Il mio è amore o un bisogno di altro tipo nei suoi confronti?
Ho 25 anni e faccio la studentessa. Negli ultimi mesi ho riaperto una relazione col mio primo amore di quattro anni fa. Fu lui a lasciarmi la prima volta, mi disse che non aveva tempo per me, che forse un giorno sarebbe tornato. Io ne soffrii molto e per due anni non riuscii a innamorarmi di nessuno sebbene sentivo il bisogno di qualcuno. Poi effettivamente è tornato a cercarmi ma nel frattempo ho scoperto che in realtà mi aveva lasciata per un'altra. Così gliene ho dette quattro e non ci siamo più sentiti per un bel pò, ma intanto continuavo a pensarci, e l'idea di non sentirlo più mi dispiaceva molto, mi pesava, così lo ho ricercato, volevo solo chiacchierarci con tranquillità, invece lui ci ha provato e io non ho resistito. Mi ha detto di essere cambiato, mi ha chiesto scusa. Alla fine su me ha prevalso l'interesse e la curiosità e ho continuato a vederlo, ineffetti ho trovato in lui un ragazzo più maturo, sempre interessante e infondatore di sicurezza, così ho continuato a frequentarlo ma non riuscivamo a tramutare il nostro rapporto in una storia più seria perchè io avevo sempre dei dubbi che mi bloccavano, inizialmente solo per il passato ma poi mi sono resa conto che diversamente dalla prima volta vedevo in lui sempre più difetti fisici, ultimamente anche caratteriali, che non mi sentivo presa quando mi baciava, e lui lamentava di sentire freddezza nei miei confronti e diceva di soffrirne. Si alternavano momenti in cui ero stata benissimo con lui e mi sentivo di voler essere la sua ragazza a momenti in cui ero incerta. Abbiamo parlato più volte dei miei dubbi, lui avvolte mi rassicurava altre volte ci rimaneva male, ma l'idea di lasciarlo mi rattristava e mi faceva paura, così siamo andati avanti per mesi. Avevo paura sia di stare con lui che di lasciarlo. Ieri sera lo ho mollato definitivamente ma ora mi manca. Mi sono pentita, non ho voglia di fare cose coi miei amici, penso che piuttosto preferirei stare con lui. Inoltre lui mi ha detto con chiarezza di essere innamorato di me e questo mi rende felice e orgogliosa. Però temo che sbaglierei a tornare indietro, lo ho gia fatto soffrire abbastanza. Dovrei essere sicura di amarlo per richiamarlo, questa è una sua richiesta. Ma non so se mi manca effettivamente perchè lo amo o perchè dipendo emotivamene da lui, visto che ha un carattere forte che mi infonde sicurezza, visto che mi diverto sempre con lui, visto che lo trovo interessante, visto che è bravissimo nel farmi sentire coccolata e amata. Ma lui voleva di più da me, non lo facevo sentire apprezzato e l'attrazione fisica da parte mia andava diminuendo, mi davano sempre più fastidio i suoi difetti fisici ma al contempo sentivo di volergli sempre più bene. In realtà ho deciso di lasciarlo almeno per un pò anche perchè non sopportavo più l'apatia con cui sono tornata ad affrontare la vita: quando abbiamo iniziato a rifrequentarci non ero più apatica, ultimamente sono tornata ad esserlo, forse perchè i dubbi su di lui mi facevano star giù.
[#1]
"non so se mi manca effettivamente perchè lo amo o perchè dipendo emotivamene da lui"
Gent.le ragazza,
questo è l'aspetto significativo sul quale sarebbe importante che lei facesse chiarezza dentro di sé, un rapporto di coppia funzionale non deve assolvere la funzione di curare le proprie insicurezze ma rappresentare un'opportunità di crescita personale.
Gent.le ragazza,
questo è l'aspetto significativo sul quale sarebbe importante che lei facesse chiarezza dentro di sé, un rapporto di coppia funzionale non deve assolvere la funzione di curare le proprie insicurezze ma rappresentare un'opportunità di crescita personale.
Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it
[#2]
Ex utente
Gent.le Dott.sa,
La mia difficoltà sta proprio nel chiarire questo. io vedo con lui un'opportunità di crescita personale: trovo più interessate parlare con lui e fare cose con lui che con qualsiasi altro dei miei amici. Il sesso con lui è sempre andato bene e da quel punto di vista non c'era noia anzi, la crescita personale c'era anche in quello per entrambi, poi vedere come lui stava imparando a conoscermi mi ha aiutata a conoscermi a mia volta.
