Timidezza
buongiorno,vi espongo il problema:ho una figlia di quasi 14 anni,una ragazza stupenda con un carattere dolce e grande studiosa,il fatto è che non riesce ad avere amici perchè è troppo timida,questi problemi sono iniziati alle medie perchè la sua migliore amica,con la quale aveva frequentato sia materna che elementari,l'ha messa da parte iniziando ad uscire con nuove amiche conosciute in classe e mettendole contro di lei,così mia figlia si è sentita "tradita" e non è riuscita più ad instaurare rapporti sereni con gli altri.oltretutto essendo bravissima a scuola,in tutte le materie,dai compagni è stata definita secchiona e perciò ogni giorno si è vista rifilare nuovi nomignoli offensivi.questo per fortuna si è risolto perchè siamo intervenuti insieme alla preside dell'istituto facendo in modo che non venisse più derisa solo pèer il fatto di studiare.comunque resta il fatto che lei sentendosi esclusa da tutta la classe si è chiusa in se,non viene invitata a feste oppure ad uscire,non immaginavo tanta cattiveria dai giovani.
mia figlia il prossimo anno andrà al liceo scientifico e pensate prima di scegliere l'istituto si è documentata dove andavano tutti gli altri in modo tale da iscriversi in un luogo diverso,dicendo di voler troncare tutti i rapporti con questi compagni.ritengo mia figlia una ragazza stupenda sempre pronta ad aiutare gli altri e di grande educazione.però sono in pena per lei proprio per il fatto che dopo scuola non esce mai si ritrova in casa,compiti tv e niente.in che modo posso aiutarla?grazie.
mia figlia il prossimo anno andrà al liceo scientifico e pensate prima di scegliere l'istituto si è documentata dove andavano tutti gli altri in modo tale da iscriversi in un luogo diverso,dicendo di voler troncare tutti i rapporti con questi compagni.ritengo mia figlia una ragazza stupenda sempre pronta ad aiutare gli altri e di grande educazione.però sono in pena per lei proprio per il fatto che dopo scuola non esce mai si ritrova in casa,compiti tv e niente.in che modo posso aiutarla?grazie.
[#1]
Psicologo, Psicoterapeuta
Gentile signora, essere accettati dal gruppo dei pari e stabilire legami significativi fuori dal mondo protetto del proprio nucleo familiare è uno dei compiti degli adolescenti.
Ognuno di noi, nell'età delicata che sta attraversando sua figlia, si trova a fronteggiare l'ansia ed il desiderio di stare con gli altri, le battute offensive, il sentirsi tradito da un amico caro.
Il cambiamento di contesto (il Liceo) potrebbe essere un'occasione per sperimentare modelli di relazione nuovi, incontrando persone più grandi e ragazze e ragazzi con cui condividere interessi, passioni, tempo libero.
Molto dipende dal modo in cui sua figlia approccerà il nuovo gruppo; consideri che ogni intervento da parte sua risulta piuttosto paradossale (sarebbe un pò come dirle "sii autonoma!").
Si armi di pazienza materna e, se la situazione dovesse ripetersi e sua figlia dovesse essere isolata anche al Liceo, provi a vedere se all'interno dell'Istituto c'è uno sportello di ascolto per i ragazzi: a volte può essere un buon inizio.
Se poi la situazione dovesse persistere e sua figlia dovesse soffrire di un isolamento consistente e duraturo, un aiuto specialistico potrebbe essere importante per sbloccare la situazione.
Cordiali saluti
Ognuno di noi, nell'età delicata che sta attraversando sua figlia, si trova a fronteggiare l'ansia ed il desiderio di stare con gli altri, le battute offensive, il sentirsi tradito da un amico caro.
Il cambiamento di contesto (il Liceo) potrebbe essere un'occasione per sperimentare modelli di relazione nuovi, incontrando persone più grandi e ragazze e ragazzi con cui condividere interessi, passioni, tempo libero.
Molto dipende dal modo in cui sua figlia approccerà il nuovo gruppo; consideri che ogni intervento da parte sua risulta piuttosto paradossale (sarebbe un pò come dirle "sii autonoma!").
Si armi di pazienza materna e, se la situazione dovesse ripetersi e sua figlia dovesse essere isolata anche al Liceo, provi a vedere se all'interno dell'Istituto c'è uno sportello di ascolto per i ragazzi: a volte può essere un buon inizio.
Se poi la situazione dovesse persistere e sua figlia dovesse soffrire di un isolamento consistente e duraturo, un aiuto specialistico potrebbe essere importante per sbloccare la situazione.
