Problemi tra madre e figlio
salve sono un ragazzo di 40 anni che vivo con mia madre 78 anni vedova,è da 4 mesi che sono insieme a una donna divorziata con 2 figli, quando la saputo mia madre non accetta che io frequenti questa donna per motivi di pregiudizio e anche perche' lei vuole che io mi trovi una donna libera ma senza figli.allo stesso tempo anche la mia fidanzata quando ha saputo che mia madre non lo accetta anche in casa e nata una situazione di tensione e di insicurezza da parte sua.Mia madre ogni volta che esco con lei piange e ci vuole alcuni giorni per ristabilire una atmosfera famigliare tranquilla. io quando vedo sia da parte della mia ragazza che di mia madre soffro e non riesco a mangiare come prima...il mio medico mi ha prescritto una medicina per l'appettito ma conta fino a un certo punto.Prima di questa storia io e mia madre avevamo un rapporto di collaborazione anche se io andando a lavorare la vedo solo la sera e nel week-end.mia madre prende delle pastiglie per la depressione dopo la morte di mio padre circa 7 anni fà.
vorrei un consiglio da parte sua per ristabilire e risolvere questa situazione sia con la mia ragazza che con mia madre.
distinti saluti
vorrei un consiglio da parte sua per ristabilire e risolvere questa situazione sia con la mia ragazza che con mia madre.
distinti saluti
[#1]
Forse e' giunto il momento di fare delle scelte personali che vadano al di la' dei pregiudizi di sua madre. Lei e' un uomo adulto di 40 anni e pur capendo la preoccupazione per la sua genitrice depressa, dovrebbe considerare un percorso che l'aiuti a diventare maggiormente indipendente dalla figura materna. Il rapporto madre figlio cambia in funzione dell'eta' ed alla sua dovrebbe essere connaturato da indipendenza senza per questo mettere in discussione l'affetto.
Auguri
Auguri
Dr. Maurizio Brescello
[#2]
A 40 anni un uomo dovrebbe essere capace, non dico d'imporre, ma di fare in modo che la propria madre non si permetta troppo d'interferire nella sua vita affettiva e sentimentale.
Mettiamola così, facciamo un'ipotesi: se lei continuasse ugualmente a frequentare questa donna, senza curarsi delle lamentele di sua madre, che cosa potrebbe succedere? Diciamo ad esempio da qui a 6 mesi?
Cordiali saluti
Mettiamola così, facciamo un'ipotesi: se lei continuasse ugualmente a frequentare questa donna, senza curarsi delle lamentele di sua madre, che cosa potrebbe succedere? Diciamo ad esempio da qui a 6 mesi?
Cordiali saluti
[#3]
Gentile utente,
sia lei, sia sua madre siete in difficoltà. Sua madre che ancora non ha elaborato la perdita del marito e sembra vedere in lei il figlio che non la può abbandonare e per lei, coinvolto e partecipe in questo tipo di relazione che le crea difficoltà nell'attuare le sue scelte in modo autonomo, cosa che alla sua età non sarebbe da mettere in discussione.
Dal mio punto di vista, sarebbe utile che sua madre oltre alla cura farmacologica, ricevesse anche un aiuto psicologico per lenire e superare un dolore ancora molto attuale.
E in particolare per lei sarebbe opportuno rivolgersi ad uno psicologo/psicoterapeuta al fine di riuscire a portare un cambiamento nella situazione in atto, che la vede ostacolato nel perseguire serenamente scelte autonome, nel gestire in modo adeguato e più consono alla sua età la relazione con sua madre e nel vivere senza interferenze il suo rapporto di coppia.
Molti auguri
Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it
[#4]
gentile utente, come già sottolineato dai miei colleghi credo sia giunto il momento delle scelte.
è abbastanza normale preoccuparsi delle difficoltà dei propri genitori, ma questo non deve rendere difficile il proprio cammino di vita.
quindi provi a pensare a cosa sarebbe meglio per lei, piuttosto che preoccuparsi di ciò che altri dicono o pensano.
la saluto cordialmente.
è abbastanza normale preoccuparsi delle difficoltà dei propri genitori, ma questo non deve rendere difficile il proprio cammino di vita.
quindi provi a pensare a cosa sarebbe meglio per lei, piuttosto che preoccuparsi di ciò che altri dicono o pensano.
la saluto cordialmente.
Dr. Luigi Gileno
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 4.2k visite dal 09/05/2011.
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