Fingere di star male
Buongiorno,
non so che mi stia succedendo... Ho una storia un po' burrascosa, fatta di tira e molla, litigi... ma "incapacità" di stare lontani (dipendenza suppongo...). Ci sono delle cose che da sempre il mio ragazzo non accetta di me (nonchè problemi suoi di insicurezza), quando si arrabbia è aggressivo con le parole, mi ha lasciata più volte... ed io questa cosa non l'ho mai sopportata. Ho iniziato così ad assumere un atteggiamento mai usato in vita mia... fare la piagnucolona indifesa. Speravo che facendomi vedere fragile lui avrebbe capito che stavo male. Effettivamente ciò è successo, piangendo senza aggredire a mia volta, l'ho reso più "morbido", meno possessivo, iroso o geloso. Il fatto è che per qualche strano motivo io non riesco più a fermarmi ora. Ho iniziato a piangere continuamente, urlare, fare scenate anche per stupidate oltre che per cose serie. Non mi controllo... Sento salire una cosa dallo stomaco che mi fa impazzire, piango fino al mal di testa! Lui ha iniziato ad ignorare i miei pianti, più io voglio attenzioni e protezione in quel momento, più lui scappa dicendo che sta male. E' un circolo vizioso. quindi ho aumentato la dose; invento cose assurde, malori, minacce di suicidio... Aiuto! Perchè faccio così?? Perchè mi sento male a tal punto da dover dire "mi ammazzo"? (cosa che non farei MAI) Non mi piaccio più! Possibile che mi abbia traumatizzata talmente tanto lasciandomi la scorsa volta (perchè ero in pizzeria con mia sorella e non sentivo il tel. che squillava...) da volergliela far pagare a tal modo? Ha ammesso i suoi errori, ma forse c'è qualcosa che non riesco a perdonargli! E' vero che il problema della gelosia e insicurezza era suo... Ma ora io ho un guaio con me stessa più grande!! Ha delle colpe sicuramente, ma ora sono io quella che sta esagerando! Aggiungo che al di fuori di lui la mia vita è una meraviglia... Non piango senza motivo e difficilmente mi irrito. Che posso fare per risolvere questa cosa con me stessa e poter poi decidere lucidamente che fare con lui? Potete darmi un consiglio?
Grazie in anticipo di cuore...
non so che mi stia succedendo... Ho una storia un po' burrascosa, fatta di tira e molla, litigi... ma "incapacità" di stare lontani (dipendenza suppongo...). Ci sono delle cose che da sempre il mio ragazzo non accetta di me (nonchè problemi suoi di insicurezza), quando si arrabbia è aggressivo con le parole, mi ha lasciata più volte... ed io questa cosa non l'ho mai sopportata. Ho iniziato così ad assumere un atteggiamento mai usato in vita mia... fare la piagnucolona indifesa. Speravo che facendomi vedere fragile lui avrebbe capito che stavo male. Effettivamente ciò è successo, piangendo senza aggredire a mia volta, l'ho reso più "morbido", meno possessivo, iroso o geloso. Il fatto è che per qualche strano motivo io non riesco più a fermarmi ora. Ho iniziato a piangere continuamente, urlare, fare scenate anche per stupidate oltre che per cose serie. Non mi controllo... Sento salire una cosa dallo stomaco che mi fa impazzire, piango fino al mal di testa! Lui ha iniziato ad ignorare i miei pianti, più io voglio attenzioni e protezione in quel momento, più lui scappa dicendo che sta male. E' un circolo vizioso. quindi ho aumentato la dose; invento cose assurde, malori, minacce di suicidio... Aiuto! Perchè faccio così?? Perchè mi sento male a tal punto da dover dire "mi ammazzo"? (cosa che non farei MAI) Non mi piaccio più! Possibile che mi abbia traumatizzata talmente tanto lasciandomi la scorsa volta (perchè ero in pizzeria con mia sorella e non sentivo il tel. che squillava...) da volergliela far pagare a tal modo? Ha ammesso i suoi errori, ma forse c'è qualcosa che non riesco a perdonargli! E' vero che il problema della gelosia e insicurezza era suo... Ma ora io ho un guaio con me stessa più grande!! Ha delle colpe sicuramente, ma ora sono io quella che sta esagerando! Aggiungo che al di fuori di lui la mia vita è una meraviglia... Non piango senza motivo e difficilmente mi irrito. Che posso fare per risolvere questa cosa con me stessa e poter poi decidere lucidamente che fare con lui? Potete darmi un consiglio?