Ma la prima volta che ci siamo frequentati io mi innamorai chiaramente di lui, pensare a lui mi faceva sentire leggera e felice tutte le mattine e tutte le sere anche se non lo vedevo per un mese, quando entravo nella sua stanza mi sembrava di entrare in un posto magico con dentro il cielo... Ora non vivo più queste bellissime emozioni, da una parte ciò mi ha resa insoddisfatta della relazione e dall'altra pensavo che forse esse non potranno tornare perchè potrebbero essere tipiche solo del primo amore... Qualche volta però sono stata davvero bene con lui e ancora adesso penso a lui come a una persona speciale con cui posso vivere momenti speciali. Però spesso appena lo vedevo ero fredda, lui diceva che non gli davo amore, che lui mi dava 100 e io 30, è vero era molto più affettuoso lui di me, era sempre lui a prendere l'iniziativa, ma questa penso sia una questione di carattere. Purtroppo ultimamente pensavo avvolte che non mi piacesse, vedevo in lui sempre più difetti e cominciavo anche quasi a provare vergogna di girare con lui, perchè lui sembra molto più grande dell'età che ha e io molto più piccola nonostante abbiamo solo un anno di differenza (altre volte invece lo trovavo attraente). Ero piena di insicurezze e lui se ne rendeva conto. Altre volte pensavo che stare con un ragazzo mi faceva perdere l'occasione di godermi la mia giovinezza conoscendo altri ragazzi, ma solo per il divertimento di fare colpo, non perchè mi interessi veramente conoscere altra gente, lui è già molto interessante e ora sono molto meno sensibile alla bellezza rispetto a prima: prima quando vedevo un bel ragazzo iniziavo a sognare ora ricevo una bella sensazione dalla vista di un bel viso ma tutto si ferma lì, mi rendo conto che al di là del bell'aspetto spesso non c'è molto di più. A farsi tutti questi problemi sicuramente non è il caso di stare insieme a qualcuno però ora mi manca.
La mia difficoltà sta proprio nel chiarire questo. io vedo con lui un'opportunità di crescita personale: trovo più interessate parlare con lui e fare cose con lui che con qualsiasi altro dei miei amici. Il sesso con lui è sempre andato bene e da quel punto di vista non c'era noia anzi, la crescita personale c'era anche in quello per entrambi, poi vedere come lui stava imparando a conoscermi mi ha aiutata a conoscermi a mia volta.
Ma la prima volta che ci siamo frequentati io mi innamorai chiaramente di lui, pensare a lui mi faceva sentire leggera e felice tutte le mattine e tutte le sere anche se non lo vedevo per un mese, quando entravo nella sua stanza mi sembrava di entrare in un posto magico con dentro il cielo... Ora non vivo più queste bellissime emozioni, da una parte ciò mi ha resa insoddisfatta della relazione e dall'altra pensavo che forse esse non potranno tornare perchè potrebbero essere tipiche solo del primo amore... Qualche volta però sono stata davvero bene con lui e ancora adesso penso a lui come a una persona speciale con cui posso vivere momenti speciali. Però spesso appena lo vedevo ero fredda, lui diceva che non gli davo amore, che lui mi dava 100 e io 30, è vero era molto più affettuoso lui di me, era sempre lui a prendere l'iniziativa, ma questa penso sia una questione di carattere. Purtroppo ultimamente pensavo avvolte che non mi piacesse, vedevo in lui sempre più difetti e cominciavo anche quasi a provare vergogna di girare con lui, perchè lui sembra molto più grande dell'età che ha e io molto più piccola nonostante abbiamo solo un anno di differenza (altre volte invece lo trovavo attraente). Ero piena di insicurezze e lui se ne rendeva conto. Altre volte pensavo che stare con un ragazzo mi faceva perdere l'occasione di godermi la mia giovinezza conoscendo altri ragazzi, ma solo per il divertimento di fare colpo, non perchè mi interessi veramente conoscere altra gente, lui è già molto interessante e ora sono molto meno sensibile alla bellezza rispetto a prima: prima quando vedevo un bel ragazzo iniziavo a sognare ora ricevo una bella sensazione dalla vista di un bel viso ma tutto si ferma lì, mi rendo conto che al di là del bell'aspetto spesso non c'è molto di più. A farsi tutti questi problemi sicuramente non è il caso di stare insieme a qualcuno però ora mi manca.
