Rabbia verso lo psicanalista
Ho sempre pensato che il mio psicanalista non avesse stima di me, anche perché è molto freddo e distaccato, e poi io guardo ogni singolo movimento facciale.
Mi chiedo se il fatto che possa dirmi cose negative come per diminuire le mie aspettative di perfezione nei confronti di me stessa sia da attribuire al fatto che vuole tirarmi fuori la grinta e l'autonomia di pensiero, in modo tale che io non possa più aver bisogno di un sostegno esterno, ma riesca a "camminare con le mie gambe".
E' possibile nella terapia un atteggiamento simile? Io ho troppa stima di lui come professionista per pensare che mi esprima la sua disistima nei miei confronti in questo modo.
Mi chiedo se il fatto che possa dirmi cose negative come per diminuire le mie aspettative di perfezione nei confronti di me stessa sia da attribuire al fatto che vuole tirarmi fuori la grinta e l'autonomia di pensiero, in modo tale che io non possa più aver bisogno di un sostegno esterno, ma riesca a "camminare con le mie gambe".
E' possibile nella terapia un atteggiamento simile? Io ho troppa stima di lui come professionista per pensare che mi esprima la sua disistima nei miei confronti in questo modo.
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Gentile signora,
Lei tende a osservare ogni singolo movimento facciale e ogni gesto e ogni parola per riuscire a sapere cosa lui pensa di lei, come se lei stesse cercando di sapere costantemente qualcosa su se stessa, sul suo valore come persona. Lei ha molto bisogno dell'approvazione degli altri e della loro stima. Penso che questo tema sia molto importante, e forse questo timore di essere giudicata ce l'ha pure nei confronti di altre persone, forse le è capitato pure al lavoro, come ci ha raccontato tempo fa.
Credo che sia fondamentale che lei dica al suo terapeuta come lei si sente nei suoi confronti, la sua rabbia e quello che lei crede che lui pensa su di lei,
e che approfondiate questo tema, che probabilmente è centrale quando si trova in difficoltà.
Tanti auguri,
Lei tende a osservare ogni singolo movimento facciale e ogni gesto e ogni parola per riuscire a sapere cosa lui pensa di lei, come se lei stesse cercando di sapere costantemente qualcosa su se stessa, sul suo valore come persona. Lei ha molto bisogno dell'approvazione degli altri e della loro stima. Penso che questo tema sia molto importante, e forse questo timore di essere giudicata ce l'ha pure nei confronti di altre persone, forse le è capitato pure al lavoro, come ci ha raccontato tempo fa.
Credo che sia fondamentale che lei dica al suo terapeuta come lei si sente nei suoi confronti, la sua rabbia e quello che lei crede che lui pensa su di lei,
e che approfondiate questo tema, che probabilmente è centrale quando si trova in difficoltà.
Tanti auguri,
Dr.ssa Minerva Medina-Diaz, psicologa
specialista in psicoterapia cognitiva POSTRAZIONALISTA EMDR
www.minervamedina.it
[#3]
Una domanda più utile sarebbe: nel complesso, il trattamento che sta ricevendo le sta portando i benefici desiderati?
Legga anche questo, a titolo di spunto di riflessione:
http://www.giuseppesantonocito.it/news.htm?m=440
Cordiali saluti
Legga anche questo, a titolo di spunto di riflessione:
http://www.giuseppesantonocito.it/news.htm?m=440
Cordiali saluti
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#4]
Utente
Assolutamente sì, mi è molto utile, per questo non cambio psicanalista.
Tuttavia, quando bisbiglia o sospira o parla a voce molto bassa, potrebbero avvenire due alternative:
1) O capisco male io perché i dubbi ce li ho in testa e lui dice altre cose che io interpreto male
2) O le dice veramente
Nel primo caso, mi chiedo perché io le senta, cioè se è perché penso lui non mi stimi oppure se è perché quelle cose le penso io di me stessa o se è per riversare la mia rabbia su di lui.
Nel secondo caso, mi chiedo perché lui lo faccia: se è perché così io mi arrabbio e rafforzo la mia autonomia nel giudicare me stessa oppure perché mi considera una nullità. Oppure soffro del disturbo narcisistico di personalità e lui vuole farmi ritrovare una dimensione di oggettività (cioè, né premio Nobel né nullità, ma una via di mezzo).
