Dopo la fine di una storia, ansia e depressione.
Buonasera,
ringrazio subito tutti i professionisti che dedicano del tempo a questi tipi di consulto.
Sono un ragazzo tra i 20 e i 25 anni.
Premetto che soffro di una lieve ansia da depressione.
Sono introverso e poco attivo fisicamente, ma è cambiato tutto da qualche anno a questa parte.
Diciamo che da adolescenti è difficile capire come si può sentire un figlio di separati, mi hanno
tradito con delle cattiverie, ma non
ho mai preteso che qualcuno cambiasse atteggiamento perchè siamo tutti uguali.
Da quell'episodio mi sono chiuso in me stesso, facevo il "duro" per difendermi, spaventavo le persone
per difendermi.
Gli amici che ho, i veri amici che ho non si contano quasi sulle
dta di una mano ma si meritano tutta la mia amicizia.
Ho avuto piu' di qualche storia d'amore. Ma tre anni fa conobbi l'unica donna per cui avrei dato tutto me stesso,
era il mio punto fermo, mi dava sicurezza, stavo bene con lei anche senza fare niente
perchè mi bastava averla accanto. Avevamo deciso insieme un ipotetico posto dove andare a convivere che fosse comodo per tutti e due
e che ci crediate o meno avevamo dato un ipotetico nome ai nostri due figli.
Scrivo al passato perchè una settimana fa mi ha lasciato, un messaggio breve freddo, confuso.
Non ho dormito per tre giorni, ho continui sensi di nausea e proprio per questo ho perso l'appetito.
Ho cercato di fare un viaggio dentro me stesso, ho pensato a cosa avevo fatto fino ad ora e sapete cos'ho capito da questa storia?
Che era sbagliata...
Dovete sapere che quando le cose non andavamo proprio per il verso giusto, il mio primo pensiero era:
tanto ho lei, stasera ci sentiamo e domani inizio già con un sorriso un pò più grande.
Tutto questo era una scusa. Una scusa per non impegnarmi. Una scusa per non dare il meglio. Sono stato stupido.
Mi sono lasciato trascinare e se andava male qualcosa me ne fregavo per pigrizia.
Ora sono solo e sto male perchè sono solo, non perchè mi manca lei.
Da quel giorno mi sento smarrito.
Mi sono chiesto il perchè di tutto ciò, dei miei sforzi, del mio lavoro, per cosa lo faccio?
Qualche settimana fa avrei risposto: "Per lei, per un domani, per i nostro figli."
Ma ora? Mi sento quasi come se avessi perso uno scopo...
Cosa dovrei fare? Come faccio a tirarmi su?
Ho una morsa allo stomaco...
ringrazio subito tutti i professionisti che dedicano del tempo a questi tipi di consulto.
Sono un ragazzo tra i 20 e i 25 anni.
Premetto che soffro di una lieve ansia da depressione.
Sono introverso e poco attivo fisicamente, ma è cambiato tutto da qualche anno a questa parte.
Diciamo che da adolescenti è difficile capire come si può sentire un figlio di separati, mi hanno
tradito con delle cattiverie, ma non
ho mai preteso che qualcuno cambiasse atteggiamento perchè siamo tutti uguali.
Da quell'episodio mi sono chiuso in me stesso, facevo il "duro" per difendermi, spaventavo le persone
per difendermi.
Gli amici che ho, i veri amici che ho non si contano quasi sulle
dta di una mano ma si meritano tutta la mia amicizia.
Ho avuto piu' di qualche storia d'amore. Ma tre anni fa conobbi l'unica donna per cui avrei dato tutto me stesso,
era il mio punto fermo, mi dava sicurezza, stavo bene con lei anche senza fare niente
perchè mi bastava averla accanto. Avevamo deciso insieme un ipotetico posto dove andare a convivere che fosse comodo per tutti e due
e che ci crediate o meno avevamo dato un ipotetico nome ai nostri due figli.
Scrivo al passato perchè una settimana fa mi ha lasciato, un messaggio breve freddo, confuso.
Non ho dormito per tre giorni, ho continui sensi di nausea e proprio per questo ho perso l'appetito.
Ho cercato di fare un viaggio dentro me stesso, ho pensato a cosa avevo fatto fino ad ora e sapete cos'ho capito da questa storia?
Che era sbagliata...
Dovete sapere che quando le cose non andavamo proprio per il verso giusto, il mio primo pensiero era:
tanto ho lei, stasera ci sentiamo e domani inizio già con un sorriso un pò più grande.
Tutto questo era una scusa. Una scusa per non impegnarmi. Una scusa per non dare il meglio. Sono stato stupido.
Mi sono lasciato trascinare e se andava male qualcosa me ne fregavo per pigrizia.
Ora sono solo e sto male perchè sono solo, non perchè mi manca lei.
Da quel giorno mi sento smarrito.
Mi sono chiesto il perchè di tutto ciò, dei miei sforzi, del mio lavoro, per cosa lo faccio?
Qualche settimana fa avrei risposto: "Per lei, per un domani, per i nostro figli."
Ma ora? Mi sento quasi come se avessi perso uno scopo...
Cosa dovrei fare? Come faccio a tirarmi su?
Ho una morsa allo stomaco...
[#1]
Caro ragazzo,
avevi riposto tante speranze nel futuro di questa relazione ed è comprensibile che tu ora stia soffrendo e che tutto ti appaia privo di senso.