[#3]
Cara ragazza,
forse aver ottenuto che il ragazzo tornasse sui suoi passi dicendosi perfino inamorato di lei le ha permesso di ottenere una rivincita che inizialmente le ha dato la spinta necessaria per riprendere la relazione.
Dopo un po' però si è accorta che negli anni entrambi siete cambiati e che non prova per lui quello che provava 4 anni fa, il che è comprensibile data la vostra giovane età.
Nel frattempo però il ragazzo ha maturato ulteriori qualità che lei apprezza, e che forse sono proprio quello che la spinge a dubitare della scelta che ha compiuto.
Lasciandolo perde tutto di lui, non immaginando di frenquentarlo solo come amico, e perde quindi anche la possibilità di godere di quei lati del carattere che glielo fanno apprezzare e che forse lo rendono una sorta di modello, poichè possiede alcuni pregi che anche lei vorrebbe avere.
Penso che se non prova più sentimenti nei suoi confronti ha fatto bene ad essere onesta e a lasciarlo, e che magari si sente un po' in colpa per avergli dato un dolore e forse una delusione.
Il fatto che ne sente la mancanza non significa che lo ama, ma che è legata a lui e che le spiace allontanarsene del tutto: se lui fosse disposto a frequentarla come amico forse lei non si chiederebbe nemmeno se ha fatto bene a chiudere il rapporto.
Ci rifletta!
forse aver ottenuto che il ragazzo tornasse sui suoi passi dicendosi perfino inamorato di lei le ha permesso di ottenere una rivincita che inizialmente le ha dato la spinta necessaria per riprendere la relazione.
Dopo un po' però si è accorta che negli anni entrambi siete cambiati e che non prova per lui quello che provava 4 anni fa, il che è comprensibile data la vostra giovane età.
Nel frattempo però il ragazzo ha maturato ulteriori qualità che lei apprezza, e che forse sono proprio quello che la spinge a dubitare della scelta che ha compiuto.
Lasciandolo perde tutto di lui, non immaginando di frenquentarlo solo come amico, e perde quindi anche la possibilità di godere di quei lati del carattere che glielo fanno apprezzare e che forse lo rendono una sorta di modello, poichè possiede alcuni pregi che anche lei vorrebbe avere.
Penso che se non prova più sentimenti nei suoi confronti ha fatto bene ad essere onesta e a lasciarlo, e che magari si sente un po' in colpa per avergli dato un dolore e forse una delusione.
Il fatto che ne sente la mancanza non significa che lo ama, ma che è legata a lui e che le spiace allontanarsene del tutto: se lui fosse disposto a frequentarla come amico forse lei non si chiederebbe nemmeno se ha fatto bene a chiudere il rapporto.
Ci rifletta!
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
[#4]
Ex utente
Cara Dr. Flavia,
Ho riflettuto su questo e credo che non mi bastarebbe di poterlo rivedere solo come amico. Avevo ancora voglia delle sue coccole e di potermi confidare con lui... Alla fine lo ho richiamato, ha accettato subito di rivedermi, siamo stati molto bene, in un pomeriggio siamo riusciti a fare un sacco di cose senza metterci fretta, siamo stati meglio di molte altre volte. Io sentimenti per lui ne ho, mi manca solo quel trasporto dei primi tempi ma ora lo conosco meglio di prima, perciò quel che provo per lui è importante. Ciò che mi ha spinto a lasciarlo era il mio stato di apatia. Ma non è detto che esso sia imputabile a lui: se mi annoio e sono insoddisfatta della mia vita attuale, forse la colpa e la soluzione non sta nella mia vita sentimentale, cosa di cui ero convinta quando ero sola: sognavo solo di trovare un ragazzo... Tutte le insicurezze che avevo verso di lui, e il vergognarmi di lui in alcuni momenti, credo abbia questo significato: da ragazzina ero molto timida e vergognosa, di fronte ai coetanei mi preoccupavo in continuazione del mio aspetto, in mezzo alla gente iniziavo a provare vergogna per come ero vestita e per come tenevo i capelli... crescendo ho imparato a fregarmene, questo problema è sparito ma ho iniziato a riversarlo sui ragazzi che frequento. Mi preoccupo di cosa possa pensare la gente vedendomici insieme. Forse perchè considero il ragazzo che ho scelto qualcuno con cui identificarmi in quanto a interessi e vedute, comunque acquisita questa consapevolezza adesso imparerò a fregarmene anche di quello che possono pensare gli altri sulle apparenze mie e del mio uomo... Io mi faccio influenzare troppo facilmente dalle persone che ho vicino, ho delle amiche molto superficiali, ho paura che una mia amica lo veda e mi dica che non si può vedere (quando per me è bellissimo e so che i gusti di lei non coincidono coi miei), così come ha fatto già con un altro ragazzo che ho frequentato. Un'altra amica dice che ho pessimi gusti in fatto di uomini e che cambio idea da un giorno a un'altro. Quest'ultima è una persona saccente, spesso ci