Grazie in anticipo di cuore...
[#1]
Psicologo, Psicoterapeuta
Gentile ragazza, a volte le storie sono burrascose, fatte di litigi, scenate, clamorose riappacificazioni, nuove fughe e riavvicinamenti.
Se da queste storie ci aspettassimo relax e prevedibilità, forse sarebbe un pò come entrare in Farmacia e chiedere un etto di mortadella!
Lei ci segnala con grande lucidità che il problema non sta nel comportamento del suo ragazzo, bensì in una strategia che lei aveva adottato per manipolarne il comportamento, ovvero mostrarsi indifesa per evocare accudimento.
E' un pò quello che fanno i cuccioli quando mostrano la pancia al padrone: si arrendono completamente, si mostrano vulnerabili e lo "calmano".
Ora, però, questa tattica sembra le sia sfuggita di mano, per cui il problema è diventato che se lei la abbandona, perde uno strumento con cui controllare gli scatti del suo ragazzo, mentre se la mantiene perde il controllo su sè stessa.
Quale sarebbe il suo obiettivo? Ovvero: cosa la farebbe stare bene?
Se da queste storie ci aspettassimo relax e prevedibilità, forse sarebbe un pò come entrare in Farmacia e chiedere un etto di mortadella!
Lei ci segnala con grande lucidità che il problema non sta nel comportamento del suo ragazzo, bensì in una strategia che lei aveva adottato per manipolarne il comportamento, ovvero mostrarsi indifesa per evocare accudimento.
E' un pò quello che fanno i cuccioli quando mostrano la pancia al padrone: si arrendono completamente, si mostrano vulnerabili e lo "calmano".
Ora, però, questa tattica sembra le sia sfuggita di mano, per cui il problema è diventato che se lei la abbandona, perde uno strumento con cui controllare gli scatti del suo ragazzo, mentre se la mantiene perde il controllo su sè stessa.
Quale sarebbe il suo obiettivo? Ovvero: cosa la farebbe stare bene?
[#2]
Gentile Utente 185120,
ho letto il suo messaggio e i messaggi precedenti,
credo che i rapporti di coppia possano essere orientati allo scambio e al rispetto reciproco oppure al possesso e alla distruzione reciproca. Nel primo caso c'è spazio per altre attività ed obiettivi, come progettare il futuro insieme o organizzare il presente affinché sia piacevole; nel secondo caso non c'è spazio per tutto questo perché le energie della coppia sono tutte impiegate per il controllo e il possesso reciproco.
Parlo di controllo e possesso reciproco perché come, sottolinea lei stessa, quello che sta utilizzando è un atteggiamento nuovo volto a trattenere con sé il suo ragazzo e a dominarlo con una tecnica di sottomissione.
Chiaramente dopo un primo momento in cui questo atteggiamento ha funzionato, il suo ragazzo si è adattato a questa strategia e non ne è stato più colpito; ciò la può portare a rincarare la dose, come ha anche fatto, ma la cosa non farebbe altro che rinforzare l'aspetto disfunzionale della relazione (cioè il controllo reciproco).
Creare un'inversione di tendenza non è una cosa facile, come credo che lei abbia sperimentato. Come le hanno suggerito già altri colleghi può chiedersi cosa vuole da questa storia e dalla sua vita (considerando che avrà una qualche motivazione inconscia ad accettare di giocare questo ruolo con il suo ragazzo). Successivamente può decidere se intraprendere un percorso di terapia di coppia, scommettendo ancora sul vostro rapporto e facendovi carico entrambi delle difficoltà vissute insieme, oppure se intraprendere un percorso individuale concentrandosi sulla sua vita e sulle sue modalità relazionali (cosa che includerebbe comunque il suo rapporto di coppia). Del resto dice che la sua vita è una meraviglia escludendo la storia con lui ma allo stesso tempo mi sembra insoddisfatta della sua vita proprio perché ha accettato di rinunciare ai suoi sogni e ai suoi interessi.
ho letto il suo messaggio e i messaggi precedenti,
credo che i rapporti di coppia possano essere orientati allo scambio e al rispetto reciproco oppure al possesso e alla distruzione reciproca. Nel primo caso c'è spazio per altre attività ed obiettivi, come progettare il futuro insieme o organizzare il presente affinché sia piacevole; nel secondo caso non c'è spazio per tutto questo perché le energie della coppia sono tutte impiegate per il controllo e il possesso reciproco.
