Non ho più voglia di vivere, è una tortura.
Non ho più la minima voglia di vivere, ma non ho il coraggio di uccidermi. è devastante. Ho dei problemi, familiari, da sempre.
Padre, all estero, cocainomane, in carcere, con il pessimo vizio di alzare le mani a mia madre. Madre immatura, credo perchè è stata costretta a maturare in fretta visto che mi ha partorita a 17 anni. è stanca di fare la mamma credo, anzi ne sono sicura, non c'è quasi mai a casa, io rimango con mia sorella e mia nonna.
Non so neanche perchè mi alzo e respiro ogni sacrosanto giorno. Bè se Dio esiste, cosa che io non credo, è un carnefice. ha preso creature e gli ha dato la vita, oh la vita, il peggior male che si possa infliggere ad un anima.
Vivere, che schifo. Noi esseri umani siamo animali difettosi, con dei sentimenti. Pff, gli animali, lottano, mangiano, procreano e muoiono. Con una sola preoccupazione: essere più forti per non morire. dovrebbe essere così semplice anche per noi, ma noi no, noi abbiamo i sentimenti, stupide reazioni chimiche in grado di rovinarci. Credo che gli assassini sono dei salvatori, salvano anime imprigionate qui, in questo mondo e gli danno la libertà.
sto delirando. Non so, sembro felice a tutti, nessuno si aspetterebbe mai cose simili da me, ma io non sono felice. non mi importa essere felice, l unica cosa che servirebbe..non lo so nemmeno io cosa potrebbe essere d aiuto.
Però a volte credo di essere felice, sto bene ecco. Succede quando penso al mio futuro, quando sogno, un bel lavoro, un bel marito, una bella casa, magari con il giardino e dei bimbi. poi ci ripenso e mi pento di pensare a fare dei figli, sarebbe come mettere volontariamente in questo inferno altre creature, è del tutto egoistico. mi sento come Jekill e mr Hide, non so neanche spiegare cos ho. ho espresso dei pensieri che faccio di solito, che forse possono essere più d aiuto di qualsiasi altra spiegazione. non so neanche se voglio essere aiutata.
forse voglio capire cosa c'è nel mio cervello che non funziona.
Qualcuno mi può aiutare?
grazie.
Padre, all estero, cocainomane, in carcere, con il pessimo vizio di alzare le mani a mia madre. Madre immatura, credo perchè è stata costretta a maturare in fretta visto che mi ha partorita a 17 anni. è stanca di fare la mamma credo, anzi ne sono sicura, non c'è quasi mai a casa, io rimango con mia sorella e mia nonna.
Non so neanche perchè mi alzo e respiro ogni sacrosanto giorno. Bè se Dio esiste, cosa che io non credo, è un carnefice. ha preso creature e gli ha dato la vita, oh la vita, il peggior male che si possa infliggere ad un anima.
Vivere, che schifo. Noi esseri umani siamo animali difettosi, con dei sentimenti. Pff, gli animali, lottano, mangiano, procreano e muoiono. Con una sola preoccupazione: essere più forti per non morire. dovrebbe essere così semplice anche per noi, ma noi no, noi abbiamo i sentimenti, stupide reazioni chimiche in grado di rovinarci. Credo che gli assassini sono dei salvatori, salvano anime imprigionate qui, in questo mondo e gli danno la libertà.
sto delirando. Non so, sembro felice a tutti, nessuno si aspetterebbe mai cose simili da me, ma io non sono felice. non mi importa essere felice, l unica cosa che servirebbe..non lo so nemmeno io cosa potrebbe essere d aiuto.
Però a volte credo di essere felice, sto bene ecco. Succede quando penso al mio futuro, quando sogno, un bel lavoro, un bel marito, una bella casa, magari con il giardino e dei bimbi. poi ci ripenso e mi pento di pensare a fare dei figli, sarebbe come mettere volontariamente in questo inferno altre creature, è del tutto egoistico. mi sento come Jekill e mr Hide, non so neanche spiegare cos ho. ho espresso dei pensieri che faccio di solito, che forse possono essere più d aiuto di qualsiasi altra spiegazione. non so neanche se voglio essere aiutata.
forse voglio capire cosa c'è nel mio cervello che non funziona.
Qualcuno mi può aiutare?
grazie.