Tuttavia, quando bisbiglia o sospira o parla a voce molto bassa, potrebbero avvenire due alternative:
1) O capisco male io perché i dubbi ce li ho in testa e lui dice altre cose che io interpreto male
2) O le dice veramente
Nel primo caso, mi chiedo perché io le senta, cioè se è perché penso lui non mi stimi oppure se è perché quelle cose le penso io di me stessa o se è per riversare la mia rabbia su di lui.
Nel secondo caso, mi chiedo perché lui lo faccia: se è perché così io mi arrabbio e rafforzo la mia autonomia nel giudicare me stessa oppure perché mi considera una nullità. Oppure soffro del disturbo narcisistico di personalità e lui vuole farmi ritrovare una dimensione di oggettività (cioè, né premio Nobel né nullità, ma una via di mezzo).
[#7]
Credo che la rabbia faccia parte dei vari stati emotivi che si possono vivere ed analizzare nella stanza di analisi. Per questo come gia' suggerito dai colleghi, la tiri fuori al momento, solo cosi avra' modo di comprenderla.
Cordialita'
Cordialita'
Dr. Maurizio Brescello
[#8]
Utente
Grazie anche a lei Dott. Brescello.
Mi chiedevo se queste allucinazioni che sento sono una proiezione dei miei sentimenti verso l'altra persona oppure sono rabbia indirizzata verso me stessa.
Può darsi che il mio psicanalista mi abbia in effetti detto cose negative, forse per scuotermi, oppure potrebbe essere che sono mie ideazioni paranoidi.
Mi chiedevo se queste allucinazioni che sento sono una proiezione dei miei sentimenti verso l'altra persona oppure sono rabbia indirizzata verso me stessa.
Può darsi che il mio psicanalista mi abbia in effetti detto cose negative, forse per scuotermi, oppure potrebbe essere che sono mie ideazioni paranoidi.
[#9]
Nella stanza d'analisi si riproducono le dinamiche significative dell'analizzato (che trasferisce nella relazione terapeutica le dinamiche relazionali significative.)
Non le chiamerei "allucinazioni", esse hanno, da quel che capisco, tutt'altra manifestazione rispetto a quello che lei riporta.
Cordialita'
Non le chiamerei "allucinazioni", esse hanno, da quel che capisco, tutt'altra manifestazione rispetto a quello che lei riporta.
Cordialita'
[#10]
Utente
Grazie mille Dott. Brescello. In effetti anche il mio terapeuta mi ha detto di non chiamarle allucinazioni ma dubbi.
Il fatto è che sono lucida quasi sempre tranne quando sento materializzarsi queste offese, che spesso sono le stesse parole, che forse inconsapevolmente mi sono detta da sola per anni.
Ho materializzato la paura che gli altri me le dicessero e l'ho fatto penso per difendermi. Nel senso che ho pensatote che se le avessi immaginate, poi sarei riuscita a rispondere, a reagire. Perché per tutta la mia vita ho quasi sempre subito tutto. E ho trovato questo metodo per poter un giorno reagire. Solo che sto ancora peggio così.
Il dottore mi ha detto che quando sto male sento queste cose, è così che la mia sofferenza si manifesta. Gli ho parlato del fatto che le sento a volte anche da lui, e sono sicura che lui non me le dica.
Il fatto è che sono lucida quasi sempre tranne quando sento materializzarsi queste offese, che spesso sono le stesse parole, che forse inconsapevolmente mi sono detta da sola per anni.
Ho materializzato la paura che gli altri me le dicessero e l'ho fatto penso per difendermi. Nel senso che ho pensatote che se le avessi immaginate, poi sarei riuscita a rispondere, a reagire. Perché per tutta la mia vita ho quasi sempre subito tutto. E ho trovato questo metodo per poter un giorno reagire. Solo che sto ancora peggio così.
Il dottore mi ha detto che quando sto male sento queste cose, è così che la mia sofferenza si manifesta. Gli ho parlato del fatto che le sento a volte anche da lui, e sono sicura che lui non me le dica.
Questo consulto ha ricevuto 10 risposte e 5.3k visite dal 02/05/2011.
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