Ora che ho realizzato però ho forti attacchi di panico

Salve,
sono un ragazzo di 35 anni e vivo ormai da 3 anni in un paese della Sicilia per motivi di lavoro trasferito dalla mia città, Milano.
Qui in Sicilia mi trovo benissimo, sono stati anni splendidi. Da un anno sto insieme con una ragazza mia coetanea di Milano, con cui ci conosciamo dai tempi del liceo. La nostra storia in questo anno è andata avanti nei week end o nelle settimane di ferie che ci prendavamo insieme. Già da un po' di mesi abbiamo parlato di dare una svolta a questa storia e non potendo venire lei in Sicilia avrei potuto fare io la richiesta di trasferimento...cosa che la mia azienda mi ha accordato da poco...e quindi nel giro di qualche mese starò di nuovo a Milano.
Ora che ho realizzato però ho forti attacchi di panico, di ansia. A volte mi sento depresso. La notte mi sveglio spesso e non dormo sonni tranquilli. Ho paura di non reggere più il caos cittadino, abituato ai ritmi tranquilli di un paese. Abituato al mare, alla dimensione più a misura d'uomo del posto, alla mancanza di traffico e stress, alle tante amicizie fatte. Ho paura di fare un salto nel buio. Ho paura di lasciare tutto cio' che ho ottenuto in 3 anni...in un posto che mi ha fatto essere me stesso fino in fondo. Mi chiedo e se poi non reggo alla nuova vita?
Con la mia lei ne ho parlato. Lei vuole che io vada e che potremo costruirci una vita insieme... ma a volte penso di aver fatto il passo sbagliato.
Ho chiesto alla mia azienda di posticipare il trasferimento ma ciò non è stato possibile e nel giro di poco verrà concretizzato... mi sembra che la mia vita sia in balìa degli eventi a causa mia...a causa di una scelta non ponderata fino in fondo.
Non so come uscirne fuori...
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119
Gentile utente,
lei si appresta ad affrontare un cambiamento importante, abbandonando una situazione nella quale dice di trovarsi benissimo, tornando al vecchio luogo di residenza.
Inoltre il cambiamento riguarda anche il suo legame, che passerebbe ad una fase, diciamo così, più impegnativa.
E il cambiamento può comportare criticità.
Ci potrebbero anche essere altri elementi che la riguardano relativi alla sua storia personale e quella città (infatti lei dice che ora è riuscito a essere se stesso fino in fondo)e a ciò che rappresenta per lei, tuttavia da qui non sono rilevabili, data la natura del mezzo.
Comunque i disagi che manifesta rendono opportuno che lei si rivolga personalmente ad uno psicologo/psicoterapeuta allo scopo di fare chiarezza in lei e riuscire ad affrontare le sue difficoltà.

Molti auguri

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
Tornare a Milano costituirà sicuramente un gran cambiamento dopo che si è abituato a vivere in tutt'altro ambiente e con altri ritmi.
Questo non la spaventava prima di chiedere alla sua azienda di trasferirla per tornare qui?

E' vero che durante l'anno di relazione lei e la sua fidanzata non vi siete visti molto, ma se vi conoscete dai tempi del liceo credo che il "salto di qualità" che ha avuto il vostro rapporto sia fondato su solide basi, e che quindi lei sappia già come si troverà con questa ragazza perchè la conosce piuttosto bene.
Non è così?

Le fa paura qualcos'altro, oltre a ciò che ci ha scritto?
E' in pensiero anche per il cambiamento di vita (iniziare una vita a due) o è "solo" il ritorno a Milano a crearle crea ansia?

