Paura del tradimento

Buongiorno!
Sono fidanzata da 4 anni. Il primo anno di questa relazione è trascorso senza che io abbia mai avuto alcun dubbio riguardo la fedeltà del mio partner, successivamente mi giunsero però delle voci non ben dettagliate secondo cui lui mi aveva tradita con un'altra. Nonostante non fossero supportate da alcunchè mi crollò il mondo addosso, caddi come da una nuvola. Resistetti pochi giorni senza dir nulla al mio ragazzo, quindi esplosi facendogli una sorta di terzo grado in cui arrivò a piangere dicendomi che non era accaduto nulla. Da allora il sospetto sostanzialmente mi è rimasto. So che nelle sue relazioni precedenti gli è capitato di tradire, e mi è capitato in questi anni di trovare un paio di messaggi strani con una sua conoscente o qualche numero strano tra le chiamate. Lui mi ha sempre fornito varie spiegazioni che in fondo in fondo so non convincermi.
Il fatto è questo, segni evidenti di tradimento non ne ho mai trovati, eppure da allora ne sono ossessionata. Alterno lunghi periodi in cui non ci penso, me ne dimentico, a periodi (meno lunghi per fortuna) in cui mi ritornano in mente questi episodi e non riesco a fare a meno di controllarlo o di guardare di nascosto il suo telefono (vergognandomi poi profondamente). Ho paura che mi tradisca, non lo sopporterei e so che se accadesse la nostra storia finirebbe. Eppure mi rendo anche conto che stiamo assieme da 4 anni, e io di fatto continuo a stare con lui. Anche lui sta arrivando al limite della sopportazione, ponendomi di fronte ogni volta ad un aut aut: mi dice 'più spiegazioni di così non ti so dare, o ti fidi o non ti fidi'. Si crea poi un circolo vizioso per cui quando io gli chiedo se mi abbia mai tradita, anche se mi dice di no io nella mia testa mi dico che comunque non lo ammetterebbe mai con me, quindi non ne sono mai soddisfatta e cerco 'prove' per conto mio. Sostanzialmente sono stufa di non fidarmi di lui, vorrei trovare un modo per ritrovare la fiducia e non pensarci più, pensare che se dovesse accadere questo famoso tradimento ci potrò pensare in quel momento e che non ha senso rovinarsi l'oggi con lui per questo motivo. Come posso fare?
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicoterapeuta, Psicologo 4.9k 87
Gent.le ragazza,
la paura di essere tradita non è il problema in sé in quanto probabilmente deriva dalla sua insicurezza, quindi è un aspetto sul quale lavorare a livello individuale e non di coppia. Le consiglio di provare a fare chiarezza dentro di sé e in questo senso potrebbe esserle utile la lettura del libro "L'amore possbile" di Guy Corneaux.

Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it

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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
"Eppure mi rendo anche conto che stiamo assieme da 4 anni, e io di fatto continuo a stare con lui."

E' proprio così, e lei non ha pensato forse neanche per un momento di lasciarlo.
I casi sono due: o tutto sommato si sta fidando di lui, anche se non riesce a cancellare del tutto i dubbi, oppure in fondo ritiene prevedibile che un ragazzo possa tradire perchè sono "cose che succedono", e quindi è tollerante nei confronti dei sospetti che non riesce a scacciare.
In alternativa potrebbe aver avuto davanti agli occhi dei modelli di donna tradita dal partner (ad es. sua madre o una'altra donna per lei significativa), e quindi aspettarsi che questo possa accadere anche a lei.

Quando ha iniziato ad avere dei sospetti le voci che le sono arrivate non erano supportate da alcunché, e di conseguenza se lei si è così "attivata" - tanto da rimanerlo fino ad oggi - significa che intravedeva la possibilità che quello che si aspettava accadesse, oppure che la sua insicurezza fino a quel momento sopita si è risvegliata, trovando conferma al fatto di non poter essere davvero "l'unica" per il suo ragazzo.
Lui ora le dice in maniera molto pragmatica che credergli è questione di fiducia, e che le ha già detto tutto quello che poteva dirle per discolparsi e non sa che altro fare.
Ha sicuramente ragione, perchè all'interno della coppia la fiducia è necessaria e si basa almeno in parte su un "atto di fede", perchè il partner non è mai del tutto controllabile e comunque non sarebbe vivibile per nessuno una relazione posta continuamente sotto la lente d'ingrandimento del dubbio.

Cerchi di riflettere su quali motivi possono averla portata ad attivarsi in questo modo di fronte a sospetti vaghi e non circostanziati, perchè mettendo fra parentesi e prendendo per buona la correttezza del suo ragazzo (sulla quale non possiamo ovviamente pronunciarci) lei può occuparsi solo di quelle che sono le reazioni che sperimenta e che le creano ora molto disagio.

Saluti,

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

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Psicologo, Psicoterapeuta attivo dal 2008 al 2022
Psicologo, Psicoterapeuta
Il tradimento potrebbe essere un buon riferimento per suddividere le persone. Ci sono quelle che cercano le prove, quelle che controllano preventivamente, quelle che al primo avviso tirano subito i remi in barca e via dicendo.

Lei sembra appartenere alla categoria di coloro che cercano le prove. Per cui perde una gran quantità di tempo in questa affannosa ricerca senza chiedersi, forse, come mai dedica tanto tempo ad una minaccia come questa.

Questi comportamenti nascondono le nostre insicurezze aiutandoci a riversarle sugli altri, su questioni che almeno in apparenza sono controllabili.