rimango male per come mi risponde, mi sono affezionata subito a lei, col tempo mi ha delusa molto ma i suoi commenti ancora mi pesano. Questi due giorni in cui non ho sentito lui mi sono serviti soprattutto a decidere di abbandonare la mia apatia: devo uscire con lui PERCHE' lo voglio, uscire con le mie amiche SE lo voglio... Tornare a uscire di casa. Basta farmi trasportare passivamente. In questi giorni di silenzio con lui mi sono resa conto che non riuscivo ad abbandonare il mio stato di apatia senza di lui, mi sentivo ancora più giù. Sicuramente il senso di colpa ha giocato un ruolo importante affinchè lo richiamassi, ma se col tempo dovessi capire di non amarlo forse potrò farlo più consapevolmente. Sicuramente lui soffre per il mio comportamento ma per fortuna sa essere comprensivo e soprattutto mantenere la calma... Altri avrebbero già ceduto coi nervi... I dubbi non se ne sono andati, ma emergono quando sono lontano da lui. Quando sono con lui sto bene perciò voglio viverla e capirmi con tranquillità, acquisire coraggio piano piano se dovrò fare delle scelte e non deprimermi per dei stupidi dubbi, paure o insoddisfazioni..
Devo aggiungere che non ero soddisfatta del rapporto che avevo con lui: non veniva mai a trovarmi per motivi pratici che non spiego, dovevo essere sempre io ad andare da lui con le mie gambe, mi stancavo perchè è un piccolo viaggio e ho altri impegni, uscivamo poco con altri amici... Facevamo poca vita sociale come coppia. Se riusciremo a cambiare queste cose forse andrà meglio, altrimenti finirà.
Ho riflettuto su questo e credo che non mi bastarebbe di poterlo rivedere solo come amico. Avevo ancora voglia delle sue coccole e di potermi confidare con lui... Alla fine lo ho richiamato, ha accettato subito di rivedermi, siamo stati molto bene, in un pomeriggio siamo riusciti a fare un sacco di cose senza metterci fretta, siamo stati meglio di molte altre volte. Io sentimenti per lui ne ho, mi manca solo quel trasporto dei primi tempi ma ora lo conosco meglio di prima, perciò quel che provo per lui è importante. Ciò che mi ha spinto a lasciarlo era il mio stato di apatia. Ma non è detto che esso sia imputabile a lui: se mi annoio e sono insoddisfatta della mia vita attuale, forse la colpa e la soluzione non sta nella mia vita sentimentale, cosa di cui ero convinta quando ero sola: sognavo solo di trovare un ragazzo... Tutte le insicurezze che avevo verso di lui, e il vergognarmi di lui in alcuni momenti, credo abbia questo significato: da ragazzina ero molto timida e vergognosa, di fronte ai coetanei mi preoccupavo in continuazione del mio aspetto, in mezzo alla gente iniziavo a provare vergogna per come ero vestita e per come tenevo i capelli... crescendo ho imparato a fregarmene, questo problema è sparito ma ho iniziato a riversarlo sui ragazzi che frequento. Mi preoccupo di cosa possa pensare la gente vedendomici insieme. Forse perchè considero il ragazzo che ho scelto qualcuno con cui identificarmi in quanto a interessi e vedute, comunque acquisita questa consapevolezza adesso imparerò a fregarmene anche di quello che possono pensare gli altri sulle apparenze mie e del mio uomo... Io mi faccio influenzare troppo facilmente dalle persone che ho vicino, ho delle amiche molto superficiali, ho paura che una mia amica lo veda e mi dica che non si può vedere (quando per me è bellissimo e so che i gusti di lei non coincidono coi miei), così come ha fatto già con un altro ragazzo che ho frequentato. Un'altra amica dice che ho pessimi gusti in fatto di uomini e che cambio idea da un giorno a un'altro. Quest'ultima è una persona saccente, spesso ci rimango male per come mi risponde, mi sono affezionata subito a lei, col tempo mi ha delusa molto ma i suoi commenti ancora mi pesano. Questi due giorni in cui non ho sentito lui mi sono serviti soprattutto a decidere di abbandonare la mia apatia: devo uscire con lui PERCHE' lo voglio, uscire con le mie amiche SE lo voglio... Tornare a uscire di casa. Basta farmi trasportare passivamente. In questi giorni di silenzio con lui mi sono resa conto che non riuscivo ad abbandonare il mio stato di apatia senza di lui, mi sentivo ancora più giù. Sicuramente il senso di colpa ha giocato un ruolo importante affinchè lo richiamassi, ma se col tempo dovessi capire di non amarlo forse potrò farlo più consapevolmente. Sicuramente lui soffre per il mio comportamento ma per fortuna sa essere comprensivo e soprattutto mantenere la calma... Altri avrebbero già ceduto coi nervi... I dubbi non se ne sono andati, ma emergono quando sono lontano da lui. Quando sono con lui sto bene perciò voglio viverla e capirmi con tranquillità, acquisire coraggio piano piano se dovrò fare delle scelte e non deprimermi per dei stupidi dubbi, paure o insoddisfazioni..
