il risvolto opposto. Non vorrei assolutamente ora una gravidanza per condizionarlo ad una cosa che lo mette in difficoltà assolutamente. ..non metterei mai al mondo un figlio per “ricatto”.
Inoltre, le assicuro che non piango davanti a lui per farlo sentire in copia o altro… anzi.. spesso mi nascondo dietro il telefono, messaggi o lettere che pur essendo immature mi permettono di parlare a cuore aperto anche se riconosco che non è una maniera. Stiamo parlando di sentimenti e non facile rimanere distaccati quando si rischia di perdere la persona che si ama!!!!
La ringrazio.
Cordialità
[#4]
Mi sembra che su certi argomenti importanti non vi capiate e/o non siate stati chiari fin dall'inizio, compreso ciò che nasce da interpretazioni personali non confermate dal confronto con l'altro.
Il rapporto con sua madre è sicuramente pesante da gestire, e l'acquisizione di diverse modalità di relazione con lei potrebbe essere l'obiettivo di un percorso psicologico individuale che la aiuterebbe a diventare finalmente più sicura di sè e più autonoma affettivamente.
E' chiaro che lei sta soffrendo parecchio e sta vivendo molto male questa situazione, e forse anche il non volere una convivenza e dei figli non è una sua decisione, ma è frutto del legame con la sua famiglia d'origine che non la sta lasciando libera di costruirsi un futuro e di trovare la sua strada.
Cosa ne pensa?
Il rapporto con sua madre è sicuramente pesante da gestire, e l'acquisizione di diverse modalità di relazione con lei potrebbe essere l'obiettivo di un percorso psicologico individuale che la aiuterebbe a diventare finalmente più sicura di sè e più autonoma affettivamente.
E' chiaro che lei sta soffrendo parecchio e sta vivendo molto male questa situazione, e forse anche il non volere una convivenza e dei figli non è una sua decisione, ma è frutto del legame con la sua famiglia d'origine che non la sta lasciando libera di costruirsi un futuro e di trovare la sua strada.
Cosa ne pensa?
[#5]
Gentile utente,
sembra che nel vostro rapporto ci siano state difficoltà a comunicare e confrontarvi in modo funzionale rispetto a bisogni individuali e di coppia, desideri e aspettative.
Esplicitare Il suo forte desiderio di maternità, sembra in qualche modo aver fatto precipitare la situazione e venire al pettine nodi non precedentemente affrontati apertamente e in modo costruttivo. Ciascuno di voi due ha tratto così nel tempo le proprie conclusioni in merito all’altro, comportandosi di conseguenza.
Un aspetto rilevante riguarda le modalità di relazione con sua madre, che le hanno sicuramente reso difficile porsi in questo rapporto in modo differente, più pieno e consono a un progetto di coppia.
Tra l’altro, infatti, lei dice:< li ho lasciato spazio senza che lui me li chiedesse...entrare nella sua vita in "punta di piedi" per non essere invadente, ma ho avuto l'effetto contrario.> E anche qui le richieste provenienti da sua madre potrebbero aver “combaciato” con la sua tesi di non dare spazio a sospetti, comportandosi nel modo descritto.
La sua sofferenza per la situazione che si è venuta a determinare è palpabile ma : <i miei tentativi ai avvicinarmi a lui, come dormire più spesso da lui o trovare maggiore spazio per noi, mi sembra che abbiamo il risvolto opposto> Credo che questa modalità in effetti non sia di aiuto per ricucire gli strappi del vostro rapporto.
Sarebbe utile, a mio parere, che riusciste a confrontarvi in modo differente ed efficace attraverso l’aiuto di uno psicologo/psicoterapeuta di coppia(indicato l’orientamento sistemico-relazionale),ma questo è possibile se anche il suo partner è d’accordo.
Oppure potrebbe lei in prima persona rivolgersi ad un terapeuta al fine di gestire il rapporto con sua madre in modo più consono alla sua età adulta, progettare e vivere la sua vita in modo più autonomo ed essere aiutata a superare le attuali difficoltà.
Molti auguri
sembra che nel vostro rapporto ci siano state difficoltà a comunicare e confrontarvi in modo funzionale rispetto a bisogni individuali e di coppia, desideri e aspettative.
Esplicitare Il suo forte desiderio di maternità, sembra in qualche modo aver fatto precipitare la situazione e venire al pettine nodi non precedentemente affrontati apertamente e in modo costruttivo. Ciascuno di voi due ha tratto così nel tempo le proprie conclusioni in merito all’altro, comportandosi di conseguenza.
Un aspetto rilevante riguarda le modalità di relazione con sua madre, che le hanno sicuramente reso difficile porsi in questo rapporto in modo differente, più pieno e consono a un progetto di coppia.
