Consulenza pisicologica
ho un problema con la figlia del mio compagno, spero lei mi possa aiutare o consigliare come comportarmi,le racconto in sintesi.ho 38 anni sto insieme con il mio compagno da 2 anni e da 5 mesi conviviamo,io sono separata da 15 anni e lui e vedovo da 6 anni a due bellissimi figli la femmina di 14 e il maschio di 13 ,la madre e morta dopo 3 anni di malattia loro erano piccoli ,il maschio a reagito alla perdita della madre diciamo con piccoli problemi , la femmina e un tipo chiusa il dolore la tenuto x se lo sfoga con la rabbia nei confronti del padre , e scontrosa, lo insulta sempre,non ha mai una parola dolce nei suoi confronti ma nello stesso tempo vuole essere al centro dell'attenzione, devo dire che il papà e molto paziente e affettuoso con lei cerca di rassicurarla sempre gli compra tutto quello che chiede non gli fa mancare nulla,il maschio e piu affettuoso, giocarellone, disponibile,con me anno un buon rapporta dialoghiamo si confidano,cerco di consigliarli al meglio cerco di essedisponibile e paziente ma il problema nasce da quando sopratutto la femmina a saputo che sono incinta e scoppiata la gelosia, ma non nei miei confronti ho nel bambino ma in suo padre non che prima non lo fosse anzi, ma adesso di piu ha paura che voglia piu bene al bambino e non a lei che non gli da piu attenzioni addirittura che possa dimenticarla, da parte mia cerco di rassicurarla cerco di farle capire che i figli si vogliono bene tutti allo stesso modo evito il discorso davanti a lei cerchiamo di non parlarne anche se io penso sia sbagliato,in parole povere ho finito il v mese di gravidanza non ho ancora comprato nulla, non abbiamo scelto un nome, non si parla mai del bambino se non in privato con il mio compagno,ogni volta che vado a visita lei non vuole venire ma quando rientriamo a casa a il muso lungo inizia con le sue frecciatine alcune volte ache cattive, poi passa e ritorna tutto normale ma l'importante che non si pari del bambino,l'altra mattina si giocava tutti insieme nel lettone ad un certo punto il gioco si e fatto piu pesantuccio si infiltra sempre la gelosia ,il papà dice semplicemente "state attenti a non fargli male la pancia" e lei di risposta "e be te lo ammazzo, non x qualcosa ma cosi" io ho fatto finta di niente e anche lui ma ho il pensiero fisso ho continuato a giocare poi lei da sola forse s sarà resa conto ed e andata in camera sua con il suo solito musone,con il maschi non ho nessun problema mi chiede sempre vuole sapere se e maschio ho femmina e affettuoso mi tocca la pancia,lei no mi dice sempre il tuo bambino, io gli dico e anche tuo fratello ho sorella e lei ribadisce, e tuo figlio!forse stiamo sbagliando il modo di affrontare la situazione cerchamo di coinvolgerla qualche volta ma niente,se e possibile darmi un consiglio la ringrazio x la sua attenzione aspetto una sua risposta grazie ancora
[#1]
La prima cosa che dovete fare è continuare a osservare, ma senza darle a intendere che la cosa sia per voi preoccupante. Il punto è che un genitore non può diventare ansioso troppo facilmente appena al figlio (o alla figlia) qualcosa non va.
Se la ragazzina non vuole essere coinvolta, non coinvolgetela a tutti i costi. Lasciate che possa esprimere la sua gelosia senza però lasciarvene coinvolgere né diventarne ostaggi.
È tuttavia probabile, come spesso accade, che l'ansia del genitore alimenti il problema. E se si tratta della figlia del suo compagno è lui per primo che dovrebbe saperla gestire.
Questo molto in generale. Per un inquadramento più preciso e suggerimenti più appropriati dovreste richiedere un consulto di persona.
Cordiali saluti
Se la ragazzina non vuole essere coinvolta, non coinvolgetela a tutti i costi. Lasciate che possa esprimere la sua gelosia senza però lasciarvene coinvolgere né diventarne ostaggi.
È tuttavia probabile, come spesso accade, che l'ansia del genitore alimenti il problema. E se si tratta della figlia del suo compagno è lui per primo che dovrebbe saperla gestire.
Questo molto in generale. Per un inquadramento più preciso e suggerimenti più appropriati dovreste richiedere un consulto di persona.
Cordiali saluti
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#2]
chiaramente non è possibile inquadrare al meglio il problema, perchè, pur se il suo racconto è stato molto esauriente, mancano degli elementi fondamentali della vostra storia personale...
a me sembra che nella ragazza stia venendo fuori quel timore di perdita che è stato reale nel caso della madre...credo che lo starle vicina, l'essere pazienti, il non rispondere alle sue provocazioni con "violenza" ma accogliendo quelle che sono le sue ansie e paure sia il modo migliore di fronteggiare una situazione che non deve essere facile per lei...
per quanto riguarda il non parlarne, credo dovreste cominciare a farlo, affinchè il piccolo che presto nascerà non continui ad essere un fantasma tanto spaventoso e da tenere lontano (cosa che state facendo anche voi con questa modalità)...e dall'altro potrebbe essere utile alla ragazza nel riconoscere la figura del fratello, allentando anche le sue tensioni...
a me sembra che nella ragazza stia venendo fuori quel timore di perdita che è stato reale nel caso della madre...credo che lo starle vicina, l'essere pazienti, il non rispondere alle sue provocazioni con "violenza" ma accogliendo quelle che sono le sue ansie e paure sia il modo migliore di fronteggiare una situazione che non deve essere facile per lei...
per quanto riguarda il non parlarne, credo dovreste cominciare a farlo, affinchè il piccolo che presto nascerà non continui ad essere un fantasma tanto spaventoso e da tenere lontano (cosa che state facendo anche voi con questa modalità)...e dall'altro potrebbe essere utile alla ragazza nel riconoscere la figura del fratello, allentando anche le sue tensioni...
Dr. Luigi Gileno
[#3]
Gent.le sig.ra,
cerchi di non colpevolizzarsi troppo, sembra che le difficoltà della ragazza derivino dall'elaborazione del lutto della madre e hanno avuto una ricaduta negativa nel rapporto con la figura paterna, a questa situazione pregressa va ad innestarsi la gelosia suscitata dalla sua gravidanza. Forse sarebbe utile che il suo compagno provi a riaprire i canali di comunicazione con la figlia, consentendole di esprimere le sue emozioni e rassicurandola sulla solidità del loro rapporto, spiegandole che l'arrivo di un nuovo fratellino non rappresenta una minaccia o un rischio per lei. In un secondo tempo potrebbe essere altrettanto importante dare alla ragazza la possibilità di esprimere con lei i suoi stati d'animo, onde evitare che il risentimento possa stratificarsi dentro di lei.
cerchi di non colpevolizzarsi troppo, sembra che le difficoltà della ragazza derivino dall'elaborazione del lutto della madre e hanno avuto una ricaduta negativa nel rapporto con la figura paterna, a questa situazione pregressa va ad innestarsi la gelosia suscitata dalla sua gravidanza. Forse sarebbe utile che il suo compagno provi a riaprire i canali di comunicazione con la figlia, consentendole di esprimere le sue emozioni e rassicurandola sulla solidità del loro rapporto, spiegandole che l'arrivo di un nuovo fratellino non rappresenta una minaccia o un rischio per lei. In un secondo tempo potrebbe essere altrettanto importante dare alla ragazza la possibilità di esprimere con lei i suoi stati d'animo, onde evitare che il risentimento possa stratificarsi dentro di lei.
Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 2.1k visite dal 26/04/2011.
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