Parlo di controllo e possesso reciproco perché come, sottolinea lei stessa, quello che sta utilizzando è un atteggiamento nuovo volto a trattenere con sé il suo ragazzo e a dominarlo con una tecnica di sottomissione.
Chiaramente dopo un primo momento in cui questo atteggiamento ha funzionato, il suo ragazzo si è adattato a questa strategia e non ne è stato più colpito; ciò la può portare a rincarare la dose, come ha anche fatto, ma la cosa non farebbe altro che rinforzare l'aspetto disfunzionale della relazione (cioè il controllo reciproco).
Creare un'inversione di tendenza non è una cosa facile, come credo che lei abbia sperimentato. Come le hanno suggerito già altri colleghi può chiedersi cosa vuole da questa storia e dalla sua vita (considerando che avrà una qualche motivazione inconscia ad accettare di giocare questo ruolo con il suo ragazzo). Successivamente può decidere se intraprendere un percorso di terapia di coppia, scommettendo ancora sul vostro rapporto e facendovi carico entrambi delle difficoltà vissute insieme, oppure se intraprendere un percorso individuale concentrandosi sulla sua vita e sulle sue modalità relazionali (cosa che includerebbe comunque il suo rapporto di coppia). Del resto dice che la sua vita è una meraviglia escludendo la storia con lui ma allo stesso tempo mi sembra insoddisfatta della sua vita proprio perché ha accettato di rinunciare ai suoi sogni e ai suoi interessi.
Dr. gaetano iannella
www.studiopsicologinapoli.it
gaetano.iannella@gmail.com
[#3]
Utente
Grazie per le Vs risposte... :-)
Rispondo in ordine:
Al momento sono più interessata a non perdere il controllo di me stessa. E' vero forse che così "manipolo" il mio ragazzo, ma non sto comunque bene, non mi piaccio, non mi piace l'immagine che do di me, sono meglio di così! Per quanto riguarda quello che mi farebbe felice... Bhè istintivamente direi essere amata per come sono, non avere più l'angoscia nel fare ogni cosa (se sto via mezz'ora in più magari s'arrabbia...) e sentirmi libera di essere me stessa senza pensare di essere sbagliata. Ma dovrei ragionarci di più...
La ringrazio Dr. Gaetano per aver letto anche i miei precedenti messaggi. Anticipo che - Grazie a Dio - non ho rinunciato ai miei sogni, li sto portando avanti come non mai. Ne ho parlato con lui molto seriamente, sia dei problemi legati al mio lavoro, sia alla sua esagerata possessività. Devo dire che ce la sta mettendo tutta, cerca di non mettersi in mezzo (anche se non sempre ce la fa). Ma la situazione non è comunque mai tranquilla; lavoro sempre col senso di colpa, con l'ansia perenne che: "se lo faccio mi molla". Lui a volte mi tranquillizza, ma a volte no... e lì perdo il controllo. Ha passato 2 anni a farmi sentire sbagliata, a lasciarmi, a tormentarmi per quella che sono... Non posso di punto in bianco cancellare tutto. Per questo dico che forse le mie "tattiche" sono messe in scena per farlo sentire in colpa. Ha sbagliato, ha sbagliato tanto, non glielo lascio più fare ora. Ma questo non è il modo adatto! Sto esagerando! Per questo dico che il resto della mia vita va bene.. il mio lavoro, la mia famiglia. Non mi sento insoddisfatta della mia vita, ma dalla mia relazione. Però, come giustamente ha detto lei, vorrei capire quali problematiche sicuramente più profonde e radicate, mi hanno portato a scegliere una storia così distruttiva. Voglio capire se il mio è ampore vero o qualche sorta di dipendenza che non comprendo. Perciò vorrei intraprendere un psicoterapia da sola per ora, solo che, purtroppo, non avendo lavorato per un bel po' (per i motivi che ha letto!) molto onestamente, non me lo posso permettere... (se non appuntamenti sporadici). Mi sono imposta, dopo aver scritto qui ieri, di voler cambiare... Solo che non so da che parte cominciare per mantenere la calma quando lui mi nega le attenzioni e mi allontana non perchè sbaglio qualcosa, ma perchè "non accetta" dei lati di me.