Devo aggiungere che non ero soddisfatta del rapporto che avevo con lui: non veniva mai a trovarmi per motivi pratici che non spiego, dovevo essere sempre io ad andare da lui con le mie gambe, mi stancavo perchè è un piccolo viaggio e ho altri impegni, uscivamo poco con altri amici... Facevamo poca vita sociale come coppia. Se riusciremo a cambiare queste cose forse andrà meglio, altrimenti finirà.
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Quindi lei si aspettava dal rapporto con un ragazzo la soluzione (o il miglioramento) di altre questioni, dall'insicurezza all'apatia, ed è in qualche modo rimasta delusa dal fatto che per alcuni aspetti la sua vita stava migliorando, mentre per altri (il giudizio delle sue amiche) si stava complicando.
Ha fatto bene ad individuare i punti concreti che desidera cambino nel vostro rapporto, e anche ad osservare che quello che direbbero le sue amiche non è poi così importante.
Se non ho capito male non hanno ancora conosciuto il suo ragazzo, e presentarglielo potrà essere l'occasione di dimostrare che per prendere le sue decisioni non ha bisogno del loro benestare, il che forse sarà per loro una novità e un'occasione per capire che non hanno più tutta l'influenza di prima su di lei.
Per quanto riguarda l'apatia sarebbe importante capire da dove nasce, se c'è sempre stata e se è legata alla sua vita attuale: in questo momento lavora, studia o è inoccupata?
Ha fatto bene ad individuare i punti concreti che desidera cambino nel vostro rapporto, e anche ad osservare che quello che direbbero le sue amiche non è poi così importante.
Se non ho capito male non hanno ancora conosciuto il suo ragazzo, e presentarglielo potrà essere l'occasione di dimostrare che per prendere le sue decisioni non ha bisogno del loro benestare, il che forse sarà per loro una novità e un'occasione per capire che non hanno più tutta l'influenza di prima su di lei.
Per quanto riguarda l'apatia sarebbe importante capire da dove nasce, se c'è sempre stata e se è legata alla sua vita attuale: in questo momento lavora, studia o è inoccupata?
[#6]
Ex utente
In questo momento studio, (da sempre...) mi manca un anno o due alla laurea se tutto va bene. Ho fatto anche qualche lavoro part time. Ma ora non ne sto facendo perchè l'università mi toglie tanto tempo, ho cambiato ateneo e vado più lontano, con i mezzi, devo alzarmi prestissimo, sono sempre stanca, non passo più le mie giornate con gli amici di prima, quest'anno è tutto nuovo e più stancante... Ma l'apatia mi prende dai tempi del liceo, quando non mi sentivo presa in considerazione in classe, ma già alle elementari ero asociale e silenziosa. Solo che era tanto che non tornava, l'anno scorso e quest'estate ero allegra, mi divertivo, ero circondata di amici e conoscevo un sacco di gente, pensavo quasi di aver cambiato carattere. Invece la vita scomoda e stressante che sto facendo ora mi ha sconfitta, molte di quelle amicizie e conoscenze interessanti le sto perdendo. E' stata una mia scelta quella di fare gli ultimi due anni da un'altra parte, sono grandemente pentita, e poi mi ha portato delle sventure, come il furto dell'auto, ne avrò una nuova quest'estate, perciò nei giorni liberi non esco se non accompagnata, perchè i mezzi mi stancano già durante la settimana, e così mi nego alcune piccole cose... Comunque solo una delle mie amiche superficiali non ha ancora visto il mio ragazzo. Molti amici lo hanno visto anche la mia migliore amica non superficiale, che mi ha detto che si vedeva che stavo bene con lui e che sembriamo una coppia affiatata.