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

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Utente
Utente
Grazie per la celerità delle risposte.
Sì in effetti quando feci la richiesta di trasferimento ero preso dall'entusiasmo frenetico di voler avvicinarmi a lei. Poi cominciando a rivivere la città (ogni volta che andavo da lei) mi rendevo conto delle tante difficoltà che ci sono e a cui ormai non sono più abituato (il traffico e il caos in primis). Mi è sembrato che la richiesta di trasferimento fosse stata fatta considerando il contesto del paese siciliano...mi spiego meglio, come se avessi cancellato la vita di città e pensavo di vivere con lei in un ambiente più a misura d'uomo.
Con lei ci conosciamo bene. A volte penso che sei fosse scesa da me in Sicilia saremmo stati la coppia più felice del mondo...andando io invece ho paura che il mio stress si riversi su di lei e quindi sul rapporto stesso. Le ore passate in macchina nel traffico cittadino, lo stress accumulato, il correre a destra e manca...tutti elementi che mi fanno riflettere e che mi impauriscono.
Altre paure collegate a questo cambiamento radicale sono per es. il giro d'amici...qui i legami con gli amici sono più forti e meno fugaci. Cosa che a Milano invece mi mancava. La paura di non integrarmi come ho fatto in Sicilia. La paura di vivere con più solitudine questo cambiamento. Anche il nuovo contesto lavorativo, i nuovi colleghi.
Ultimamente tutte quest paure che sto sviluppando stanno creando una reazione strana...cerco la mia lei sempre meno, e a volte non ne sento la mancanza. Mi chiedo se è una reazione inconscia per fermare il cambiamento. Come posso migliorare questo stato d'animo? A volte penso che tra i due sia io quello che ha tutto da perdere...visto che sono io che sto mettendo in gioco la mia vita...
E se per qualsiasi motivo non dovesse andare? Sono io che rimarrei maggiormente penalizzato...
Con lei abbiamo parlato del nostro futuro, dell'idea di avere dei figli. Questo non mi fa paura. Temo di più l'adattamento soprattutto iniziale alla nuova vita a due... Considerando poi che io vivo da 3 anni in totale libertà, ho una casa tutta per me a differenza di lei che ancora vive con i genitori...
Considerando che la notte mi sveglio svariate volte con queste angosce addosso e spesso ho uno stato di incertezza assoluta per la scelta presa con rimorsi continui...vorrei poter trovare una via d'uscita da questa fase di stallo.
Grazie.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
"A volte penso che tra i due sia io quello che ha tutto da perdere...visto che sono io che sto mettendo in gioco la mia vita..."

Guardando le cose da un punto di vista oggettivo è così, nel senso che lei si trova bene da ogni punto di vista dov'è ora e tornando qui farebbe per certi versi un salto nel buio.

Non capisco la sua meraviglia nel constatare che tutto ciò la sta portando a sentire meno la mancanza della sua fidanzata: se non è più sicuro delle scelta compiuta e ha continui pensieri negativi su quello che potrà succedere a Milano mi sembra più che comprensibile una simile reazione.

Ha possibilità di annullare il trasferimento, oppure ormai si tratta di una decisione irrevocabile?
[#5]
Utente
Utente
Grazie per la risposta.
...purtroppo la scelta è irrevocabile. Oggi il mio responsabile mi ha detto che la data del trasferimento è vicina e io mi sono irrigidito solo a sentire quelle parole.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
Ha parlato con la sua fidanzata di come si sta sentendo?
[#7]
Utente
Utente
Sì ne ho parlato molto con lei, le ho fatto presente le mie paure. Lei ha spinto molto perchè io andassi. E' stata lei a propormi di cercare insieme una casa vicino al mio lavoro per farmi sentire meno lo stress del traffico. Sicuramente il mio stato di tensione e di poca lucidità mentale non mi hanno aiutato a prendere una scelta che fosse più saggia per me...e a volte mi sentivo di avere addosso i giudizi esterni.
Per lei tutto si rimetterà piano piano...non so però se sarà veramente così. Ho tanta paura.
[#8]
Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
Forse si sta creando uno scenario fatto di aspettative eccessivamente negative, in fondo ogni situazione ha i suoi lati positivi e lei potrebbe cercare di concentrarsi su questi.
Non sa con certezza come andranno le cose quando sarà tornato qui, non pensa che dopo un iniziale spaesamento potrebbe anche riabituarsi alla città e apprezzare la nuova vita con la sua fidanzata?
[#9]
Utente
Utente
Sì a volte penso di esagerare nel vedere il bicchiere mezzo vuoto, però il mio stato d'animo attuale mi porta a vedere solo una situazione futura non equiparabile con quella che sto vivendo ora in termini di qualità della vita.
Cercherò di fare il possibile per vedere il lato positivo delle cose che verranno, ma a volte penso che tutto ciò sia una semplice forzatura e convincersi che tutto si sistemerà sia come recitare la parte di quello che si è adattato.
E' vero c'è chi dice che finchè non vivrai la nuova situazione non potrai dirlo, ma partire con un entusiasmo spento non aiuta di certo a pensare positivo...
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