Dovrebbe chiedersi come mai in una relazione ha dei timori tanto evidenti, forti, da farle vivere male anche quei momenti che invece potrebbe godersi
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Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220
(..)Si crea poi un circolo vizioso per cui quando io gli chiedo se mi abbia mai tradita, anche se mi dice di no io nella mia testa mi dico che comunque non lo ammetterebbe mai con me, quindi non ne sono mai soddisfatta e cerco 'prove' per conto mio (..)

gentile ragazza questa è la classica trappola che induce una profezia ad autoavverarsi.
In che modo? sfinendo il suo ragazzo a tal punto che cercherà davvero un'alternativa più tranquilla. Lei troverà così le prove da confermare i suoi sospetti senza rendersi conto che è stato proprio il suo atteggiamento a creare le condizioni favorevoli per un tradimento. Se vorrà che le cose prendano questa piega deve solo continuare a fare ciò che fa.
Come le indicano i colleghi cerchi dentro di sè le prove della sua insicurezza.
saluti

Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks

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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Chiedere ripetutamente al suo amato: "Mi tradisci?" è un ottimo sistema per spingerlo nelle braccia di un'altra e realizzare così la sua paura più grande.

La domanda "Mi tradisci?" non può in nessun caso avere una risposta soddisfacente.

Domande ripetute, sospetti, controlli, violazione della privacy sono tutti metodi efficaci per mettere fine a una relazione. La parola "ossessione" sembra appropriata al suo caso, per cui sarebbe opportuno interpellare uno psicologo psicoterapeuta esperto in questo problema, prima che continuando così finisca proprio dove non vorrebbe mai arrivare.

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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Utente
Utente
Leggendo le vostre risposte compare ripetutamente il termine insicurezza...
Sono conscia di non avere molta autostima, ne ho prove tangibili anche in altri ambiti 'esistenziali' (non solo in ambito amoroso quindi), però non credevo c'entrasse con questo mio problema.

Io vorrei trovare un modo per superare questa mia diffidenza verso di lui, ma mi rendo conto che se deriva da una mia insicurezza la cosa allora è ben radicata in me e più difficilmente risolvibile... Cosa dovrei fare?
Lui finora si è dimostrato anche troppo comprensivo nei miei confronti, e mi capacito della cosa dandomi due possibili spiegazioni: l'una è che mi ami davvero molto e quindi mi sopporti per amore appunto, l'altra è che sopporti senza sbottare troppo perchè forse c'è qualche fondo di verità nelle mie insinuazioni... E quindi si ritorna sempre al punto di partenza.

Come si fa a lavorare sull'autostima? E' un cammino che da soli è possibile intraprendere o si rende sempre necessario un aiuto esterno?

Per il dott. Santonocito:
E' un'ossessione la mia, forse sì, ma è a mente lucida, non mi ritengo paranoica insomma...
Pi non ne sono ossessionata 365 giorni l'anno per fortuna, è un pensiero che faccio spesso tra me e me, talvolta lo esterno con lui e cerco qualche segno qui e là.
Intendo dire che non invado quotidianamente la privacy del mio partner: comunque, che sia una volta sola o mille volte il fatto rimane quello, so che non dovrei farlo, è sbagliato.
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicoterapeuta, Psicologo 4.9k 87
Gent.le ragazza,
il primo passo è mettersi in discussione, a volte si riesce a farlo da soli altre volte è necessario rivolgersi ad uno psicologo-psicoterapeuta, non per curare una patologia ma per intraprendere un percorso di crescita personale.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
>>> Io vorrei trovare un modo per superare questa mia diffidenza verso di lui, ma mi rendo conto che se deriva da una mia insicurezza la cosa allora è ben radicata in me e più difficilmente risolvibile...
>>>

È proprio il contrario: cambiare se stessi è sempre meno difficile che cambiare gli altri.

Quando inizierà a rendersi conto che questo problema ha verosimilmente poco a che vedere con lui, ma molto con lei, sarà incamminata verso una direzione produttiva. Fino a quando invece continuerà a pensare che se lui resiste potrebbe avere la coscienza sporca, si starà sabotando da sola.

Se finora non è riuscita a uscire dalla sua trappola, tuttavia, si tratta di un lavoro da fare con l'aiuto di un terapeuta.

Cordiali saluti
[#9]
Utente
Utente
Ho capito che il problema sono io e che ho un lavoro da fare su me stessa, e cercherò un sostegno psicologico se a breve le cose non miglioreranno nonostante il mio impegno.

Ringrazio molto tutti voi per le vostre risposte, mi sono state di grande aiuto.

Dott.ssa Camplone, la ringrazio anche per la lettura consigliata, sto cercando in varie librerie quel libro che mi ha indicato!

Un saluto a tutti e grazie ancora!
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
>>> cercherò un sostegno psicologico
>>>

Cerchi un aiuto psicologico spiegando il problema al professionista, poi sarà lui a consigliarle un sostegno, una consulenza o una psicoterapia.

Non glielo dico per pignoleria, ma perché il sostegno psicologico è una cosa diversa dalla consulenza e ancora diversa dalla terapia.

Cordiali saluti
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Utente
Utente
Certo, ho scritto sostegno senza pensarci su, mi scuso, intendevo dire fare un colloquio con un professionista.
La ringrazio per la precisazione!

Cordiali saluti
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
Penso sia le decisione migliore non solo per cercare di raggiungere un diverso equilibrio nel rapporto con il suo ragazzo, ma anche e soprattutto per risolvere quello che sta minando la sua serenità.

Le faccio tanti auguri, se vuole ci aggiorni e ci faccia sapere se ci sono novità.