Rabbia e frustrazione
Salve, sono una ragazza di 28 anni. Il mio problema potrebbe sembrare futile ma per me non lo è. Mi spiego in breve: sono sempre stata una ragazza molto esile, dalla corporatura magra, ma assolutamente sana, ci tengo a precisare. Non ho mai avuto in vita mia problemi di alimentazione, mangio normalmente e ho un ottimo rapporto con il cibo. Da piccola ero molto magra e tutti coloro che mi stavano intorno non perdevano mai occasione per far notare la cosa, come se fossi malata, chiedendo addirittura a mia madre se per caso non mi facesse mangiare!Lei anzichè difendermi e rispondere a tono, dicendo che io stavo bene, se la prendeva con me, dicendomi che per colpa mia lei faceva la figura della cattiva madre.Ora, a distanza di tanti anni, ancora mi sento fare le stesse identiche stupide domande: ma mangi? sei dimagrita? sei ingrassata?ed io sento che sto per scoppiare, sento che la prossima volta che succederà avrò una crisi isterica. Non sono una persona insicura ma quando si tocca questo argomento non riesco mai a gestire la situazione come dovrei. Dovrei forse prenderla ironicamente come mi dicono tutti?io non ci riesco, riesco solo a starci male e il mio umore ultimamente è pessimo. Mi rendo conto che tutto ciò mi condiziona molto nel quotidiano, perché sono sempre nervosa. Grazie e buon lavoro.
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Gent.le ragazza,
capisco la sua esasperazione nel ricevere sempre lo stesso tipo di domande da parte degli altri, tuttavia se o dati da lei inseriti sono corretti, oggettivamente lei è in una condizione di sottopeso che forse non andrebbe ignorata e potrebbe essere facilmente risolta attraverso un consulto con un medico specializzato in scienza della nutrizione.
Per quanto riguarda la sua reazione ai giudizi degli altri ci sarebbe da chiedersi quanto lei si sente condizionata da tali giudizi e se hanno inciso notevolmente sulla sua autostima e/o sul rapporto con il proprio corpo.
capisco la sua esasperazione nel ricevere sempre lo stesso tipo di domande da parte degli altri, tuttavia se o dati da lei inseriti sono corretti, oggettivamente lei è in una condizione di sottopeso che forse non andrebbe ignorata e potrebbe essere facilmente risolta attraverso un consulto con un medico specializzato in scienza della nutrizione.
Per quanto riguarda la sua reazione ai giudizi degli altri ci sarebbe da chiedersi quanto lei si sente condizionata da tali giudizi e se hanno inciso notevolmente sulla sua autostima e/o sul rapporto con il proprio corpo.
Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it
[#2]
Utente
Gentile dottoressa, sicuramente sono sottopeso in questo periodo, perchè sto attraversando un momento un pò stressante, ma soltanto di pochissimi kg, giusto 3, che ovviamente si notano, essendo io già molto magra. Per tutti penso sia normale perdere qualche kg per delle preoccupazioni o per altro, poi si rimettono ed è tutto a posto. Io ho sempre ripreso peso quando mi è capitato di dimagrire, e lo sto facendo anche ora. Ha ragione quando dice che questa cosa influisce sulla percezione che ho di me, perchè sin da piccola mi è stata "inculcata" l'idea che il mio essere così magra fosse un errore, che tra l'altro faceva soffrire i miei genitori, perchè non ero come gli altri. Ma io ora mi vedo bene, ormai sono adulta, eppure mi crea sempre fastidio questo continuo giudizio. Non diremmo mai ad una persona in sovrappeso: "Ma quanto mangi?", perchè allora ad una magra si può? Seguirò il suo consiglio di rivolgermi ad un nutrizionista, per recuperare peso in modo stabile e sano, e la ringrazio.
[#3]
A volte le persone mancano di tatto e sensibilità anche con chi è in sovrappeso non bisogna generalizzare, tuttavia la sua reazione credo sia amplificata dal senso di inadeguatezza che ha innanzitutto "assorbito" dall'atteggiamento dei suoi genitori e che solo ora da adulta è riuscita a "metabolizzare" a livello razionale ma forse non a livello emozionale e questo le fa pesare si più i commenti degli estranei.
L'importante è che lei ricominci a prendersi cura di sé non per evitare le critiche degli altri ma perché sente che è giusto farlo per sé stessa.
L'importante è che lei ricominci a prendersi cura di sé non per evitare le critiche degli altri ma perché sente che è giusto farlo per sé stessa.
[#4]
Psicologo, Psicoterapeuta
Gentile ragazza,
in aggiunta alle considerazioni della collega che condivido, mi sembra di sentire nel tono della sua richiesta un vissuto di rabbia per un non riconoscimento da parte di sua madre. Un po' come se il suo essere magra avesse - da sempre - rimandato a sua madre il messaggio di non essere una buona madre (compito primo di una madre è saper "nutrire" i propri piccoli...), cogliendo così nella sua costituzione fisica un movimento di aggressività nei suoi confronti, movimento al di là del suo controllo, perchè lei afferma che ,almeno da bambina, mangiava volentieri. L'essere sottopeso potrebbe essere diventato, nel tempo, il segno di una ribellione alla propria madre, di un bisogno di svincolarsi da lei, ma allo stesso tempo non fa che alimentare le preoccupazioni di sua madre, ottenendo così l'effetto opposto.
Forse vale la pena per lei soffermarsi a pensare alla relazione con sua madre, a come/quanto si concede si sentirsi e mostrarsi adulta ai suoi occhi, ma anche a se stessa.
Cordialmente
in aggiunta alle considerazioni della collega che condivido, mi sembra di sentire nel tono della sua richiesta un vissuto di rabbia per un non riconoscimento da parte di sua madre. Un po' come se il suo essere magra avesse - da sempre - rimandato a sua madre il messaggio di non essere una buona madre (compito primo di una madre è saper "nutrire" i propri piccoli...), cogliendo così nella sua costituzione fisica un movimento di aggressività nei suoi confronti, movimento al di là del suo controllo, perchè lei afferma che ,almeno da bambina, mangiava volentieri. L'essere sottopeso potrebbe essere diventato, nel tempo, il segno di una ribellione alla propria madre, di un bisogno di svincolarsi da lei, ma allo stesso tempo non fa che alimentare le preoccupazioni di sua madre, ottenendo così l'effetto opposto.
Forse vale la pena per lei soffermarsi a pensare alla relazione con sua madre, a come/quanto si concede si sentirsi e mostrarsi adulta ai suoi occhi, ma anche a se stessa.
Cordialmente
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 1.8k visite dal 30/04/2011.
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