Psicologo amico

Buongirono,
soffro di ansie che ormai cominciano ad essere frequenti. Mi preoccupo per ogni minima cosa, spesso senza motivo. In passato mi era già capitato (più di 4 anni fà). Poi la situazione è nettamente migliorata. Ma ora ho una "ricaduta". Sto valutando di intraprendere una terapia psicologica. Ho una cara amica che è psicologa. Fare un percorso eventualmente con lei può aiutarmi od essere controproducente dato che siamo amiche nel privato?
O potrei semplicemnete chiderle un sostegno, degli strumenti per superare le mie ansie. Può essere utile?
Grazie. Cordiali saluti
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Psicologo, Psicoterapeuta attivo dal 2009 al 2019
Psicologo, Psicoterapeuta
Buongiorno.
A mio avviso è necessario che lei abbia un confronto con un professionista con cui non intrattenga rapporti di amicizia. Alla Sua amica-psicologa può chiedere eventualmente di suggerirle uno psicoterapeuta.

Cordiali saluti.
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119
Gentile utente,
una norma del nostro codice deontologico ci vieta espressamente di effettuare interventi diagnostici, di sostegno psicologico o di psicoterapia rivolti a persone con le quali si intrattengono o si sono intrattenute relazioni significative di natura personale.

Può magari chiedere alla sua amica il nominativo di uno specialista, come ha espresso il collega.

Cordialmente

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

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Dr. Luigi Gileno Psicologo, Psicoterapeuta 211 2
gentile utente, concordo con quanto detto dalle mie colleghe...la sua amica psicologa può magari essere il tramite per potersi rivolgere ad un altro specialista...
per noi non è nè deontologicamente, nè etico prendere in cura un nostro conoscente...tra l'altro sono troppe le complicanze "affettive" che potrebbero insorgere.
cordiali saluti.

Dr. Luigi Gileno

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Attivo dal 2011 al 2011
Ex utente
Grazie dei consilgi. Io non ne avevo ancora parlato con la mia amica. A questo punto comunque lei stessa mi avrebbe detto che non è il caso. le chiederò il nominativo di un collega
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Attivo dal 2011 al 2011
Ex utente
Mi dispiace un pò non poter andare in terapia con la mia amica.
In passato non mi ero trovata bene con lo psicologo che mi aveva seguito.
Anche adesso ho qualche delusione con oculista
Ho un problema agli occhi da dicembre e fatico a venirne a capo. Mi hanno consigliato una brava oculista
e sono stata un mesetto fà dopo varie altre terapie che nonhanno portato buonesito. lei ha fatto la sua diagnosi con assoluta sicurezza presentandomi una terapia abbatsanza lunga, di 45 gioni ma dicendomi che vrebbe voluto ripoetere un controllo dopo un mese. Ho chiesto qualche spiegazione riguardo la terapia e si è arrabbiata dicendo che se andavo da lei mi dovevo fidare e basta senza mettere in dubbio la sua parola e che se ho problemi di ansia non è a lei che devo rivolgermi perchè lei può solo curarmi gli occhi. premetto che ho una patologia fastidiosa e cornica ma nonbgrave.
Sono rimasta male lì per lì anche perchè lo studio era pieno di gente, la porta aperta e mi sono sentita trattata come una bambina che fà i capricci.
Poi però si è calmata dicendomi che comunque se avevo bisogno di qualcosa in quel mese lei era disponibile. Dopo una ventina di giorni telefono per prendere l'appuntamento e chiedo se non sia il caso di anticiparlo di qualche giorno dato che mi ritrovavo ancora con occhio gonfio e dolorante. La segretaria mi dice che la dottoressa non c'era per qualche giorno ma che avrebbe chiesto e mi avrebbe fatto sapere. Mi ritelefona la segretaria dopo una settimana chiedendomi se stavo meglio se si fossero presentati altri problemi. Dico che non ho prblemi e lei mi fissa la'ppuntamento per lunedì prossimo.
ieri ed oggi però ho gli occhi molto molto arrossati. Così, essendo oggi venerdì l'ho richiamata per vedere se non fosse il caso di anticipare il controllo ad oggi se magari aveva un buco (l'ho fatto perchè un mesetto e mezzo caitotato di avere molto male proprio nel fine settimana r non ho saputo cher fare). La segretaria mi mette in attesa per parlre con la dottoressa ma evidentemente lei non ritene il caso e mi fà dire che se ha detto di vedrmi lunedì mi vede luneì. Da quel che ho capito e da quel che ho visto quel giorno che si è arrabbiata penso lo sia ancora. perciò io mi ritrovo nella spiacvole situazione di essere preoccupata di andare lì lunedì e prendermi la predica perchè non era il caso di chiamarla. Propbabilmente ha ragione lei ma io ho non ho avuto risposta prima su cosa dovessi apsettarmi da questa terapia, se è normale o no un peggioramneto..
E non trovo carino che mi possa urlare contro senza spiegarmi con calma il suo fastidio alle mie domande. Penso sia brava per il suo lavoro ma alivello umano non la trovo molto affabile. E non mi và neanche di stare a pensare se mi urlerà oppure no e in tal caso come gestire la cosa...
Sono forse troppo assilante?
Ecco con 2 esperienze negative a livello umano avrei preferito andare in terapia dalla mia maica ed essere sicura di trovarmi bene. Perchè il medico oltre ad essere un bravo professionista deve anche secondo me ispirarmi fiducia specialmente se mi deve seguire per una terapia che necessità tempo e pazienza.
Voi che ne pensate?
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Psicologo, Psicoterapeuta attivo dal 2008 al 2022
Psicologo, Psicoterapeuta
Mi rendo conto che la presenza di un'amica possa apparire rassicurante e favorire l'idea di un percorso clinico. Purtroppo le questioni di amicizia possono essere altrettanto invadenti nella pratica clinica da ostacolarne il processo una volta cominciato. Per cui la raccomandazione condivisa è quella di rivolgersi a persone che non si conoscono.