Comunque oggi sono tornata a sentirmi triste e sono tornata a pensare di lasciarlo, solo perchè stamattina, al risveglio, andando a cercare col pensiero che cosa dovevo fare oggi e cosa avevo fatto ieri, ricordandomi di lui non ho sentito un'emozione particolare, nonostante ieri sia stata così bene, e anche ieri tornando a casa dopo quella bella giornata, anche se mi sentivo bene, dentro di me cominciavo a sentir espandere un sentore di tristezza, o insoddisfazione, e non ne capivo il significato, ma è stato molto passeggero, forse lo ho scacciato io.
Ma tornare a pensare di lasciarlo oggi mi ha rattristata ulteriormente. Mi chiedo: avrò voglia di uscire con gli altri dopo? Saprò divertirmi? Riuscirò a provare dei sentimenti per qualcun altro? Con chi potrò parlare, sfogarmi e da chi potrò farmi consolare al telefono? Quanto ci vorrà prima che ritrovi l'allegria? Troverò mai qualcun altro adatto a me e con cui stare bene almeno quanto lui? E se mi mancherà? Se lo rimpiangerò? E comunque sono molto combattuta, un momento mi rassicura di più l'idea di lasciarlo il momento dopo mi piace immaginare di stare con lui... Dopodomani andrò 5 giorni fuori coi colleghi e gliel'ho detto. Ho deciso che non mi farò sentire nel frattempo e ci penserò bene su ma cercherò soprattutto di divertirmi. Forse lui neanche mi chiamerà, credo preferisca aspettare che mi faccia viva io...
Comunque oggi sono tornata a sentirmi triste e sono tornata a pensare di lasciarlo, solo perchè stamattina, al risveglio, andando a cercare col pensiero che cosa dovevo fare oggi e cosa avevo fatto ieri, ricordandomi di lui non ho sentito un'emozione particolare, nonostante ieri sia stata così bene, e anche ieri tornando a casa dopo quella bella giornata, anche se mi sentivo bene, dentro di me cominciavo a sentir espandere un sentore di tristezza, o insoddisfazione, e non ne capivo il significato, ma è stato molto passeggero, forse lo ho scacciato io.
Ma tornare a pensare di lasciarlo oggi mi ha rattristata ulteriormente. Mi chiedo: avrò voglia di uscire con gli altri dopo? Saprò divertirmi? Riuscirò a provare dei sentimenti per qualcun altro? Con chi potrò parlare, sfogarmi e da chi potrò farmi consolare al telefono? Quanto ci vorrà prima che ritrovi l'allegria? Troverò mai qualcun altro adatto a me e con cui stare bene almeno quanto lui? E se mi mancherà? Se lo rimpiangerò? E comunque sono molto combattuta, un momento mi rassicura di più l'idea di lasciarlo il momento dopo mi piace immaginare di stare con lui... Dopodomani andrò 5 giorni fuori coi colleghi e gliel'ho detto. Ho deciso che non mi farò sentire nel frattempo e ci penserò bene su ma cercherò soprattutto di divertirmi. Forse lui neanche mi chiamerà, credo preferisca aspettare che mi faccia viva io...
[#7]
Ex utente
Alla fine ci siamo lasciati pacificamente e in comune accordo ma io sono scoppiata in singhiozzi davanti a lui prima che ci salutassimo. E' successo poco fa. Ora mi sento molto triste e sento un vuoto.
Lui mi riempiva di coccole, abbracci, calore, aveva una voce calda e rassicurante, mi perdevo nel suo sguardo innamorato e nel suo sorriso, non credo che nessuno saprà mai guardarmi così...
Mentre piangevo mi sussurrava di amarmi tanto, ma io fino alla fine non ho avuto il coraggio di ricambiare il suo amore con decisione. Avevo paura di promettergli fedeltà, volevo divertirmi civettando con altri, volevo sentirmi libera e indipendente, in sua assenza immaginavo di vivere avventure con altri, avvolte mi mancava, pensavo a lui e glielo facevo sapere, ma il giorno dopo magari mi cercava lui e mi scoprivo fredda...