Grazie mille ancora :-)
Rispondo in ordine:
Al momento sono più interessata a non perdere il controllo di me stessa. E' vero forse che così "manipolo" il mio ragazzo, ma non sto comunque bene, non mi piaccio, non mi piace l'immagine che do di me, sono meglio di così! Per quanto riguarda quello che mi farebbe felice... Bhè istintivamente direi essere amata per come sono, non avere più l'angoscia nel fare ogni cosa (se sto via mezz'ora in più magari s'arrabbia...) e sentirmi libera di essere me stessa senza pensare di essere sbagliata. Ma dovrei ragionarci di più...
La ringrazio Dr. Gaetano per aver letto anche i miei precedenti messaggi. Anticipo che - Grazie a Dio - non ho rinunciato ai miei sogni, li sto portando avanti come non mai. Ne ho parlato con lui molto seriamente, sia dei problemi legati al mio lavoro, sia alla sua esagerata possessività. Devo dire che ce la sta mettendo tutta, cerca di non mettersi in mezzo (anche se non sempre ce la fa). Ma la situazione non è comunque mai tranquilla; lavoro sempre col senso di colpa, con l'ansia perenne che: "se lo faccio mi molla". Lui a volte mi tranquillizza, ma a volte no... e lì perdo il controllo. Ha passato 2 anni a farmi sentire sbagliata, a lasciarmi, a tormentarmi per quella che sono... Non posso di punto in bianco cancellare tutto. Per questo dico che forse le mie "tattiche" sono messe in scena per farlo sentire in colpa. Ha sbagliato, ha sbagliato tanto, non glielo lascio più fare ora. Ma questo non è il modo adatto! Sto esagerando! Per questo dico che il resto della mia vita va bene.. il mio lavoro, la mia famiglia. Non mi sento insoddisfatta della mia vita, ma dalla mia relazione. Però, come giustamente ha detto lei, vorrei capire quali problematiche sicuramente più profonde e radicate, mi hanno portato a scegliere una storia così distruttiva. Voglio capire se il mio è ampore vero o qualche sorta di dipendenza che non comprendo. Perciò vorrei intraprendere un psicoterapia da sola per ora, solo che, purtroppo, non avendo lavorato per un bel po' (per i motivi che ha letto!) molto onestamente, non me lo posso permettere... (se non appuntamenti sporadici). Mi sono imposta, dopo aver scritto qui ieri, di voler cambiare... Solo che non so da che parte cominciare per mantenere la calma quando lui mi nega le attenzioni e mi allontana non perchè sbaglio qualcosa, ma perchè "non accetta" dei lati di me.
Grazie mille ancora :-)
[#4]
Psicologo, Psicoterapeuta
>>Per quanto riguarda quello che mi farebbe felice... Bhè istintivamente direi essere amata per come sono, non avere più l'angoscia nel fare ogni cosa (se sto via mezz'ora in più magari s'arrabbia...) e sentirmi libera di essere me stessa senza pensare di essere sbagliata. Ma dovrei ragionarci di più...
Gentile ragazza, due di queste considerazioni implicano che qualcosa cambi in lei (cioè non avere l'angoscia nel fare ogni cosa e sentirsi libera di essere sè stessa senza pensare di essere sbagliata). Cambiare sè stessi può essere difficile e faticoso, ma non è impossibile.
Altro discorso è "essere amata per come sono"; e non perchè non sia una cosa bella e desiderabile, ma semplicemente perchè lei non alcun potere su questo.
Se le persone la amano per quello che è, questa è solo una scelta loro, non sua; a lei rimane la scelta (non facile, ma senz'altro importante) di scegliere a chi affidare i suoi affetti.
Sul comportamento, sulle emozioni, sui pensieri degli altri non abbiamo alcun controllo, ed influenze solo limitate; su di noi stessi, qualche possibilità in più c'è.
Cordiali saluti
Gentile ragazza, due di queste considerazioni implicano che qualcosa cambi in lei (cioè non avere l'angoscia nel fare ogni cosa e sentirsi libera di essere sè stessa senza pensare di essere sbagliata). Cambiare sè stessi può essere difficile e faticoso, ma non è impossibile.
Altro discorso è "essere amata per come sono"; e non perchè non sia una cosa bella e desiderabile, ma semplicemente perchè lei non alcun potere su questo.
Se le persone la amano per quello che è, questa è solo una scelta loro, non sua; a lei rimane la scelta (non facile, ma senz'altro importante) di scegliere a chi affidare i suoi affetti.
Sul comportamento, sulle emozioni, sui pensieri degli altri non abbiamo alcun controllo, ed influenze solo limitate; su di noi stessi, qualche possibilità in più c'è.
Cordiali saluti
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 10.7k visite dal 06/05/2011.
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