[#1]
Gentile ragazza,
nelle sue parole si percepisce il grande sconforto, la grande disperazione, la sofferenza fortissima che prova .....
e credo ci sia anche tanta rabbia nelle sue parole, contro Dio e il mondo .....
e lo sconforto, la disperazione, la rabbia, mi sembra nascano dal dolore intenso e dalla grande solitudine, del sentirsi abbandonata e non amata da chi l'ha messa al mondo ....
scrive anche:
<<sembro felice a tutti, nessuno si aspetterebbe mai cose simili da me,>>
probabilmente lei ha dovuto da sempre affrontare da sola i propri problemi, forse nessuno finora si è mai curato granché di quello che provava, del suo mondo emotivo,
così forse ora si aspetta che se chiedesse aiuto, se rivelasse tutta la sua sofferenza non otterrebbe né comprensione né aiuto .... anzi forse si aspetta e teme che se mostrare la propria fragilità le potrebbe essere controproducente ...
forse è per questi motivi che fa per così dire "buon viso a cattiva sorte", indossa una maschera e si finge felice agli occhi degli altri.
In lei ci sono tutti questi vissuti, ma ce ne sono anche di segno opposto,
lei infatti scrive <<mi sento come Jekill e mr Hide,>>:
lei infatti è la stessa persona che sogna una di avere un marito, un buon lavoro, soprattutto amare ed essere riamata, avere dei figli, creare una propria famiglia, un mondo familiare felice e sereno (a differenza di quello in cui è cresciuta):
<<a volte credo di essere felice, sto bene ecco. Succede quando penso al mio futuro, quando sogno, un bel lavoro, un bel marito, una bella casa, magari con il giardino e dei bimbi.>>
a volte questo futuro sereno tanto desiderato, fatto di affetti familiari, a volte dicevo, le sembra tutto sommato realizzabile, così la fiducia e la speranza prevalgono sullo sconforto, e allora il suo umore migliora, si sente quasi felice ....
Lei non è un personaggio letterario (Jekill e Hide), lei è un essere umano ferito, che prova sentimenti intensi e contrastanti, che confliggono tra loro e si alternano , e in questa alternanza e conflitto lei soffre, .... tanto ...
E' anche molto confusa ma se scrive qui (ed è la seconda volta, solo che l'altra aveva fatto solo un vaghissimo accenno indiretto al suo disagio),
se scrive qui dicevo è perchè spera e desidera tanto (pur in modo timoroso) che sia possibile per lei essere aiutata ad essere più serena e a riuscire ad avere una vita migliore.
Le sue risorse interiori, che sono potenti, perchè le hanno permesso di sopravvivere psicologicamente (anche se tanto ferita) ad una storia familiare difficile e dolorosa,
sono le stesse che la portano a scrivere qui, e potranno crescere e svilupparsi sempre più se saranno facilitate all'interno di una relazione terapeutica, nell'ambito della quale lei potrà finalmente condividere tutto ciò che prova ed autoesplorarsi.
Gentile ragazza, a me sembra davvero importante che lei si rivolga ad uno psicoterapeuta.
Spero tanto che lo farà: io ho fiducia nelle sue risorse interiori.
nelle sue parole si percepisce il grande sconforto, la grande disperazione, la sofferenza fortissima che prova .....
e credo ci sia anche tanta rabbia nelle sue parole, contro Dio e il mondo .....
e lo sconforto, la disperazione, la rabbia, mi sembra nascano dal dolore intenso e dalla grande solitudine, del sentirsi abbandonata e non amata da chi l'ha messa al mondo ....
scrive anche:
<<sembro felice a tutti, nessuno si aspetterebbe mai cose simili da me,>>
probabilmente lei ha dovuto da sempre affrontare da sola i propri problemi, forse nessuno finora si è mai curato granché di quello che provava, del suo mondo emotivo,
così forse ora si aspetta che se chiedesse aiuto, se rivelasse tutta la sua sofferenza non otterrebbe né comprensione né aiuto .... anzi forse si aspetta e teme che se mostrare la propria fragilità le potrebbe essere controproducente ...
forse è per questi motivi che fa per così dire "buon viso a cattiva sorte", indossa una maschera e si finge felice agli occhi degli altri.
In lei ci sono tutti questi vissuti, ma ce ne sono anche di segno opposto,
lei infatti scrive <<mi sento come Jekill e mr Hide,>>:
lei infatti è la stessa persona che sogna una di avere un marito, un buon lavoro, soprattutto amare ed essere riamata, avere dei figli, creare una propria famiglia, un mondo familiare felice e sereno (a differenza di quello in cui è cresciuta):
<<a volte credo di essere felice, sto bene ecco. Succede quando penso al mio futuro, quando sogno, un bel lavoro, un bel marito, una bella casa, magari con il giardino e dei bimbi.>>
a volte questo futuro sereno tanto desiderato, fatto di affetti familiari, a volte dicevo, le sembra tutto sommato realizzabile, così la fiducia e la speranza prevalgono sullo sconforto, e allora il suo umore migliora, si sente quasi felice ....