Eppure lasciarlo è doloroso e già penso che lo cercherò di nuovo, non ho mai provato tanto affetto per nessun'altro, e in questo momento non riesco a immaginare che accada... Forse il mio era amore ma avevo paura di viverlo perchè non volevo crescere, io a 25 anni vorrei comportarmi ancora come un'adolescente, lui era grande fisicamente e mentalmente.
O forse non mi piaceva più abbastanza esteriormente, perchè sono superficiale...
Forse non so riconoscere cosa sia l'amore non avendolo mai provato prima in vita mia, o forse non lo era? Io non so cosa sia l'amore, voi psicologi ne sapete qualcosa? Conosco bene l'illusione che ti fa sospirare pensando a un bel ragazzo con cui hai scambiato al massimo due parole o il brivido di un nuovo contatto fisico, ma questo amore concreto che lui poteva darmi non lo capisco, e non so perchè ho pianto così tanto lasciandolo, e stringendolo tra le braccia... E' solo il semplice affetto e la tristezza all'idea che possa non rivederlo mai più?
Non credo di volergli bene solo come a un amico. Mi sono affezionata a tante persone e ho trovato tanti amici e amiche nella mia vita ma mai l'idea di perderli di vista mi ha resa tanto triste. E io con lui non ho auto un rapporto così intenso, e non ho mai fatto chissà quali esperienze, ci siamo sempre visti ogni tanto. Forse dipendevo dall'affetto che lui mi dava, quasi come un figlio dipende da un genitore. Dopotutto aveva un carattere molto più forte, deciso e determinato del mio. Ma dipendere affettivamente da qualcuno non significa amarlo?
Io però non sapevo dargli altrettanto affetto, non sapevo farlo sentire altrettanto apprezzato, lui ovviamente ne soffriva e per questo è stato giusto per entrambi finirla. Però credo che la mia avarizia di gesti di affetto e di parole dolci faccia parte del mio carattere da sempre, sono stata sempre chiusa con tutti, perciò non credo che essa spieghi assenza di amore...
Io non abbraccio mai i miei genitori, mia sorella, amici, e non dico mai a loro "ti voglio bene", mi fa stupidamente paura l'idea di aprirmi, so fare le coccole solo al mio cane...
Chissà perchè, in tutti i post che vi ho scritto la risposta che mi sarei voluta sentir dire, e che anche da questo post vorrei, è << decisamente tu lo ami, torna da lui sicura e non lasciarlo mai più!>>, sapreste dirmi il perchè?
Credo anche che nessun altro saprà mai amarmi così. I ragazzi per cui ho la fantasia di vivere un'avventura vedo bene che mai mi darebbero un rapporto serio o so che non sarei mai veramente interessata con loro.
Lui mi riempiva di coccole, abbracci, calore, aveva una voce calda e rassicurante, mi perdevo nel suo sguardo innamorato e nel suo sorriso, non credo che nessuno saprà mai guardarmi così...
Mentre piangevo mi sussurrava di amarmi tanto, ma io fino alla fine non ho avuto il coraggio di ricambiare il suo amore con decisione. Avevo paura di promettergli fedeltà, volevo divertirmi civettando con altri, volevo sentirmi libera e indipendente, in sua assenza immaginavo di vivere avventure con altri, avvolte mi mancava, pensavo a lui e glielo facevo sapere, ma il giorno dopo magari mi cercava lui e mi scoprivo fredda...
Eppure lasciarlo è doloroso e già penso che lo cercherò di nuovo, non ho mai provato tanto affetto per nessun'altro, e in questo momento non riesco a immaginare che accada... Forse il mio era amore ma avevo paura di viverlo perchè non volevo crescere, io a 25 anni vorrei comportarmi ancora come un'adolescente, lui era grande fisicamente e mentalmente.
O forse non mi piaceva più abbastanza esteriormente, perchè sono superficiale...
Forse non so riconoscere cosa sia l'amore non avendolo mai provato prima in vita mia, o forse non lo era? Io non so cosa sia l'amore, voi psicologi ne sapete qualcosa? Conosco bene l'illusione che ti fa sospirare pensando a un bel ragazzo con cui hai scambiato al massimo due parole o il brivido di un nuovo contatto fisico, ma questo amore concreto che lui poteva darmi non lo capisco, e non so perchè ho pianto così tanto lasciandolo, e stringendolo tra le braccia... E' solo il semplice affetto e la tristezza all'idea che possa non rivederlo mai più?