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Attivo dal 2011 al 2011
Ex utente
Sì certo avete perfettamente ragione me ne rendo conto. tra la'ltro sono convinta che la mia amica mi direbbe lo stesso. E' anche una mia massima "meglio non mischiare lavoro ed amiciczia".
Il mio era una constatazione su quanto capitato con l'oculista.
Ma secondo lei riguardo all'oclista sono io troppo sensibile ed in effetti ho sbagliato a telefonare un paio di volte o è lei che forse si è spiegata male e non era disponibile a questa cosa?
Dovrò scusarmi se mi rimproverà lunedì?
Non mi è mai capitato con il medico di famiglia o con il ginecologo a cui mi rivolgo spesso in questo periodo una cosa del genere...
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Dr. Luigi Gileno Psicologo, Psicoterapeuta 211 2
gentile signora, credo che le due situazioni vadano tenute divise...per quanto riguarda la collega amica devo dirle che sono daccordo sul fatto di dover instaurare un rapporto di fiducia con il terapeuta, ma è altrettanto vero che questo, parlando di clinica, debba prevedere anche un certo distacco...sono convinto anche io che la sua amica le direbbe di no, ma non per scortesia, solo per necessità...
per quanto riguarda l'oculista...beh non tutti i medici hanno lo stesso tatto, come molti "pazienti" possono a volte esagerare...nel suo caso credo che debba andare al suo appuntamento e rimanere tranquilla...esponga quali sono stati i suoi ulteriori sintomi e veda quale sarà la reazione del medico.
per intanto la saluto cordialmente.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Se lei soffre d'ansia, il suo tentativo di aggiudicarsi una psicologa amica è formalmente identico a quello di ogni ansioso: trovare qualcuno disposto ad affidarsi a lui invece del contrario.

Purtroppo, però, questo sarebbe l'esatto opposto di ciò di cui ha bisogo l'ansioso: imparare a diventare indipendente.

Ecco anche perché la nostra deontologia, opportunamente, regola questo fatto.

Quanto all'episodio della lite che avrebbe avuto, trovo sinceramente difficile che una collega, formata proprio per ascoltare le persone, possa essersi lasciata andare a un simile comportamento. Ma se davvero così fosse, può fare una segnalazione all'Ordine degli Psicologi della sua regione.

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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Dr.ssa Elisa Flavia Di Muro Psicologo 221 6
Gentile signora, come mai si è trovata male nella precedente esperienza con lo psicologo non-amico?