Cordiali saluti
[#2]
gentile signora, credo anche io sia essenziale l'osservare la reazione al cambio di contesto a cui sua figlia si appresta.
a volte basta poco per "sbloccarsi" da situazioni che sembrano essere molto oppressive.
concordo con l'informarsi di un'eventuale sportello di ascolto scolastico, per avere qualche "dritta" su come poter affrontare la quotidianità.
comprendo il suo stato d'animo, così proiettato sulla giovane ragazza, e penso che una presenza costante ma non invadente dei genitori in un periodo così delicato come è l'adolescenza sia non solo auspicabile ma necessaria.
la saluto cordialmente.
a volte basta poco per "sbloccarsi" da situazioni che sembrano essere molto oppressive.
concordo con l'informarsi di un'eventuale sportello di ascolto scolastico, per avere qualche "dritta" su come poter affrontare la quotidianità.
comprendo il suo stato d'animo, così proiettato sulla giovane ragazza, e penso che una presenza costante ma non invadente dei genitori in un periodo così delicato come è l'adolescenza sia non solo auspicabile ma necessaria.
la saluto cordialmente.
Dr. Luigi Gileno
[#3]
Buon giorno,
dal mio punto di vista lei è riuscita a trasmettere chiaramente il suo stato d'animo e credo anche che la sua richiesta di aiuto sia assolutamente sensata.
Vorrei però porle delle domande:
1)in quanti siete nel nucleo familiare?
2)la ragazza è figlia unica?
3)voi genitori lavorate o trascorrete del tempo con lei?
4)come avete cercato di aiutarla fino ad ora (a parte l'intervento con la preside)?
5) la ragazza ha mai praticato sport o frequentato altri gruppi extra scolastici (es. musicali)?
Queste informazioni credo che possano aiutarci per un miglior consulto.
dal mio punto di vista lei è riuscita a trasmettere chiaramente il suo stato d'animo e credo anche che la sua richiesta di aiuto sia assolutamente sensata.
Vorrei però porle delle domande:
1)in quanti siete nel nucleo familiare?
2)la ragazza è figlia unica?
3)voi genitori lavorate o trascorrete del tempo con lei?
4)come avete cercato di aiutarla fino ad ora (a parte l'intervento con la preside)?
5) la ragazza ha mai praticato sport o frequentato altri gruppi extra scolastici (es. musicali)?
Queste informazioni credo che possano aiutarci per un miglior consulto.
Dr.ssa Monia Marziani
[#4]
Utente
buongiorno,ringrazio tutti voi per i consigli,dopodichè rispondo con piacere alla dr.ssa marziani:
in casa siamo 4
la ragazza ha un fratello di 10 anni con il quale ha un rapporto bellissimo
il papà lavora ed io sono casalinga perciò seguo personalmente i miei figli,sono disponibile e presente per ogni loro problema
mia figlia si confida molto con me abbiamo un bellissimo rapporto e premetto che è una ragazza sempre felice e serena,i professori,catechisti in generale adulti la adorano.
fin da piccola ha sempre praticato sport,però non di squadra,tipo nuoto ,karate,quest'anno posturale per un problema di iniziale scoliosi.
tra poco frequenterà un corso di hiphop.
perciò come vede non è che lei si rinchiude in casa,le sue attività le ha e spero come voi avete detto che nel suo nuovo percorso di liceo riesca a trovare amici sinceri che sappiano apprezzarla.ancora grazie.
in casa siamo 4
la ragazza ha un fratello di 10 anni con il quale ha un rapporto bellissimo
il papà lavora ed io sono casalinga perciò seguo personalmente i miei figli,sono disponibile e presente per ogni loro problema
mia figlia si confida molto con me abbiamo un bellissimo rapporto e premetto che è una ragazza sempre felice e serena,i professori,catechisti in generale adulti la adorano.
fin da piccola ha sempre praticato sport,però non di squadra,tipo nuoto ,karate,quest'anno posturale per un problema di iniziale scoliosi.
tra poco frequenterà un corso di hiphop.
perciò come vede non è che lei si rinchiude in casa,le sue attività le ha e spero come voi avete detto che nel suo nuovo percorso di liceo riesca a trovare amici sinceri che sappiano apprezzarla.ancora grazie.
[#5]
Buongiorno signora...
è comprensibile la sua preoccupazione...ed è altrettanto meritevole di attenzione la situazione di sua figlia.
Mi sembra che all'interno delle sue prime esperienze di aggregazione e relazioni amicali significative, sua figlia abbia "sentito" e vissuto questo abbandono, da parte delle amiche, come una profonda ferita, sia nell'approvazione sociale, sia nella sfera delle relazioni affettive. Concordo con la collega Dr.ssa Monia Marziani, ritenendo che il sistema familiare sia importante per una buona comprensione ed un eventuale giusta elaborazione. Mi chiedo, per esempio, a seguito della sua risposta alla collega, che cosa ne pensa di tutta questa situazione suo marito?
