Problemi relazionali

Salve, sono una ragazza di 32 anni, in questo momento sto avendo un crollo emotivo in quanto mi sono licenziata perchè il luogo dove lavoravo mi stava isolando ai livelli assurdi che da introversa mi peggiorava il tutto, inoltre per mancata realizzazzione mentale della mia famiglia di quando ero piccola continuavo ad avere sensazioni di oppressione che mi hanno portato al limite, mi sembrava di essere in casa con i miei e sono scappata, per la seconda volta se si considera che me ne sono andata di casa a 21 anni. Pur essendo distante stanno e sono riusciti di nuovo a farmi entrare in uno stato mentale di blocco, inoltre la mia rabbia la sto sfogando su altri quasi a diventare ossessiva. Mi sto facendo del male perchè non riesco più a reagire e sembra che tutto mi stacrollando addosso, volevo parlare con qualcuno ma sapendo che ognuno ha una sua specializzazione volevo un indicazione per poter andare dalla persona giusta, oramai è diventata insostenibile, ho una gran voglia di parlare ma sono arrivata al punto che non riesco neanche piu' ad affrontarle,,,ringrazio anticipatamente.
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Psicologo, Psicoterapeuta attivo dal 2010 al 2016
Psicologo, Psicoterapeuta
Gentile Signora, ha fatto il primo passo. Ha accettato di avere dei problemi, e che vuole affrontarli.

Di passi da fare ce ne sono ancora: ad esempio, cominciare a riflettere su un tema, quello della responsabilità della propria vita.

A volte, gli altri ci fanno delle cose. Noi pensiamo che queste cose abbiano il potere di condizionare interamente la nostra vita.

Ma noi, di quello che ci fanno gli altri, che ce ne facciamo? Lo affrontiamo, lottiamo, ci difendiamo o lasciamo il timone delle nostre esistenze mentre fuori c'è la tempesta?

Non sempre è facile affrontare questi problemi da soli. L'aiuto di persone qualificate serve proprio a tirare la nostra barca in porto, ed aiutarci a riflettere con calma, scegliendo in modo più consapevole come fronteggiare le piccole e grandi difficoltà che vivere con gli altri comporta.

Se lei ha una gran voglia di parlare, sappia che c'è chi la può ascoltare, ed aiutarla a parlare ancora e pensare. Ma questo implica un altro passo ancora, cioè uscire dalle 4 pareti di casa ed andare a cercare uno psicoterapeuta.

Buon viaggio...
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicoterapeuta, Psicologo 4.9k 87
Gent.le ragazza,
sembra che lei abbia permesso ad alcune conflittualità irrisolte con la sua famiglia di origine di condizionare pesantemente le sue scelte, sarebbe opportuno un colloquio con uno psicologo-psicoterapeuta per non solo per avere uno spazio d'ascolto all'interno del quale condividere il suo vissuto, ma per prendere in considerazione l'idea di iniziare attraverso la psicoterapia un processo di cambiamento che le consenta di realizzarsi e di trovare strategie efficaci per gestire i copioni relazionali disfunzionali con i suoi familiari.

Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it

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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119
<ma sapendo che ognuno ha una sua specializzazione volevo un indicazione per poter andare dalla persona giusta>

Gentile utente,
può farsi un'idea dei vari orientamenti psicoterapeutici leggendo questo articolo al link:

https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html


Molti auguri




Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

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Attivo dal 2011 al 2013
Ex utente
Vi ringrazio tanto per la risposta, vi garantisco che ho la più totale consapevolezza che il rapporto familiare ha influito sulla mia vita. Mi hanno sempre impedito di parlare anche un mio tentativo era seguito da rimprovero tanto che mi sono chiusa totalmente e non fiatavo perché era come se infastidiva, purtroppo non se ne sono mai resi conto..ma adesso ho sempre paura di sbagliare, mi blocco e non riesco ad andare avanti così
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Attivo dal 2011 al 2013
Ex utente
Andando via di casa ero riuscita ad acquisire una certa stabilità e conoscenza di me, ma con l'ultimo lavoro mi ero ritrovata quasi a rivivere la stessa condizione passata ed è riaffiorata l'instabilità..da piccolo mi hanno portata da uno psicologo perché sostenevano non fossi normale..all'ultima seduta il medico ha voluto fossero presenti i famigliari, il medico ha detto che mi avevano ridotto loro così e per assurdo mi sentito ho colpa
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Attivo dal 2011 al 2013
Ex utente
Avere la consapevolezza e non riuscire a reagire per me è insopportabile..è per quello che voglio parlare con qualcuno, probabilmente mi aiuterebbe e riuscirebbe magari a farmi vedere cose che a causa dei miei blocchi non riesco a vedere..e mio malgrado il contatto con la famiglia non è un aiuto..è come parlare con un muro..grazie di nuovo.
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicoterapeuta, Psicologo 4.9k 87
La sua consapevolezza è la migliore premessa per iniziare una psicoterapia che l'aiuterà a superare questa sensazione di impotenza che oggi sta condizionando il suo desiderio di chiedere aiuto, ha fatto bene a scriverci è stato il primo passo ora si tratta di fare qualche telefonata per fissare un appuntamento e poi quando avrà fatto il primo colloquio deciderà se quello è il professionista giusto per lei.
In ogni caso se le fa piacere ci tenga aggiornati.
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Attivo dal 2011 al 2013
Ex utente
Grazie per la vostra disponibilita'. Saluti.
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