Tra l’altro, infatti, lei dice:< li ho lasciato spazio senza che lui me li chiedesse...entrare nella sua vita in "punta di piedi" per non essere invadente, ma ho avuto l'effetto contrario.> E anche qui le richieste provenienti da sua madre potrebbero aver “combaciato” con la sua tesi di non dare spazio a sospetti, comportandosi nel modo descritto.
La sua sofferenza per la situazione che si è venuta a determinare è palpabile ma : <i miei tentativi ai avvicinarmi a lui, come dormire più spesso da lui o trovare maggiore spazio per noi, mi sembra che abbiamo il risvolto opposto> Credo che questa modalità in effetti non sia di aiuto per ricucire gli strappi del vostro rapporto.
Sarebbe utile, a mio parere, che riusciste a confrontarvi in modo differente ed efficace attraverso l’aiuto di uno psicologo/psicoterapeuta di coppia(indicato l’orientamento sistemico-relazionale),ma questo è possibile se anche il suo partner è d’accordo.
Oppure potrebbe lei in prima persona rivolgersi ad un terapeuta al fine di gestire il rapporto con sua madre in modo più consono alla sua età adulta, progettare e vivere la sua vita in modo più autonomo ed essere aiutata a superare le attuali difficoltà.
Molti auguri
Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it
[#6]
Utente
Gentili Dottori,
Vi ringrazio per le Vostre risposte e gentili indicazioni. In questo momento credo di essere in un libo, il fatto di pensare troppo e aver "opresso" l'uomo che amo con le mie paure e i miei pianti non hanno sicuramente giovato sul rapporto...e credo abbiamo maggiormente peggiorato la situazione. ..a sentire maggiore pesantenza nel nostro rapporto!!
Ora lui mi ha chiesto qualche giorno di riflessione (spero solo per "repirare") e capire qual'è il problema. spero tanto che la tranquillità porti consiglio..in caso contrario.. la vita mi darà la forza per ricucire i pezzi e avere la forza per andare avanti..comunque andrà ..credo che dovrei in prima persona inziare ad essere più forte e credere di più in quello che sono. Forse nella mia vita ho sempre messo prima le esigenze degli altri e poi ho pensato alla mia felicità..forse dovrei pensare meno agli altri e curarmi maggiormente di me..
grazie moltissimo per la disponibilità.
Vi ringrazio per le Vostre risposte e gentili indicazioni. In questo momento credo di essere in un libo, il fatto di pensare troppo e aver "opresso" l'uomo che amo con le mie paure e i miei pianti non hanno sicuramente giovato sul rapporto...e credo abbiamo maggiormente peggiorato la situazione. ..a sentire maggiore pesantenza nel nostro rapporto!!
Ora lui mi ha chiesto qualche giorno di riflessione (spero solo per "repirare") e capire qual'è il problema. spero tanto che la tranquillità porti consiglio..in caso contrario.. la vita mi darà la forza per ricucire i pezzi e avere la forza per andare avanti..comunque andrà ..credo che dovrei in prima persona inziare ad essere più forte e credere di più in quello che sono. Forse nella mia vita ho sempre messo prima le esigenze degli altri e poi ho pensato alla mia felicità..forse dovrei pensare meno agli altri e curarmi maggiormente di me..
grazie moltissimo per la disponibilità.
[#7]
"Forse nella mia vita ho sempre messo prima le esigenze degli altri e poi ho pensato alla mia felicità."
Può essere così, e l'atteggiamento nei confronti di sua madre lo testimonia.
Penso che finchè non si relazionerà a lei in maniera "adulta" non si sentirà libera di fare le sue scelte, in qualunque campo.
Lei ci ha scritto "Lui continua a dire che se abbiamo costruito una vita dove ognuno di noi ha la sua vita ci sarà un motivo", e penso che il motivo possa essere quello che ho ipotizzato.
Cerchi di lavorare su questo, magari facendosi aiutare da uno psicologo.
Le faccio tanti auguri,
Può essere così, e l'atteggiamento nei confronti di sua madre lo testimonia.
Penso che finchè non si relazionerà a lei in maniera "adulta" non si sentirà libera di fare le sue scelte, in qualunque campo.
Lei ci ha scritto "Lui continua a dire che se abbiamo costruito una vita dove ognuno di noi ha la sua vita ci sarà un motivo", e penso che il motivo possa essere quello che ho ipotizzato.
Cerchi di lavorare su questo, magari facendosi aiutare da uno psicologo.
Le faccio tanti auguri,
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 10.3k visite dal 16/05/2011.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.