Comunque sia, provi a dar fiducia a sua figlia, così facendo quest'ultima, avrà la possibilità di ricorrere alle proprie risorse, giungendo ad una nuova comprensione. Il cambio del contesto può favorire tutto questo; dinnanzi a nuovi confronti avrà altre possibilità per misurarsi e colmare quel vuoto subito con nuove amicizie e rapporti più maturi.
Ma, se la situazione dovesse peggiorare e da sola non riuscisse a far fronte alla nuova esperienza, allora le consiglierei di rivolgersi ad un collega, non escludendo una terapia familiare.
è comprensibile la sua preoccupazione...ed è altrettanto meritevole di attenzione la situazione di sua figlia.
Mi sembra che all'interno delle sue prime esperienze di aggregazione e relazioni amicali significative, sua figlia abbia "sentito" e vissuto questo abbandono, da parte delle amiche, come una profonda ferita, sia nell'approvazione sociale, sia nella sfera delle relazioni affettive. Concordo con la collega Dr.ssa Monia Marziani, ritenendo che il sistema familiare sia importante per una buona comprensione ed un eventuale giusta elaborazione. Mi chiedo, per esempio, a seguito della sua risposta alla collega, che cosa ne pensa di tutta questa situazione suo marito?
Comunque sia, provi a dar fiducia a sua figlia, così facendo quest'ultima, avrà la possibilità di ricorrere alle proprie risorse, giungendo ad una nuova comprensione. Il cambio del contesto può favorire tutto questo; dinnanzi a nuovi confronti avrà altre possibilità per misurarsi e colmare quel vuoto subito con nuove amicizie e rapporti più maturi.
Ma, se la situazione dovesse peggiorare e da sola non riuscisse a far fronte alla nuova esperienza, allora le consiglierei di rivolgersi ad un collega, non escludendo una terapia familiare.
Dr. Giovanni Soscara
Psicologo Clinico, Psicoterapeuta
soscaragiovanni@medicitalia.it
[#6]
Gentile signora,
da quest'ultimo contatto mi sembra che il problema che lei sente sia in parte rientrato quando parla di una ragazza sempre felice e serena e quando sottolinea il fatto che non si rinchiude in casa.
Il problema sembra piuttosto risolvibile, ma le consiglierei di lasciare possibilmente dei margini di libertà individuale alla ragazza (es. quando fa sport lasciarle la possibilità di stare in palestra per più tempo permettendole di scambiare quattro chiacchiere in piena autonomia con le coetanee), se questo non venisse già fatto.
Cerchi anche di non darle troppi consigli su come relazionarsi con i coetanei, dovrà vivere (anche condividendole con lei) le sue difficoltà, consaevole di avere una mamma disponibile all'ascolto che dona fiducia alla figlia quando si astiene dal giudicare i suoi e gli altrui comportamenti.
da quest'ultimo contatto mi sembra che il problema che lei sente sia in parte rientrato quando parla di una ragazza sempre felice e serena e quando sottolinea il fatto che non si rinchiude in casa.
Il problema sembra piuttosto risolvibile, ma le consiglierei di lasciare possibilmente dei margini di libertà individuale alla ragazza (es. quando fa sport lasciarle la possibilità di stare in palestra per più tempo permettendole di scambiare quattro chiacchiere in piena autonomia con le coetanee), se questo non venisse già fatto.
Cerchi anche di non darle troppi consigli su come relazionarsi con i coetanei, dovrà vivere (anche condividendole con lei) le sue difficoltà, consaevole di avere una mamma disponibile all'ascolto che dona fiducia alla figlia quando si astiene dal giudicare i suoi e gli altrui comportamenti.
[#7]
Utente
infatti dottoressa mia figlia è serena, in casa, non è che fa pesare il problema,però non è quell'ora che trascorre 2 volte a settimana a ginnastica a farla socializzare,più che altro lei ci rimane male quando nell'era di internet si ritrova su facebook e vede foto dei suoi"compagni"a delle feste, oppure in uscite di cui lei non viene neanche presa in considerazione,cene di classe dove non è invitata,lamenta il fatto di entrare in chat ed essere ignorata quando attacca discorso gli altri lo troncano subito,non c'è proprio dialogo tra di loro,ecco questo la infastidisce molto.
per il resto per fortuna il suo carattere non è cambiato,non si è incupita.forse avete ragione il problema è più mio che suo,il fatto è che quando vedo le ragazzine della sua età uscire ,invece lei è in casa o esce con me mi dispiace perchè penso che sarebbe contenta di passeggiare con delle amiche.grazie di nuovo per i consigli che mi avete dato.buona giornata.
per il resto per fortuna il suo carattere non è cambiato,non si è incupita.forse avete ragione il problema è più mio che suo,il fatto è che quando vedo le ragazzine della sua età uscire ,invece lei è in casa o esce con me mi dispiace perchè penso che sarebbe contenta di passeggiare con delle amiche.grazie di nuovo per i consigli che mi avete dato.buona giornata.
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 6.8k visite dal 04/05/2011.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.