Non credo di volergli bene solo come a un amico. Mi sono affezionata a tante persone e ho trovato tanti amici e amiche nella mia vita ma mai l'idea di perderli di vista mi ha resa tanto triste. E io con lui non ho auto un rapporto così intenso, e non ho mai fatto chissà quali esperienze, ci siamo sempre visti ogni tanto. Forse dipendevo dall'affetto che lui mi dava, quasi come un figlio dipende da un genitore. Dopotutto aveva un carattere molto più forte, deciso e determinato del mio. Ma dipendere affettivamente da qualcuno non significa amarlo?
Io però non sapevo dargli altrettanto affetto, non sapevo farlo sentire altrettanto apprezzato, lui ovviamente ne soffriva e per questo è stato giusto per entrambi finirla. Però credo che la mia avarizia di gesti di affetto e di parole dolci faccia parte del mio carattere da sempre, sono stata sempre chiusa con tutti, perciò non credo che essa spieghi assenza di amore...
Io non abbraccio mai i miei genitori, mia sorella, amici, e non dico mai a loro "ti voglio bene", mi fa stupidamente paura l'idea di aprirmi, so fare le coccole solo al mio cane...
Chissà perchè, in tutti i post che vi ho scritto la risposta che mi sarei voluta sentir dire, e che anche da questo post vorrei, è << decisamente tu lo ami, torna da lui sicura e non lasciarlo mai più!>>, sapreste dirmi il perchè?
Credo anche che nessun altro saprà mai amarmi così. I ragazzi per cui ho la fantasia di vivere un'avventura vedo bene che mai mi darebbero un rapporto serio o so che non sarei mai veramente interessata con loro.
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"Forse dipendevo dall'affetto che lui mi dava, quasi come un figlio dipende da un genitore. Dopotutto aveva un carattere molto più forte, deciso e determinato del mio. Ma dipendere affettivamente da qualcuno non significa amarlo?"
No, decisamente no.
L'unico rapporto sano che racchiuda amore e dipendenza totale è quello che si ha da piccoli con i propri genitori, quando la dipendenza è naturale e necessaria per lo sviluppo psicofisico del bambino.
Lei avrebbe voluto che noi le rispondessimo qualcosa di certo (cosa che non conoscendola non possiamo certo fare) per uscire dalla confusione nella quale si trova, delegando ancora una volta ad altri (in questo caso a noi) la responsabilità del suo benessere e della sua tranquillità.
Da sola non riesce a capirsi, quindi si aspetta che qualcun'altro possa fornirle una visione attendibile e certa di quello che prova.
Se questo accadesse però non farebbe altro che perpetuare la sua posizione d'inferiorità rispetto agli altri, a partire dal suo ex ragazzo, in ciò che riguarda il suo benessere emotivo, e non è una strada utile nè risolutiva.
Utile e risolutivo sarebbe invece un lavoro condotto di persona assieme ad uno psicologo, cosa che costituirebbe appunto un'occasione di lavorare congiuntamente ad un professionista (che non le calerebbe dall'alto la Verità) con il quale approfondire e comprendere questa sua modalità di relazione.
Ci pensi.
No, decisamente no.
L'unico rapporto sano che racchiuda amore e dipendenza totale è quello che si ha da piccoli con i propri genitori, quando la dipendenza è naturale e necessaria per lo sviluppo psicofisico del bambino.
Lei avrebbe voluto che noi le rispondessimo qualcosa di certo (cosa che non conoscendola non possiamo certo fare) per uscire dalla confusione nella quale si trova, delegando ancora una volta ad altri (in questo caso a noi) la responsabilità del suo benessere e della sua tranquillità.
Da sola non riesce a capirsi, quindi si aspetta che qualcun'altro possa fornirle una visione attendibile e certa di quello che prova.
Se questo accadesse però non farebbe altro che perpetuare la sua posizione d'inferiorità rispetto agli altri, a partire dal suo ex ragazzo, in ciò che riguarda il suo benessere emotivo, e non è una strada utile nè risolutiva.
Utile e risolutivo sarebbe invece un lavoro condotto di persona assieme ad uno psicologo, cosa che costituirebbe appunto un'occasione di lavorare congiuntamente ad un professionista (che non le calerebbe dall'alto la Verità) con il quale approfondire e comprendere questa sua modalità di relazione.
Ci pensi.
Questo consulto ha ricevuto 8 risposte e 7.5k visite dal 01/05/2011.
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