Lei non è un personaggio letterario (Jekill e Hide), lei è un essere umano ferito, che prova sentimenti intensi e contrastanti, che confliggono tra loro e si alternano , e in questa alternanza e conflitto lei soffre, .... tanto ...
E' anche molto confusa ma se scrive qui (ed è la seconda volta, solo che l'altra aveva fatto solo un vaghissimo accenno indiretto al suo disagio),
se scrive qui dicevo è perchè spera e desidera tanto (pur in modo timoroso) che sia possibile per lei essere aiutata ad essere più serena e a riuscire ad avere una vita migliore.
Le sue risorse interiori, che sono potenti, perchè le hanno permesso di sopravvivere psicologicamente (anche se tanto ferita) ad una storia familiare difficile e dolorosa,
sono le stesse che la portano a scrivere qui, e potranno crescere e svilupparsi sempre più se saranno facilitate all'interno di una relazione terapeutica, nell'ambito della quale lei potrà finalmente condividere tutto ciò che prova ed autoesplorarsi.
Gentile ragazza, a me sembra davvero importante che lei si rivolga ad uno psicoterapeuta.
Spero tanto che lo farà: io ho fiducia nelle sue risorse interiori.
Dr. Andrea Biserni
Psicologo Psicoterapeuta - Sessuologo Clinico
Terapia Rogersiana - www.sessuologia-psicologia.org
[#2]
Gentilissima,
nel suo cervello non c'è niente che non va, tranne una profonda tristezza e la rabbia di chi, come lei, non ha avuto la fortuna di avere intorno a sè una famiglia che l'abbia fatta crescere nella serenità e nell'amore che ogni bambino meriterebbe. Nessuno di noi può scegliere i propri genitori e sarà difficile dimenticare il suo passato, colmare i vuoti, guarire le ferite. Però può scegliere di lasciare questo passato alle sue spalle per costruirsi un futuro migliore. Questa è una possiblità che dovrebbe concedersi. Cordialmente
nel suo cervello non c'è niente che non va, tranne una profonda tristezza e la rabbia di chi, come lei, non ha avuto la fortuna di avere intorno a sè una famiglia che l'abbia fatta crescere nella serenità e nell'amore che ogni bambino meriterebbe. Nessuno di noi può scegliere i propri genitori e sarà difficile dimenticare il suo passato, colmare i vuoti, guarire le ferite. Però può scegliere di lasciare questo passato alle sue spalle per costruirsi un futuro migliore. Questa è una possiblità che dovrebbe concedersi. Cordialmente
Dr.ssa Isabella Ricci
[#3]
La sua sofferenza e' comprensibilissima e legittima. Sarebbe auspicabile che lei la potesse utilizzare per dare valore a quei pensieri che riguardano un progetto bellissimo sul suo futuro. (una sua vita, con casa, marito che la ami e dei figli...)E' questa la sua grande risorsa, questa capacita' di usare il pensiero per pensare ad un futuro migliore.
Auguri di cuore
Auguri di cuore
Dr. Maurizio Brescello
[#4]
gentile utente, da qui è difficile darle una mano, anche se i suoi pensieri sono molto "toccanti".
provo ad andare anche io a sensazioni e le dico che a volte la vita può apparire ingiusta (e forse lo è), succedono mille cose contro la voglia di continuare, non si riesce a venir fuori da un cono d'ombra che sembra occupare tutto lo spazio vitale.
ma io in lei vedo comunque della speranza, che è quella dei suoi sogni...certo la inviterei (e lo faccio) a rivolgersi a qualche specialista che la possa sostenere in un momento di così grosso sconforto, ma parta dalla forza di quei sogni che ci sono dentro di lei e che non vanno ricacciati chissà dove.
in bocca al lupo e un saluto.
provo ad andare anche io a sensazioni e le dico che a volte la vita può apparire ingiusta (e forse lo è), succedono mille cose contro la voglia di continuare, non si riesce a venir fuori da un cono d'ombra che sembra occupare tutto lo spazio vitale.
ma io in lei vedo comunque della speranza, che è quella dei suoi sogni...certo la inviterei (e lo faccio) a rivolgersi a qualche specialista che la possa sostenere in un momento di così grosso sconforto, ma parta dalla forza di quei sogni che ci sono dentro di lei e che non vanno ricacciati chissà dove.
in bocca al lupo e un saluto.
Dr. Luigi Gileno
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 75.1k visite dal 26/04/2011.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.