Quello che vorrei sottolineare però è che hai esordito dicendo che soffri di una lieve depressione, e questo sicuramente fa peggiorare le cose.
Dal momento che hai avuto davanti agli occhi un esempio poco felice di rapporto di coppia, quello fra i tuoi genitori, potresti ancora risentire delle conseguenze di quanto accaduto e cercare in una relazione una compensazione per l'affetto che non hai ricevuto dai tuoi. Questo è rischioso, perchè potresti riversare sulla tua partner delle aspettative che non hanno a che fare con lei, e che dipendono da aspetti irrisolti del tuo passato.
Per tutti questi motivi ti consiglio sentitamente di contattare di persona uno psicologo per farti aiutare a superare i disturbi depressivi (e/o ansiosi) dei quali soffri e ad elaborare quanto accaduto nella tua famiglia, perchè non possa più nuocere a te e al tuo futuro.
Ti faccio tanti auguri,
avevi riposto tante speranze nel futuro di questa relazione ed è comprensibile che tu ora stia soffrendo e che tutto ti appaia privo di senso.
Quello che vorrei sottolineare però è che hai esordito dicendo che soffri di una lieve depressione, e questo sicuramente fa peggiorare le cose.
Dal momento che hai avuto davanti agli occhi un esempio poco felice di rapporto di coppia, quello fra i tuoi genitori, potresti ancora risentire delle conseguenze di quanto accaduto e cercare in una relazione una compensazione per l'affetto che non hai ricevuto dai tuoi. Questo è rischioso, perchè potresti riversare sulla tua partner delle aspettative che non hanno a che fare con lei, e che dipendono da aspetti irrisolti del tuo passato.
Per tutti questi motivi ti consiglio sentitamente di contattare di persona uno psicologo per farti aiutare a superare i disturbi depressivi (e/o ansiosi) dei quali soffri e ad elaborare quanto accaduto nella tua famiglia, perchè non possa più nuocere a te e al tuo futuro.
Ti faccio tanti auguri,
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
[#2]
Utente
Purtroppo è proprio così..
Cerco di pensare a creare qualcosa di concreto.
Non ho mai pensato che per i miei genitori potesse essere stato facile lasciarsi ma, cerco una storia che non mi possa deludere...che duri per sempre...
Credo di aver oppresso troppo la mia ragazza anche per questo motivo.
Non sono in grado di prendere l'iniziativa di andare a parlare con un professionista di persona, questo darebbe troppe preoccupazioni ai miei genitori che ora non aiuterebbero.
Per piacere, ho bisogno di un consiglio su cosa fare ora, cosa seguire..
Non trovo una passione..un hobby che mi porti al dipendere da esso...
Non so che fare...
Questo fine settimana me ne starò da solo perchè non so con chi uscire..... e non sarà il primo...
Cerco di pensare a creare qualcosa di concreto.
Non ho mai pensato che per i miei genitori potesse essere stato facile lasciarsi ma, cerco una storia che non mi possa deludere...che duri per sempre...
Credo di aver oppresso troppo la mia ragazza anche per questo motivo.
Non sono in grado di prendere l'iniziativa di andare a parlare con un professionista di persona, questo darebbe troppe preoccupazioni ai miei genitori che ora non aiuterebbero.
Per piacere, ho bisogno di un consiglio su cosa fare ora, cosa seguire..
Non trovo una passione..un hobby che mi porti al dipendere da esso...
Non so che fare...
Questo fine settimana me ne starò da solo perchè non so con chi uscire..... e non sarà il primo...
[#3]
La situazione è piuttosto complessa e penso che quello di rivolgerti ad uno psicologo anche di persona sia l'unico consiglio utile.
Se infatti riuscissi a dedicarti ad un hobby o ad altre attività non avresti bisogno di chiedere consiglio su come riuscire a farlo, ma evidentemente c'è qualcosa che ti blocca e che merita un approfondimento condotto di persona.
Non sei certo obbligato a dire ai tuoi genitori che vorresti contattare uno psicologo, puoi recarti presso il consultorio più vicino e iniziare a chiedere se è possibile prendere lì un appuntamento.
Ad ogni modo penso che se stai così male sia giusto che i tuoi genitori lo sappiano, e credo che tu possa parlargliene senza colpevolizzarli ma solo per metterli al corrente di quello che ti sta succedendo e magari ricevere conforto anche da loro.
Forse si sono anche già accorti di come stai, immagino che non sia facile dissimulare uno stato d'animo come quello che stai vivendo attualmente!
Se infatti riuscissi a dedicarti ad un hobby o ad altre attività non avresti bisogno di chiedere consiglio su come riuscire a farlo, ma evidentemente c'è qualcosa che ti blocca e che merita un approfondimento condotto di persona.
Non sei certo obbligato a dire ai tuoi genitori che vorresti contattare uno psicologo, puoi recarti presso il consultorio più vicino e iniziare a chiedere se è possibile prendere lì un appuntamento.
Ad ogni modo penso che se stai così male sia giusto che i tuoi genitori lo sappiano, e credo che tu possa parlargliene senza colpevolizzarli ma solo per metterli al corrente di quello che ti sta succedendo e magari ricevere conforto anche da loro.
Forse si sono anche già accorti di come stai, immagino che non sia facile dissimulare uno stato d'animo come quello che stai vivendo attualmente!
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 6.7k visite dal 21/04/2011.
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Approfondimento su Ansia
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